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Piero Sansonetti a Quarta Repubblica contro il giudice Esposito

Dopo il trojan nel telefono di Palamara, spuntano altre intercettazioni. Risalgono a 7 anni fa e coinvolgono soggetti differenti: Silvio Berlusconi, il magistrato Antonio Esposito e il relatore-magistrato Amedeo Franco.

Le intercettazioni ambientali riguardano un commento alla sentenza che condannò al carcere Silvio Berlusconi nel 2013. Amedeo Franco - durante una conversazione telefonica con il Cav - ammette che è stato condannato ingiustamente e che tutto "è stato pilotato dall'alto". La sentenza definitiva riguardava una presunta appropriazione indebita di diritti tv. Ma così - e ora lo dimostrano pure i documenti e gli audio - non è stato.

Le carte oggi pubblicate in esclusiva da Il Riformista e gli audio choc mandati in onda a Quarta Repubblica fanno rabbrividire. Il magistrato - a modo suo - chiede scusa a Silvio Berlusconi per quel processo così fazioso. "A mio parere è stato trattato ingiustamente e ha subito una grave ingiustizia - dice Amedeo Franco -. Tutti i miei colleghi e anche i suoi che pure non la supportano sono convinti che questa cosa sia stata guidata dall'alto. Lei doveva essere condannato a priori perché è un mascalzone".

la vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato, Licia Ronzulli. "Quanto andato in onda stasera a Quarta Repubblica è semplicemente sconvolgente, doloroso. L'audio del dottor Franco sulla sentenza di condanna a Berlusconi, reso pubblico da Il Riformista, evidenzia che la democrazia è stata truccata, alterata al punto da cambiare il corso della storia politica italiana, nonché da minare l'equilibrio tra i poteri dello Stato. E' semplicemente vergognoso che una certa magistratura utilizzi il proprio potere a fini di lotta politica, è un danno fatto non solo al presidente Berlusconi, alla sua famiglia e a Forza Italia, ma a tutti i cittadini che da stasera hanno la riprova che purtroppo esiste anche una giustizia non giusta. Ricordiamoci che se Berlusconi è fuori dal Senato è a causa di questa sentenza ingiusta e che oggi scopriamo essere pilotata".

 
Forza Italia chiede ora che si faccia una commissione d’inchiesta. Si tratta di una richiesta legittima e doverosa, che non le sarà concessa per il coordinato e congiunto intervento del Partito servo degli interessi stranieri e di quello dei manettari spinti. inoltre anche fosse concessa una commissione questa sarebbe nelle mani dei nemici della libertà e della democrazia e non condurrebbe a nulla. Abbiamo visto come l Commissione d’Inchiesta sulle Banche non abbia concluso praticamente nulla, anzi abbia permesso molte coperture proprio perché manovrata da una maggioranza "insabbiatrice".  

Le rivelazioni di Quarto Grado e Il Riformista unite alla sentenza definitiva civile sul caso dell’evasione fiscale completamente inesistente mostrano che tutti gli eventi del triennio 2011-2013 non furono altro che un colpo di forza vikkento. Con quell'atto fu annullata la politica italiana, stravolta  completamente la democrazia e fummo condannati ad un decennio di governi sotto tutela europea e dei poteri “Forti”, salvo la brevissima stagione del governo Giallo Verde. Ora i “Poteri forti” interni hanno nomi e cognomi, e quelli stranieri che li manovrano come dei pupazzi, ora sappiamo come  hanno operato. Non è un caso che La Repubblica ed il Corriere,mettano questa brutta , orribile, vicenda in secondo piano. Eppure un governo eletto dagli italiani fu rovesciato con delle accuse che, a distanza di 10 anni, si sono rivelate false e con giudici che ora mettono in luce la non correttezza del giudizio penale. Eppure Berlusconi ha scontato una condanna penale, per quelle accuse. Chi lo potrà ripagare? Chi ripagherà l’Italia dove la Democrazia è stata cancellata ed azzerata, consegnandola ad una tecnocrazia pasticciona e comandata da Bruxelles, Francoforte e Berlino? Cosa dobbiamo pensare ora del caso Palamara, delle accuse a Salvini e del processo giusto? Ed i casi Bibbiano e Bologna? Quante persone ritengono che oggi in Italia chi va in tribunale sia giudicato in modo corretto?

"à un complotto e non c'è dubbio". Piero Sansonetti, direttore del Riformista, spiega a Nicola Porro a Quarta Repubblica i dettagli dello scoop del suo giornale, che ha anticipato le carte in mano alla difesa di Silvio Berlusconi che proverebbero come la sentenza di condanna del 2013 nel processo Mediaset-Agrama per frode fiscale sia stata "pilotata dall'alto". Parole, queste, pronunciate in una intercettazione choc dal giudice Amedeo Franco, che era relatore della Cassazione in quella sentenza.

Il tribunale civile di Milano però ha smontato le accuse di frode fiscale a Berlusconi: nessuna fattura gonfiata, nessuna interposizione fittizia è emersa riesaminando le carte del processo. Mediaset aveva infatti avanzato una richiesta di risarcimento contro lo stesso Agrama, con i giudici che hanno riconosciuto come nessuna fattura era stata gonfiata all'epoca sulla compravendita dei diritti su alcuni film americani.

Ed ecco cosa e stato pubblicato al Riformista in esclusiva dello scoop che hanno fatto anticipato dalla quarta Repubblica da Nicola Porro  : «Berlusconi deve essere condannato a priori perché è un mascalzone! Questa è la realtà… a mio parere è stato trattato ingiustamente e ha subito una grave ingiustizia… l'impressione che tutta questa vicenda sia stata guidata dall’alto… In effetti hanno fatto una porcheria perché che senso ha mandarla alla sezione feriale? … Voglio per sgravare la coscienza, perché mi porto questo peso del… ci continuo a pensare. Non mi libero… Io gli stavo dicendo che la sentenza faceva schifo…».

In una seconda conversazione, sempre registrata, il dottor Franco sosteneva che «sussiste una malafede del presidente del Collegio, sicuramente…». E riferiva voci secondo le quali il presidente Esposito sarebbe stato “pressato” per il fatto che il figlio, anch'egli magistrato, era indagato dalla Procura di Milano per… “essere stato beccato con droga a casa di…”. E poi diceva ancora: “I pregiudizi per forza che ci stavano… si potesse fare…si potesse scegliere… si potesse… si poteva cercare di evitare che andasse a finire in mano a questo plotone di esecuzione, come è capitato, perché di peggio non poteva capitare…Questo mi ha deluso profondamente, questo… perché ho trascorso tutta la mia vita in questo ambiente e mi ha fatto… schifo, le dico la verità, perché non… non… non è questo, perché io … allora facevo il concorso universitario, vincevo il concorso e continuavo a fare il professore. Non mi mettevo a fare il magistrato se questo è il modo di fare, per… colpire le persone, gli avversari politici. Non è così. Io ho opinioni diverse della… della giustizia giuridica. Quindi… va a quel paese…».

Fermiamoci qui. continua il giornale di Sansonetti, Che vi pare? In piena magistratopoli c’è una nuova conferma che è più grande di tutte le precedenti. Spesso, molto spesso, la giustizia non ha niente a che fare con la giustizia. Le sentenze, qualche volta, o spesso – non possiamo saperlo – sono decise al di fuori dei processi e per motivi che non hanno niente a che fare con l’accertamento della verità. Talvolta in questo modo si rovinano vite. O reputazioni. Stavolta addirittura si è rovinato un partito e deviato il corso della politica nazionale. State sicuri che nessuno sarà chiamato a rispondere. Però fa rabbia. Figuratevi, Chi scrive mai ha votato per Berlusconi e mai e poi mai lo voterà. Lui è di centrodestra e io sono di sinistra, perché dovrei votarlo? Però sapere che è stata fatta con questi metodi vigliacchi la battaglia contro di lui, beh, sapere questo provoca dolore e paura.  
 
Il â€processo Mediaset†nei confronti di Silvio Berlusconi per frode fiscale? Fu “un plotone d’esecuzione”. A dirlo il relatore in Cassazione, il magistrato Amedeo Franco, in una registrazione di cui è venuto in possesso Il Riformista  

Ci sono le prove che la sentenza che condannò Berlusconi al carcere, nel 2013, e che diede il via al declino precipitoso di Forza Italia, era una sentenza clamorosamente sbagliata. E perdipiù c’è il forte sospetto che lo sbaglio non fu dovuto solamente a imperizia dei giudici, ma – forse: scriviamo dieci volte forse – a un disegno politico del quale è difficile stabilire con precisione gli autori.

Prima a grandi linee e poi nel dettaglio. Scrive il Riformista, Berlusconi, come ricorderete, è stato condannato una sola volta (negli altri 70 processi che ha subito è sempre stato o archiviato o assolto o prescritto). Questa condanna – definitiva – risale al 1 agosto del 2013 (allora Forza Italia viaggiava sopra al 21 per cento dei voti). La sezione feriale della Cassazione che emise la sentenza di condanna era presieduta dal magistrato Antonio Esposito (che oggi è un editorialista del Fatto di Travaglio). Relatore era il magistrato Amedeo Franco.

A sette anni di distanza emergono delle novità molto importanti, contenute in un supplemento di ricorso alla Corte Europea (contro la sentenza della Cassazione) presentato giorni fa dagli avvocati di Berlusconi (Andrea Saccucci, Bruno Nascimbene, Franco Coppi e Niccolò Ghedini). Le novità essenzialmente sono due: una sentenza del tribunale civile di Milano che ribalta la sentenza penale; e una dichiarazione del dott Amedeo Franco – ripeto: relatore in Cassazione – che racconta come la sentenza di condanna di Berlusconi da parte della Cassazione fu decisa a priori e probabilmente teleguidata. Per questa ragione era una sentenza molto lacunosa dal punto di vista giuridico.  

La vicenda riguarda l’unica condanna in via definitiva dell’ex premier e leader di Forza Italia, condannato dai giudici della sezione feriale della Cassazione nell’agosto 2013 a 4 anni di reclusione per frode fiscale nel processo sui diritti Mediaset (di cui 3 coperti da indulto).

à successo che dopo la sentenza, scrive Sansonetti, il dottor Franco (cioè, ricordiamo di nuovo, il relatore in Cassazione) incontrò Berlusconi e commentò la sentenza e l'andamento del processo. Berlusconi non era solo, quando incontrò Franco, c’erano dei testimoni a questo colloquio, e uno dei testimoni registrò. Tra poche righe ricopiamo parte della trascrizione di questo colloquio. Prima vi diciamo che gli avvocati di Berlusconi sostengono che in questi anni non hanno usato la registrazione per rispetto del magistrato, che era rimasto in attività. L’altr’anno però il dottor Franco è morto, e ora gli avvocati di Berlusconi hanno deciso di usare la registrazione e l'hanno depositata nel ricorso alla Cedu. Qui mi limito a trascrivere un po’ di frasi. Sono frasi che fanno accapponare la pelle, specie se si pensa che questo magistrato non è uno qualsiasi, è stato il relatore nel processo a Berlusconi e, ragionevolmente, ne ha chiesto inutilmente l’associazione.  
 

All'indomani delle rivelazioni choc del magistrato (ora scomparso) Antonio Tajani manda un chiaro messaggio alla Commissione Europea, scrivendo direttamente alla presidente Ursula Von der Leyen.

L'ex presidente del Parlamento Europeo e attuale numero due di Forza Italia chiede l'aiuto anche dell'Ue per fare chiarezza su una vicenda torbida, che sette anni fa – con la susseguente entrata in vigore della Legge Severino – ha allontanato il Cavaliere dal Parlamento, rendendolo non più candidabile in Italia.

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