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Refrontolo piange i suoi 4 morti

E' un lunedì mattina triste a Refrontolo, nel Trevigiano. Si contano i danni. L'esondazione del torrente Lierza ha provocato la devastazione e la morte di quattro persone. Il paese si è svegliato con il cielo sereno e un quadro meteorologico stabile che dovrebbe agevolare le attività di Protezione civile, Vigili del fuoco ed altri organi tecnici previste nella giornata. Delle cinque persone ferite ricoverate negli ospedali tre sono state dimesse mentre le due più gravi, ricoverate all'ospedale di Treviso, si trovano nel reparto di terapia intensiva con lesioni ortopediche. La prognosi rimane per entrambi riservata ma, per almeno uno di essi, è escluso il pericolo di vita.

Secondo il quotidiano il Giornale : Fa un poco di pena e molta rabbia ascoltare il presidente onorario di Legambiente, Ermete Realacci, sdottorare sugli eventi tragici :

«La bomba d'acqua nel Trevigiano conferma purtroppo tragicamente la necessità di contrastare i mutamenti climatici e gestire bene il territorio.

Una politica utile e lungimirante deve dare priorità alla riduzione dei gas a effetto serra e considerare la manutenzione del territorio la prima grande opera che serve all'Italia. La nostra economia può ripartire anche da qui».

Secondo il quotidiano : Questo signore è tra i responsabili morali dei fatti, sui quali dovrebbe almeno tacere. Per ben trent'anni è stato cattivo maestro, strepitando che bisognava proteggersi dagli eventi climatici impegnando denaro pubblico con la green economy . Secondo il quotidiano :  consiste nel finanziare l'installazione di impianti eolici e fotovoltaici, sui quali quelli di Legambiente devono aver fatto lucrosi affari, come ha denunciato Il Fatto Quotidiano dello scorso 10 giugno: «Legambiente ha quote in società coinvolte negli affari della riduzione della CO2». Una di queste è la Sorgenia dei De Benedetti che, recita il sito web di Legambiente, «sostiene le attività» dell'associazione ambientalista.

Continua il Giornale : E cieca è stata l'isteria ambientalista a portare il Paese nel baratro economico e ambientale, inducendolo, prima, a rinnegare la fonte nucleare d'energia, l'unica che avrebbe messo la parola fine ad ogni discussione di politica energetica; e poi a terrorizzare la popolazione con lo spettro dei cambiamenti climatici, inducendo i governi ad affrontare il presunto problema impegnando centinaia di miliardi su presunte soluzioni.

Perché bisogna aver chiaro scrive Il Giornale e che il problema della CO2 è finto , e anche fosse vero (ma non lo è), neanche centinaia di migliaia di miliardi impegnati su quelle tecnologie potranno mai scalfirlo. La piovosità del luglio 2014 è del 70% maggiore della piovosità media del periodo 1970-2000. E allora? Chissenefrega! Perché, se è vero quanto appena detto, è anche vero che il luglio 1932 fu il 50% più piovoso del luglio 2014, e dal 1800 a oggi ci sono stati altri 12 luglio più piovosi. Questo luglio è stato più fresco del solito? Chissenefrega: i lugli del 1993 e del 1996 furono ancora più freschi. Alla faccia del riscaldamento globale sul quale quelli di Legambiente hanno costruito la propria fortuna politica ed economica.

Il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti è a Refrontolo. Assieme al presidente della Regione Luca Zaia e al prefetto di Treviso il ministro ha compiuto una visita al Molinetto simbolo del turismo della Marca dove sono morte le quattro persone.

I Vigili del fuoco hanno mantenuto nella notte un presidio precauzionale, rimasto inattivo, e nella giornata proseguiranno la loro opera sostanzialmente con la ripulitura dell'alveo del Lierza dal materiale ingombrante trascinato dalla piena, in larga misura consistente in piante sradicate o parti di esse.

Dopo le diverse considerazioni tecniche sulle possibili cause dell'evento, quella nettamente prevalente sembra convergere sulla pura fatalità, ossia sulla coincidenza di intense precipitazioni molto localizzate nelle aree di alimentazione dei vari piccoli affluenti del torrente esondato, e questo senza che una sola goccia di pioggia, al contrario, sia caduta nel centro del capoluogo di Refrontolo. In giornata la Protezione civile affronterà una mappatura sistematica dei territori di questo ed altri tre comuni contigui - Cison di Valmarino, Tarzo e Follina - nei quali, complessivamente, sono state contate oltre 50 frane di modesta dimensione, molte delle quali cadute sulla viabilità ordinaria ormai già ripristinata all'80%. A destare qualche preoccupazione sono anche alcuni piccoli ponti sulla viabilità comunale minore.

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