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Dai Tesori nascosti tra la Versilia e la Via Francigena alla scoperta della Costa degli Etruschi, passando per i paesaggi e i sapori della Strada del Vino e dell’Olio; da Carrara a Pietrasanta, attraverso gallerie scavate nel marmo, alla “Toscana dell’Umanità”, con un percorso di 7 siti dall’eccezionale valore universale riconosciuto dall’Unesco; dall’itinerario leonardesco, in cui si scoprono le Terre del Rinascimento che hanno ispirato il Genio, ad un viaggio in un ambiente protetto che preserva un complesso ecosistema dal mare limpido e un entroterra tutto da scoprire. Sono alcuni dei gioielli turistici che la Regione Toscana mette in campo per esplorare il suo territorio “alla scoperta del Buon Vivere” in occasione di Expo. Veri e propri percorsi che svelano una Toscana che poco si conosce attraverso 10 itinerari turistici.Il Corriere del Sud e stato invitato dalla regione Toscana a partecipare al inaugurazione del 1 maggio al Expo di Milano.Intanto ....

Si è pensato anche al mondo delle aziende con 8 itinerari business che puntano a mostrare i settori di forza economica della regione: dalla Toscana di Moda a quella della Meccanica, dalla Toscana di Mare a quella hi-tech, fino al florovivaismo e alle tecnologie applicate ai beni culturali.

E’ una proposta turistica completa che conta su 8000 strutture ricettive tra cui più di 3000 alberghi, 3800 agriturismi, 39 stabilimenti termali, e su 479 musei.

A ciò si aggiungono gli oltre 450 eventi che la Regione Toscana ha in programma sul suo territorio per tutta la durate dell’Esposizione Universale tra eventi enogastronomici, culturali, musicali, cantine aperte, mostre e mercati. Tutti eventi che permetteranno di immergersi in quel felice intreccio di economia, arte, spiritualità, cultura e urbanistica, biodiversità naturale, civile ed economica tipico di questa regione.

Vale la pena segnalare alcune iniziative tra quelle più rilevanti: l’Anno dell’Archeologia in Toscana, iniziativa destinata a promuovere per tutto il 2015 il patrimonio archeologico della regione coinvolgendo oltre 100 musei, parchi e aree archeologiche; la scoperta dei Cenacoli Fiorentini in cui sono custoditi gli affreschi di grandi maestri del Rinascimento; la spettacolare cena medievale di Certaldo dedicata a Giovanni Boccaccio e le rievocazioni medievali come quella di Volterra che torna indietro nel tempo, fino al 1398. Per gli amanti della musica classica e dell’opera, sono da ricordare il 78° Maggio Musicale Fiorentino e il Festival Puccini, quest’ultimo si svolge nei luoghi che ispirarono al maestro le sue immortali melodie; e ancora L’Amico Museo, l’iniziativa in cui i musei si aprono a tutti con esposizioni e laboratori straordinari, e il Festival internazionale di fotografia Cortona On The Move.

La Regione Toscana animerà anche il Fuori Expo presso i Chiostri dell’Umanitaria di Milano, in cui saranno rappresentate le eccellenze del territorio attraverso una narrazione fatta di imprese, istituzioni e mondo della cultura. Per esempio: il territorio della Valdera, nella provincia di Pisa, dove i paesaggi e i prodotti enogastronomici tipici si coniugano con i settori della robotica e dell’innovazione tecnologica, attraverso eccellenti centri di alta specializzazione come il Polo Sant’Anna – Valdera della Scuola Superiore di Sant’Anna; i territori vicino Firenze

dove vengono prodotti il cotto e la ceramica toscani; i reperti archeologici dell’area di Vetulonia, in provincia di Grosseto, e la riscoperta di antichi sapori e gusti che si tramandano sin dall’epoca del popolo etrusco; l’esperienza dello yachting life style toscano.

Inoltre, tutti i consorzi vitivinicoli toscani, dal Chianti Classico al Morellino di Scansano, dal Nobile di Montepulciano al Carmignano, saranno protagonisti nel Fuori Expo con la degustazione di uno dei prodotti per eccellenza sinonimo di qualità e del Buon Vivere Toscano. 

Ci sono quelli dedicati al Tatto, alla Vista, all’Olfatto e all’Udito. La Regione Toscana per farsi conoscere al mondo, in occasione di Expo, fa leva su alcuni dei sensi recettori e crea dei veri e propri Tavoli dell’Esperienza per ognuno di essi.

Si tratta di quattro tavoli tematici attraverso i quali i sensi saranno indagati grazie a progetti di eccellenza toscana.

La Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa sta vincendo una nuova sfida contribuendo allo sviluppo di robot "flessibili", morbidi, scattanti e agili proprio come un polpo, creatura marina dalla cui osservazione è partito il progetto. Il "polpo robot" è protagonista di due progetti, "Octopus" e "Poseidrone", entrambi robot "bioispirati", vale a direprogettati grazie all'osservazione della natura, per coglierne i principi fondamentali e trasformarli in nuove tecnologie. "Octopus", in particolare, è realizzato con materiali morbidi, capace di deformarsi per raggiungere aree non accessibili con facilità, di muoversi su diversi tipi di fondali e di manipolare oggetti, per effettuare complicate operazioni marine in tema di pulizia, esplorazione, monitoraggio delle acque e persino operazioni di soccorso.

"Poseidrone", invece, è realizzato con materiali "gommosi". Questa caratteristica, insieme alla flessibilità, gli permette di sopportare urti violenti senza riportare danni o ammaccature.

Poseidrone e Octopus sono gli apripista della nuova generazione di robot flessibili, nuova frontiera della robotica.

A Expo i visitatori potranno toccare e interagire con i robot attraverso una vasca tattile.

Stefano Mancuso (Dispaa Università di Firenze),pioniere della neurobiologia vegetale, porta a Expo per Regione Toscana la sua ricerca sull’intelligenza delle piante, mostrando come queste abbiano capacità percettive a noi ignote.

Avvertono la luce senza gli occhi, le vibrazioni senza le orecchie, fanno a meno della voce per comunicare la presenza di un pericolo.

Le capacità percettive delle piante saranno esemplificate attraverso un software realizzato appositamente, che trasforma gli stimoli elettrici creati dalle piante in immagini e colori.

Il pubblico avrà la possibilità di interagire con le piante e vedere le diverse reazioni agli stimoli.

In una delle librerie sarà, inoltre, visibile il movimento delle piante. Attraverso una webcam, che riprende costantemente la pianta rimandando il video ad uno schermo, i visitatori potranno vedere come la pianta si muove e reagisce in modo diverso agli stimoli dell’ambiente circostante.

immigrazionismo.

In queste ore dopo l’ennesima strage di migranti nel Canale di Sicilia di cui ancora non è certo il tragico bilancio, il dibattito sollevato in Europa e soprattutto la risposta politica è sempre la stessa: accoglienza e richiesta di aiuto all’Ue. Ma è ora di cambiare, ha scritto la NuovaBQ.it. Si potrebbero prendere in esame alcune ipotesi come quella di dichiarare guerra agli scafisti con raid aerei colpendo i loro barconi prima che partono dalle coste libiche, oppure facendo un blocco navale, davanti alle coste della Tripolitania, con “respingimenti assistiti”. Il nostro Governo però non condivide queste ipotesi. Non intende attaccare la Libia che è uno Stato sovrano.Intanto per il sottosegretario Rossi un blocco navale come quello propugnato dalla Lega Nord "è di fatto illegittimo, sarebbe una dichiarazione di guerra verso uno stato sovrano”,ma la Libia non è più uno Stato e la sua sovranità è affidata a due governi in guerra tra loro e a 300 milizie. Tuttavia, L’Italia però è più che legittimata a difendere i propri interessi nazionali e non è certo costretta ad attendere Onu e Ue per farlo. (G. Gaiani, Libia, molto fumo ma nessuna azione concreta, 21.4.15, LaNuobaBQ.it)

Dunque l’Italia avrebbe quindi il dovere di tutelarsi contro i danni provocati da uno “Stato fallito” senza dover attendere che l’intera Africa assomigli alla Svizzera per risolvere l’emergenza immigrazione.Ma sia il nostro governo che quello europeo, sembra che stiano facendo tanto “fumo ma niente arrosto”.

Il ministro degli interni Angelino Alfano, dal canto suo, propone "un'azione europea forte, mirata e rapida”. L’Ue, sarà capace di realizzare questa azione? Dopo aver letto il libro di Mario Giordano, “Non vale una lira”, Mondadori (2014), ho forti dubbi che l’Europa dell’euro, degli sprechi, delle follie e soprattutto del lusso, riesca a risolvere la difficile matassa.

Infatti secondo Giordano , tra i fallimenti dell’Ue, quello “della politica estera è sicuramente il più clamoroso”. Henry Kissenger, per schernire l’Ue, agli inizi degli anni settanta, diceva: “Qual è il numero di telefono dell’Europa?”. “Sono passati molti anni - scrive Giordano - e quel numero di telefono non l’abbiamo trovato. O, se l’abbiamo trovato, dev’essere sempre occupato”. L’Europa non esiste, è scomparsa, anzi non è mai esistita in tutti i grandi appuntamenti internazionali. In tutte le gravi crisi mondiali, da Sarajevo alla Siria, “mai una volta che da Bruxelles sia uscita una parola chiara”. Giordano ricorda i litigi dei Paesi membri dell’Ue sulla cosiddetta guerra al colonnello libico Gheddafi e ora anche per gli sbarchi di immigrati sulle coste della Sicilia. Con molta ironia Giordano scrive che “si ha l’impressione che sia più semplice far passare Bud Spencer per la cruna di un ago che far passare una posizione comune di politica estera a Bruxelles”.Perfino Javier Solana, nel 2001, responsabile della politica estera dell’Ue, paragonava l’Europa a una specie di bambino autistico: incapace di avere rapporti con il resto del mondo del mondo. Di recente non è cambiato nulla, l’ultimo ministro degli esteri Ue, Lady Catherine Ashton, “passerà alla storia soltanto per un accordo sul libero scambio di banane e per il fatto che teneva nel suo ufficio Dalek, un robottino protagonista di una serie tv”.

Nel libro Giordano racconta delle penose trattative dell’Ue con l’Ucraina e poi della figuraccia e dell’umiliazione di fronte al mondo. Un’Europa che si fa sbeffeggiare persino dall’Armenia, che è incapace, imbelle, indecisa, buona a nulla, sa presentarsi ai propri cittadini con il volto duro e feroce. “Basta uscire dal campo della politica estera, o della politica sociale, ed entrare in quello della finanza pubblica, ed ecco che immediatamente si scopre l’altro volto di Bruxelles: la debolezza diventa forza, la fragilità si trasforma in arroganza, l’arrendevolezza diventa violenza pura che si esercita attraverso una serie di formule sconosciute ai più”.

Giordano dopo aver descritto alcune leggi assurde formulate dall’Ue, tra cui come bisogna usare il WC, le misure delle banane o del cetriolo, come devono essere i piselli. Fino a sostenere che ormai l’Ue è presa da una furia regolamentatrice. Che arriva perfino all’assurdo: che l’aranciata si possa fare senza arance e il vino senza uva. Giordano conclude che dietro la follia dei regolamenti, che per certi versi ci fanno ridere, si nasconde un piano dispotico. “Dietro questa congestione di norme assurde si nasconde qualcosa di più grave di una follia burocratica: si nasconde la tragedia disumana della costruzione europea che è nata non per i cittadini, ma contro di loro, non per assicurare il benessere della popolazione, ma per opprimerla, non per garantire maggiore libertà, ma per ridurci in schiavitù”. E citando un certo Guido Ceronetti, che ha scritto che “Il Duce impose le bestiali leggi razziali, ma non arrivò alla fascistizzazione del gorgonzola. I nazi non controllarono il grado di arianità del vino. Stalin non pretese che nel caviale del Volga entrassero i geni della scolopendra e del cetriolo”. Invece “le norme europee sono assassini sguinzagliati per uccidere formaggi, pasta, olio, pane, vino, cioccolato…e sostituirli con simulacri”.

Grecia e Puglia si “conobbero” molti anni fa. Troppo forte il filo rappresentato dalle mille e più culture che dallo Ionio all'Adriatico hanno interessato e abbracciato il tacco d'Italia e che hanno trovato uno spunto analitico nel documentario "Puglia e Grecia: storie di ponti, incontri e tramonti" realizzato dal giornalista Francesco De Palo per la Nicholaus Edizioni, presentato ieri alla Libreria Feltrinelli di Bari, con il Patrocinio dell' Ambasciata di Grecia a Roma, della Camera di Commercio Italoellenica, dell'associazione culturale internazionale Mondogreco e con la collaborazione della Nicholaus Edizioni.

Sono intervenuti S.E. Stelio Campanale, console di Grecia a Bari e Presidente della Camera di Commercio italoellenica di Roma; il prof. Ugo Patroni Griffi, Presidente della Fiera del Levante di Bari; il prof. Andrea Cannone, docente di diritto Internazionale all'Università degli Studi di Bari; il dott. Roberto Violante Presidente della Nicholaus Edizioni moderati da Enrico Filotico, giornalista di Controradio.

L'occasione è stata utile per riflettere sui rapporti tra le due sponde dell'Adriatico, sulle criticità comuni anche grazie al supporto che potrà venire dalla Fiera del Levante, "prossima alla privatizzazione dopo aver risanato il bilancio", come orgogliosamente annunciato direttamente dal Presidente Ugo Patroni Griffi, ormai vero e proprio istituzionale per l'intera area euromediterranea.

Non solo business, ma anche cultura con lo studio e la conservazione della lingua greca, così come chiesto dal prof. Cannone, vero e proprio bagaglio di conoscenza dall'inestimabile valore.

Lecito chedersi: il futuro della Puglia parlerà greco, e quello della Grecia potrà parlare pugliese? Secondo De Palo "all'orizzonte ecco nascere nuovi progetti, legati a cultura e Mediterraneo, al ruolo politico di federatore nel Mare Nostrum, senza dimenticare l’apporto anche geopolitico che questa regione può assumere guardando alle  primavere arabe e alla Puglia che vorremmo nel 2030. C’è tanto ancora da fare e realizzare tra le due sponde dell’Adriatico. Ma una nuova linfa di progetti, esperienze e neuroni in movimento sta nascendo anche grazie alle nuove e strutturali prospettive della Fiera del Levante prossima alla privatizzazione".

"La Puglia e la Grecia - conclude De Palo - hanno scritto molte storie di ponti, incontri e tramonti. L’auspicio è che il presente ma soprattutto il futuro sia gravido di scambi e interlocuzioni, che mettano al centro l’antropos e non lo spread, la cultura e non le approssimazioni, il progresso ecumenico e non l’isolamento".

Sprechi ed uso di prodotti inquinanti,  hanno prodotto degrado  della risorsa acqua , peggioramento della qualità dei servizi, espropriazione dei saperi ed aumento delle tariffe.  Attenzione perché entro pochi anni ben 3 miliardi di persone rischiano di non avere accesso ad acqua potabile ed anche i paesi industrializzati potrebbero non essere esenti da questo rischio”. Lo ha denunciato al Corriere del Sud Gian Vito Graziano , Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi , alla viglia dell’importante convention sulla qualità delle acque minerali e termali, promossa dall’Ordine dei Geologi della Campania con il Consiglio Nazionale dei Geologi ed in programma domani , Mercoledì 22 Aprilealle ore 10 presso il meraviglioso complesso Termale di Contursi Terme . “Uso di prodotti inquinanti e sprechi , hanno generato degrado della risorsa acqua , peggioramento della qualità dei servizi. Tra pochi anni 3 miliardi di persone non avranno accesso ad acqua potabile e l’Italia rischia di non essere esente da questo pericolo”.Cosi

Alle ore 11 e 30 briefing stampa durante il quale si renderanno noti risultati e ricerche riguardanti la qualità delle acque e di studi particolarmente importanti come quelli condotti nell’area dei Bagni di Traiano e nelle Terme di Chianciano .

“L'acqua è un bene prezioso ed esauribile, dalla cui qualità dipende il nostro benessere. Il diritto all'acqua costituisce un principio inalienabile. Eppure oggi – ha proseguito Graziano -  sulla Terra più di un miliardo e seicento milioni di persone non hanno accesso all'acqua potabile e le previsioni, per nulla rassicuranti, portano ad ipotizzare che tra pochi anni questo numero raggiunga i tre miliardi. Si tratta di una vera e propria deriva sociale ed ambientale, che produce enormi diseguaglianze e genera un sempre maggiore disavanzo dei bilanci idrologici ed una complessiva e progressiva distruzione dell'ecosistema.

I due temi, quello ecosistemico e quello economico, rappresentano un unicum di carattere sociale e politico, per il quale occorre un impegno di civiltà, che chiama in causa la classe politica, i cittadini ed anche i professionisti, che non devono sottrarsi ad una assunzione di responsabilità.

Acque, ambiente, risorse naturali, territorio devono esser parte di un sistema complesso ma indivisibile, che occorre saper governare nella sua integrità e complementarità. Per avere una efficace ricaduta sulla popolazione, ogni azione deve essere supportata da una adeguata campagna di educazione ambientale, orientata a creare la consapevolezza da parte degli utenti dell'utilità della riduzione degli sprechi e dell'uso di prodotti inquinanti, che hanno prodotto degrado e spreco della risorsa, peggioramento della qualità dei servizi, espropriazione dei saperi ed aumento delle tariffe”.

La Convention Nazionale dei Geologi a Contursi Terme sulla qualità dell’acqua e delle acque minerali e termali . Alle ore 11 e 30 briefing stampa dei geologi con dati, ricerche e studi sulla qualità delle acque . Un vero summit alla presenza dei vertici delle più importanti strutture termali italiane .

“In Italia sono 380 gli stabilimenti termali , diffusi in 20 regioni , in 180 comuni e danno occupazione ( diretta e indiretta) a oltre 65.000 persone . Le risorse acque minerali – ha affermato Costanzo Jannotti Pecci , Presidente Nazionale della Federterme -  e termali sono un patrimonio naturale da tutelare per le valenze sanitarie ma anche per le caratteristiche di contesto e  per le valenze paesaggistiche come anche per quelle economiche sociali e turistiche dei relativi territori. Geologia e termalismo: una collaborazione virtuosa. Grazie agli studi e alle ricerche dei geologi e degli esperti di scienze della terra e della chimica sappiamo  come nascono le acque minerali e termali  quale è la loro composizione e le loro caratteristiche chimico-fisiche, come estrarle, raccoglierle, distribuirle e tutelarle ma grazie alla medicina termale e alle terme sappiamo come e perché fanno bene, quali trattamenti terapeutici e riabilitativi termali possono essere erogati.

Le acque minerali e termali rappresentano risorse preziose di un patrimonio naturale che il sistema dell’industria termale ha messo al servizio dei cittadini ed è stato realizzato un modello di welfare termale di reputazione internazionale, basato sulla ricerca scientifica e sulla validazione terapeutica dei trattamenti, erogati dal Servizio Sanitario Nazionale su prescrizione del medico o del pediatra di famiglia”.

Dalle Terme di Chianciano , ai Bagni di Traiano , alle Terme di Contursi : domani un vero summit sulla valorizzazione delle acque termali e minerali .

Elio Toaff e morto domenica pomeriggio, ex rabbino capo della Capitale dal 1951 al 2001. Avrebbe compiuto 100 anni il prossimo 30 aprile, ed è stata senza dubbio la figura più importante dell'ebraismo italiano del Dopoguerra, oltre che una delle pochissime persone citate nel testamento di Giovanni Paolo II. Bandiere a mezz'asta oggi dalle 11 alle 14.30. e centinaia di persone, tra familiari arrivati da Israele, am ici, rappresentanti della comunità ebraica e istituzioni, al Tempio Maggiore della capitale.

La bara di legno chiaro è uscita alle 11, tra gli applausi, dall'abitazione del rabbino, proprio accanto alla sinagoga ed è stata trasferita a spalla in cima alla breve gradinata che conduce alla porta dell'edificio....E' l'ultimo saluto di Roma saluta al rabbino

Oggi l'intero mondo ebraico italiano, e non solo, è in lutto: per Renzo Gattegna, presidente dell'Unione delle comunità ebraiche, è ''morto un uomo straordinario, un punto di riferimento''. Per Riccardo Pacifici, presidente degli ebrei romani, ''un gigante della storia che ha ridato orgoglio alle nostre comunita'''

Elio Toaff Nato il 30 aprile del 1915 a Livorno, figlio del rabbino capo della citta', Toaff era laureato in legge e in teologia all'Universita' di Pisa dove ottenne anche il titolo di rabbino maggiore. Nel 1941, nel pieno delle leggi razziali, ando' a dirigere la Comunita' ebraica di Ancona; due anni dopo, nel 1943, raggiunse i partigiani in Versilia. Catturato dai tedeschi - che poco dopo avrebbero compiuto la strage di Santa Anna di Stazzema - riusci' a scampare all'eccidio. Alla fine della guerra fu nominato rabbino capo di Venezia, dove divenne anche docente di Lettere ebraiche all'Universita' Ca' Foscari. A Roma arrivo' nel 1951 raccogliendo l'eredita' di un altro grande rabbino capo della capitale, David Prato. Li' trovo' una comunita' travolta dalla persecuzioni, che aveva subito la grande razzia del 16 ottobre del 1943 e che era stata decimata nei campi di sterminio nazista. Per 50 anni e' stato la massima autorita' religiosa degli ebrei romani, figura di primo piano dell'ebraismo italiano ma anche della vita sociale della nazione. Toaff, a detta di molti, era un uomo schietto, affabile e al tempo stesso molto legato ai principi della normativa religiosa ebraica. Figura, fin dalla sua nomina, amatissima dalla comunita' romana che spesso lo omaggiava quando passeggiava in 'Piazza', come gli ebrei romani chiamano il cuore del Ghetto. Toaff ha lasciato la sua carica l'8 ottobre del 2001 a 86 anni: fu lui stesso ad annunciarlo quel giorno al termine delle preghiere in Sinagoga. Un annuncio che commosse e colpi' non solo gli ebrei romani ma l'intero ebraismo italiano. Alla sua autorevolezza, alla sua umanita' e alla sua dottrina rese omaggio anche papa Ratzinger. Nel gennaio 2010, nella seconda visita di un pontefice ad un tempio ebraico, Benedetto XVI, prima di entrare in Sinagoga - dove l'attendeva il successore di Toaff, Riccardo Di Segni - il papa si fermo' davanti la casa dell'oramai rabbino emerito di Roma dove ci fu l'incontro tra i due. Vedovo da molti anni di Lia Luperini, Toaff ha avuto quattro figli. Per molti anni Toaff e' stato direttore del Collegio rabbinico italiano, dove si formano i futuri rabbini e anche, molto a lungo, presidente del Tribunale rabbinico di Roma. Una raccolta di firme fu promossa anni fa dal segretario confederale della Uil Paolo Pirani per chiedere all'allora presidente Ciampi la nomina a senatore a vita.

Elio Toaff ha inciso nel profondo il dialogo tra ebrei e cristiani fin dai tempi della sua vicinanza con Giovanni XXIII per il quale prego' da ebreo nei momenti finali della vita del papa. Una delle immagini più potenti che segnano il rapporto tra le due fedi e' stata quella che ritrae Toaff vestito con i paramenti bianchi della tradizione accogliere nella Sinagoga di Roma papa Giovanni Paolo II il 13 aprile del 1986: la prima volta di un pontefice in un Tempio ebraico. Di quell'incontro scrisse piu' tardi: ''Insieme entrammo nel Tempio. Passai in mezzo al pubblico silenzioso, in piedi, come in sogno, il papa al mio fianco, dietro cardinali, prelati e rabbini: un corteo insolito, e certamente unico nella lunga storia della Sinagoga. Salimmo sulla Tevà e - racconto' - ci volgemmo verso il pubblico. E allora scoppiò l'applauso. Un applauso lunghissimo e liberatorio, non solo per me ma per tutto il pubblico, che finalmente capì fino in fondo l'importanza di quel momento...''. Ma ci fu un punto in cui quel tributo divenne ''irrefrenabile'' e fu - aggiunse Toaff - ''quando il papa disse: 'Siete i nostri fratelli prediletti e, in un certo modo, si potrebbe dire, i nostri fratelli maggiori'''.

E' tanta la commozione davanti alla sinagoga di Roma. Con il feretro, il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni e il presidente della Comunità ebraica, Riccardo Pacifici. Tra i presenti il sindaco di Roma, Ignazio Marino, con gli assessori alla Scuola, Paolo Masini, e al Sociale, Francesca Danese, oltre al prefetto Franco Gabrielli. Nel corteo funebre anche il leader radicale Marco Pannella, il presidente dell'Ucei, Renzo Gattegna, e tutti gli esponenti della Comunità ebraica della Capitale.

"Ci lascia non solo un simbolo della Comunità ebraica ma un grande italiano - ha commentato il sindaco di Roma - Un uomo che dopo la tragedia della Shoah ha saputo ricostituire una vera comunità ed è un esempio non solo per la comunità ebraica ma per tutto il nostro Paese. Prego soltanto che tutto questo cordoglio possa trasformarsi, in questi tempi così difficili, in energia positiva per il senso di comunità che dobbiamo ricostruire nel nostro Paese e nel mondo".

Marino, in accordo con l'Ufficio scolastico regionale, sentito dall'assessore alla scuola Paolo Masini, ha inoltre rivolto un invito a tutti gli istituti perché domani, martedì 21 aprile, sia rispettato un minuto di silenzio per ricordare uno dei protagonisti della storia religiosa e civile del nostro Paese, come riferisce una nota del Campidoglio.

Oggi Papa Francesco ha espresso cordoglio per la scomparsa di Toaff, durante l'incontro in Vaticano, con i rabbini europei:  "Sono vicino con la preghiera al rabbino capo Riccardo Di Segni e all'intera comunità ebraica di Roma, nel ricordo riconoscente di quest'uomo di pace e di dialogo, che accolse Papa Giovanni Paolo II nella storica visita al Tempio Maggiore". All'incontro con i rabbini, proprio a causa del lutto che sta vivendo la comunità di Roma, fissato qualche giorno fa, era assente Di Segni, che ha detto Francesco, "avrebbe dovuto essere qui con noi".

 

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