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Il buddismo, che come è noto non è una religione ma un percorso spirituale, contribuisce per alleviare le sofferenze umane con dettami a cui uniformarsi per raggiungere la cessazione delle sofferenze poiché  la vita è colma  di dolore ma la sofferenza ha una causa e una fine, per raggiungere così il Nirvana durante la vita, una volta terminato di soffrire, poiché esso è il fine ultimo della vita, lo stato in cui si ottiene la liberazione dal dolore. Il buddismo indica i passaggi da seguire per raggiungere tale situazione spirituale agevolati dall’ascolto della musica.

Le parole non sono importanti come l'energia che viene dalla musica, soprattutto se dal vivo, la musica è energia, una sensazione, un'atmosfera, un  sentimento.

La musica è il cibo dell’anima che consente di togliere ogni giorno la polvere che si deposita ogni giorno sulla nostra anima. Le nostre emozioni traggono origine all’interno del nostro corpo e, per farle esternare, occorre che ci liberiamo di quanto ci soffoca e dai vari pregiudizi.

Il progetto “OPERA Wine - LAB” ideato dal Teatro di San Carlo in collaborazione con Wine&Thecity, è un percorso sensoriale che vuole coniugare il mondo dell’Opera con quello del vino. L’Associazione culturale Wine&Thecity nasce nel 2008 da un’idea di Donatella Bernabò Silorata e lavora sul binomio vino-cultura. “Coltiviamo ebrezza creativa, mettiamo in moto la città, andiamo alla scoperta di luoghi mai visti o semplicemente dimenticati”, questo lo scopo principale del progetto indipendente della rassegna che si reinventa da dodici anni, mettendo in rete soggetti pubblici e privati, associazioni culturali e piccole imprese del territorio. L’edizione del 2019 di Wine&Thecity si svolgerà a Napoli dal 9 al 19 maggio con il Patrocinio del Comune di Napoli e avrà come tema la Luna in tutte le sue sfaccettature.

Scopo di OPERA Wine - LAB è quello di accompagnare i partecipanti in un percorso multisensoriale attraverso i linguaggi della Musica, del Teatro e della degustazione di vino. Il concept del laboratorio è basato sul sincretismo tra questi tre “livelli” con l’idea di creare un vero e proprio “distillato” esperienziale. Il progetto vuole, infatti, essere un’esplorazione trasversale attraverso tutti e cinque i sensi: Vista, Udito e Tatto saranno protagonisti dell’esplorazione guidata da un Formatore del Teatro di San Carlo; Gusto e Olfatto verranno stimolati attraverso la degustazione da parte di un Sommelier dell’AIS Napoli. Ogni incontro, dal 14 Marzo al 15 Giugno, sarà dedicato, di volta in volta, ad un diverso linguaggio nonché a un’Azienda Vinicola e a un Partner food selezionati da Wine&Thecity.

«Fare vivere il San Carlo quale luogo della memoria per poi guardare al futuro e colloquiare con un linguaggio moderno con il suo popolo -  ha commentato Rosanna Purchia, Sovrintendente del Teatro di San Carlo la quale ha preannunciato che a questo primo esperimento seguiranno altre iniziative.

Il progetto racconterà  - attraverso il laboratorio e la musica - il Teatro di San Carlo mediante un’esperienza emozionale. Il laboratorio Ascolto sarà curato da Christian Iorio, quello Musica insieme da Filomena Piccolo, mentre il laboratorio Corpo Poetico da Francesca Pecoraro.

«Essere chiamati dal San Carlo è stata una dimostrazione di stima per il nostro lavoro, siamo un’impresa privata che non gode di fondi pubblici - ha sottolineato Donatella Bernabò Silorata - siamo stati incaricati del percorso guidato dai sommelier dell’AIS per sensibilizzare i sensi del Gusto e dell’Olfatto che saranno al centro della parte finale del laboratorio». Per ascoltare la musica bisogna prima ascoltare noi stessi per poter interpretare e interiorizzare il suono, occorre poi abbinare il suono all’immagine e ai colori, scegliendo il colore che si vuole abbinare al suono, in un gioco per far nascere un’emozione che è la rappresentazione di noi stessi e delle nostre conoscenze. Il laboratorio prevede anche un piccolo viaggio all’interno delle Opere facendo “canticchiare” i partecipanti per creare una sinergia con il mondo della lirica. Il dono più bello che si può fare è donare la musica.

I partecipanti saranno massimo 70 ad incontro, suddivisi in due gruppi da 35 impegnati in due turni.

Ogni incontro si dividerà in due turni della durata di circa due ore. Ogni turno sarà, a sua volta, suddiviso in due parti: un laboratorio guidato da un Formatore del Teatro di San Carlo (in Sala Giardini) e la degustazione di vino (al MeMUS - Museo e Archivio Storico).

Questo il calendario dei laboratori di Ascolto, Corpo Poetico e Musica insieme :

MARZO

giovedì 14 marzo 2019 / Turno 1, ore 17.00 - Turno 2, ore 18.00

venerdì 15 marzo 2019 / Turno 1, ore 17.00  - Turno 2, ore 18.00

sabato 30 marzo 2019 / Turno 1, ore 17.00   -  Turno 2, ore 18.00

 

APRILE

sabato 6 aprile 2019 / Turno 1, ore 17.00  - Turno 2, ore 18.00

sabato 13 aprile 2019 / Turno 1, ore 17.00 - Turno 2, ore 18.00

giovedì 18 aprile 2019 / Turno 1, ore 17.00 -Turno 2, ore 18.00

 

MAGGIO

giovedì 9 maggio 2019 / Turno 1, ore 17.00   - Turno 2, ore 18.00

venerdì 10 maggio 2019 / Turno 1, ore 17.00 - Turno 2, ore 18.00

venerdì 24 maggio 2019 / Turno 1, ore 17.00 - Turno 2, ore 18.00

 

GIUGNO

sabato 8 giugno 2019 / Turno 1, ore 17.00    - Turno 2, ore 18.00

giovedì 13 giugno 2019 / Turno 1, ore 17.00 - Turno 2, ore 18.00

sabato 15 giugno 2019 / Turno 1, ore 17.00   - Turno 2, ore 18.00

 

 

 

Pasquale, il bravo attore Aldo Rossi, in sogno riceve  i fortunati numeri che consentono alla sua famiglia, formata di sempliciotti di campagna, di cambiare vita: 8-13-65-90 i numeri della vincita di quattrocento milioni di lire  con una quartina  al lotto, utilizzando un biglietto da 5.000 lasciato dalla moglie sul comò. Quei numeri contengono un infausto presagio: sono la chiave per individuare la data della morte di Pasquale che da quel momento non penserà ad altro. La famiglia  andrà ad abitare in un lussuoso appartamento in città, con servitori e tutte le comodità. Una tranquilla famiglia campagnola, con moglie sempre pronta a rimproverare tutti, una figlia innamorata di un ragazzo americano un po’ tonto, Carolina, la ricamatrice,  che dispensa perle di saggezza e tanti personaggi che ruotano intorno al protagonista e alla moglie, la nota attrice Elena Sansone.

Da quel momento Pasquale non penserà ad altro, arrivando anche a preparare il suo funerale con grande pompa, tanto pagheranno i congiunti. La sua angoscia è presente in ogni sua battuta, fonte inesauribile di amare risate. La vicenda si sviluppa fino alla scena finale, che non era prevedibile.

La commedia è stata scritta nel 1933 da Athos Setti, livornese di nascita, uno dei più importanti autori italiani di commedie, che era  grande amico ed estimatore di Eduardo De Filippo, il quale nel 1936 su questo tema  realizzò il film ambientato a Napoli - invece che in Toscana  come nel testo originario - intitolato "Sogno di una notte di mezza sbornia”. L’Opera è conosciuta anche come "L'agonia di Schizzo" e fu tenuta in cartellone dalla compagnia di Eduardo De Filippo per circa trenta anni. Ettore Petrolini nel 1934 portò in scena la commedia in romanesco con il titolo “La fortuna di Cecè”, mentre Angelo Musco la interpretò in siciliano con il titolo: “La Profezia di Dante”.

Questi gli attori: Pasquale:  Aldo Rossi; Filomena:   Elena Sansone; Gina:   Carmen   Cappa;

Arturo:  Roberto  Merola; Carolina:  Rita  Tripoli; Rosina:  Francesca  Borriello; Jack:  Dario Todaro; Capatosta:  Maurizio  Ceraudo; Aglietiello:  Riccardo  G. Grassitelli; Dottore:  Renato De Paola; Carmela:  Anna  Garenna; Giovanni:  Geppino Noviello; Assunta:   Erika Rinaldi.

Direzione Artistica:  Elena  Sansone; Direzione Scenica:  A. Esposito; Scene:  G. Razzino; Luci:  delt; costumi:  Esa mode; Ripresa video: F. Starita.

La commedia conserva una “teatralità”, particolare, sembrando quasi che fosse stata scritta per i nostri tempi e non per il 1925, la principale caratteristica è la sua vivacità con un ritmo incalzante delle trovate comiche, pur in una società diversa ma sempre attuale, ricordando, come diceva Totò: "Signori si nasce !".

Un classico dunque della risata "La Fortuna si diverte", una commedia brillante, una delle migliori  pièce che fu considerata dai critici teatrali dell’epoca tra le più esilaranti . La compagnia  "I Nemonef" di Elena Sansone, che  ha messo in scena "La fortuna si diverte" al teatro Don Bosco di Napoli, in via Don Bosco, che come ha dichiarato il regista Renato De Paola che con cura e pazienza ha diretto il lavoro con tanta professionalità: “ una commedia esilarante che dimostra come la suggestione possa condizionare la vita di un uomo e della sua famiglia”.

Questo il commento a caldo di Elena Sansone:”Io e Renato De Paola abbiamo scelto questa commedia perché è molto divertente, eravamo convinti che il pubblico si sarebbe divertito, inoltre ci vuole un pizzico di fortuna nella vita per cambiare almeno di poco la nostra condizione”.

Per Aldo Rossi, che ha interpretato il protagonista, Pasquale:”Ho vissuto la trama con molta intensità poiché è una storia  che potrebbe anche essere reale in quanto ai tempi di oggi c’è ancora chi crede alla realizzazione dei  sogni, alle occasioni e alle opportunità. Ho messo nell’interpretazione molta passione, trasporto e attenzione, spero di essere riuscito a trasmettere il messaggio al pubblico che ha applaudito anche a scena aperta e ha riso di gusto”.

Ma ci chiediamo quale il messaggio trasmesso al folto pubblico in platea ?  probabilmente è racchiuso nella battuta di Carolina, alias Rita Tripoli:”  Anche mio marito, buon'anima, quando non aveva voglia di lavorare faceva lo stravagante. Parlava coi quadri attaccati al muro, diceva che si sentiva andar via di cervello... Io che allora non conoscevo gli uomini, ero molto impensierita. Tanto è vero che avevo deciso di portarlo  a  Firenze  da uno  specialista.  E  invece...fingeva di essere malato per non far nulla !”

Quanta dell’antica filosofia napoletana in queste parole.

 

Martedì 22 gennaio 2019, dalle ore 16.00 alle 19.30, presso la Chiesa di Santa Caterina da Siena, si svolgerà il primo di una serie di incontri, ad ingresso gratuito, organizzati dalla Fondazione Pietà de’ Turchini in collaborazione con Edoardo Catemario, allo scopo di presentare l’ "Accademia Catemario”, progetto pilota che mira a diffondere il metodo didattico che porta il nome del suo creatore in vari centri italiani. 

Il metodo Catemario trae ispirazione dal sistema didattico fondato sui partimenti settecenteschi di scuola napoletana e permette all’allievo di suonare subito divertendosi. È un metodo fortemente innovativo, ma allo stesso tempo connesso alle radici  di un sistema didattico che si è tramandato per secoli. 

Si studia con il maestro in gruppi da quattro, permettendo all’allievo di poter suonare la prima canzone già dopo le prime quattro lezioni. 

In attesa dell’avvio a regime del progetto didattico, chi lo desidera potrà ricevere tutte le informazioni e gli approfondimenti su modalità, organizzazione, costi ed iscriversi già al corso di chitarra che verrà tenuto dal maestro certificato Alfonso Messina, direttore dell'Accademia Metodo Catemario di Napoli.

Il corso è rivolto a tutti, non richiede alcuna conoscenza di musica, si studia con il maestro, non è richiesto studio a casa. Non c’è limite d’età. 

Nei giorni che ci separano dalla festa del Natale, tanti saranno i fedeli e i pellegrini che parteciperanno alle celebrazioni e agli eventi in Santuario. Fitto il programma di appuntamenti.

Ritorna, anche per quest’anno, la tradizionale Rassegna Presepistica del Santuario di Pompei. L’esposizione di arte presepiale, curata da artisti locali e internazionali, si rinnova per il quinto anno consecutivo con opere della tradizione artistica napoletana del ‘700. Interamente realizzati a mano, i presepi sono creati con diversi materiali: sughero, legno e cartapesta per le scenografie, terracotta, legno e seta per i pastori.

A partire dal 7 dicembre, giorno in cui si terrà l’inaugurazione, troveranno spazio nella sala cui si accede attraversando il Giardino dei Santi Pellegrini del Santuario, in Piazza Bartolo Longo. Proprio qui, alle 18.30, l’Arcivescovo di Pompei, Tommaso Caputo, inaugurerà e benedirà la mostra che resterà aperta fino al 2 febbraio 2019. Come è tradizione, il 16 dicembre, alle 6.45, con l’inizio della Novena di Natale, sarà inaugurato il presepe allestito in Basilica, presso l’Altare San Giuseppe.

Dall’8 dicembre fino al 6 gennaio 2019, la mostra potrà essere visitata, nei giorni feriali, dalle 8 alle 14 e dalle 15 alle 19.30, mentre, nei giorni festivi, dalle 7 alle 14 e dalle 15 alle 20.45. Dal 7 gennaio al 2 febbraio, gli orari di apertura saranno, invece, dal lunedì al sabato, dalle 15 alle 19.30, la domenica e i festivi, dalle 15 alle 20.45. In Santuario, il presepe sarà visitabile dalle 7 alle 14 e dalle 15 alle 19.30 dei giorni feriali, dalle 6 alle 14 e dalle 15 alle 20.45 dei giorni festivi.

Con l’avvicinarsi del Natale, il Santuario ha, inoltre, preparato un ricco calendario di celebrazioni ed eventi. Il 16 dicembre, alle 6.30, inizia la Novena di Natale, che proseguirà, tutti i giorni, fino al 24 di dicembre, seguita dalla santa Messa alle 7. Sabato 22, alle 20, in Basilica, si terrà il tradizionale Concerto di Natale del Complesso Bandistico “Bartolo Longo-Città di Pompei”, diretto dal Maestro Francesco Federico.

Alla mezzanotte del 24 dicembre, vigilia del Santo Natale, e alle 11 di martedì 25, Natale del Signore, l’Arcivescovo presiederà la celebrazione eucaristica in Basilica. Il 31, alle 17, Monsignor Caputo presiederà la santa Messa e “Te Deum”. Il 1° gennaio, Solennità di Maria Santissima Madre di Dio e 52ª Giornata Mondiale della Pace, alle 11 sarà celebrata la santa Messa, sempre presieduta dall’Arcivescovo. Alle 12, al termine della Messa, in Piazza Bartolo Longo, si svolgerà il tradizionale omaggio della corona di fiori alla statua della Vergine del Rosario, posta sulla cima della Facciata della Basilica, dedicata alla Pace Universale.

Il 3 gennaio, presso il Teatro “Di Costanzo-Mattiello” del Centro Educativo “Bartolo Longo”, si terrà lo spettacolo di Natale “Questi fantasmi”, commedia in tre atti di Eduardo De Filippo, messo in scena dalla compagnia “I testamatta”, in collaborazione con l’associazione Moda Italia.

Il 6 gennaio, giorno dell’Epifania del Signore, sarà celebrata la santa Messa in Basilica alle 11, presieduta da Monsignor Caputo.

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