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Sabato, 01 Giugno 2024

“Riciclo Alluminio: Italia leader in Europa. Rischi e opportunità nei nuovi scenari economici e normativi”, questo il titolo della conferenza tenutasi a Roma, presso l’Associazione della Stampa Estera e condotta da Andrew Spannaus, consigliere delegato Stampa Estera sede di Milano,, indetta da CIAL, il Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio con l’obiettivo di rendere noti i risultati derivati dall’attività di recupero degli imballaggi di alluminio giunti al termine del loro ciclo di vita - provenienti dalla raccolta differenziata effettuata dai singoli Comuni – e mettere in luce l’efficacia e il virtuosismo del modello italiano, in atto dal 1997. L’incontro ha fornito anche l’occasione per presentare i risultati del recente dossier ‘Miniere Urbane’ condotto da Duccio Bianchi – studioso di politiche ambientali - che evidenzia per il prossimo futuro un deciso trend di crescita a livello globale dell’utilizzo di alluminio, sia primario sia da riciclo. Roberta Niboli, già Presidente di Assiral-Associazione dei raffinatori di Alluminio, ha inoltre evidenziato il contributo fornito dall’industria del settore di riferimento al processo di decarbonizzazione.

Partiamo da un dato: in Italia nel 2022 è stato avviato a riciclo il 73,6% degli imballaggi in alluminio immessi sul mercato (ovvero 60.200 tonnellate): un traguardo che ha già consentito di superare abbondantemente gli obiettivi comunitari fissati per il 2025 (50%) e il 2030 (60%).

L’efficienza del sistema italiano è ancor più evidente se si analizza lo spaccato del tasso di riciclo per le sole lattine in alluminio per bevande, pari al 91,6% per il 2022. Un risultato da record, in linea con quello dei paesi i cui sistemi sono basati sul deposito cauzionale e di gran lunga superiore al tasso medio di riciclo europeo del 73%.  “L’alluminio è il material condiviso per eccellenza.” ha esordito Giusi Carnimeo, Direttore Generale CIAL “Qualsiasi prodotto, al termine del suo ciclo di vita, ha di fronte due strade. O viene dismesso e successivamente smaltito, oppure - se possibile – viene recuperato e successivamente riciclato o riutilizzato. Da questo punto di vista l’alluminio è un materiale con caratteristiche intrinseche straordinarie. Impiegato per realizzare milioni di prodotti è riciclabile al 100% e all’infinito. È infatti in grado di conservare in eterno le sue proprietà strutturali. Basti pensare che oltre il 75% dell’alluminio da sempre prodotto è tutt’ora in circolo.”Da sempre CIAL si fa portavoce di un concetto evoluto di sostenibilità, basato sulla cooperazione fattiva di tutti gli attori coinvolti nella filiera, dalle imprese, alla pubblica amministrazione, ai cittadini affinché concorrano al raggiungimento dei più sfidanti traguardi nei moderni modelli di produzione, consumo e riciclo. È una questione di responsabilità circolare”.

Il nostro Paese è un esempio particolarmente virtuoso: il 100% della produzione italiana di alluminio proviene dal riciclo. In chiave verde non è cosa da poco. La produzione di alluminio da riciclo rispetto a una produzione ex novo permette infatti un risparmio energetico di circa il 95% ed evita emissioni serra pari a 423mila tonnellate di CO2. Grazie alla leggerezza del materiale, inoltre, l’imballaggio in alluminio rappresenta solo lo 0,5% del peso dell’imballaggio complessivo immesso sul mercato. Parliamo infatti di 81.800 tonnellate (lattine, vaschette, scatolette, bombolette, tubetti, foglio sottile, ecc.) su un totale di oltre 14.500.000 tonnellate complessive derivate dai sei principali materiali di imballaggio. Questo perché, negli ultimi 20 anni, il comparto globale dell’imballaggio in alluminio è stato caratterizzato da una costante evoluzione in chiave ambientale tesa a ridurre lo spessore e di conseguenza il peso (misurabile in grammi). Un esempio può servire a rendere l’idea. Grazie alla ricerca, il peso di una lattina per bevande da 33 cl è passato dai 14g del 2000 ai 12,2g attuali, con un calo del 12%. Per la tutela dell’ambiente, sono grammi ‘pesantissimi’ che, moltiplicati per i milioni di lattine prodotte ogni anno, si trasformano in tonnellate risparmiate in fase di produzione.

Un nuovo Regolamento UE, tra rischi e opportunità - A novembre 2022 la Commissione Europea ha presentato una proposta di Regolamento, noto come PPWR (Packaging and Packaging Waste Regulation), che indica nuovi parametri operativi e nuovi obiettivi in tema di imballaggio e di smaltimento dei rifiuti da imballaggio. L’obiettivo è aumentare la circolarità dei prodotti puntando sul riutilizzo del packaging a scapito del riciclo. “Pur condividendo la finalità di prevenire la produzione di rifiuti di imballaggio, preoccupa che gli obiettivi di riutilizzo, in particolare quelli per alimenti e bevande, manchino di solide analisi scientifiche prodotto per prodotto. Riteniamo che l'approccio più equilibrato e adatto per ottimizzare la sostenibilità ambientale dell'uso degli imballaggi sia quello di consentire agli Stati membri di bilanciare caso per caso la scelta della migliore soluzione tra riutilizzo e/o riciclo preservando sia l'obiettivo principale del Regolamento sia la vocazione – anche infrastrutturale – del singolo Stato membro. Gli obiettivi del PPWR sono ovviamente condivisibili. Non è però una questione di finalità, ma di metodo. Il riciclo, alla base del nostro sistema nazionale di gestione dei rifiuti da ormai 25 anni, ha permesso che in Italia sia stato possibile raggiungere risultati eccellenti”, conclude Giusi Carnimeo.

In Italia si privilegia il riciclo di qualità attraverso la raccolta differenziata che, da più di 25 anni, è estesa a tutte le tipologie di imballaggi in alluminio, non solo a quelle più redditizie e facili da raccogliere. È questa la differenza tra il cosiddetto “closing loop”, dove una singola tipologia di imballaggio viene raccolta in maniera selettiva e riciclata per ottenere lo stesso prodotto e il “metal to metal loop” che caratterizza il modello italiano e che prevede la raccolta e la massimizzazione del recupero di tutte le tipologie di imballaggi, e un (ri)utilizzo allargato dell’alluminio riciclato, senza limiti applicativi. La proposta del Regolamento nella sua struttura attuale impone soluzioni che non tengono conto delle strade già percorse, spesso con ottimi risultati, dai singoli Stati. Nel caso dell’Italia, non solo l’intero sistema che coinvolge imprese, lavoratori e tecnologie è stato costruito con successo sul riciclo, ma è stato finora possibile raggiungere con anni di anticipo gli obiettivi di riciclo sui singoli materiali di imballaggio imposti dalle attuali normative europee emanate in forma direttiva.

Un ‘tesoro’ per la transazione ecologica – Duccio Bianchi, consulente e ricercatore in materia di pianificazione ambientale e di gestione dei rifiuti, autore del dossier ‘Miniere Urbane’ recentemente pubblicato, pronostica che “entro il 2030, la domanda globale di alluminio aumenterà di quasi il 40% passando dalle attuali 86,2 Mt a 119,5 Mt. E tale crescita sarà in buona parte trainata dalla transizione ecologica. Ad esempio, nel settore automobilistico e più in generale nei trasporti, l’ormai inarrestabile processo di elettrificazione comporterà un crescente impiego di componenti in alluminio. Di pari passo lo sviluppo del fotovoltaico (i pannelli sono costituiti per l’88% da alluminio) determineranno una domanda di alluminio aggiuntiva pari a circa 10 Milioni di tonnellate annue”.Lo studio di Bianchi sottolinea inoltre che in Europa ben il 79% dell’alluminio post-consumo è riciclato (era il 65% del 2005) e che gli scarti pre-consumo hanno un tasso di riciclo poco meno che totalitario. Ma un incremento a livello globale di alluminio da riciclo è comunque fortemente auspicabile. Anche per motivi ambientali. Si tenga infatti presente che la produzione di alluminio primario ha un importante impatto ambientale. A fronte di emissioni di CO2 pari a 0,5 t per ogni tonnellata di alluminio secondario, la media mondiale della produzione primaria è di circa 17 t di CO2 (ovvero 34 volte quella dell’alluminio secondaria).

Italia leader nella produzione di alluminio da riciclo – Il nostro Paese è il primo produttore europeo di alluminio riciclato, sia per quantità di produzione sia in termini di rottame impiegato. Nel 2021 la produzione nazionale di alluminio secondario ha raggiunto i massimi storici, raggiungendo quota 954 mila tonnellate. Ma la strada è ancora migliorabile: incrementando la massa complessiva del materiale raccolto e riducendo le ‘perdite di materiale’. Conti alla mano, lo studio evidenzia infatti che, a fronte di una potenziale presenza di circa 167 mila tonnellate di alluminio nei rifiuti urbani, vi è una ‘perdita’ di alluminio – apparentemente non riciclato o recuperato – di circa 65 mila tonnellate, poco meno del 40% del totale. È soprattutto sul versante ‘rifiuti ingombranti’ che esistono i maggiori spazi di miglioramento. “Basti pensare che dalla gestione dei rifiuti ingombranti, cui affluiscono circa 60 mila tonnellate di alluminio, si recuperano oggi meno di 1.500 tonnellate di alluminio a causa dell’assenza (o della impropria gestione) dei dispositivi di cattura dei metalli non ferrosi.” conclude Duccio Bianchi.

Il contributo dell’industria dell’alluminio alla decarbonizzazione - Per quanto concerne il settore dell’alluminio proveniente da raffinazione, l’Italia primeggia in Europa da oltre 10 anni (escluso il biennio 2017-2018). Ne produciamo ben 717 mila le tonnellate (contro le 473 mila della Germania e le 300 mila della Spagna). Questo il primo dato evidenziato da Roberta Niboli, già Presidente di Asssiral, Associazione Italiana Raffinatori Alluminio.

Dal punto di vista dell’ambiente il dato è importante, visto che l’alluminio da riciclo richiede il 95% di energia in meno rispetto all’alluminio primario da bauxite.

È quello dei trasporti, il principale settore di destinazione delle leghe di alluminio (70%) seguito dalla meccanica (12%), dall'elettromeccanica (8%) e dall’edilizia (7,5%). Con le ulteriori esigenze di alleggerimento, lo stimolo verso l'elettrificazione e l'aumento della quota di veicoli più grandi e di fascia alta, il contenuto di alluminio nei veicoli aumenterà nei prossimi anni. Così come aumenterà in tanti altri settori. È dunque evidente che il rottame di alluminio rappresenti una fondamentale banca energetica. Occorre limitarne l’esportazione proprio per evitare la perdita di una materia prima che può essere facilmente recuperata e riutilizzata per creare alluminio con un dispendio di energia molto inferiore rispetto alla produzione ex-novo. L’equazione è semplice: se esportiamo rottame perdiamo energia e anche materia prima disponibile per alimentare l’intera filiera manifatturiera europea.

Se il fine del CBAM - Carbon Border Adjustment Mechanism (che prevede una tassa sul carbonio su alcuni prodotti importati) è quello di tutelare l’industria europea, c’è il rischio che l’Europa, avendo una forte dipendenza per l’alluminio primario da bauxite da Paesi extra-Eu, si ritrovi a pagare costi aggiuntivi sull’import di materiale di cui comunque abbiamo bisogno. Sarà importante a livello europeo sia aumentare la percentuale di riciclo sia la possibilità di avere alluminio primario e le altre materie prime accessibili e a costi che permettano di competere a livello globale.” conclude Roberta Niboli.

 

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CIAL - Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio nasce nel 1997 con il compito di avviare a riciclo e recupero gli imballaggi di alluminio, alla fine del loro ciclo di vita, provenienti dalla raccolta differenziata fatta dai Comuni, contribuendo così al recupero di una preziosa materia prima, evitando sprechi e salvaguardando l’ambiente. Lattine per bevande, scatolette, vaschette, bombolette e foglio sottile in alluminio diventano, quindi, risorse fondamentali e imprescindibili per una crescita economica sostenibile e pulita, proprio come l’industria italiana del riciclo, tra le prime al Mondo per le importanti performance ambientali che riesce a esprimere. È per il rispetto dell’ambiente, per l’eliminazione delle discariche e per la valorizzazione economica di risorse riutilizzabili che CIAL opera da 25 anni nel nostro Paese – per nome e per conto delle imprese consorziate (produttori e utilizzatori di imballaggi in alluminio e riciclatori e recuperatori) - promuovendo la raccolta e il recupero e sensibilizzando milioni di cittadini con la collaborazione delle pubbliche amministrazioni.

ASSIRAL Associazione Italiana Raffinatori Alluminio -  nata nel 1972 raduna i principali produttori di alluminio da riciclo che, applicando le migliori tecnologie, trattano i rottami dando nuova vita all’alluminio stesso in un closed-loop che rappresenta una delle colonne portanti dell’Economia Circolare. I Soci di Assiral sono inseriti nella grande aluminium value chain italiana ed europea, portando il settore del riciclo italiano ai vertici delle produzioni europee.

Il primo Airbus A220-300 con livrea “azzurra” entra nella flotta di ITA Airways.  Al termine di una cerimonia di consegna che si è svolta presso lo stabilimento di Airbus dedicato agli A220 a Mirabel, in Canada, alla presenza del Generale Francesco Presicce, Accountable Manager ITA Airways e Chief Technology Officer, di Benoit Schultz CEO Airbus Canada, Head of A220 Programme Office,  Wouter Van Wersch, Airbus Executive Vice President Region e Sales Europe e Walter Garrett, Chief Representative, Technical Asset MGT, l’A220 ha effettuato il ‘ferry flight’ di trasferimento su Fiumicino dove, a seguito delle previste ispezioni dell’Autorità nazionale per la Certificazione e Aeronavigabilità (ENAC), dove inizieranno i voli di linea della Compagnia.

Dedicato ad Alessandro Mazzola, leggenda del calcio italiano, l’Airbus A220 è il primo esemplare A220-300 interamente configurato per ITA Airways, con design della cabina firmato da Walter De Silva. “Oggi aggiungiamo alla nostra flotta il primo Airbus A220 completamente realizzato secondo il nuovo design di cabina ITA Airways all’insegna del made in Italy – ha dichiarato Francesco Presicce, nuovo Accountable Manager di ITA Airways e Chief Technology Officer – L’A220 consentirà alla compagnia di sviluppare ulteriormente il proprio network nazionale e internazionale e rappresenta un ulteriore passo nella strategia di sviluppo della nuova flotta più sostenibile ed efficiente con tecnologie all'avanguardia che ottimizzano l'efficienza e la qualità del servizio, riducendo significativamente l'impatto ambientale. Presicce ha continuato complimentandosi con il personale di ITA Airways per il grande lavoro effettuato – “Vorrei ringraziare tutta la squadra coinvolta nel progetto - dal Team di Entry into Service alla componente legale, dal team di Aircraft transfer agli equipaggi di volo, dal Team Acquisti alla componente Tax e fiscale per l’impegno profuso. Grazie a tutti loro, e senza dimenticare chi ha collaborato anche “da dietro le quinte”, alla loro grande professionalità e passione, è stato possibile muovere un ulteriore passo verso questo prestigioso, ambizioso e sfidante risultato.” Quindi, Presicce ha voluto partecipare e coinvolgere il fornitore di riferimento - Airbus - sottolineando la necessità di rispettare le tempistiche di delivery con cui ITA Airways potrà disporre dei mezzi con cui esprimere le ambizioni di crescita previste nel Piano Industriale – “I traguardi non possono essere raggiunti se non si instaura un vero e trasparente rapporto con la controparte industriale che deve essere parte dello stesso piano. Ed a loro mi rivolgo affinché si possano gestire in maniera proattiva e costruttiva percorsi virtuosi e collaborativi con cui assicurare sempre di più la bontà del prodotto e la gestione dei ritardi di consegna causati dell’onda lunga post covid: improvviso incremento della domanda e le evidenti difficoltà della supply chain".

Quinto A220-300 ad entrare nella flotta ITA Airways e primo a sfoggiare la livrea azzurra, l’A220 è equipaggiato con elementi innovativi, che rendono l’esperienza di volo comoda, rilassante e piacevole per i passeggeri, grazie ai sedili più ampi, al nuovo lighting personalizzato, ai finestrini più grandi e alle cappelliere più capienti. La cabina offre complessivamente 149 posti ed è configurata nelle classi di servizio Business ed Economy con poltrone in pelle reclinabili firmate Safran, nei toni blue e beige della cabina, dotate di prese elettriche USB. La configurazione della cabina con interni firmati dal designer Walter De Silva sono l’espressione perfetta della identità della Compagnia, riprendono in modo completo lo stile del brand e sono indirizzati alla “customer centricity”.  Nel realizzare gli interni dell’A220 di ITA Airways, il genio di Walter De Silva si è ispirato all’idea di riportare all’interno dell’aereo una sensazione piacevole e allo stesso tempo coerente con la scelta di un viaggio sopra le nuvole. Al centro del concept creativo spiccano elementi come comfort, eleganza, semplicità, ma soprattutto materiali e colori naturali. Il tutto con un unico obiettivo: valorizzare la qualità della vita a bordo, e garantire il massimo benessere dei passeggeri in tutte le fasi del volo. I colori blu e sabbia sono predominanti, come anche l’attenzione ai dettagli, che si ritrovano nel logo ricamato dei poggiatesta, o nella bandiera italiana come elemento di identità. L’A220-300 è inoltre dotato di un sistema di connessione Wi-Fi grazie al quale il “viaggiatore” potrà utilizzare pacchetti modulati in base alle sue esigenze: messaggistica, mailing e streaming. Leggero, silenzioso ed efficiente, l’Airbus A220 ha consumi di carburante ed emissioni di CO₂ per posto inferiori del 25% rispetto alla precedente generazione di aeromobili di corto raggio. E segna un altro importante tassello del Piano di Sostenibilità di ITA Airways che prevede una flotta composta per l'90% da aeromobili di nuova generazione entro il termine di Piano 2023-2027. Grazie alla combinazione tra aerodinamica all'avanguardia, tecnologie e motori di ultima generazione, l'A220 presenta le dimensioni ideali per servire il network nazionale ed europeo e può vantare un’autonomia fino a 3.450 nm (6.390 km). Basato su un design "clean-sheet", l'A220 è realizzato con materiali avanzati e offre una struttura più leggera e al contempo efficiente dal punto di vista dei costi. È contraddistinto dalla bassa resistenza aerodinamica del muso e del cono di coda e vanta un'aerodinamica ottimizzata delle ali. I motori Pratt & Whitney PurePower® PW1500G di ultima generazione consentono di ottimizzare l‘autonomia e il carico utile a vantaggio dell’efficienza. L’A220 “Alessandro Mazzola” va a consolidare ulteriormente la strategia di ITA Airways che prevede una flotta interamente composta da aeromobili Airbus, 74 attualmente in operativo. Entrerà in servizio sulle destinazioni del corto raggio nella rete nazionale e internazionale da Roma Fiumicino e Milano Linate verso Genova, Torino, Napoli, Ginevra, Zurigo e Monaco. (gn)

 

Rimane ancora molto complicata la situazione in Grecia, dove nella notte i vigili del fuoco hanno lottato per diverse ore per contenere 82 incendi in tutta la Grecia, 64 dei quali sono cominciati proprio ieri, il giorno più caldo dell'estate finora.

Sforzi che sono stati compiuti senza l'aiuto di aerei ed elicotteri antincendio, che non operano di notte. Lo riferisce il quotidiano greco Ekathiremini.
Nuovi incendi sono scoppiati anche a Corfù, dove a causa di un incendio scoppiato nella parte settentrionale dell'isola come a Rodi è stato diffusa un'ordinanza per l'evacuazione.
La Guardia Costiera greca ha detto che sono state portate via 59 persone dalla spiaggia di Nissaki sulla costa nord-orientale. L'operazione ha coinvolto anche imbarcazioni private. Sono oltre 2.500 le persone che hanno lasciato l'isola. Domenica, hanno reso noto i vigili del fuoco, ci sono stati 64 nuovi incendi ma sono 82 in tutto quelli contro i quali si stanno battendo i pompieri in tutto il Paese.

L'Europa e' dalla parte della Grecia mentre gli incendi continuano a imperversare a Rodi. Tali condizioni meteorologiche estreme mostrano quanto dobbiamo affrontare il cambiamento climatico. Sono grata alle autorita' greche per l'evacuazione delle persone. L'Europa sta facendo la sua parte, mostrando solidarieta' attiva". Lo scrive in un tweet la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola.

Primi voli speciali in arrivo oggi dal Regno Unito a Rodi per riportare in patria parte dei tanti turisti britannici in vacanza sull'isola greca minacciati in questi giorni dall'inferno di fuoco degli incendi.

Due aerei sono programmati entro il pomeriggio dalla compagnia low cost EasyJet, mentre un charter del tour operator Jet2 è indicato in partenza domani, come riporta la Bbc, dopo le polemiche - rilanciate stamani in prima pagina da tutti i giornali del Regno - di vacanzieri terrorizzati che denunciano d'essere stati "abbandonati in un limbo" da vettori e autorità. Incalzato oggi al riguardo a margine di una visita nelle West Midlands (Inghilterra centrale), il primo ministro Rishi Sunak ha comunque assicurato che il governo è impegnato a "monitorare la situazione da vicino", in stretto coordinamento con le autorità della Grecia, le compagnie aeree e gli operatori turistici. "La sicurezza dei cittadini britannici è una priorità fondamentale del governo", ha detto Sunak ai giornalisti, appellandosi ai connazionali affinché restino "in contatto costante con i tour operator" e sottolineando come ieri l'esecutivo abbia convocato una riunione ad hoc sulla situazione del comitato britannico per le emergenze Cobra, sotto la presidenza del vicepremier, Oliver Dowden.

Il 6 agosto si rinnova l'appuntamento con "Domenica al Museo", l'iniziativa del Ministero della Cultura che consente l'ingresso gratuito, la prima domenica del mese, in tutti i luoghi della cultura statali. Gli Appartamenti Reali e il Parco Reale (Giardino Inglese chiuso) saranno visitabili con biglietto gratuito.

Come di consueto, una quota dei biglietti sarà destinata alla distribuzione online, l'altra a quella in sede. Sarà possibile ritirare i titoli di accesso sulla piattaforma TicketOne dalla mattinata del 31 luglio fino a esaurimento. Presso la biglietteria in piazza Carlo di Borbone, saranno disponibili a partire dalle 8.30 del 6 agosto fino a termine della disponibilità. Tutti i visitatori, anche i minori, devono essere muniti di titolo di accesso.

Si informa che è possibile la formazione di una lunga fila agli accessi. Il visitatore, già in possesso del titolo, dovrà recarsi al cancello centrale di piazza Carlo di Borbone oppure a quello di corso Giannone nell'orario indicato sul proprio ticket. Si raccomanda di non portarsi agli ingressi con molto anticipo per evitare inutili attese all'esterno. Non è possibile, infatti, accedere al Complesso vanvitelliano in orario differente da quello riportato sul biglietto. La fascia oraria è relativa all'entrata, dall’esterno, alla Reggia di Caserta.

Al cancello dovrà essere esibito, in formato cartaceo oppure dal proprio smartphone, il codice a barre del proprio titolo. Non è consentito riaccedere al Complesso vanvitelliano una volta usciti. Il biglietto viene, infatti, annullato. E' possibile che per visitare gli Appartamenti Reali sia, in alcuni orari, necessario attendere nuovamente in fila.

Al fine di migliorare la gestione dei flussi, verranno create due file distinte: l'una per i possessori del biglietto "Solo Parco", l'altra per quelli del biglietto "Parco+Appartamenti". I titolari di questi ultimi saranno tenuti a un percorso fisso: prima gli Appartamenti reali, dopo il Parco.

Saranno aperti Appartamenti Reali (gruppi di max 20 persone) e il Parco Reale. Chiusi le Sale Vanvitelli, il Giardino Inglese e il Teatro di Corte.

 

 

 

La lettera di Marina Berlusconi: "Papà perseguitato anche dopo la morte. Gli assurdi teoremi di certi pm intoccabili"

"Caro direttore, ma la guerra dei trent'anni non doveva finire con Silvio Berlusconi?"

"La scomparsa di mio padre - denuncia - non ha mutato nulla. Dopo oltre vent'anni di inchieste, dopo una mezza dozzina di indagini chiuse su richiesta degli stessi pubblici ministeri perchè non c'era, non poteva esserci, alcun elemento di prova, e subito riaperte in modo da dilatare strumentalmente qualsiasi termine di scadenza, dopo che i conti della Fininvest sono stati passati per anni al setaccio senza risultato, ci sono ancora pm e giornalisti che insistono nella tesi, assurda, illogica, molto più che infamante, secondo cui mio padre sarebbe il mandante delle stragi mafiose del 1993-94".

Contro Cosa Nostra nessun altro esecutivo ha mai fatto tanto. Ma tutto questo non basta. La lettera scarlatta giudiziaria che marchia l'avversario resta indelebile, gli sopravvive. E il nuovo obiettivo è chiaro: la damnatio memoriae". È uno dei passaggi forti della lettera che Marina Berlusconi affida al Giornale per difendere la memoria del padre da ciò che definisce "un meccanismo diabolico, questa tenaglia pm-giornalisti complici, che rovina la vita ai diretti interessati ma anche condiziona, e nel caso di mio padre si è visto quanto, la vita democratica del Paese, avvelena il clima, calpesta i più sacri principi costituzionali".

"È qualcosa di talmente enorme che fatico perfino a scriverlo. Ma davvero - domanda allora Marina Berlusconi - qualcuno può credere che Silvio Berlusconi abbia ordinato a Cosa Nostra di scatenare morte e distruzione per agevolare la sua discesa in campo del gennaio 1994? Ed è credibile, poi, che abbia costruito una delle principali imprese del Paese utilizzando capitali mafiosi?

Ma se qualcuno non si accontenta del buon senso o di quel che sostiene una figlia, mi spieghi perchè, dopo oltre un quarto di secolo in cui decine di pm hanno dedicato le loro giornate a mio padre, non è emerso nulla, nulla di nulla. Invece, non basterebbe una pagina di questo giornale, caro direttore, per elencare le leggi contro la criminalità organizzata varate dai governi Berlusconi".

Marina si chiede e chiede al direttore del Giornale: "Caro direttore, ma la guerra dei trent'anni non doveva finire con Silvio Berlusconi? Dopo di lui, il tema giustizia non doveva tornare nei binari della normalità?".

Entra subito nel vivo della questione, la figlia maggiore del fondatore di Forza Italia, e osserva che "ha aspettato giusto un mese dalla sua scomparsa, la Procura di Firenze, per riprendere imperterrita la caccia a Berlusconi, con l'accusa più delirante, quella di mafiosità. Mentre - sottolinea - nel Paese il conflitto tra magistratura e politica è più vivo e violento che mai".
"Siamo incastrati in un gioco assurdo, che ci costringe a un eterno ritorno alla casella di partenza.

È una sensazione sconfortante, perché sembra che ogni ipotesi di riforma diventi motivo di scontro frontale, a prescindere dai suoi contenuti. Sia ben chiaro, spetta solo a politica e istituzioni, nel rispetto del dettato costituzionale, affrontare problemi gravi come questo. Sento però la necessità - prosegue - di portare una testimonianza, e una denuncia, innanzitutto come figlia: la persecuzione di cui mio padre è stato vittima, e che non ha il pudore di fermarsi nemmeno davanti alla sua scomparsa, credo contenga in sé molte delle patologie e delle aberrazioni da cui la nostra giustizia è afflitta. È una storia che vede una sia pur piccola parte della magistratura trasformarsi in casta intoccabile e soggetto politico, teso solo a infangare gli avversari, veri o presunti".

"È cosi' che certi pubblici ministeri invertono totalmente il percorso che la ricerca della verità dovrebbe seguire. Partono da un teorema, per quanto strampalato, e a questo adattano la realtà dei fatti, anche stravolgendola, per dimostrare la fondatezza del teorema stesso. Che poi alla fine questo non trovi il minimo riscontro importa poco. Perchè nel frattempo gli organi di informazione amici - osserva ancora la presidente Fininvest - avranno diligentemente pubblicato le carte dell'accusa, anche quelle in teoria segrete, facendo di tutto per presentarne le ipotesi come fossero verità assolute".

"L'avviso di garanzia - si legge ancora nella lettera - serve così solo a garantire che l'indagato venga subito messo alla gogna: seguiranno le canoniche intercettazioni, anche le più lontane dal tema dell'inchiesta. Ma tutto serve a costruire la condanna mediatica, quella che sta loro davvero a cuore, prima ancora che il teorema dell'accusa venga vagliato da un giudice terzo".

 

Fonte Agi e il Giornale

 

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