Nel giorno del Consiglio europe straordinario dopo il voto di domenica, arriva a Bruxelles la scossa di Marine Le Pen, con il suo Front National diventato il primo partito in Francia: "Se il Front National arriverà al potere a Parigi, dice la leader dell'estrema destra prima di andare a sua volta a Bruxelles "organizzerò un referendum, per chiedere ai francesi se vogliono uscire dall'Unione europea".
Intanto forte del risultato che fa del suo partito la prima compagine non solo in Italia, ma anche tra i partiti di centrosinistra in Europa, anche Renzi si appresta ad andare a Bruxelles. Il premier non guarda solo alle riforme in Italia, ma punta anche al rinnovamento nell' Unione Europea, pensando che si può aprire una "terza via" tra "populismo" e "restaurazione". Obiettivo è rispondere alla richiesta di "cambiamento" arrivata dalle urne. Correggere la politica di rigore, consentendo ad esempio di tener fuori gli investimenti dal patto di stabilità e aprendo la strada a "un'operazione keynesiana straordinaria in 5 anni da più di 150 miliardi di euro" per opere pubbliche e politica industriale.
Siamo estremamente preoccupati". Il giorno dopo il terremoto euroscettico e anti-austerity scaturito dai risultati delle elezioni europee è toccato al presidente uscente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, dar voce all'inquietudine dei governi di mezza Europa per un fenomeno che li ha notevolmente indeboliti e che comunque cambia gli equilibri interni ed esterni. Un coro a cui si è unita anche la cancelliera tedesca Angela Merkel che si è affrettata a tracciare nuovi scenari per alleanze a geometria variabile in vista di appuntamenti cruciali con il "pacchetto nomine" ai vertici delle istituzioni europee e con il dibattito sulle politiche di austerità. Le forze euroscettiche, però, non resteranno a guardare Ppe e Pse inciuciare per farle fuori. E così, già domani, si troveranno per fare il punto. D'altra parte sono al primo posto in tre Stati (in Francia il Front National, nel Regno Unito l'Ukip, in Danimarca il Danish People's Party), al secondo posto in uno (Jobbik in Ungheria), al terzo posto in tre Stati (Partito della libertà in Olanda, i Veri finnici in Finlandia, Alba Dorata in Grecia), al quarto posto in due (Lega Nord in Italia e Congresso di nuova destra in Polonia). Un'alleanza tra tutti questi partiti è pressoché impossibile. Ma la Le Pen è convinta che il nuovo gruppo European Alliance for Freedom ne potrà accogliere buona parte.
Ma da domani il nuovo gruppo che siederà all'europarlamento potrebbe essere realtà. Marine Le Pen vedrà il segretario della Lega Nord Matteo Salvini per fare scacco matto all'Unione europea e muovere guerra alla moneta unica. A questa alleanza euroscettica hanno già aderito anche il Partito della Libertà olandese di Gert Wilders e l’austriaco Fpoe, ma la leader del Front National auspica che anche gli antisemiti ungheresi di Jobbik, i nazionalisti bulgari di Ataka e, ovviamente, i neonazisti greci di Alba Dorata. "L’intenzione della Lega di allearsi con Le Pen - ha commentato il capo della comunità ebraica romana, Riccardo Pacifici - mettono questo partito fuori dal contesto democratico".
Si partirà dall'unione monetaria. "Il voto europeo ha sancito la fine dell’euro, sarà una moneta di collezionisti, tenete via qualche monetina", promette Salvini. Ora a chiedere il referendum sulla moneta unica sono in molti. La Le Pen punta a farlo finché il suo consenso è tanto alto. Per questo, chiede al presidente Francois Hollande la dissoluzione dell'Assemblea nazionale e le elezioni anticipate: "E quando il Front National arriverà al potere, organizzerò un referendum per chiedere ai francesi se vogliono uscire dall’Unione europea". Lo stesso che intende fare Nigel Farage qualora nel 2015 dovesse riuscire a portare lo UK Independence Party a Westminster. Tra la nuova regina di Francia e il conservatore britannico, però, non scorre buon sangue. Sono troppo diversi per combattere lungo la stessa trincea. Il risultato, però, non cambierà. "Democristiani e socialisti hanno sempre inciuciato - continua Salvini - e lo faranno anche questa volta ma ci saranno 150 rompiballe".
Prima dell'inizio dei lavori Renzi farà tappa anche al Museo ebraico, teatro nei giorni scorsi dell'attentato in cui hanno perso la vita quattro persone. Tra gli impegni del premier a Bruxelles anche la partecipazione al pre-summit del Pse. Prima di volare a Bruxelles il presidente del Consiglio è stato ricevuto al Quirinale dal presidente della Repubblica Napolitano. Incontro incentrato sul vertice europeo di questa sera a Bruxelles ed è servito per un primo scambio di idee sulla presidenza di turno italiana dell'Unione Europea, che comincerà il prossimo 1 luglio.
E Renzi incassa anche il plauso del candidato del Pse alla commissione Martin Schulz, secondo il quale il partito del premier ha "un forte ancoraggio pro-europeo, ma anche il coraggio di chiedere un cambiamento di rotta" all'Europa e "la sua volontà riformatrice è profonda e improntata alla giustizia sociale" ed intercetta "le aspettative degli italiani" ma "senza mai cedere alle sirene populiste". Per Schulz "l'esperimento di Renzi rappresenta il rinnovamento di cui l'Italia e l'Europa hanno bisogno". "Sono convinto - conclude il socialdemocratico tedesco - che la presidenza italiana del Semestre Ue, insieme al ruolo di primo piano della delegazione del Pd nel gruppo S&D, costituirà l'occasione per l'Italia di essere protagonista di una vera svolta verso più democrazia, più efficacia e più solidarietà a livello europeo".