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Il Mediterraneo al centro delle politiche europee

Convegno al Banco di Napoli

«L'attentato avvenuto vicino Lione ci riporta brutalmente a una dimensione di instabilità e insicurezza», così il Ministro degli Affari Esteri, Paolo Gentiloni, intervenendo a Napoli presso la Sede delle Assemblee del Banco di Napoli al convegno organizzato dalla Fondazione Mezzogiorno Europa. «Dobbiamo rimanere aggrappati all'impostazione di questo convegno: “Il Mediterraneo al centro delle politiche europee e il ruolo strategico dell'Italia” - ha detto il Ministro - in cui si incrociano elementi di minaccia e di instabilità a grandissime opportunità economiche. Siamo in competizione con la Cina, che considera spesso i suoi investimenti come qualcosa da concludere nell'immediato». Per Gentiloni per favorire il commercio tra Italia e Mediterraneo c'è bisogno di grande serietà nella presentazione dei progetti e nella capacità di mantenere gli impegni presi senza perdersi dietro a perdite di tempo e burocrazia».

L’incontro è iniziato con i saluti del Presidente del Banco di Napoli, Maurizio Barracco, che ha ricordato quanto è importante l’interscambio tra i vari paesi del Mediterraneo anche alla luce del raddoppio del Canale di Suez, voluto dal Presidente egiziano El Sisi e che sarà inaugurato il 6 agosto prossimo a tempo di record dopo dieci mesi di lavoro invece dei tre anni previsti e del Presidente della Fondazione Mezzogiorno Europa, Umberto Ranieri che dal canto suo ha voluto mettere in luce la scelta del tema che non a caso vuole riportare al centro dell’attenzione il Mediterraneo in un momento in cui «noi sentiamo - egli ha detto - che anche la nostra sicurezza è in discussione per quello che sta avvenendo ed è avvenuto in Siria, Ucraina. Solo per un fugace momento si sperò con la primavera araba che qualcosa cambiasse in nome di principi nuovi, in realtà quelli che venivano dalle campagne erano più forti dei giovani culturalmente più preparati. Occorre mettere al centro dell’attenzione la politica europea e di difesa, ma c’è anche necessità di muoversi bene guardando con fiducia al futuro e fornendo sostegno anche in previsione di una collaborazione economica tra i vari Paesi del Mediterraneo». Nel corso del convegno, Massimo Deandreis, direttore generale di SRM, ha illustrato i dati sull'export dell'Italia nell'area Med, pari a 28 miliardi nel 2014. Il Mediterraneo è sempre più centrale e l’Italia fa la sua parte in quanto primo nell’interscambio marittimo. Al Convegno sono intervenuti gli Ambasciatori d’Italia: a Parigi, Giandomenico Magliano, al Cairo, Maurizio Massari e in videoconferenza da Londra, Pasquale Terracciano.

I Ministro Paolo Gentiloni

In apertura è stato letto dal vicepresidente della Fondazione, Alfredo Mazzei, un messaggio del Presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha sottolineato l’importanza del tema prescelto alla luce delle drammatiche cronache di ogni giorno e di altrettanto quotidiani confronti in sede europea che pongono con crudezza questi temi di fronte all’opinione pubblica. «Le prospettive di pace, stabilità e sviluppo (sono parole di Giorgio Napolitano) sono essenziali per la più generale prospettiva dell’integrazione europea e al tempo stesso per una rinnovata seria considerazione del problema del Mezzogiorno italiano».

Concludendo i lavori il Ministro Gentiloni: « L’Italia non può essere solo consumatore di sicurezza. Nessun Paese può fare una politica estera senza badare alla sicurezza investendo risorse. Il Mare nostrum si potrebbe definire Mare nullius, dal momento che nessuno se ne occupa. Bisogna lavorare a costruire una sicurezza multilaterale con vari Paesi del Mediterraneo, ma ci vuole una costruzione nuova. Come Paese l’Italia ha molte carte da giocare in questa direzione».

la sala delle assemblee del Banco di Napoli

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