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Il transito invisibile di ragazzi, donne e bambini afghani a Roma

L’ultima tragedia nel mar Mediterraneo, avvenuta ieri a 40 miglia dalle coste libiche, è costata la vita a 40 persone, nel disperato tentativo di raggiungere l’Europa. Dall’inizio del 2014, sono oltre 20.500 i migranti che hanno raggiunto le coste italiane.
Ma perché migliaia di persone arrivino in Italia e dove realmente vogliano andare, nessuno se lo chiede. Si contano solo i numeri, i costi e troppo spesso i morti.
E si ignorano le motivazioni, le dinamiche e i complessi percorsi migratori che i diversi gruppi etnici che arrivano in Italia intraprendono, dall’inizio alla fine del loro lungo viaggio. Per molti l’Italia non è affatto la meta ultima del viaggio, ma una tappa di passaggio verso aspettative migliori nel nord Europa.
Uomini, donne e bambini che, in viaggio verso destinazioni europee in cui i servizi e i sistemi d’accoglienza e di integrazione godono di migliore reputazione rispetto ai nostri, silenziosamente attraversano l’Italia. Molti di loro avrebbero diritto a richiedere asilo e a ricevere protezione e assistenza, ma rinunciano a questo diritto perché vogliono lasciare il nostro paese.
È questo il caso di centinaia di ragazzi afghani che, giovanissimi, arrivano a Roma, soli, dopo un viaggio spossante, lungo, a volte, anni attraverso Pakistan, Iran, Turchia e Grecia. Tutti minorenni, scelgono di non fermarsi nella capitale, ma di proseguire il loro viaggio. Si rendono “invisibili” al sistema di accoglienza e protezione; vivono e dormono per strada, spesso vittime di abusi e violenze.

Dal 2011 INTERSOS si occupa di questo fenomeno e, in collaborazione con Save the Children e la cooperativa Civico Zero, accoglie nel centro A28 ogni notte i minori afghani in transito che arrivano a Roma. Il centro fornisce a questi ragazzi un ambiente protetto e ospitale, con letti, pasti caldi, bagni e lavanderia, assistenza e supporto sui servizi sanitari, psicologici e legali a loro disposizione. Dal 2011, sono più di 1200 i minori che hanno trovato riparo nella struttura.
E dall’inizio del 2014, il centro A28 ha accolto 162 persone, tra cui anche molte ragazze afghane con i loro bambini. Già nei primissimi giorni di Maggio le madri accolte sono state quattro, con bambini tra i due e gli otto anni. Generalmente rimangono al centro per circa una settimana, assistiti e protetti, per poi riprendere il loro viaggio verso il nord Europa dove hanno i propri famigliari ad aspettarli.

INTERSOS conferma il suo impegno nell’assicurare tutela e assistenza ai minori non accompagnati in transito a Roma, e ribadisce la necessità di maggiore impegno e sinergia da parte delle istituzioni per rispondere e far fronte coerentemente ai bisogni di gruppi svantaggiati e sempre più a rischio, in questo contesto migratorio in continua evoluzione.

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