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Il 31 gennaio a Roma, presso la Sala Giunta del Coni al  Foro Italico, ha avuto luogo la Conferenza stampa di presentazione della Convenzione tra il Comitato Nazionale Italiano Fair Play (CNIFP), la Fondazione Italian Digital Hub (IDH) e l’Associazione Prestatori Servizi di Pagamento (APSP).

Il titolo dell’evento, “Digital Fair Play”, faceva riferimento alla necessità di supportare in maniera etica anche lo sviluppo degli ecosistemi digitali.

Italian Digital Hub, presieduta dal Prof. Maurizio Pimpinella, nasce con l’obiettivo di fornire servizi di consulenza tecnologici e innovativi a supporto di Aziende, Pubblica Amministrazione Centrale e Locale, Enti Pubblici, Associazioni di Categoria, al fine di favorire la Digital Transformation e lo sviluppo dell’imprenditoria con una più forte cultura della competitività e della codificazione di nuovi modelli di business. La Fondazione IDH, in virtù delle varie ed ampie competenze che la compongono, funge quindi anche da centro studi e laboratorio di idee, progetti ed iniziative sul digitale a supporto dell’APSP. Tra i punti salienti sottolineati in conferenza dal Presidente Pimpinella, il raggiungimento – tramite l’intesa con il Comitato Nazionale Italiano Fair Play, Associazione Benemerita del CONI presieduta dal Commendatore Ruggero Alcanterini – di un segnale forte e deciso:  i valori dell’etica, della trasparenza e della correttezza sono imprescindibili per lo sviluppo di una società sana e inclusiva, in un mondo sempre più interconnesso e dipendente dalla tecnologia. Parole chiave come chiarezza, protezione dei dati, responsabilità, impegno collettivo, sostenibilità,  alfabetizzazione digitale, promozione di best practices,  fiducia, chiarezza, accessibilità, finanza etica sono state ripetute a più riprese. La trasparenza sancita pertanto come valore fondamentale non solo per proteggere i consumatori, ma per contribuire anche a prevenire frodi e comportamenti scorretti.

Si è posto l’accento sul progetto del circuito etico, un vero e proprio sistema in cui digitale, etica e trasparenza mettono le loro caratteristiche a fattore comune per supportare progetti selezionati.

Nell‘occasione della firma della Convenzione tra CNIFP e Fondazione IDH, è stata anche colta l’opportunità di  presentare la nomina del Presidente Ruggero Alcanterini come Coordinatore del Dipartimento di Digital Fair Play in seno proprio alla Fondazione Italian Digital Hub. L’annuncio è stato dato direttamente dal Presidente Maurizio Pimpinella, che ha espresso grande soddisfazione in virtù delle notevoli competenze ed esperienza di Alcanterini nel supportare una transizione digitale etica della società civile, delle imprese e dei professionisti.

Per celebrare il  trentennale del Comitato Nazionale Italiano Fair Play che si festeggia quest’anno, il presidente Ruggero Alcanterini ha ritenuto doveroso da parte sua accennare, tra i numerosi spunti di riflessione offerti in conferenza, ad una serie di iniziative in programma, tra cui quelle afferenti il mondo digitale e volte a supportare operatori del settore e cittadini (inclusione digitale), a partire proprio dall’accordo storico con Fondazione Hub e APSP e nell’ottica di una transizione etica della società civile. Ufficializzato anche il dato che il Comitato Fair Play ha appena certificato l'abilitazione dei primi cinquanta Fair Play Manager in Italia, novità assoluta anche nel panorama internazionale, perseguendo una strategia basata sulla formazione di nuove figure professionali atte alla ottimizzazione del fare.  Nel corso dell’anno corrente, infine, verranno rafforzati gli accordi col mondo termale e del verde ambientale con gli appuntamenti di Bologna e Milano, tra gennaio e febbraio, passando per Sanremo.  E poi Roma Dance in Aprile, Fair Play for Life a giugno, il Meeting Internazionale della Solidarietà a Lignano Sabbiadoro a luglio e poi Oikoumene Meeting Estate ad Ischia a settembre, dopo  aver condiviso il World Fair Play Day con il Fair Play for Peace a Bruxelles. Tanti appuntamenti, in sintesi, per mettere in pratica il principio shakespeariano del rispetto delle regole e promuovere il diritto alla gioia. Per tutto il 2024, il Comitato  sarà in campo con il motto " L'ITALIA CHE VORREI - L'ITALIA DEL FAIR PLAY." Tra le molte sorprese per festeggiare il trentennale, accennato anche al “WILLIAM Fair Play Shot” creato dal giovane bartender Davide Bersaglini, che verrà adeguatamente lanciato in uno dei prossimi eventi nel calendario del Comitato.

Tra gli intervenuti in Sala Giunta, oltre a numerosi giornalisti, alcuni rappresentanti di organismi del mondo associativo a livello nazionale interessati al processo di digitalizzazione del  Paese come Antonino Viti, a capo dell’Associazione Italiana di Cultura, Sport e Tempo Libero e (A.C.S.I.) 

Michela Perrotta, amministratore unico di  You Emergency. Tra i presenti, volti noti e meni noti al grande pubblico, ma tutti interessati agli argomenti in scaletta: il Maestro e direttore d’orchestra Marco Werba; il vicepresidente Associazione MOVE,  Andrè De La Roche, insieme al presidente Alessandro Alcanterini; Fabrizio Pellegrini in qualità di Consigliere Nazionale Veterani dello Sport. Ad ascoltare la conferenza, alcuni importanti esponenti dall’entourage CNIFP (Roberto Antonangeli, Arturo Ciampi, Vincenzo Di Rubo, Claudio Perazzini); Simona Mazza ufficio stampa ONA; Osservatorio Roma tramite Maria Teresa Rossi. Per parte istituzionale, la rappresentanza simbolica di  tutti i Comuni fair play d’Italia, è intervenuto il Sindaco di Loreto Aprutino Renato Mariotti.

Partner dell’iniziativa sono stati Arena Digitale, America Oggi Tv (www.americaoggitv.com), Canale Europa TV  Radio Leon, Associazione Move.

 

 

Fonte Uff.St.fair play L.Bernardini

 

 

Parte il 31 gennaio a Verona Fiere la 116ª Fieragricola, rassegna internazionale di agricoltura in programma fino a sabato 3 febbraio. Sono 11 i padiglioni occupati, 820 le aziende provenienti dall’Italia e da 20 Paesi esteri e oltre 140 convegni in calendario per rispondere alle esigenze di formazione del settore. Attesi a Verona acquirenti internazionali accreditati da 28 Paesi e selezionati in collaborazione con l’Agenzia ICE, in particolare dalle aree dell’Est Europa, dell’Africa e del Medio Oriente.

Con un formato espositivo trasversale che abbraccia tutti i principali settori dell’agricoltura (meccanica agricola; zootecnia; colture specializzate come vigneto, frutteto, olivo; energie rinnovabili; chimica verde; servizi; multifunzionalità delle imprese agricole; tecnologie hi-tech per la crescita dell’agricoltura sostenibile), Fieragricola proietta Verona come capitale dell’agroindustria per quattro giorni, con approfondimenti sui cambiamenti climatici, una delle grandi sfide di un comparto che in Italia presenta un valore alla produzione di 74,6 miliardi di euro (fonte: Crea, 2022) e si inserisce in un settore agroalimentare che dalla terra alla tavola sviluppa un fatturato di 621 miliardi di euro.

«Fieragricola anche per questa 116ª edizione presenta le innovazioni, le tecnologie e le soluzioni per la crescita dell’agricoltura, un settore strategico in ambito economico e sociale, chiamato a rispondere alle esigenze di un incremento della popolazione mondiale, a migliorare produttività e resilienza a fronte di cambiamenti climatici, garantendo redditività agli imprenditori agricoli – dichiara il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo –. Con Fieragricola, inoltre, Verona ospita convegni e approfondimenti utili per la formazione e la crescita professionale e si conferma una piazza privilegiata di ascolto e di confronto costruttivo fra mondo produttivo, attori e istituzioni per il futuro dell’agricoltura italiana ed europea».

Il taglio del nastro della 116ª edizione di Fieragricola con la partecipazione del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, del presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, dell’amministratore delegato di Veronafiere, Maurizio Danese, del sindaco di Verona, Damiano Tommasi, del presidente della Provincia Flavio Massimo Pasini, del presidente di ITA-ICE Agenzia Matteo Zoppas. Alla cerimonia inaugurale presenti anche Yaroslav Melnyk, ambasciatore d’Ucraina in Italia e Saywan Barzani, ambasciatore della Repubblica dell'Iraq in Italia.

Focus cambiamenti climatici.

Fra gli eventi in programma, il convegno all’Arena Fieragricola «L’agricoltura nel clima che cambia: strategie, pratiche, tecnologie per la mitigazione e l’adattamento», moderato da Rosanna Magnano di Radio 24, con interventi di Monia Santini, direttrice dell’Istituto della resilienza climatica Centro Euro Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici; Massimo Iannetta, responsabile Divisione Biotecnologie e agroindustria di Enea; il prof. Mario Pezzotti, commissario straordinario del Crea e ordinario di Genetica agraria all’Università di Verona, al quale farà seguito (ore 16.20) la tavola rotonda con i presidenti delle principali organizzazioni agricole (Consorzi Agrari d’Italia, Confagricoltura, Cia-Agricoltori Italiani, Copagri);  con le conclusioni affidate all’on, Paolo De Castro, parlamentare europeo e componente della Commissione Agricoltura.
«I cambiamenti climatici saranno il tema portante di questa 116ª edizione di Fieragricola – commenta Maurizio Danese, amministratore delegato di Veronafiere –. Negli ultimi anni hanno influito sulle produzioni agricole con danni che hanno toccato i 6 miliardi di euro nel 2023. Oltre ad uno speciale ciclo di conferenze in fiera che analizzerà il problema insieme a scienziati, tecnici, accademici e istituzioni, Fieragricola 2024 punta sull’Agricoltura 4.0 e sue applicazioni pratiche con presentazione di casi, ampliando la platea di espositori che offrono tecnologie digitali, robotica, Intelligenza artificiale, gestione e tecniche di risparmio delle risorse idriche e produzione di energie rinnovabili in agricoltura. Tutte soluzioni per un’agricoltura più resistente di fronte ai cambiamenti climatici e più sostenibile a livello di emissioni e tutela del suolo».

L’agricoltura del futuro con «Fieragricola Tech» ha il suo focus su innovazione e digitale al padiglione 11 con il «Fieragricola Tech», dedicato all’agricoltura digitale, ai sistemi per l’irrigazione intelligente, alle energie rinnovabili, agli strumenti di biosoluzioni per la protezione del suolo in ottica rigenerativa. Soluzioni utili per promuovere la transizione ecologica e l’agricoltura rigenerativa a basso impatto ambientale. (gn)

 

 

 

I produttori di 'Riscatto agricolo' sfileranno con i trattori in Lombardia, Toscana, Umbria, Lazio e Sardegna. Il ministro Lollobrigida: "Siamo dalla vostra parte, ma no alle violenze"

In Francia prosegue la protesta degli agricoltori con il blocco delle vie strategiche intorno a Parigi e manifestazioni in altre parti del Paese; a Laval (nel dipartimento della Mayenne) sono stati scaricati migliaia di pneumatici davanti ai centri finanziari pubblici della città. A partire dalle 8 del mattino di martedì 30 gennaio, inoltre, sono stati innalzati muri simbolici, con lo slogan: "Per murare i servizi pubblici". I manifestanti erano un centinaio, secondo la polizia, con una cinquantina di trattori. Altra dura protesta in autostrada: agricoltori e apicoltori hanno bloccato il casello di Saint-Quentin-Fallavier (Isère) sulla A-43, una trentina di chilometri a Est di Lione.

Agli agricoltori che stanno manifestando anche in altri Paesi, Italia compresa, contro le politiche di settore dell'Unione europea, si sono aggiunti gli apicoltori che denunciano, tra le altre cose, il forte ricorso alle importazioni abusive dall'estero, come l'uso eccessivo di miele sintetico cinese.

In Francia si attendono le "nuove misure" del governo, altrimenti, dicono gli agricoltori, la protesta andrà avanti a oltranza, bloccando il Paese. Produttori e allevatori italiani si stanno muovendo dal basso senza bandiere, pronti a far crescere la protesta. Lo dicono da giorni, tanto che oggi si prevede un'altra grande mobilitazione, organizzata da un movimento, guidato soprattutto da giovani, autodefinitosi Riscatto agricolo. Mentre ogni giorno si accendono focolai un po' ovunque con trattori vicino ai caselli delle autostrade, come è accaduto anche ieri a Orte, nel viterbese sulla A1, dove i contadini hanno tentato un nuovo blitz dopo il blocco di sabato. Si scaldano, poi, i motori dei trattori in vista di mercoledì, in apertura di Fieragricola a Verona, dove un grande assembramento vorrebbe guastare la festa a chi vi si recherà per affari.

Gli agricoltori francesi protestano soprattutto contro l'inflazione e l'aumento dei costi dell'energia, contestano redditi bassi e denunciano eccessivi oneri amministrativi e burocratici. Molti si oppongono alle conseguenze dirette e indirette del Green Deal europeo, una serie di misure promosse dall'Unione Europea per rendere più sostenibili e meno dannosi per l'ambiente la produzione di energia e lo stile di vita di cittadine e cittadini.

Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida ha espresso, intanto, solidarietà alla Coldiretti a fronte della rabbia di alcuni che hanno bruciato le caratteristiche bandiere gialle dell'organizzazione agricola in segno di protesta. "Considero sbagliato e ingiustificato ogni atto di violenza, compreso bruciare le bandiere delle associazioni agricole come accaduto a Viterbo" anche se, ha rimarcato, "rimaniamo convintamente al fianco degli agricoltori, di chi intende lavorare per avere il giusto reddito e creare ricchezza per sé e la Nazione. Pronti al massimo impegno in Italia come in Europa".

Una posizione quella di Lollobrigida a cui dà man forte una nota informativa a cura dell'ufficio studi di FdI, dedicata proprio alla mobilitazione degli agricoltori contro il caro carburante e, soprattutto, contro il nuovo 'Green Deal' europeo. La protesta, si legge nel documento di cui l'agenzia di stampa Adnkronos ha preso visione, "ha assunto diverse sfumature a seconda dei Paesi". Ma mentre in Germania e Francia queste manifestazioni "si sono trasformate in mobilitazioni anti-governative, appoggiate dai partiti nazionalisti (Afd in Germania, Rassemblement National in Francia)", in Italia "questa componente è pressoché assente", osserva FdI, anche perché "il governo italiano è stato sin dall'inizio particolarmente sensibile alle rivendicazioni del comparto, schierandosi contro l'approccio ideologico alla transizione verde".

La miccia della protesta si è innescata ormai anche in Italia, come era prevedibile. Del resto, il contagio viaggia a ritmo veloce, anche sui social. E se in Francia gli 'agriculteurs', marciano dritti alla volta di Parigi e quelli belgi minacciano di assediare Bruxelles (cuore pulsante delle politiche europee), mentre i colleghi tedeschi continuano a manifestare ed oggi hanno bloccato il traffico nella zona di Amburgo, i nostri agricoltori, animati da altrettanto spirito corporativistico, sembrano non essere da meno. Pur di difendere le loro terre da una politica europea, a loro dire, da una parte troppo restrittiva per le regole ambientali del Green Deal e, dall'altra parte, troppo permissiva con le aperture alla carne coltivata.

I prezzi bassi, dovuti alla concorrenza di produzioni estere, stanno mettendo in ginocchio i redditi dei coltivatori e degli allevatori oberati da alti costi di produzione e tasse come Irpef e Imu. "Chiediamo con forza che venga corrisposto il giusto valore dei nostri prodotti. Vogliamo un'agricoltura italiana rispettata, capita, valorizzata" si legge in una sorta di manifesto del coordinamento nazionale. "Oggi la maggior parte dei frutti del nostro lavoro è sottopagato, i ricavi sono abbondantemente inferiori ai costi di produzione e questo, purtroppo, perdura da decenni: non vogliamo contributi, chiediamo solo dignità del giusto prezzo" sostengono gli agricoltori che ribadiscono di essere "i custodi della natura, non soggetti che inquinano". Tra i vari punti, messi in evidenza dai contadini 'ribelli', eliminare l'obbligo di non coltivare il 4% dei terreni e ogni forma di contributo, volta a disincentivare la coltivazione, regolamenti stringenti che contrastino l'ingresso sul mercato di cibi sintetici e il mantenimento anche dopo il 2026 del sistema che tiene calmierati i costi del gasolio agricolo.

Oggi in particolare, i trattori sfileranno in diverse regioni: Lombardia, Toscana, Umbria, Lazio e Sardegna con presidi a Brescia, Bergamo, Alto lago di Como-Valtellina, Mantova, Melegnano, Voghera, Navacchio nel pisano, Val di Chiana a Orvieto e ancora in prossimità del casello di Orte della A1, nella Valle del Salto, e ancora e a Olbia, Cagliari, Oristano Porto. E forse proprio in Sardegna, una regione a forte vocazione agricola, la protesta farà sentire più forte la sua voce, mentre si avvicina lo spettro di una 'invasione' a Roma. I coltivatori che si radunano in sedicenti comitati, per lo più a livello provinciale, si sono imposti di marciare solo con il tricolore e dove possono raggiungere le sedi delle prefetture con sit-in fino ad oggi ordinati

I motivi delle proteste

La mobilitazione, già iniziata nei giorni scorsi, prende di mira le politiche agricole dell'Unione europea. Tra le richieste: "Sussidi, prezzi all'ingrosso da rivedere, no alla carne sintetica, no alle cavallette come cibo, no agli impianti fotovoltaici sui terreni produttivi".

Ci sono coltivatori di grano e mais, che ce l'hanno con le nuove regole comunitarie: da quest'anno scatta l'obbligo di tenere incolto il 4% dei terreni seminati sopra i 10 ettari. Ma anche la questione dei prezzi. In commissione Agricoltura alla Camera c'è un progetto di legge che modifica il decreto legislativo del 2021 contro le pratiche sleali: introdotto un costo di produzione di cui deve tenere conto il prezzo di vendita. "Il problema- denunciano i manifestanti - è che ancora non si è visto niente". A loro arrivano spiccioli, mentre il consumatore paga salato. Poi le altre questioni in ballo: la cosiddetta carne sintetica e i cibi a base cellulare (su cui l'Italia con Francia, Austria e altri 9 paesi ha chiesto una moratoria di 12 mesi all'Unione), le farine di insetti, l'aumento vertiginosi dei costi dei mutui, il costo dei carburanti, e le tasse: la legge di bilancio reintroduce l'Irpef agricola.

Fonte Adnkronos / Rai e altre agenzie  



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