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Supplica_FestaBeato_15

Inizierà con la recita del “Buongiorno a Maria” l’ottobre di Pompei, anche quest’anno ricco di celebrazioni e momenti di preghiera. Da giovedì 1, alle 6.30, i fedeli potranno, dunque, ritrovarsi in Basilica, per ringraziare la Vergine e affidarle il nuovo giorno che inizia. L’appuntamento con la tradizionale preghiera dedicata alla Madonna è dal lunedì al sabato. Il “Buongiorno a Maria” (per la cui recita il Santuario ha realizzato un nuovo opuscolo/sussidio) sarà trasmessoin diretta, come negli anni precedenti, da TV2000, l’emittente della CEI che, per l’intero mese di ottobre, trasmetterà,sempre in diretta, anche la santa Messa delle 8.30.

Il calendario del mese mariano, però, comincerà qualche giorno prima. Dal 25 settembre, infatti, e fino al 3 ottobre, alle 18.00, in Basilica, saranno recitati il santo Rosario e la Novena d’Impetrazione, seguiti dalla celebrazione eucaristica e la Chiusura del Quadro. Venerdì 2, alle 18.00, dopo la Novena d’Impetrazione, ci sarà una speciale Discesa del Quadro della Vergine, al cui cospetto sarà recitato il Santo Rosario e saranno benedette le corone. Alle 19.00, la santa Messa presieduta dall’Arcivescovo, mons. Tommaso Caputo.

Sabato 3, giorno che precede la Supplica, sarà celebrato il 20° dei Venti Sabati del santo Rosario, mentre, alle 20.00 inizierà la Veglia Mariana, animata dalla Pastorale Familiare e della Vita, che accompagnerà i fedeli fino alla celebrazione della santa Messa delle 24.00, presieduta dal Pastore della Chiesa Pompeiana.

Domenica 4, sarà celebrata la Supplica. Il rito solenne,che avrà inizio alle 10.30 con la concelebrazione eucaristica, sarà presieduto dal Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo di Napoli e presidente della Conferenza Episcopale Campana. L’evento sarà trasmesso in diretta televisiva da Canale 21, a partire dalle 10.00.

Lunedì 5, Festa del Beato Bartolo Longo, fondatore della Nuova Pompei e del Santuario, la giornata avrà iniziocon le concelebrazioni eucaristiche, delle 9.30 e delle 11.30, alle quali parteciperanno, rispettivamente, gli alunni delle Scuole Primarie e Secondarie. Alle 15.00, l’urna del Beato verrà trasferita in forma privata presso la Parrocchia “SS. Salvatore” dove sosterà fino alle 20.00. Qui, alle 19.00, l’Arcivescovo Caputo presiederà la santa Messa, alla quale seguirà la processione per le principali strade cittadine.Il giorno della solennità della Beata Vergine del Rosario, mercoledì 7, alle 19.00, mons. Caputo celebrerà la santa Messa.

Sabato 10 ottobre,saranno ospitate le spoglie di Santa Maria Cristina Brando, la religiosa napoletana fondatrice delle Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramento, dichiarata Santa da Papa Francesco il 17 maggio 2015. Un evento particolarmente significativo per la Chiesa di Pompei, molto legata anche ad altri santi partenopei, in particolare Ludovico Da Casoria e Caterina Volpicelli, le cui esistenze sono state fondamentali alla conversione e all’opera fondatrice del Beato Bartolo Longo.

“ E’ uno degli aspetti che più lascia perplessi – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. Al Vomero accade sovente che, a seguito di lavori manutentivi effettuati sulle carreggiate, non si provvede a ripristinare le strisce pedonali all’altezza degli attraversamenti, segnalati peraltro dalla presenza degli scivoli per diversamente abili “.

 

“ Un esempio classico di questa situazione si riscontra in via Scarlatti, all’altezza dell’incrocio con via Mattia Preti – puntualizza Capodanno –. In quest’ultima strada, prima dell’estate, sono stati eseguiti lavori di manutenzione ma da allora le strisce zebrate che pure esistevano per consentire l’attraversamento dei pedoni, non sono state più ripristinate con conseguenze immaginabili “.

 

“ Una situazione analoga si riscontra in piazza degli Artisti – prosegue Capodanno -. Anche qui, dopo i lavori manutentivi, non è stato ancora ripristinato l’attraversamento, ridisegnando le strisce pedonali “.

 

Capodanno sollecita gli uffici comunali competenti affinché, dopo una ricognizione sul territorio collinare, vengano ripristinate tutte le strisce pedonali, laddove mancanti.

S. Gennaro cippo

Fervono al Vomero i preparativi per la festa di San Gennaro che, come da tradizione, si svolgerà il 19 settembre prossimo. “ Si tratta un evento molto sentito dagli abitanti della collina – puntualizza Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. Bisogna ricordare al riguardo che la tradizione popolare, fonti epigrafiche e testimonianze monumentali collocano il primo miracolo della liquefazione del sangue del Santo Patrono proprio nel territorio del Praedium Antinianum, tappa obbligata, in epoca romana, lungo la via Puteolana che, per colles, collegava la città flegrea a Napoli “.

“ Il miracolo – continua Capodanno – sarebbe avvenuto durante una pausa della processione liturgica organizzata dalla diocesi di Napoli e della Campania per la traslazione del corpo e della testa di San Gennaro dall’agro marciano, dove si trovava la sepoltura, alle catacombe di Capodimonte, attuale dimora delle spoglie del santo. Il corteo avrebbe assistito al miracolo quando, durante una sosta sulla collina, Eusebia, la nutrice del santo, nata e residente nel casale di Antignano, donò le ampolle contenenti il sangue del martire, raccolto, come si usava all’epoca, presso la solfatara all’atto del martirio e custodite dalla stessa per anni “.

“ La tradizione popolare – prosegue Capodanno – vuole che il miracolo sia stato determinato dall’incontro tra la testa ed il sangue del Santo. L’evento viene ricordato sia da un altorilievo posto nella Basilica in via S. Gennaro ad Antignano, dedicata al santo dove si osserva Eusebia che, genuflessa, dona le ampolle al Vescovo che guida la processione, sia dal cippo che nel 1941 venne posto dalla delegazione pontificia a poca distanza dalla stessa Basilica ” .

“ La solennità di San Gennaro – afferma Capodanno – si articolerà al Vomero, nel giorno del santo patrono, in due fasi: le celebrazioni liturgiche, con una messa che si terrà alle ore 18 nella parrocchia di S. Giovanni dei Fiorentini. Successivamente si svolgerà la tradizionale solenne processione lungo il tracciato dell’antica via Antiniana e delle strade storiche del quartiere, dove sono ubicate le tre chiese dedicate al santo, la già citata basilica pontificia di S. Gennaro ad Antignano, la parrocchia di S. Gennaro al Vomero, in via Bernini e la chiesa della Piccola Pompei, detta anche di S. Gennariello al Vomero, posta in via Cifariello. Quest’ultima chiesa, costruita nel 1513, è ritenuta la più antica del Vomero e in essa è possibile ammirare i bassorilievi in marmo con il martirio del santo “.

San_Gennaro

“ Come hanno confermato i dati, aggiornati al 2014, sui nomi più diffusi a Napoli, coloro che si chiamano Gennaro rappresentano una sorta di specie in via d’estinzione – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. Finiti appena al dodicesimo posto e mortificati, per numero, dagli Antonio, dai Giuseppe, dai Vincenzo, dai Salvatore, dai Giovanni e dai Ciro che precedono il Santo Patrono del capoluogo partenopeo di gran lunga “.

 

“ Napoli rischia così di perdere una delle sue più antiche e belle tradizioni non scritte, che in passato voleva che in ogni famiglia vi fosse un figlio che tramandasse il nome del Santo Patrono. Tradizione che ha fatto conoscere il capoluogo partenopeo nel mondo. Ancora oggi in qualunque località della Terra, dove vi è un Gennaro, esiste un pezzo di Napoli – ricorda Capodanno -. Un nome di antiche e nobili origini latine derivante dal dio bifronte Giano, dal quale prende il nome anche il mese di Gennaio, il primo mese dell’anno “.

 

“ Bisogna risalire la china – continua Capodanno -. Per questo propongo ancora una volta che le amministrazioni regionale e comunale offrano un omaggio simbolico, che potrebbe essere rappresentato da un corredo per neonato o da un buono corrispondente all’equivalente in euro da spendere in esercizi commerciali per neonati, a quelle coppie che scelgono di chiamare Gennaro o Gennara il nascituro o, rispettivamente, la nascitura “.

 

Capodanno, in occasione della festività del Santo Patrono, rivolge un appello al governatore della Campania e al sindaco di Napoli, affinché si facciano promotori di tutte le iniziative atte a realizzare in tempi brevi la proposta in questione.

“ Esprimo viva soddisfazione per la riapertura avvenuta in questi giorni del cinema Arcobaleno, una sala storica del quartiere, inaugurata oltre 60 anni fa e che originariamente si chiamava “Stadio”, dal momento che nasceva in via Carelli nei pressi dello stadio Collana. Una sala cinematografica che non avrebbe mai dovuto chiudere ma che, anche a ragione della totale assenza di iniziative concrete da parte delle istituzioni preposte, vide la proiezione del suo ultimo spettacolo il 26 gennaio 2014, circa un anno e mezzo fa, mentre sul marciapiede antistante, insieme ad un gruppo di cittadini, assenti i rappresentanti istituzionali, mettevano in atto un flash mob di protesta, per rimarcare ancora una volta la volontà dei vomeresi di mantenere in vita il cinema “. E’ quanto afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, che oltre a rendersi promotore del succitato flash mob, lanciò subito dopo su internet un petizione popolare, indirizzata al Sindaco di Napoli, che, pubblicata al link: http://tinyurl.com/Petizione-per-l-Arcobaleno , che superò le mille sottoscrizioni.

 

“ Si tratta – scriveva nella presentazione Capodanno - di uno dei pochi luoghi di aggregazione sopravvissuti nel popoloso quartiere collinare partenopeo, dopo la chiusura di tante librerie e sale cinematografiche. Inoltre bisogna salvaguardare il posto di lavoro dei dipendenti che, dopo la chiusura, avvenuta in questi giorni, sono andati ad infoltire la schiera dei disoccupati “.

 

“ Quell’iniziativa è certamente servita, con la sollevazione dei cittadini, anche a far meditare chi avrebbe potuto immaginare di cambiare la destinazione d’uso dei locali, che, non a caso, sono poi rimasti da allora inutilizzati – prosegue Capodanno -. Un’ennesima sofferta vittoria dei soli cittadini, dunque, che, portata avanti nel tempo in perfetta solitudine, ha fortemente contribuito a far recuperare uno spazio culturale e di aggregazione sociale che, altrimenti, avrebbe potuto anche andare ad infoltire la folta schiera di supermercati che negli ultimi tempi si sono aperti nel quartiere collinare, contribuendo, tra l’altro, a distruggere il tessuto del commercio a minuto di piccole botteghe a conduzione prettamente familiare che, specialmente nel settore alimentare, esisteva da lustri sul territorio del quartiere collinare, tramandandosi di padre in figlio “.

 

“ Con l’occasione – ricorda Capodanno – va ancora una volta sottolineato che su otto sale cinematografiche presenti solo al Vomero, su un territorio di appena due chilometri quadrati d’estensione, che fino agli anni ’60 vantava la più alta concentrazione di questo tipo di strutture, prima della chiusura del cinema Arcobaleno, già ne erano scomparse altre cinque: l’Ideal in via Scarlatti, dove attualmente è ubicato un megastore, l’Ariston in via Morghen, sostituito da una banca, il Colibrì in via de Mura, sostituito da un club fitness, il Bernini, sostituito da un negozio di abbigliamento per bambini e l’Abadir, già Orchidea, in via Paisiello dove è nato appunto l’ennesimo supermercato “.

 

“ Senza dimenticare – conclude Capodanno - che proprio al Vomero, in via Cimarosa, nacque nel lontano 1909 il cinema italiano con gli stabilimenti della Lombardo film che, alcuni lustri dopo, avrebbe dato vita alla più grande casa cinematografica italiana: la Titanus “.

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