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Al via il IX Festival “Magie Barocche”

Anche quest’anno si rinnova l’atteso ritorno del Festival Internazionale del Val di Noto Magie Barocche, alla cui testa vi sono come Presidente il Prof. Antonio Marcellino (che in atto è anche il Sovrintendente dell’Orchestra Sinfonica Siciliana) e in qualità di Direttore artistico ilProf. Agostino Ziino dell’Università Tor Vergata di Roma.

Magie Barocche, forte del contributo del MiBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali) e della Regione Siciliana-Assessorato del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo e con il patrocinio della città metropolitana di Catania, del Comune di Catania e del CUneS (Comuni Unesco Sicilia), propone la sua prestigiosa stagione concertistica felicemente approdata alla nona edizione. La presentazione ufficiale del programma musicale ha avuto luogo ieri 3 ottobre nella conferenza stampa indetta presso lo storico Teatro Machiavelli del settecentesco Palazzo San Giuliano a Catania, che ospiterà le serate in abbonamento (orario inizio ore 20,30).

La IX edizione del Festival avrà inizio il 4 ottobre con le celeberrime "Quattro stagioni" di Vivaldi, eseguite dal rinomato ensemble I  Solisti Aquilani, e proseguirà - a scadenza quasi settimanale (di preferenza il venerdì) fino al 30 novembre con 12 concerti di alta qualità, che coinvolgeranno interpreti nazionali e internazionali, capolavori del repertorio baroccosia noti sia meno frequentati (con incursioni nelle epoche immediatamente precedenti e successive), felici connubi con il jazz eprime esecuzioni moderne assolute basate su edizioni criticheolisti Aquilani .

Sono previste, come già proficuamente avvenuto per altre trascorse edizioni, delle matinéesindirizzatealle scuole, che anticipano e illustrano il senso delle opere che saranno poi eseguite nella serata dello stesso giorno.

Non mancheranno delle “connessioni” jazzistiche (fuori abbonamento) che contrappunteranno alcuni concerti del mese di ottobre, in particolare gli appuntamenti al Circolo Monk del Paolo Fresu Trio (tromba, contrabbasso, pianoforte), previste per venerdì 11, sabato 12 e domenica 13 ottobre.

Entrando nello specifico del programma generale, l’esordio della nona edizione di “Magie Barocche” (4 ottobre)non poteva che essere dei più allettanti e intrisi di curiosità, pur nell’estrema popolarità dei brani in programma, nientedimeno che le celeberrime Quattro Stagioni vivaldiane, che saranno precedute dalla proiezione di un cortometraggio con nuovi sonetti dedicati a cura di Donatella Di Pietrantonio e Dacia Maraini. Tutto ciò imprime a questi concerti una diversa luce poetica e un’interpretazione unica da parte dei Solisti Aquilani diretti da Daniele Orlando, violino solista nonché maestro di concerto (come usava chiamare secoli fa il direttore d’orchestra).

Farà seguito, venerdì 11ottobre (preceduto dalla prima matinéeper le scuole), un altro caposaldo della letteratura musicale di tutti i tempi, le Variazioni dette Goldberg del grande contemporaneo di Vivaldi, e parliamo naturalmente di Johann Sebastian Bach. Il capolavoro sarà eseguito dal pianista Alessandro Deljavan, giovane abruzzese (di padrepersiano).

La settimana successiva (venerdì 18 ottobre) sarà la volta nuovamente di J.S. Bach con due delle sue 6 Suites à violoncello solo, precisamente la seconda e la terza, anticipate dalla relativa matinéee interpretate dalgiovane violoncellista russo GlebStepànov, che resterà ancora protagonista nell’appuntamento di sabato 19, unitamente all’Orchestra da camera del Teatro Machiavelli diretta dal già noto volto del direttore Claudia Patanè, con il baroccheggiante Concerto per violoncello e orchestra in do maggiore n. 1 di Haydn e la Sinfonia n. 29 di Mozart.

Il giorno seguente, domenica 20, come in un frenetico rincorrersi, la scena esclusiva sarà appannaggio di Claudia Patanè con la sua orchestra che insieme faranno risuonare le note della Sinfonia n. 45 di Haydn, detta degli addii,e la Sinfonia n. 25 di Mozart.

L’ultimo concerto di ottobre, il 25 (anche qui è prevista una matinée), vedrà in primo piano il giovane ma già acclamato pianista paternese Giacomo Scinardo, che affronterà alcune sonate di Muzio Clementi, quest’ultimo denominato non a caso “padre del pianoforte”(di cui il nostro virtuoso ha realizzato l’edizione discografica completa delle Sonate).

A novembre (giorno 1), Magie Barocche continua con le suggestioni jazzistiche di una prima esecuzione assoluta, “Suite barocca” di Alessandro Presti, che dirigerà la propria creazione alla guida del Sicily Jazz Ensemble.

Anticipato da una matinée, venerdì 8 il pianista catanese Francesco Zappalà suonerà musiche di Bach, Liszt e CésarFranck inserendole in un percorso unitario che tenta di spiegare la presenza del grande compositore tedesco attraverso i secoli, cercando di rispondere musicalmente alla domanda “Why Bach?”, in una sorta di ‘ritorno al futuro’.

Con un salto temporale, stavolta all’indietro, il Festival Internazionale del Val di Noto offre un vero e proprio spettacolo (15 novembre), corredato dalla regia di Massimiliano Giusto e dall’apporto di luci, fonica e proiezioni di Giuliano Lo Faro che, insieme al Coro “DoulceMémoire”, il direttore Bruna D’Amico, flauti, percussioni e il clavicembalo di Luca Ambrosio, daranno vita al carnascialesco e spassosissimo Festino nella sera del giovedì grasso avanti cena (1608) di Adriano Banchieri.

Il concerto seguente (venerdì 22) pone al centro il pianoforte di Enrico Pieranunzi (impossibilitato ad esibirsinell’ottava edizione del Festival) alla ricerca di ‘suggestioni e improvvisazioni’ su musiche di Domenico Scarlatti.

Gli ultimi due appuntamenti novembrini (a tutti gli effetti degli spettacoli scenici) hanno in comune la regia di Piera Puglisi e la direzione al clavicembalo di Milo Longo; saranno rappresentati, rispettivamente,L’ammalato immaginario, alias Erighetta e don Chilone, tre intermezzi comicidi Leonardo Vinci (il 29) e Delbo e Lucilla, scene buffe da Il prigioniero fortunato di Alessandro Scarlatti (il 30). L’ensemble d’archi del Conservatorio di musica “Francesco Cilea” di Reggio Calabria dà corpo sonoro, in entrambi i casi, alle rispettive edizioni critiche approntate dai musicologi Gaetano Pitarresi(per il primo titolo) e Nicolò Maccavino (per il secondo, che altresì viene qui presentato in prima esecuzione moderna assoluta).

 

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