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The day after del presidente Berlusconi

"Sono assolutamente convinto che debba prevalere l'interesse del Paese,che è anche la lotta all'evasione fiscale e sono convinto che tutti i partiti oggi devono assumersi le proprie responsabilità e fare scelte che riguardano il futuro". Così Letta a Palazzo Chigi sulle possibili conseguenze della sentenza Mediaset. "Naturalmente l'interesse non è un logoramento e non considero che continuare a tutti i costi sia nell'interesse del Paese". "Sono assolutamente consapevole del momento delicato, ma io sono tra quelli che mette davanti a tutto l'Italia e se c'è chi vuole mettere davanti altre priorità io penso che sia invece importante mettere davanti il Paese poi vengono altri interessi", ha spiegato Letta. "Spero che prevalgano gli interessi generali per il bene del Paese e non gli interessi di parte e sono anche convinto che questo accadrà", ha aggiunto.

La riunione dei gruppi del Pdl di Camera e Senato a cui prenderà parte anche Silvio Berlusconi è stata posticipata alle 18. L'incontro inizialmente era previsto alle 17 nell'Auletta dei gruppi di Montecitorio.

"Nessuno può comprendere la carica di violenza che mi è stata riservata in seguito ad una serie di accuse e processi" che non avevano fondamento: è un "vero e proprio accanimento giudiziario che non ha uguali". Così Silvio Berlusconi, in un videomessaggio diffuso dal Tg4. "Dal '92-'93 c'e' stata un'azione condizionata e fuorviante da parte della magistratura che ha preteso di assurgere un ruolo rinnovamento morale in nome di una presunta innovazione etica". ''In cambio di un impegno di 20 anni quale è il premio? Accuse sul nulla e una sentenza che mi toglie la libertà e i miei diritti politici''. La sentenza mi rende sempre più convinto che "una parte della magistratura sia un soggetto irresponsabile" una "variabile incontrollabile, con magistrati non eletti dal popolo, che è assurta a vero e proprio potere dello Stato che condizionato permanentemente la vita politica". "Dobbiamo continuare la nostra battaglia di libertà restando in campo" e chiamando a raccolta "i giovani migliori e le energia migliori" e insieme a loro rimetteremo in piedi Forza Italia". "Diremo agli italiani di darci la maggioranza per modernizzare il Paese a partire dalla più indispensabile che è quella della giustizia per evitare che un cittadino sia privato della libertà".

I signori della sinistra non si devono lavare la coscienza, come qualche esponente del Pd sta facendo in queste ore, dicendo che il Pdl non è Silvio Berlusconi". Così Daniela Santanché interviene a Omnibus su La7 sulla sentenza Mediaset e la vita del governo delle larghe intese. "Avessero le palle per guardare negli occhi i nostri 5 ministri al Governo e vedrebbero Silvio Berlusconi - attacca l'esponente Pdl. "Silvio Berlusconi è il Popolo della Libertà, questo Governo è nato per Silvio Berlusconi, l'ha voluto Silvio Berlusconi quindi non si lavassero la coscienza dicendo che il Pdl è un'altra cosa". E aggiunge: "Berlusconi non lascerà la politica, la sinistra in questi venti anni non ha capito niente: ferire Berlusconi vuol dire allungargli la vita, renderlo più forte", sottolineando come oggi "sono in tanti a scriverci, perché c'è gente che non ha mai votato Berlusconi e che oggi è Berlusconi".

Dopo la sentenza di ieri, milioni di italiani hanno ben capito il disegno politico condotto da anni contro Silvio Berlusconi. Sono certo che, in queste ore, anche tanti cittadini che magari non hanno votato per lui si rendano perfettamente conto di come alla difesa dei diritti del cittadino Berlusconi sia legata la difesa dei diritti e delle liberta' di tutti, e anche di chi non gli e' stato o non gli e' politicamente vicino''. Lo afferma Daniele Capezzone, presidente della commissione Finanze della Camera e coordinatore dei dipartimenti Pdl.

Dopo Berlusconi ci sarà solo Berlusconi? Assolutamente sì. Il Popolo della libertà, Forza Italia, è il primo partito oggi. Un italiano su tre vota per il Popolo della libertà, per Forza Italia, per Berlusconi. Questo è il patrimonio più bello, questo è l'orgoglio più bello di vent'anni di vita politica". Così Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera dei deputati, intervenendo a "Radio Anch'io", su Radio Uno. "Questo patrimonio - sottolinea l'ex ministro - non va disperso, ma va semmai ulteriormente valorizzato. Questo il senso del videomessaggio di ieri sera di Berlusconi. Un grande atto d'amore, ancora un grande atto d'amore da parte di Berlusconi, per cambiare l'Italia", conclude Brunetta.

Un Berlusconi fuori dal Parlamento continuerà ad essere il nostro punto di riferimento? Assolutamente sì. I leader sono leader mica perché sono eletti o perché sono in Parlamento o hanno il tesserino di deputati o senatori''. Così Renato Brunetta intervenendo a ''Radio Anch'io'', su Radio Uno. ''I leader - sottolinea l'ex ministro - sono leader perché rappresentano un popolo, un pezzo di popolo, rappresentano la storia, rappresentano il passato, il presente, il futuro. La leadership è questa, la leadership è carisma, la leadership è far riconoscere la gente. Baget Bozzo diceva una cosa bellissima: 'chi crede in Berlusconi gli dà del tu, gli aderenti al partito si danno del lei tra di loro'. Questo è il carisma''. ''Dieci milioni, dodici, quattordici milioni, siamo il primo partito, stasera ci saranno i nuovi sondaggi, noi siamo il primo partito in Italia, un italiano su tre vota per Berlusconi e dà a Berlusconi del tu'', conclude.

Non ho nulla da aggiungere alla dichiarazione di ieri sera: non è successo nulla nella nottata che cambi il giudizio e anche le valutazioni che ho ritenuto giusto fare credo che siano state comprese''. Queste le parole del segretario del Pd Guglielmo Epifani a proposito della sentenza Mediaset e dei suoi effetti politici. ''Adesso aspettiamo e vediamo cosa succede nelle prossime ore'', ha detto Epifani.

E' sotto gli occhi di tutti l'alto prezzo che Berlusconi sta pagando in prima persona per il suo impegno politico a difesa della libertà. Ci conforta il fatto che nonostante tutto il Presidente Berlusconi non abbia nemmeno per un attimo pensato di rinunciare all'impegno politico, oggi più che mai decisivo, onde evitare che quanto accaduto abbia a ripetersi'', dice Mariastella Gelmini, vice capogruppo Vicario Pdl Camera Deputati. ''Nessuna sentenza potrà mai privare Berlusconi della leadership, delle stima e della fiducia che milioni di Italiani da sempre gli riconoscono. Ancora una volta Silvio Berlusconi sta dando a tutti una lezione di dignità, coraggio e amore per l'Italia".

Io suggerirei che nel Pd si smetta di parlare di regole e invece di occuparci della nuova situazione. E di fare una discussione seria dove il presidente Letta venga a dirci la sua e che il Pd prenda una posizione unica e parli con una voce sola''. Questa la proposta dell'ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani riguardo il suo partito dopo la condanna di Silvio Berlusconi per frode fiscale. ''Siamo davanti a un passaggio che è di grande rilievo, mi aspetto questo dal mio partito - ha concluso Bersani - io suggerirei che, una volta fissata la data della nostra assemblea che convoca il congresso, la smettessimo di parlare di regole''.

Dal punto di vista politico, è inaudito che Berlusconi, reiterando attacchi così violenti alla giustizia, al potere giudiziario, alla sua autonomia e alla sua indipendenza, possa essere il riferimento di un governo''. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia e leader di Sel, Nichi Vendola. ''Questa - ha proseguito il governatore pugliese - è una sentenza definitiva ed è una sentenza che non ha solo conseguenze sul piano personale''. ''Rispetto a quelle conseguenze - ha concluso Vendola - io non ho commenti da fare perché bisogna avere sentimenti di umanità nei confronti di chiunque viva un inciampo di quel tipo''. Per il presidente della Regione Puglia e leader di Sel, Nichi Vendola, ''che anche dopo questa condanna definitiva continui la guerra dei Vent'anni tra politica e giustizia, è inaccettabile''. ''Ed è contro questa deriva - ha concluso - che bisogna mobilitare le energie democratiche del Paese''.

Esprimo la mia personale solidarietà e amicizia al presidente Berlusconi, gli telefonerò'': lo ha detto Roberto Maroni secondo il quale la sentenza della Cassazione ''come tale va rispettata''. Secondo il segretario della Lega adesso ''questo Governo ha le ore contate''.

Da lunedì presidio esercito Silvio davanti Colle - "Il nostro popolo è indignato di fronte a una sentenza che rappresenta un golpe giudiziario, perpetrato da un ordine che si è autoproclamato potere dello Stato senza essere eletto dai cittadini. Da lunedi' 5 agosto, data già concordata con la questura di Roma, l'Esercito di Silvio inizierà un presidio permanente davanti al Quirinale, dal quale farà partire una petizione per chiedere la concessione immediata della grazia per il presidente Berlusconi". Lo afferma Simone Furlan,fondatore dell'Esercito di Silvio. ''La raccolta firme - prosegue - sarà organizzata anche su tutto il territorio nazionale attraverso gli oltre 500 reggimenti attivi. Il presidente della Repubblica Napolitano, dimostri di voler attuare quel clima di pacificazione che con forza ha chiesto e che Silvio Berlusconi con responsabilità e senso dello Stato ha fino ad oggi garantito".

Il M5s chiede al presidente Grasso che il Senato deliberi ''immediatamente'' sulla decadenza di Silvio Berlusconi. Lo annuncia il senatore M5S Vito Crimi. I cinque stelle chiedono la convocazione immediata della giunta delle immunità e dell'aula di Palazzo Madama.

Prosegue debole Mediaset in Piazza Affari all'indomani della sentenza della Cassazione e dopo i conti semestrali che hanno visto l'utile scendere da oltre 42 a 30 milioni di euro. Il titolo cede il 2,61% a 3,28 euro, riducendo il calo rispetto al -4% registrato poco dopo l'apertura

Stanco, a tratti commosso ma mai domo. Il Cavaliere non molla. Silvio Berlusconi, a poche ore dalla sentenza che ha confermato la condanna per i diritti Mediaset, è tornato in scena con un videomessaggio. Un pezzo della storia d'Italia, un brano che non ci saremmo mai aspetatti di leggere, che irrompe direttamente sugli schermi della televisione.

Il tono è grave e l'emozione si vede."La sentenza mi rende sempre più convinto che una parte della magistratura sia un soggetto irresponsabile una variabile incontrollabile, con magistrati non eletti dal popolo, che è assurta a vero e proprio potere dello Stato che condizionato permanentemente la vita politica. Questo nuovo ed illimitato potere dello Stato ha condizionato permanentemente la vita politica italiana, dalle inchieste di Tangentopoli fino ad oggi", attacca Berlusconi. Rabbia e sgomento, ma anche la voglia di andare avanti. Di non mollare, nemmeno davanti alla privazione della propria libertà. Viene in mente un altro momento drammatico della vita politica del Cavaliere. Una frazione di secondo, un brevissimo fotogramma di un giorno di follia in piazza del Duomo a Milano. Una statuetta raggiunge e travolge Berlusconi. Lui si accascia in auto poi esce dalla macchina per vedere chi lo ha colpito. Ferito, ma non abbattuto. Come oggi.

"Dal '92 al '93 il corso della vita politica - ricorda Berlusconi- è stato letteralmente condizionato dall'azione fuorviante di una parte della magistratura che ha preteso di assurgere ad un ruolo di rinnovamento morale in nome di una presunta rivoluzione etica, mettendo fuori gioco, con i loro leaders, i 5 partiti democratici che avevano governato l'Italia per oltre mezzo secolo e che, nonostante alcune ombre, avevano comunque assicurato il benessere e difeso la libertà e la democrazia dalla minaccia del comunismo. Si credeva così di aver assicurato alla sinistra la presa e il mantenimento definitivo del potere. Ma uno sconosciuto signore, certo Silvio Berlusconi, scese in campo per contrastare il passo al partito comunista e in due mesi vinse le elezioni ottenendo il governo del Paese. Da quel momento si scatenò contro di lui una azione ininterrotta della magistratura che nel 94 fece cadere il governo, tramite un'accusa di corruzione cui seguì una assoluzione con formula piena, una azione che si sviluppò poi con oltre 50 processi di cui 41 conclusi senza essere riusciti a raggiungere una condanna".

"Quanto accaduto alla mia persona nessuno può comprenderlo: c’è stata una vera e propria violenza incredibile con accuse in processi senza alcun fondamento - prosegue l'ex premier -.

In realtà c’è stato un accanimento giudiziario senza pari che non ha uguale da quando ho deciso occuparmi della cosa pubblica".

C'è amarezza nelle parole di Berlusconi. La consapevolezza di essere stato il bersaglio privilegiato di una serie infinita di attacchi. "In cambio dell’impegno che ho profuso nel corso di quasi vent’anni a favore del mio Paese, giunto ormai quasi al termine della mia vita attiva, ricevo in premio delle accuse e una sentenza fondata sul nulla assoluto, che mi toglie addirittura la mia libertà personale e i miei diritti politici".

Poi l'orgoglio. Di aver costruito un impero imprenditoriale. E la certezza. Di essere innocente."Io non mai stato socio occulto di alcuno, non ho ideato mai un sistema di frode fiscale non esiste una falsa fattura nè un fondo occulto che riguardi me e la mia famiglia. Viviamo in un Paese in cui la maggior parte dei crimini non vengono perseguiti. Io sono fiero di aver creato con le mie sole capacità un gruppo imprenditoriale avendo l’orgoglio di non aver mai licenziato uno solo dei miei collaboratori. Sono fiero di aver contributo alla ricchezza del Paese, versando allo Stato miliardi e miliardi di euro di imposte ed offrendo con le mie televisioni non solo uno strumento di crescita per le aziende italiane, ma anche una maggiore libertà e pluralità al mondo dell`informazione"

Ma non c'è solo il ricordo di un ventennio passato in trincea. C'è la voglia di riscatto. "Dobbiamo continuare la nostra battaglia di libertà restando in campo e chiamando a raccolta i giovani migliori e le energia migliori". Nel momento più difficile, chiama a raccolta il suo popolo. Chi pensava di mettere la parola fine alla lunga carriera di Berlusconi è, ancora una volta, deluso. "Diremo agli italiani di darci la maggioranza per modernizzare il Paese a partire dalla più indispensabile che è quella della giustizia per evitare che un cittadino sia privato della libertà". Non è finita

Dal male dobbiamo saper far uscire un bene. Che i miei più di 50 processi e questa sentenza facciano aprire gli occhi a quegli italiani che sino ad ora non sono stati consapevoli della realtà del Paese, ed hanno sprecato il loro voto o addirittura non hanno votato.
Tutti insieme, se sapremo davvero stare insieme, recupereremo la vera libertà, per noi e per i nostri figli.       
Viva l’Italia! Viva Forza Italia!

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