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Appuntamento immancabile per il Comune più alto della Puglia, a Faeto, ormai da ben 52 anni, si ripete lo straordinario rito della sagra del prosciutto, nel Bosco Comunale a 1000 mt di altitudine.

Organizzato dal Comune di Faeto e con il patrocinio della Regione Puglia, Provincia di Foggia, C.C.I.A.A. di Foggia e Commissione Cultura del Comune di Bari, è un evento inevitabile nell’estate faetana, con risvolti economici, sociali e culturali preziosissimi.

In questa giornata, infatti, l’intera comunità e soprattutto gli operatori economici, sono chiamati ad accogliere i numerosi turisti, avventori e grandi amatori delle tradizioni che si riversano nei nostri boschi alla ricerca dell’aria fresca di montagna e dell’amabile coscia di suino, già riconosciuta prodotto tipico della Regione Puglia.

Ogni anno, per il grandioso evento, il Comune di Faeto ne determina il programma, organizzando:

-          mercatino di prodotti tipici e artigianali, con la partecipazione di operatori locali e dei Comuni limitrofi, che attuano la politica dei prodotti a km 0;

-          Dalle ore 12.00 e per l’intera giornata escursioni guidate lungo i sentieri inesplorati del bosco di Faeto, a cura di esperte guide naturalistiche;

-          Ore 17.30 consegna del premio “prosciutto di Faeto” edizione 2013, assegnato a chi ha reso grande il nome di Faeto attraverso il suo prosciutto;

-          Per l’intera giornata e per tutta la serata, animazione con dj e intrattenimento per i più piccoli.

Il premio Prosciutto di Faeto 2013, assegnato alla premiata ditta “D’Ambrosio Paolo” è scaturito dopo un’attenta valutazione di varie proposte. D’Ambrosio Paolo è stato uno dei pionieri della produzione del prosciutto. Scomparso da qualche anno, ha lasciato tutti i sui saperi e conoscenze al figlio Mario che riceverà il premio direttamente dalle mani del Sindaco di Faeto Avv. Antonio Melillo.

Mario D’Ambrosio racconta che suo padre Paolo partecipò alla prima edizione della sagra del prosciutto nel 1961, appena istituita dall’allora sindaco Don Umberto Izzo. Ricevette anche il premio dal Prefetto di Foggia per il “prosciutto più grande”.

Mio padre, acquistava i prosciutti presso i contadini faetani - ricorda il figlio Mario - ogni famiglia allora, infatti, allevava almeno due maiali, uno per il fabbisogno personale e l’altro per venderlo, di modo che dal ricavato della vendita si ottenesse il danaro per il sostentamento di tutta la famiglia”.

Questo metodo consentiva al produttore di conoscere già nella fase di allevamento dei maiali le caratteristiche proprie delle carni che variavano al variare dell’alimentazione.

Il figlio Mario sottolinea, infine, come tutta l’eredità norcina faetana sia stata tramandata ai successori di oggi, degni eredi, “come il Moreno, che testardamente continua ad allevare i maiali neri nel territorio di Faeto, allo stato brado e semibrado, ricavandone prosciutti di Faeto, degni di questo nome.”

 

Anna Moreno

 

Lunedì 22 luglio alle ore 19,30 si è svolto nell’Aula Consiliare del Comune di Manfredonia un incontro per discutere la bozza del Forum Permanente per la Legalità, inviata via mail a tutti i partecipanti. Alla riunione, convocata dal Sindaco ed a cui hanno preso parte anche gli Assessori Paolo Cascavilla e Antonella Varrecchia, erano invitati sindacati, associazioni di categoria, associazioni di volontariato, cooperative sociali. Presenti: Agesci, ANT, Arcobaleno, Lavoro e Welfare, PASER, Osservatorio Regionale Volontariato, Coop. Iris, UilTucs, Arte in Arco, Centro Cultura del Mare, ACLI, ANPI, Noi Manfredonia, Centro per la famiglia Nazareth, Daunia Tur, LUC, CAT (Club Alcologico Territoriale), Confartigianato, Coop. Aliante, Coop. Pandemia.

La bozza presentata, così come riferito dal Sindaco, contiene una ampia premessa in cui si sottolinea che la legalità, la cultura del bene comune, della cittadinanza attiva, della buona amministrazione, sono i capisaldi della convivenza civile e di uno sviluppo sano e duraturo.

“Nel nostro territorio - è detto ancora in premessa - vi è un tessuto sociale che reagisce e fasce consistenti di giovani che si lasciano coinvolgere da forme di impegno civile e sono pronti ad accogliere i valori della legalità e democrazia in modo consapevole, trasferendoli nella vita quotidiana. E’ però necessario che si respiri ovunque in città e nel territorio un atteggiamento positivo nei confronti delle regole e di pratiche sociali corrette. L’educazione alla legalità è premessa e dimensione trasversale dell’intero percorso formativo dei ragazzi e parte organica dell’attività didattica, asse e condizione per la formazione di personalità critiche, autonome, pluralistiche, disponibili ad affrontare la realtà e difendere la propria identità. Per vivere la legalità, a scuola e altrove, è necessario la condivisione delle regole, la partecipazione alle scelte e decisioni, le conoscenze, la condivisione degli strumenti da utilizzare, ma è anche importante saper discutere, confrontarsi con le opinioni altrui, aprirsi al dialogo”.

Si ricorda inoltre che nel nostro territorio ci sono stati 3 importanti beni confiscati alla criminalità organizzata e utilizzati per finalità istituzionali e sociali.

All’intervento introduttivo del Sindaco Riccardi sono seguiti gli interventi di Salvatore Castrignano (Lavoro e Welfare), Luigi Vaira (ACLI), Marco Di Sabato (Coop. Pandemia), Innocenza Starace (Agesci) ed altri. Tutti, anche se con sfumature diverse, hanno condiviso il documento e hanno proposto alcune integrazioni.

Per il prosieguo dei lavori si confrontano due proposte: o la formazione di un gruppo ristretto, tra le associazioni presenti, per valutare le proposte emerse in uno spazio temporale breve, oppure l’invio on line delle integrazioni e arricchire un documento che sarà presentato a settembre in un incontro allargato anche alle scuole, che dovranno avere un ruolo importante nel percorso sulla legalità. Si propende per questa seconda soluzione e il Sindaco dice che entro ottobre il documento potrà essere portato in Consiglio Comunale.

al seguente indirizzo di posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ; oppure tramite l’

Come era prevedibile, dobbiamo cominciare a fare i conti con il caldo. Quello afoso, che toglie il respiro e caratterizzerà di certo i prossimi cinque giorni. Le previsioni meteorologiche dicono che fino a mercoledì avremo il ciclone Caronte, dall’Algeria, che sferzerà la Penisola come non succedeva da qualche decennio. Nel Gargano si potranno raggiungere i quarantuno gradi e, come avevamo detto già in una precedente occasione, i Servizi Sociali del Comune di Manfredonia sono sul “chi va là” già da tempo.

Nella sede di Palazzo ex Ospedale Orsini sono state pianificate per tempo tutte le maniere per essere accanto alle categorie di persone per le quali la calura diventa un serio disagio. L’apporto che viene fornito da un cospicuo numero di associazioni locali di volontariato è estremamente prezioso, così come è proficua la sinergia programmatica ed esecutiva con i Servizi Sociali che, oltre ad essere impegnati direttamente in campo, coordinano le varie attività che si possono mettere a disposizione principalmente per anziani e diversamente abili.

Proprio nei locali aperti al pubblico dell’Assessorato alle Politiche Sociali era possibile trovare una quanto mai utile guida cartacea, distribuita in cinquemila copie e curata nei minimi dettagli proprio dal personale dei Servizi Sociali. Il titolo “Se hai molte primavere, attento… all’estate” la dice lunga sulla comunicazione diretta e realizzata con dieci precise regole di “sane abitudini e consigli utili per mettere ko il caldo”.

L’opuscolo esordisce con l’indicazione che “Sono circa 10.229 le persone di Manfredonia che hanno più di 65 anni e più di 3.000 quelle che vivono sole” e prosegue spiegando che “Nella nostra città il caldo si sente, ma con alcuni accorgimenti e attenzioni, è possibile vivere bene questo periodo estivo. […] Dobbiamo prenderci maggiore cura dell’anziano. Devono farlo i figli, i nipoti, i parenti in genere, ma anche i vicini possono aiutare, fare compagnia ed anche segnalare i casi difficili e le situazioni preoccupanti”. Profondo e tristemente vero il pensiero che accompagna l’introduzione: “L’afa è insopportabile, ma ancor più lo è la solitudine”.

Per comodità di quanti non sono riusciti ad avere l’opuscoletto cartaceo, andato ormai esaurito dopo diversi anni di distribuzione gratuita, riportiamo i dieci consigli che i Servizi Sociali rivolgono a tutti coloro che soffrono particolarmente il caldo. Se si adottano queste buone abitudini si possono limitare notevolmente i disagi dell’afa estiva.

  1. Devi bere più acqua. Gli esperti dicono almeno 2 litri al giorno. E’ consigliabile bere anche se non ne senti il bisogno. Metti in frigo due bottiglie di acqua e cerca di consumarle entro la fine della giornata, ma senza farti prendere dall’ansia se non ne hai proprio voglia.
  2. Devi limitare il caffè ed evitare le bevande ghiacciate e quelle alcoliche. Se poi sei abituato a bere un bicchiere di vino a pranzo e non puoi farne a meno… Purché sia un solo bicchiere, e cerca di non esagerare nello scegliere la grandezza del bicchiere.
  3. Cerca di mangiare cose leggere, preferendo la pasta, la frutta e la verdura. Un piatto di spaghetti con il sugo di pomodoro e basilico va bene. Evita i condimenti eccessivi e cerca di preferire (prezzi permettendo) il pesce alla carne.
  4. Di solito ti alzi presto. Apri subito la porta o i balconi, così la casa può rinfrescarsi con l’aria del mattino. Se puoi, esci nelle prime ore. Manfredonia non ha molti spazi verdi. Vicino casa tua c’è però sicuramente un’aiuola, qualche panca, luoghi tranquilli dove puoi passeggiare e incontrare altre persone. Se ne hai la possibilità puoi recarti alla villa comunale, e anche a Siponto.
  5. Anche se non fai il bagno, puoi recarti, nelle prime ore del giorno, in riva al mare, a Manfredonia o a Siponto, e passeggiare sulla riva, l’acqua marina fa bene alla circolazione e aiuta chi soffre di vene varicose. Questo piccolo spazio di tempo trascorso al fresco può aiutare a sopportare meglio il caldo quando si torna a casa.
  6. Nelle ore calde cerca di stare in casa. Mettiti d’accordo con chi vive con te, o, se sei solo, anche con qualche vicino: una partita a carte, la lettura del giornale… Non stare incollato sempre davanti alla televisione. Usa di più la radio.
  7. Nelle ore più calde fai il bagno o la doccia, se ne hai voglia, oppure rinfrescati spesso il viso e le mani, e metti i piedi per una decina di minuti in una vaschetta d’acqua.
  8. Se non hai il condizionatore, puoi usare un piccolo ventilatore. Ma disponilo lontano da te, in un angolo, così che può aiutare la circolazione dell’aria.
  9. La sera, se non vuoi uscire, siediti davanti alla porta di casa tua o sul balcone. Una chiacchierata con parenti e amici fa molto bene.
  10. E infine ricordati che devi prendere tutto, anche qualche acciacco o fastidio, con un pizzico di allegria.

A chiudere qualche considerazione su una situazione tipicamente estiva, sedere fuori di casa: “Molti anziani abitano a pianoterra e nelle ore serali conservano l’usanza di sedersi fuori della porta per incontrare amici e parenti, scambiare qualche parola con la gente che passa. Il traffico aumentato a dismisura, le macchine in sosta davanti all’uscio di casa limitano questa bella e sana abitudine”.
A questi automobilisti incalliti, che non riescono a rinunciare alle quattro ruote nemmeno quando potrebbero spostarsi più comodamente e rapidamente anche solo a piedi, è rivolta l’ironia finale. “Suggeriamo di rivedere un episodio del film L’oro di Napoli di Vittorio De Sica, nel quale un duca passa con un macchinone per un vicolo due volte al giorno, costringendo le persone sedute fuori a rientrare precipitosamente in casa. “Don Ersilio che vende saggezza” riesce a dissuadere gli abitanti del vicolo da azioni di forza e di volenza contro il prepotente duca e propone un atto semplice e scanzonato: un pernacchio, ben fatto, di testa e di petto, cervello e passione. E riesce là dove erano fallite proteste e minacce”.

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