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Trasporti, la Sicilia deve crescere

Mentre per andare in treno tra Torino e Milano si viaggia ormai a 385 km orari, per spostarsi con lo stesso mezzo tra le principali città siciliane spesso si resta sotto i cento orari. Come se non bastasse, poi, da anni sono diverse le tratte ferroviarie chiuse e mai riaperte; attualmente non è possibile andare in treno da Messina all’Aeroporto Falcone Borsellino e, questa estate, potrebbe saltare la tratta Catania-Siracusa a causa di alcuni cantieri.

Questa la situazione del trasporto ferroviario nell’isola, che ha spinto Federconsumatori Sicilia a chiedere, il 10 maggio scorso, un incontro all’Assessorato Regionale Infrastrutture, Mobilità e Trasporti. Incontro che dovrà essere incentrato sulla verifica del rispetto degli impegni assunti da Trenitalia nel Contratto di Servizio (CdS) per il trasporto pubblico ferroviario di interesse regionale e locale per il periodo 1.1.2015 - 31.12.2016.

Tale CdS è stato firmato il 30.12.2015 da Regione Siciliana e Trenitalia SpA, e prevede la verifica periodica sullo stato e sulla programmazione dei servizi, sulle criticità emerse e sull'efficacia dei provvedimenti assunti. All’interno del contratto si prevede anche la partecipazione obbligatoria delle Associazioni dei consumatori a monte e a valle dei processi di programmazione, pianificazione, rendicontazione e monitoraggio del servizio.

Da notare che il Cds ha durata biennale ma, essendo stato firmato con un anno di ritardo, praticamente durerà solo dodici mesi. Ha un importo complessivo pari 223 milioni di euro e sarà una sorta di contratto ponte propedeutico al contratto decennale che coprirà il periodo 2017-2026.

E’ evidente che i problemi del trasporto ferroviario isolano si posizionano ben oltre questa firma – spiega il presidente di Federconsumatori Sicilia, Alfio La Rosa - serve una riqualificazione dei servizi e, insieme, si deve avviare un ulteriore sviluppo del trasporto su rotaie in Sicilia. La firma tanto attesa sul contratto di servizio tra Regione e Trenitalia è certamente una buona notizia, ma le linee isolane sono vecchie e malmesse, il tasso delle infrastrutture ferroviarie resta tra i peggiori d'Italia e per vedere le prime linee ad alta velocità/capacità bisognerà attendere ancora degli anni (il 2021 per avere i primi 54 KM) mentre altrove si continua a programmare il futuro”.

Inoltre, da anni, i treni a lunga percorrenza non arrivano nelle province di Agrigento Caltanissetta Enna Ragusa Trapani. In Sicilia, quindi, occorre rapidamente recuperare il notevole gap infrastrutturale: non bastano treni nuovi in Sicilia, occorre rifare le linee ferrate. Non bastano le previste migliorie sul servizio, servono altri investimenti.

Federconsumatori Sicilia torna a chiedere per questo un incontro con l'Assessorato Regionale Infrastrutture, Mobilità e Trasporti per la definizione di nuovi standard quali-quantitativi minimi del servizio con obiettivi minimi di miglioramento, che prevedano il coinvolgimento degli utenti e delle Associazioni dei Consumatori nel monitoraggio dei risultati raggiunti nel tempo.

 

 

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