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Anche oggi – ultimo giorno per pagare la cosiddetta mini-Imu, la maggiorazione Tares e in alcuni casi anche la Tares stessa – le Associazioni territoriali della Confedilizia sono state prese d’assalto da proprietari in cerca di aiuto per capire come e quanto versare ai Comuni interessati. Le reazioni, spesse volte irriferibili, dei cittadini in quella che la Confedilizia ha definito “la Giornata della vergogna” non sono che lo specchio della situazione inaccettabile alla quale si è giunti: due o tre tasse a seconda del luogo di residenza, da pagare attraverso calcoli e modalità diverse, e tutto ciò negli stessi giorni in cui giornali e tv annunciano che il Governo avrebbe deciso di aumentare le aliquote massime di Imu e Tasi che il Parlamento aveva fissato appena venti giorni fa in quella che ormai solo nominalmente può essere definita legge di stabilità. E ciò, dopo che il carico fiscale sugli immobili è stato raddoppiato rispetto a solo due anni fa e si avvia ad essere triplicato nell’anno in corso. Altrettante code si sono create alle Poste e in alcune banche. Si nota così un senso di scoramento fra i risparmiatori, che vedono la casa assediata dalle tasse, concependola ormai non come un bene rifugio a tutela dei risparmi ma come un incubo. Risulta che molti cittadini abbiano stampato dal nostro sito la foto della vergogna, con una lunga teoria di contribuenti incolonnati come per un campo di concentramento a Varese, e questo solo per chiedere agli uffici il modo di corrispondere la mini-Imu. Una foto che hanno poi provveduto a distribuire sottolineando la necessità che i proprietari facciano massa per difendersi opportunamente. Qualcuno ha sottolineato che c’è differenza tra pagare e subire e pensa che la popolazione non possa più oltre accettare il ripetersi di situazioni che erano sinora inedite. Ma quello che preoccupa è la noncuranza, da una parte, dei Comuni (che sono quelli che vogliono tuttora che siano aumentate le imposte per ottenere una somma di cui dicono di aver bisogno) e, dall’altra, la mancanza anche solo di rispetto per i cittadini (per di più contribuenti) ai quali si impongono adempimenti sempre più complessi.

Il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani ha dichiarato:

“Ormai non si accontentano più del reddito, vogliono anche il patrimonio”.

 

Il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, ha dichiarato:

“Oggi è la giornata della vergogna. Domani, infatti, si concluderà l’assurdo rito al quale sono stati costretti nove milioni di italiani per pagare la mini-Imu e cioè una imposta inventata dalla pretesa furbizia di amministratori comunali a caccia di soldi. Sul sito della Confedilizia è presente una fotografia (la fotografia della vergogna) che ritrae una lunga fila di contribuenti di Varese in coda per chiedere informazioni sui calcoli e sul pagamento dell’imposta. Sono riti da Paese incivile, nel quale i cittadini sono considerati dei sudditi. Con la concertazione municipale istituzionalizzata da questo Governo, si è riusciti a combinare la gravosità della tassazione immobiliare con innumerevoli difficoltà e adempimenti, così che il Fisco costa alla proprietà diffusa un terzo in più di quel che incassa. Si è fatto, cioè, l’esatto contrario dei principii fiscali stabiliti da Smith più di duecento anni fa e da allora comunemente accettati e praticati. Uno spettacolo indecoroso che non risulta essersi mai verificato prima di oggi. E il bello è che non è neanche finita: proprio domani il Consiglio dei ministri si riunirà per mettere a fuoco, per quanto se ne sa, un’ulteriore maggiorazione delle imposte immobiliari rispetto a quelle stabilite da una legge in vigore da poco più di venti giorni. Se le forze politiche responsabili non si opporranno, resta solo da concludere che al peggio non c’è mai fine”.

Nel diffondere tabelle sinottiche dalle quali risulta quali contribuenti siano tenuti al pagamento della cosiddetta mini-Imu sull’abitazione principale e quali non lo siano, la Confedilizia ritiene necessario precisare – in vista della scadenza, venerdì prossimo, del termine per il pagamento – da che cosa dipenda questo nuovo tributo sulla casa.

Al proposito, il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, ha dichiarato:

“Tenuti al versamento non sono tutti i proprietari, ma solo quelli che vivono in Comuni nei quali sia stata deliberata per il 2013 un’aliquota Imu, per la prima casa, superiore all’aliquota di base del 4 per mille. Proprietari che, entro il 24 gennaio, dovranno pagare il 40% della differenza tra l'ammontare dell'Imu risultante dall'applicazione dell'aliquota e della detrazione stabilite dal Comune per il 2013 e quello risultante dall'applicazione della inferiore aliquota di base prevista dalle norme statali e delle relative detrazioni. E la sfortuna di questi contribuenti è quella di essere residenti in Comuni i cui Sindaci hanno pensato bene di deliberare furbescamente, in molti casi poche ore prima del termine loro concesso, un aumento dell’aliquota Imu credendo di potere ricevere dallo Stato – per i complessi meccanismi che regolano i rapporti finanziari fra centro e periferia – maggiori somme per i propri bilanci. Somme che, successivamente, il Governo ha invece deciso di non dare in toto (visti, anche, i comportamenti dei Comuni) determinando il fatto che il residuo gettito sulla base di quanto stabilito dai Comuni vada (come va) a carico dei contribuenti, in spregio ad ogni impegno di non richiedere l’imposta per le abitazioni principali. Questo, peraltro, per i soli Comuni che a seguito dell’atteggiamento del Governo non abbiano rinunciato a pretendere le somme dovute dalle nuove delibere. In questo momento, in cui l’Anci sta chiedendo al Governo nuove entrate soprattutto attraverso l’aumento di Imu e Tasi, è bene che i cittadini sappiano come stanno le cose”.

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