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Due finestre “virtuali”. Due pezzi della nostra città, profondamente diversi tra loro, che si offrono alla vista di chiunque arriva a visitare la home page del sito istituzionale, all’indirizzo web http:www.comune.manfredonia.fg.it grazie a due telecamere installate su Palazzo San Domenico.

Da oggi, martedì 1 ottobre 2013, Manfredonia è un po’ più vicina ai tanti concittadini che si ritrovano a vivere fuori della stessa ed ai numerosi curiosi che potranno vederla ed apprezzarla, alcuni per la prima volta, attraverso webcam. Una piccola chicca voluta e realizzata in breve tempo dall’Ufficio CED comunale, un regalo della Città di Manfredonia a se stessa ed a quanti la amano.

Una prima telecamera è posizionata con vista su Piazza del Popolo. Il fulcro del centro cittadino, che si anima sin dal mattino con il frequente andirivieni nei vari esercizi commerciali. La piazza che offre ormai un gradevole biglietto da visita nella vesti assunte dall’agosto di due anni fa: quelle di un piacevole salottino dove fermarsi a chiacchierare, di un accogliente teatro e contenitore di eventi, di un luogo d’incontro funzionale anche per i giochi dei più piccoli che lo affollano, con i propri genitori, da poco prima che cominci ad imbrunire.

Una seconda webcam mostra l’elemento naturale per antonomasia di Manfredonia: il mare. La piccola telecamera riprende la Banchina di Tramontana, deputata ad ospitare i natanti da pesca e le imbarcazioni di servizio della Capitaneria di Porto, antistante Palazzo San Domenico sul suo lato che volge verso la distesa acquea. Quando si attiva questa webcam verrà naturale, probabilmente, scrutare i movimenti a terra e subito dopo spingere lo sguardo oltre la linea delle imbarcazioni e dirigerlo verso il punto dove il Molo di Levante e quello di Ponente convergono, lasciando alla vista solo un piccolo spiraglio di mare che pare fondersi col cielo.

Per apprezzare senza ulteriori indugi le due nuove cartoline di Manfredonia è sufficiente, una volta raggiunta la home page del sito istituzionale, cliccare sul collegamento predisposto nella parte destra dello schermo alla voce “Webcam Manfredonia” (http://www.comune.manfredonia.fg.it/webcam.htm). Si verrà indirizzati in una pagina creata ad hoc e contenente tutte le informazioni sulla procedura da seguire, volutamente breve e semplice quanto più possibile, per estendere al massimo la fruibilità delle telecamere via internet.

Da ultimo bisognerà soltanto fare attenzione a quale strumento informatico (cosiddetto “browser”) si utilizza per la propria navigazione virtuale. Se si usa l’Explorer basterà un clic sull’immagine della piazza o del porticciolo, installare l’applicazione richiesta, riavviare ed il gioco è fatto: la diretta comincerà a scorrere sul vostro schermo. Se si adoperano, invece, Firefox, Chrome o altri browser (vedi Safari) servirà cliccare sull’apposito specchietto riassuntivo “Login webcam” ed inserire nome e password: in entrambi i casi “guest” (senza virgolette).

Cosa aspettate? Buona affacciata su Manfredonia!



Il Governo c’è; no, il Governo non c’è. Si rischia la crisi; no, dobbiamo unirci e andare avanti. Occorre senso di responsabilità e superare le vicende personali; no, non si può prescindere dalla riforma della giustizia. Tutto e il contrario di tutto. Quello che stiamo osservando e vivendo negli ultimi giorni, per ciò che concerne l’attuale Governo Letta. Quello che si vive da troppo tempo nella nostra Italia.

L’esegesi sui perché si è arrivati a tanto, sul come si è finiti in questa situazione da impasse totale, su chi possano essere i protagonisti positivi e negativi la lasciamo di buon grado ad altri. Ciò che invece conta è che mentre le istituzioni centrali vacillano, tutto il peso del momento storico grava sulle spalle dei Comuni. Non possiede il dono della chiaroveggenza il Sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi, eppure lo aveva detto anche qualche giorno fa ed aveva raccolto il consenso (anche sonoro degli applausi) dei colleghi primi cittadini: “i Comuni sono rimasti l’ultimo baluardo della democrazia”.

L’ultimo perché nonostante Atene piange, in questo caso il Governo centrale, non si può dire che Sparta, quindi ogni Comune, se la ride. Le Pubbliche Amministrazioni locali continuano, stoicamente e profondendo sforzi inimmaginabili, a fornire i servizi essenziali per le comunità cittadine. Sono rimasti i Comuni a sorreggere la Repubblica Italiana.

L’avvicinarsi della fine dell’anno senza che vi sia un quadro chiaro sulla riscossione dei tributi, l’indeterminatezza delle risorse disponibili (vedi la vicenda IMU sì o no), lo slittamento del termine per l’approvazione del bilancio al 30 novembre dello stesso esercizio di competenza: testimonianze oggettive del grave stato di crisi istituzionale, sociale, economico e finanziario del nostro Paese.

L’importanza che hanno nella storia italiana i Comuni è nota. La loro nascita, i modi in cui si sono organizzati e sviluppati, il ruolo fondamentale che hanno sempre svolto per le comunità. Non la si prenda come una provocazione, ma piuttosto come una considerazione ponderata e basata sulla realtà attuale delle cose: i Comuni devono tornare ad essere il fulcro delle istituzioni. L’Italia ha bisogno di rialzarsi, non di cincischiare. Nessuno meglio degli ottomila e passa Sindaci del Belpaese ha la necessaria cognizione ed il vero termometro della situazione. Nessuno, più di loro, vorrebbe soddisfare le esigenze dei propri concittadini. Nessuno, più di loro, conosce l’impotenza del ritrovarsi con le mani legate “come un papà che può solo guardare e dolersi dei propri figli che annegano senza poter fare nulla per impedirlo”, come ha detto recentemente proprio il Sindaco Riccardi.

E’ ora che ci si svegli dal torpore, che si scacci l’obnubilamento dei sensi e delle menti, che lo si riconosca pacificamente: i Comuni sono rimasti gli unici luoghi istituzionali che tengono ancora sul livello di galleggiamento questo Paese. Si riparta da questo dato di fatto: si riparta dai Comuni ed il percorso di ricrescita e di ricostruzione sarà meno tortuoso e più efficace.

Uscire dalla stadio tra gli applausi del pubblico locale e ricevere i complimenti dagli avversari fa sempre molto piacere. Significa aver offerto uno spettacolo all’altezza della categoria. Se poi tutto questo succede allo stadio “XXI Settembre – Franco Salerno“ di Matera la soddisfazione raddoppia, vista la competenza dei lucani e la forza della squadra, allestita per centrare il salto di categoria.

Ma non basta e non può bastare a mister Danilo Rufini e alla sua squadra. “I complimenti fanno piacere ma non fanno classifica” ha sentenziato il tecnico a fine match.

L’aver colpito una traversa e, addirittura, un doppio palo sono la dimostrazione di quanto di buono hanno costruito i giallogranata, pur privi degli squalificati Matteo Della Ventura e Giuseppe Cesareo e dell’infortunato capitan Michele Conte.

Mai nessuna squadra era andata così vicina a far capitolare per la prima volta il portiere biancoazzurro Pietro Spilabotte che, quindi, dopo cinque giornate non si è mai abbassato a raccogliere il pallone in fondo alla propria rete.

“L’aspetto positivo è che la squadra vale questo campionato – sostiene il presidente Dino Marino – produce un bel gioco ma bisogna segnare; spesso siamo stati sfortunati con pali o grandi parate dei portieri avversari; a volte ci è mancato un pizzico di cattiveria in più; non dobbiamo dimenticare che non siamo più in Eccellenza, qui occasione deve essere sfruttata altrimenti si rischia grosso”.

Da martedi riprendono gli allenamenti in vista del prossimo impegno. Domenica è il programma la sesta giornata del campionato, con il San Severo impegnato in casa con il Monospolis. Ad oggi non si conosce ancora dove si potrà giocare. Di certo non allo “Zaccheria” di Foggia. Si potrebbe giocare a Lucera oppure al “Ricciardelli” a porte chiuse.

 

Il Tabellino

Matera: Spilabotte, Sbardella, Bassini, Giorgino, Migliaccio, Fernandez, Raveduto, Iannini, Majella (Girardi al 12’ st), Lauria (Roselli al 43’ st), Oliveira (DI Gennaro al 25’ st). All. Di Domenico. A disposizione: Lombardo, Calori, Liberacki, Orlando, Barretta, Sy.

San Severo: Pizzolato, Semeraro, Russi, Ganci, Ianniciello, Musca, Dimatera (Simonetti al 27 st), Burdo, Galetti (Selvaggi al 40’ st), Polani, Ladogana (Ancona al 41’ st). All. Rufini. A disposizione: Simone, Cocozza, De Vivo, Florio, Mangiacotti, De Rosa.

Arbitro Salvatore Affatato di Domodossola.

Reti: pt 26′ Lauria (rigore), st 28′ Raveduto.

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