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Immigrati, la UE contro l'Ungheria

Mentre i migranti fermati a Ventimiglia sono arrivati alla loro sesta notte sugli scogli e dal confine francese continuano i respingimenti, Unhcr e Eurostat forniscono alcuni dati sul fenomeno degli sfollati e dei richiedenti asilo in Europa e nel mondo.

Mentre i migranti fermati a Ventimiglia sono arrivati alla loro sesta notte sugli scogli e dal confine francese continuano i respingimenti, Unhcr e Eurostat forniscono alcuni dati sul fenomeno degli sfollati e dei richiedenti asilo in Europa e nel mondo.

Sono 185 mila le richieste di asilo nel primo trimestre 2015 in Ue, +86% sullo stesso periodo del 2014. Così Eurostat. I kosovari sono la prima nazionalità, quasi 50 mila (26%), in testa a siriani (16%) e afghani (7%). Il maggior numero di domande in Germania (73.100, 40%), Ungheria (32.800, 18%), Italia (15.200, 8%) e Francia (14.800, 8%).

Oltre 120 migranti sono stati trasferiti ieri sera dalla Francia all'Italia alla frontiera di Ponte San Luigi alla stazione di Ventimiglia. Il dato, aggiornato alle 22 di ieri sera, è stato fornito stamani dalla Croce Rossa. Il centro di prima assistenza organizzato dal Comune di Ventimiglia nella stazione ferroviaria ospita ad oggi oltre 300 immigrati. Secondo i dati forniti dalla Croce Rossa nella postazione allestita a Ventimiglia sono stati distribuiti ieri 750 pasti. Il numero dei migranti "è aumentato in modo esponenziale nelle ultime 48 ore - fanno sapere dalla Croce Rossa - e il flusso sta aumentando". La Croce Rossa allestirà in giornata una cucina da campo ed è in arrivo un ambulatorio mobile dove saranno eseguiti tutti gli interventi necessari di primo soccorso.

E' passata apparentemente tranquilla la notte sulla scogliera di Ponte San Ludovico dove si trovano i cento migranti che protestano contro la chiusura della frontiera con la Francia. Oggi è il primo giorno di Ramadan e la Croce Rossa si sta preparando per affrontare la giornata.Intanto :

Nuove cortine di ferro rischiano di spuntare in Europa. L'ultimo muro, per barricare l'Ungheria contro l'afflusso di migranti, è stato annunciato oggi dal governo di Budapest: deciso a blindare il confine meridionale con la Serbia a dispetto delle polemiche internazionali. Il progetto, ideato unilateralmente, è stato illustrato dal ministro degli Esteri Peter Szijjarto in queste ore. Ma era stato evocato dal premier populista Viktor Orban già la settimana scorsa, impegnato in una sorta di campagna elettorale anticipata. "L'immigrazione è pericolosa", bisogna ormai considerare "tutte le opzioni", aveva detto Orban nel suo intervento settimanale alla radio pubblica, evocando quella barriera che ora pare prendere forma.

"In Europa sono stati recentemente abbattuti dei muri, non abbiamo bisogno di costruirne di nuovi" afferma Natasha Bertaud, portavoce del Commissario Ue per l'Immigrazione Avramopoulos, commentando l'annuncio di Budapest della costruzione di un muro anti-immigrati tra Ungheria e Serbia.

Mentre il premier serbo Aleksandar Vucic si è detto "sorpreso" e "scioccato". Ma il governo ungherese si aggrappa al consenso popolare interno. E sottolinea come nell'ultimo anno siano passati dal confine serbo - terminale della cosiddetta rotta balcanica - decine di migliaia di migranti e profughi diretti verso lo spazio Ue: kosovari, ma soprattutto (al 70%) siriani, afghani, iracheni in fuga da guerra e violenze. L'Ungheria, assieme a Italia e Grecia, si considera in effetti in prima linea sul "fronte dell'emergenza immigrazione".

Il Paese ha ricevuto più di 50 mila richieste di asilo solo dall'inizio del 2015, contro le 43 mila di tutto il 2014, con la più alta percentuale pro capite dell'Ue. Per comprendere l'esplosione del fenomeno, i profughi registrati nel 2012 nel Paese erano stati appena 2.157. La barriera annunciata sarà alta di 4 metri lungo tutta la frontiera con la Serbia, per un tracciato di circa 175 chilometri, incluso un tratto fluviale.

Lo scopo dichiarato è quello di bloccare la principale via terrestre dei migranti verso l'intera Europa occidentale. Szijjarto ha informato che il primo luglio ci sarà una consultazione con Belgrado su questo progetto. Ma la Serbia - che proprio ieri ha annunciato un rafforzamento del pattugliamento comune del confine con l'Ungheria - si è mostrata sconcertata. Noi siamo determinati a contrastare l'immigrazione illegale "ma i Paesi dell'Unione Europea ci aiutino" invece di innalzare muri, è sbottato il ministro dell'Interno di Belgrado, Nebojsa Stefanovic. Budapest va in ogni modo avanti.

Il numero di rifugiati, richiedenti asilo e sfollati interni fuggiti da guerre, conflitti e persecuzioni è ai massimi livelli nel mondo: alla fine del 2014 aveva raggiunto 59,5 milioni di persone, un dato che sfiora la popolazione di un Paese come l'Italia e in netto aumento rispetto ai 51,2 milioni di un anno prima ed ai 37,5 milioni di dieci anni fa. E quanto emerge da un rapporto pubblicato oggi dell'Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr). Nel 2014 - afferma il rapporto annuale dell'Unhcr Global Trends - una media giornaliera di 42.500 persone sono diventate rifugiati, richiedenti asilo o sfollati interni, contro i 10.900 del 2010, e nel mondo un essere umano su 122 è oggi una persona che ha dovuto abbandonare la propria casa. "Se si trattasse della popolazione di un paese risulterebbe il 24/mo paese più popoloso del mondo", afferma l'Unhcr. Circa la metà dei rifugiati sono bambini. "Stiamo assistendo ad un cambiamento di paradigma", ha commentato l'Alto Commissario Onu per i rifugiati Ant¢nio Guterres. "E terrificante che da un lato vi è sempre più impunità per chi scatena i conflitti e dall'altro si osserva un'apparente incapacità totale della comunità internazionale a lavorare insieme per fermare le guerre e costruire e preservare la pace".

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