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Indagò su padre Boschi, il Csm riapre l'istruttoria sul pm Rossi

ll Procuratore generale della Cassazione Pasquale Ciccolo ha chiesto alla Prima Commissione del Csm gli atti del fascicolo che riguardano il procuratore di Arezzo, Roberto Rossi. L'iniziativa è probabilmente finalizzata a verificare se vi sono margini per un'eventuale azione disciplinare nei confronti del magistrato.

E' "a tutela della trasparenza e della credibilità dell'operato della magistratura" che la Prima Commissione del Csm "ha deciso all'unanimità un ulteriore approfondimento sulla vicenda che riguarda il procuratore di Arezzo Roberto Rossi, alla luce di circostanze che emergerebbero da alcuni articoli di stampa pubblicati negli ultimi due giorni". Lo sottolineano in una nota i consiglieri del Csm Piergiorgio Morosini, relatore del fascicolo sul magistrato, e Antonello Ardituro, componente della Prima Commissione. "Tale supplemento di attività viene avviata con la formulazione di una richiesta di informazioni al procuratore Generale di Firenze", aggiungono i due togati di Area, che fanno sapere anche che "è stata, inoltre, accolta la richiesta di acquisizione degli atti dell'incartamento in oggetto, formulata dal Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione alla Prima Commissione del CSM". "Ogni determinazione della Commissione è stata rinviata all'esito degli approfondimenti avviati in data odierna", concludono i due consiglieri.

La Prima Commissione del Csm riapre l'istruttoria sul procuratore di Arezzo Roberto Rossi. La decisione è stata presa dopo una lettera in cui il procuratore ha scritto di essersi occupato in passato di procedimenti riguardanti Pierluigi Boschi, padre del ministro per le Riforme, ma ha confermato di non aver mai avuto occasione di incontrarlo. Nelle sue audizioni al Csm Rossi non aveva parlato di queste inchieste e si era limitato a dire di non conoscere "nessuno della famiglia Boschi".

Rossi ha deciso di scrivere al Csm dopo aver letto le notizie sulla possibile riapertura del fascicolo che lo riguarda e su cui la Prima Commissione aveva appena due giorni fa deliberato una proposta di archiviazione.

Notizie legate a quanto riportato dal sito di Panorama che ieri aveva scritto di un'indagine di sei anni fa su Boschi del procuratore terminata con la richiesta di proscioglimento.
Nella sua lettera Rossi parlerebbe di più procedimenti, sui quali ora la Commissione intende fare approfondimenti: verificare quali vicende hanno riguardato e che esito hanno avuto. Il primo passo sarà la richiesta di informazioni e della documentazione relativa al Procuratore generale di Firenze, l'organo di vertice del distretto.

Nell'audizione del 28 dicembre 2015, Rossi spiegò di non conoscere "nessuno della famiglia Boschi, il signor Boschi, i fratelli, i figli; non sapevo neanche come fosse formata. Ho conosciuto l'attuale ministro Boschi in un'occasione pubblica, istituzionale quando era parlamentare, come ho conosciuto tutti i parlamentari, ma non frequento nessun politico, non ho con loro nessun tipo di frequentazione".

Davanti al Csm il procuratore disse di non conoscere "neppure la composizione del nucleo familiare: ho appreso dai giornali che aveva un fratello e una cognata che lavoravano in banca ma non ne ero a conoscenza. Perché altrimenti sembra che io indago tutti tranne il padre del ministro: è il contrario, io non indago nessuno tranne i vertici decisionali della Banca dell'Etruria". Una bugia che gli si ritorce contro come un boomerang. Rossi entrò in contatto con papà Boschi in occasione di una vicenda giudiziaria del 2010, quando l'ex presidente di Banca Etruria fu indagato ad Arezzo per reati di turbativa d'asta ed estorsione. A proscioglierlo, per ben due volte, ci pensò Rossi, al tempo semplice pubblico ministero. Diventato procuratore capo ad Arezzo, si è poi messo a indagare sul dissesto di Banca Etruria e, quindi, sul vice presidente Boschi.

La vicenda, che fino al 2014 ha coinvolto Boschi senior e altri otto indagati, riguardava la compravendita, nel 2007, di una grande tenuta agricola posseduta dall'Università di Firenze. "Malgrado il proscioglimento - scrive Panorama - restano senza risposta due domande, relative ai 250 mila euro in contanti che un successivo acquirente di parte della tenuta affermò di aver personalmente consegnato a Boschi".Rossi puo essere che ha conosciuto il padre di Boschi nel passato se no .. la Prima Commissione del Csm.non tornava sui propri passi, che solo due giorni fa, aveva deliberato una proposta di archiviazione.

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