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Nel settembre del 1973 la polizia segreta sovietica entra in possesso del manoscritto di Arcipelago GULag e il suo autore Alexsandr Solzenicyn ne autorizza la pubblicazione all’estero, lo pubblica una casa editrice francese, Seuil. La pubblicazione costerà al suo autore, premio Nobel per la letteratura nel 1970, l’esilio che si consumerà nel 1974, quando l’Arcipelago GULag verrà pubblicato in Italia, da Arnoldo Mondadori Editore. Nel mese di maggio, infatti, esce il primo volume, il secondo esce nel 1975, il terzo nel 1978. In Francia provoca un terremoto culturale nella sinistra. Jean-Paul Sartre, Louis Aragon, Romain Rolland rimasero traumatizzati. Alain Finkielkraut, nel volume L'identità infelice (Guanda, 2013) dice che «Nel '68 ci chiamavamo con orgoglio “compagni”, ma voleva dire soltanto (ormai lo sapevamo) che eravamo cittadini e non sudditi come un tempo, né sospetti come altrove. La lettura di Arcipelago Gulag ci insegnò quanto l'enormità del crimine fosse connessa all'ideologia, e questa rivelazione guarì molti di noi dall'arroganza intellettuale». In Italia le cose andarono molto diversamente, ma ci sarà occasione di riflessione nel 2024. Ma perché nonostante la presenza di decine di libri che parlavano del GULag, solo Solzenicyn ha successo? E’ Adriano Dell’Asta a dare una chiave di lettura interessante: «La pubblicazione dell’Arcipelago Gulag, nonostante il carattere evidentemente politico del testo, rese possibile il superamento di una dimensione riduttivamente politica della questione del totalitarismo. Il caso della Francia fu particolarmente significativo in tal senso anche grazie all’interpretazione di C. Lefort: vinta la logica della propaganda e restituita l’opera di Solženicyn alla letteratura, si riscoprì l’essenza dell’ideologia come forma di pensiero innanzitutto negatrice dell’umano». E ancora Dell’Asta: «Solzenicyn riscopre l'anima come presenza nell'uomo di un nucleo irriducibile ed integrale di umanità, primo elemento di novità, questa riscoperta di qualcosa di irriducibile, dopo che tutta la cultura moderna si era esercitata a mettere in luce invece la riducibilità dell'uomo a certi suoi elementi singoli; questa riscoperta avviene poi in regime di totalitarismo compiuto - è il secondo elemento di novità perché mai, prima del regime sovietico, era stata affermata e realizzata (in teoria e in pratica, e viceversa) una spoliazione così radicale e totale dell'umanità: l'uomo non viene qui ridotto a certi suoi fattori ma semplicemente è spogliato di sé, non gli resta qualche elemento suo sul quale fare forza per affermarsi dopo riduzioni parziali, ma tutto gli è semplicemente sottratto, non è ridotto a qualcosa, ma più radicalmente é ridotto a nulla, non resta qui un uomo razionale, un uomo biologico o razionale, un uomo di desiderio o di pulsioni e neppure un uomo sociale o generico ma semplicemente scompare la realtà "uomo" in quanto tale, sostituita dalla surrealtà: lo stato totalitario assorbe in sé ed annulla la società civile ma per fare questo, prima, annulla la persona umana». La tragica cronaca della vita del popolo sovietico dal 1918 al 1956 è descritta, da Solzenicyn, grazie alle testimonianze di 227 persone che, nelle ultime edizioni pubblicate sono ricordati esplicitamente e rappresentano “tutti i martoriati e uccisi”. Nella prima edizione Solzenicyn non osa nominarli, ricorda solo Dmitrij Petrovic Vitkoskij e la sua “prematura paralisi. Quando già gli mancava la parola ha potuto leggere solo alcuni capitoli terminati e convincersi che tutto SARA’ RACCONTATO”. E tutto non verrà dimenticato anche grazie a chi cerca di tenere viva la memoria. Una mostra resterà visibile fino al 4 febbraio al Memoriale Veneto della Grande Guerra (MeVe, Montebelluna, TV): GULag: storie e immagini dai lager staliniani. La mostra, curata dall’Associazione Memorial-Italia, “documenta la storia del sistema concentrazionario sovietico illustrata attraverso il materiale documentario e fotografico proveniente dagli archivi sovietici e descrive alcune delle principali «isole» dell’Arcipelago: le isole Solovki, il cantiere del canale Mar Bianco-Mar Baltico (Belomorkanal), quello della ferrovia Bajkal-Amur, la zona mineraria di Vorkuta e la Kolyma, sterminata zona di lager e miniere d’oro e di stagno nell’estremo nordest dell’Unione Sovietica, dal clima rigidissimo, resa tristemente famosa dai racconti di Varlam Šalamov. Il materiale fotografico, «ufficiale», scattato per documentare quella che per la propaganda sovietica era una grande opera di rieducazione attraverso il lavoro, mostra gli edifici in cui erano alloggiati i detenuti, la loro vita quotidiana e il loro lavoro. Alcuni pannelli sono dedicati a particolari aspetti della vita dei lager, come l’attività delle sezioni culturali e artistiche, la propaganda, il lavoro delle donne, mentre altri illustrano importanti momenti della storia sovietica come i grandi processi o la collettivizzazione. Non mancano una carta del sistema del Gulag e dei grafici con i dati statistici. Una parte della mostra è dedicata alle storie di alcuni di quegli italiani che finirono schiacciati dalla macchina repressiva staliniana: soprattutto antifascisti che erano emigrati in Unione Sovietica negli anni Venti-Trenta per sfuggire alle persecuzioni politiche e per contribuire all’edificazione di una società più giusta. Durante il grande terrore del 1937-38 furono arrestati, condannati per spionaggio, sabotaggio o attività controrivoluzionaria: alcuni furono fucilati, altri scontarono lunghe pene nei lager”.

 

 

"Non vedo grandi problemi al trilogo, i legislatori non sono sulla stessa linea ma l'atmosfera è serena, sono fiduciosa che raggiungeremo un accordo".
Lo ha detto la commissaria europea agli Affari Interni, Ylva Johansson, arrivando al Consiglio Internazionale dell'Ue e Bruxelles.
"Abbiamo poi rafforzato significativamente la nostra azione sui rimpatri e oggi illustrerò ai ministri cinque misure concrete".
"Con il deterioramento della situazione nel Medio Oriente e l'arrivo delle festività c'è un grande rischio di attacchi terroristici in Europa e questo sarà uno dei putni più importanti affrontati oggi dal Consiglio: aggiungiamo 30 milioni di euro per la protezione dei luoghi di culto", ha aggiunto la commissaria Johansson.

Intanto Hamas potrebbe aver tentato di trarre profitto dall'assalto del 7 ottobre contro Israele, sfruttando la conoscenza anticipata dell'attacco per vendere allo scoperto società israeliane nei giorni precedenti al massacro.
A sostenerlo è uno studio pubblicato sulla rivista Ssrn da Robert J.

Jackson Jr. della New York University School of Law e Joshua Mitts della Columbia Law School, secondo cui i trader che apparentemente avevano conoscenze approfondite hanno guadagnato miliardi di dollari.

"Abbiamo documentato un picco significativo nelle vendite allo scoperto nel principale ETF (fondo scambiato in borsa) di società israeliane giorni prima dell'attacco di Hamas del 7 ottobre", afferma lo studio. "Le vendite allo scoperto quel giorno hanno superato di gran lunga quelle avvenute durante numerosi altri periodi di crisi, tra cui la recessione seguita alla crisi finanziaria, la guerra Israele-Gaza del 2014 e la pandemia di Covid-19. Allo stesso modo, abbiamo identificato aumenti delle vendite allo scoperto prima dell'attacco in decine di società israeliane quotate a Tel Aviv", continua il documento.

Intanto il parlamento di Ankara ha approvato l'estensione del mandato per inviare soldati turchi in Libia per altri 24 mesi, a partire dal 2 gennaio del 2024, e la decisione è stata pubblicata nella gazzetta ufficiale.

Citando "preoccupazione per la Libia e per l'intera regione" a causa del fatto che "nel Paese non si possano ancora tenere elezioni" e non sia possibile avere un cessate il fuoco permanente, l'assemblea parlamentare turca ha deciso di rinnovare il mandato per l'invio di truppe per continuare "a fornire sostegno formativo e di consulenza che contribuirà alla sicurezza della Libia", riferisce la tv di Stato Trt.

Il mandato per inviare truppe in Libia era stato approvato per la prima volta dalla Turchia nel 2020 ed è stato successivamente sempre rinnovato anche se con questa decisione il parlamento turco ha per la prima volta esteso il mandato per un periodo di 24 mesi

Il Cremlino ha confermato che il presidente Vladimir Putin si recherà domani in visita in Arabia Saudita e negli Emirati arabi uniti.Al centro dei colloqui, tra l'altro, il conflitto israelo-palestinese e il mercato del petrolio.Lo riferiscono le agenzie russe.Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha confermato anche che giovedì, il giorno dopo le visite di Putin in Arabia Saudita e negli Emirati, il presidente riceverà al Cremlino il suo omologo iraniano, Ebrahim Raisi.

Accordo fatto fra i governi di Londra e Kigali per tentare di salvare il contestatissimo piano Ruanda - sul trasferimento in Africa a scopo dissuasivo di quote di migranti sbarcati illegalmente in Gran Bretagna e in attesa di risposta a richieste di asilo nel Regno - bocciato il mese scorso dalla Corte Suprema di britannica.

La firma, preannunciata ieri, è stata messa oggi nella capitale ruandese da James Cleverly, ministro dell'Interno della compagine di Rishi Sunak, e dalla sua controparte locale. Il nuovo accordo prevede tra l'altro l'invio di avvocati britannici nel Paese africano, in funzione di garanti delle tutele minime e dei diritti essenziali assicurati dalla normativa del Regno a coloro che dovranno esservi trasferiti. La speranza dell'esecutivo Tory è che questo basti ad aggirare le obiezioni dei giudici. Il testo aggiornato, secondo Cleverly, "risponde alle preoccupazione della Corte" offrendo fra l'altro una garanzia scritta sul fatto che "il Ruanda non espellerà verso altri Paesi nessuna delle persone trasferite nel quadro del partenariato" bilaterale con Londra.

Fonte ansa e varie agenzie

 

 

È morto a 100 anni Henry Kissinger, ex segretario di Stato americano. Kissinger è morto nella sua casa nel Connecticut. Membro del Partito Repubblicano, fu Consigliere per la sicurezza nazionale e Segretario di Stato degli Stati Uniti durante le presidenze di Richard Nixon e di Gerald Ford tra il 1969 e il 1977.

Uomo politico stimato in tutto il Mondo e premio Nobel per la pace, fu consigliere di ben 12 presidenti da John Kennedy fino a Joe Biden. Celebre la sua frase “il potere è il massimo afrodisiaco”, Si impegnò nel rendere gli Usa una potenza globale, spesso anche con interventi controversi, come il sostegno al colpo di Stato di Augusto Pinochet del 1973.

Nato il 27 maggio 1923 nella Città bavarese di Fürth lascia la Germania all’età di 15 anni a causa delle persecuzioni naziste e si trasferisce con la famiglia a New York. Dopo gli studi a Harvard entrò in politica divenendo membro del Partito Repubblicano e consigliere per la Sicurezza nazionale, sotto le presidenze di Richard Nixon e di Gerald Ford, tra il 1969 e il 1977 fu nominato segretario di Stato.

Nel 1973 fu insignito del premio Nobel per la pace. All'inizio degli anni settanta Kissinger si rese protagonista di una innovativa politica estera, raggiungendo alcuni importanti successi per gli Stati Uniti, che gli valsero un grande prestigio internazionale e una crescente influenza all'interno dell'amministrazione Nixon.

Peraltro, i suoi metodi politici 'spregiudicati', che non escludevano pesanti interferenze, anche militari, su governi e politici stranieri, per salvaguardare a tutti i costi il potere statunitense e impedire la sopravvivenza di realtà politiche ritenute ostili, come nel caso del Cile e dell'Argentina, sono stati aspramente criticati.

"Il dottor Henry Kissinger, uno stimato studioso e statista americano, è morto oggi nella sua residenza nel Connecticut", ha annunciato in un comunicato la Kissinger Associates.

Nel comunicato viene spiegato che le esequie saranno in forma privata, mentre una cerimonia commemorativa si svolgerà a New York. Non è stata fornita la causa del decesso. Kissinger era rimasto attivo anche da centenario, recandosi in Cina lo scorso luglio per incontrare il presidente Xi Jinping.

Kissinger politicamente attivo fino agli ultimi giorni, tanto che lo scorso luglio prese parte all’incontro con il premier Meloni a Washington, fu un grande diplomatico a cui si deve il riavvicinamento con Pechino, e la negoziazione dei trattati di disarmo e gli accordi di pace.

C’è chi lo ritiene una figura controversa della politica statunitense per aver avuto un ruolo nel bombardamento della Cambogia oltre ad alcune implicazioni nella defenestrazione di Salvador Allende in Cile. 

Scrive la collega Rossella Fidanza nel suo articolo dove metto un po di paragrafi significative : Nel corso della sua vita Kissinger è stato responsabile di alcune delle peggiori atrocità della storia del mondo, questo è un dato di fatto ed è l’eredità che lascia e che abbiamo il dovere di condividere. Proprio non me la sento di unirmi alle voci ipocrite che da stamani riempiranno i nostri media per raccontarci “la grandezza” di questo “diplomatico”..

Scrive Rossella Fidanza sul suo articolo : Seymour Hersh, Bob Woodward e Carl Bernstein hanno tutti scritto storie che incolpano Kissinger per la prima serie di intercettazioni illegali messe in atto dalla Casa Bianca nella primavera del 1969 per mantenere il segreto sull’attentato in Cambogia.

Oggi sappiamo molto di più sugli altri "crimini di Kissinger" scrive Rossella Fidanza sul suo articolo, sulle immense sofferenze che ha causato durante i suoi anni di incarico pubblico, scrive Popoff quotidiano in occasione dei 100 anni di Kissinger. “Ha dato il via libera a colpi di stato e ha permesso genocidi. Ha detto ai dittatori di uccidere e torturare in fretta, ha svenduto i curdi e ha gestito l’operazione sbagliata di rapimento del generale cileno René Schneider (nella speranza di ostacolare l’insediamento del presidente Salvador Allende), che ha portato all’omicidio di Schneider. La sua svolta post-Vietnam verso il Medio Oriente ha lasciato quella regione nel caos, ponendo le basi per le crisi che continuano ad affliggere l’umanità.”

Henry Kissinger é arrivato a 90 anni con centinaia di accuse, ma senza essere stato portato in tribunale per crimini di guerra, contro l'umanitá e genocidio, scrive Rossella Fidanza e come voleva il giornalista Christopher Hitchens. Questo perché l'ex Segretario di Stato nell'amministrazione del presidente Richard Nixon, non solo fece la storia degli anni '70, ma da furbo, l'ha pure riscritta a suo favore con una serie di libri. Appena fuori dalle alte sfere del potere, ha sfornato 3 libri autobiografici  e ben 9 altri per spiegare il suo punto di vista e giustificare le sue azioni “discutibili.” L'ironia della sorte é che, nel 1973, gli fu persino conferito il Premio Nobel per la Pace assieme al leader vietnamita Le Duc Tho, il quale però lo rifiutó per non essere associato a Kissinger. Al conferimento del Nobel, il comico e musicista americano Tom Lehrer osservó che “Kissinger ha reso la satira politica obsoleta”.

Un altro passo dal articolo di Rossella : L’attività di Kissinger ha avuto gravissime ripercussioni anche in Italia.
Kissinger incontrò Aldo Moro a Washington il 25 settembre 1974.
L’allora ministro degli Esteri italiano stava lavorando all’ingresso nella maggioranza di governo del partito comunista di Enrico Berlinguer. Dopo un breve colloquio, il segretario di stato congedò Moro con un invito raggelante: “O lei smette di fare queste cose o la pagherà cara, molto cara”. La profezia poi si avverò, ma a Kissinger né la magistratura né il Parlamento italiani hanno mai potuto fare una domanda.

Parlando invece del suo coinvolgimento per la fine della guerra in Vietnam, c’è chi ritiene l’abbia prolungata per spingere verso la rielezione di Nixon alla Casa Bianca.

In molti hanno reso omaggio alla memoria di Kissinger, come l’ex presidente George W. Bush che lo ha ricordato come una delle voci più influenti e ascoltate a livello mondiale. A stringersi alla famiglia anche il presidente giapponese Fumio Kishida che lo ha elogiato per il suo contributo per la stabilità in Asia.

 

Fonti :  Eurocomunicazione/agi/ Rossella Fidanza

 

 

 

 

 

Dopo sette giorni di stop ai combattimenti, la tregua nella Striscia di Gaza è stata rotta venerdì mattina con la ripresa degli scontri a fuoco tra Israele e Hamas. "Hamas ha violato la tregua e ha sparato anche in territorio israeliano". Per questo motivo "le Forze di Difesa Israeliane hanno ripreso a combattere contro l'organizzazione terroristica nella Striscia di Gaza", ha dichiarato l'esercito in un comunicato.

L'esercito israeliano annuncia di aver "ripreso i combattimenti" contro Hamas. La proroga di un giorno della tregua, anticipata nella notte dal Wall Street Journal con la citazione di fonti del governo egiziano, non si è tramutata in realtà con la conseguente scadenza dell'accordo provvisorio e la ripresa delle ostilità.

Secondo quanto riporta Al Jazeera, che cita diversi testimoni a Gaza City e nel nord della Striscia di Gaza, "sono in corso pesanti scontri tra gruppi di combattenti palestinesi e truppe israeliane". Nella parte centrale della Striscia, i carri armati israeliani stanno colpendo anche i campi profughi di Nuseirat e Bureij. Un giornalista di Afp ha invece confermato di aver sentito numerosi colpi di artiglieria e attacchi aerei da parte dell'esercito israeliano.
Il Ministero degli Interni di Gaza, controllato da Hamas, ha dichiarato che "gli aerei israeliani stanno sorvolando la Striscia e i loro veicoli hanno aperto il fuoco nel nord-ovest dell'enclave".

La ripresa dei bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza al termine della tregua di sei giorni per lo scambio di ostaggi-prigionieri ha già provocato la morte di 29 palestinesi, fra i quali anche dei bambini. Lo ha fatto sapere il ministero della Salute di Hamas, al governo dell'enclave. Sette vittime si trovavano nel Nord a Jabaliya e nella città di Gaza, dodici a Sud a Khan Younes e altri dieci nel centro, ad al-Maghazi, ha detto. La pressione è aumentata sugli ospedali della Striscia. Secondo Ashraf al-Qidreh, il portavoce dello stesso dicastero, 6 persone hanno perso la vita a Rafah.Hamas ha dichiarato che affronterà con "fermezza" ed "eroismo" i nuovi attacchi delle forze israeliane.

 

Fonte Agi e varie agenzie

L'accordo tra Israele e Hamas non si limita soltanto a fermare i combattimenti nella Striscia di Gaza e allo scambio tra prigionieri, ma riguarda anche il passaggio degli aiuti umanitari. Gli Stati Uniti, fanno sapere alti funzionari dell'amministrazione Biden, hanno dato l'ok all'invio di tre aerei militari che sbarcheranno in Egitto con a bordo aiuti destinati alla popolazione palestinese, dunque cibo, forniture mediche e attrezzature invernali. "Si tratterà di portare una serie di articoli medici, aiuti alimentari, articoli invernali, dato che l'inverno sta arrivando a Gaza - per la popolazione civile".

La tregua tra Israele e Hamas è stata prorogata per consentire il rilascio di altri ostaggi e detenuti palestinesi e l'ingresso di aiuti nella Striscia di Gaza, dove la situazione umanitaria rimane "catastrofica". In vigore da venerdì mattina, l'accordo negoziato dal Qatar, con il sostegno di Egitto e Stati Uniti, ha consentito finora il rilascio di 50 ostaggi detenuti da Hamas nella Striscia di Gaza e di 150 palestinesi imprigionati in Israele. Inoltre, altri 19 ostaggi, per lo più lavoratori stranieri in Israele, sono stati rilasciati da Hamas, ma al di fuori di questo accordo che, in linea di principio, sarebbe dovuto durare quattro giorni, fino alle prime ore di oggi.

La liberazione di 11 ostaggi israeliani, tutti con doppio passaporto e in gran parte minori, avvenuta in cambio del rilascio di 33 detenuti palestinesi è avvenuta la sera di lunedì, in quello che doveva essere l'ultimo scambio dell'ultimo giorno della tregua concordata la scorsa settimana. Ma oggi dal Qatar è invece giunta la notizia che la tregua è stata prolungata di altri due giorni, durante ognuno dei quali saranno liberati non meno di dieci ostaggi e 30 prigionieri palestinesi. Sono gli avvenimenti principali della 52ma giornata del conflitto scatenato lo scorso 7 ottobre dal sanguinoso attacco di Hamas nelle zone di Israele confinanti con la Striscia di Gaza.

In tutto, gli ostaggi rilasciati da venerdì scorso sono 50. Tre degli undici che stanno facendo ritorno a casa 3 sono francesi, 2 tedeschi e 6 argentini, secondo quanto fatto sapere dal Qatar che svolge il ruolo di mediatore. L'autorità carceraria israeliana ha poi dichiarato che 33 detenuti palestinesi sono stati liberati "durante la notte" secondo i termini dell'accordo di tregua che ha permesso il ritorno degli ostaggi di Hamas.
La mossa porta a 150 il numero di prigionieri liberati dopo la scadenza iniziale della tregua di quattro giorni, che può essere rinnovata.

Inoltre, Hamas ha lasciato liberi 19 ostaggi in più rispetto a quelli stabiliti nell'accordo: si tratta in gran parte di thailandesi che lavoravano in Israele. L'estensione della tregua è stata accolta con favore dalla Casa Bianca che auspica di vederla ulteriormente prolungata, mentre il segretario dell'Onu Antonio Guterres l'ha considerata una "luce di speranza nelle tenebre della guerra"

Poche ore prima della scadenza del termine, Stati Uniti e Qatar hanno annunciato la proroga di altri due giorni, fino alle 5 di giovedì, ora italiana, durante i quali dovrebbero essere rilasciati circa 20 ostaggi e 60 prigionieri palestinesi. "Le parti palestinese e israeliana hanno raggiunto un accordo per prolungare la pausa umanitaria a Gaza per altri due giorni", ha detto in una nota il portavoce diplomatico del Qatar, Majed al Ansari.

Secondo i media israeliani il governo di Netanyahu ha già ricevuto una lista di dieci ostaggi che il gruppo islamico avrebbe rilasciato nel corso della giornata, senza però svelarne i nomi.

Di notte, undici ostaggi israeliani erano stati rilasciati nella Striscia di Gaza, di cui sei provenienti da famiglie argentine: una madre e le sue due figlie adolescenti e la moglie di un argentino ancora tenuto prigioniero e le sue figlie gemelle di tre anni. Poco dopo, Israele ha rilasciato 33 palestinesi dalle sue prigioni. A Betania, in Cisgiordania, l'accoglienza dei prigionieri rilasciati si è conclusa con scontri con le forze di sicurezza israeliane in cui due giovani palestinesi sono stati uccisi.

Secondo l'Ansa donne rapite in territorio israeliano e tenute in ostaggio da Hamas a Gaza sono state tenute in gabbia: lo riportano i media israeliani citando la dichiarazione di un membro del Forum delle famiglie degli ostaggi e dei dispersi.

Questa affermazione non è la prima nel suo genere, scrive il Jerusalem Post indicando che nei giorni immediatamente successivi agli attacchi del 7 ottobre, video di un canale
Telegram di Hamas mostravano bambini rapiti tenuti in gabbia.

Oggi è in arrivo in Egitto il primo di tre voli umanitari per Gaza organizzati dagli Stati Uniti. Lo ha annunciato un alto funzionario della Casa Bianca in
un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti. "Questi 'relief flights', resi possibili dalle capacità uniche dell'esercito americano, arriveranno nel Sinai del Nord e in Egitto con un carico di generi alimentari, medicinali e prodotti per affrontare l'inverno che saranno distribuite dall'Onu alla popolazione civile a Gaza", ha spiegato.

Un nuovo avvertimento ai palestinesi che si trovano nel sud della striscia di Gaza ad astenersi dal cercare di raggiungere il settore nord è stato lanciato oggi in arabo su X dal portavoce militare israeliano Avichay Adraee. Israele, ha aggiunto, consente invece ancora a chi si trova nel settore nord di passare a sud. Adraee ha inoltre fatto sapere ai palestinesi di Gaza che è vietato loro entrare in mare e spingersi a meno di un chilometro dalla linea di demarcazione con Israele. "Per la vostra sicurezza, rispettate queste regole", ha concluso.

Non c'è solo Hamas a sostenere lo sforzo bellico contro lo Stato ebraico. La Bbc riferisce infatti di almeno altri cinque gruppi che avrebbero abbracciato la lotta armata palestinese, con un addestramento iniziato nel 2020 a Gaza. Bbc Arabic e Bbc Verify scrivono che negli ultimi anni Hamas ha organizzato delle esercitazioni per allargare il fronte delle milizie a una coalizione più ampia

 

Fonte Agi /Ansa / Il giornale / e varie agenzie

 

 

 

 

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