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Dall’8 settembre scorso e fino a domenica 15 settembre è possibile visitare la mostra di “pittura, disegni e collages” realizzati dall’architetto Franco Sammarco. Il Chiostro di Palazzo San Domenico ospita questo omaggio ai grandi artisti del ‘900 e non sono mancati sino ad ora i visitatori che hanno osservato con attenzione le tele. L’autore delle stesse non manca mai di essere presente e interloquire con tutti quelli che chiedono dettagli tecnici, ma anche solo fornendo loro le informazioni di volta in volta richieste.

Franco Sammarco non è certo nuovo in questo ambito artistico e nemmeno in quello musicale, per esempio. Profondo conoscitore dell’Arte nel suo significato più ampio e nobile. “Alla base della mostra – spiega - ci sono gli spettacoli e, perché no, gli artisti delle varie edizioni del Festival Internazionale di Chitarra "Città di Manfredonia" che ho avuto modo di frequentare e da cui sono stato influenzato”.

“Dallo scorso anno – prosegue Sammarco raccontando un gustoso retroscena - ho iniziato ad abbozzare disegni, collages e a fine ottobre 2012 a Boston ho avuto l’illuminazione durante l’arrivo dell’uragano Sandy, raffigurato in un’opera e che mi ha costretto a restare chiuso in casa per buoni due giorni!”.

Chi si chiede come sia nata l’idea della mostra trova risposta quando l’architetto, nonché poliedrico artista, racconta che “Con la frequentazione del duo Caputo - Pompilio ho perfezionato le mie idee ed eccomi qua con una mostra omaggio ai grandi artisti del secolo scorso che hanno trattato nelle loro opere temi o strumenti musicali, in particolare la chitarra: da Braque a Mirò, a Dali, a De Chirico e Picasso. Tra le opere esposte figura una riproduzione ad olio su legno (2003-2004) de il “Caffè concerto degli Ambasciatori” di E. Degas e un Pierrot, olio su tela del 1976, realizzato durante il periodo fiorentino”.

“Dedico la mostra al professor Tommaso Adabbo, mio estimatore, che ci ha lasciato pochi giorni orsono”. Franco Sammarco si lascia infine andare a qualche reminiscenza che vuole condividere con noi. “Ricordo perfettamente la mia prima mostra nel 1971, con Pasquale Impagnatiello (detto “Iello”). In quegli anni Adabbo era docente di mio fratello al Liceo Scientifico “G. Galilei”. La sua fama lo precedeva da tempo, lo avevo conosciuto durante la lavorazione dei carri a Carnevale nel 1970. Il suo ingresso nel salone “Stella Maris”, in corso Manfredi, non me lo aspettavo. Ero intimorito ma allo stesso tempo meravigliato che un professore, artista e disegnatore di fama, venisse a trovare dei giovani agli esordi. Ha dispensato critiche e consigli, suggerimenti e, nella pacatezza e brillantezza dell’esposizione, mi ha lasciato un ricordo indelebile. Riconoscendomi fratello di un suo alunno, mi disse: sono esigente con tuo fratello come con i   miei alunni, con te è un altro discorso! Da allora stabilimmo un rapporto di semplice amicizia, consentendomi, dopo la laurea, di dargli del tu e chiamarlo Tommaso”.
Questi gli orari d’apertura al pubblico della mostra nel Chiostro di Palazzo San Domenico, sede del Municipio: dalle 9,30 alle 13,30 e dalle 17,30 alle 21,30. Ingresso libero.

Quella di giovedì scorso doveva essere la serata in cui il fossato del Castello si sarebbe dovuto animare e diventare teatro di una rievocazione storica suggestiva e di sicuro impatto visivo, ma purtroppo le condizioni meteorologiche sfavorevoli degli ultimi giorni hanno costretto l’Agenzia del Turismo a rinviare l’evento “L’imperatore e la farfalla” inserito nel variegato cartellone della Festa Patronale.

Chi vuole godere di un nuovo pretesto, un’opportunità che si rinnova ormai ogni settimana, per scoprire per la prima volta cosa offre il Museo allocato all’interno della fortezza sveva-angioina o anche ritornarvi per il gusto di un piacere già gustato e da rinnovare, ha di nuovo la possibilità di farlo: gratuitamente e in serale!

Continuano le aperture serali del Castello di Manfredonia grazie all’accordo stipulato tra PugliaPromozione e la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia.

Sabato 31 agosto apertura straordinaria serale del Museo Nazionale Archeologico di Manfredonia, con ingresso gratuito, dalle ore 20.00 alle ore 23.00 (ingresso sconsentito fino alle ore 22.30).

Coloro i quali vogliono effettuare la visita guidata, prevista una prima alle ore 20.00 ed una seconda alle ore 21.30, devono necessariamente prenotarsi telefonando allo 0884.581998. All’altro capo del telefono risponderanno gli operatori dell’Ufficio Informazione e Accoglienza Turistica (I.A.T.), gli stessi che si prenderanno cura dei visitatori accompagnandoli nei vari locali fruibili del Castello e mostreranno le recenti esposizioni “Venti del Neolitico - Uomini del Rame” e “Il Buio e l'Acqua”, quest’ultima allestita nella Torre Cisterna.
Una nuova occasione, sabato prossimo, per passeggiare tra le mura del Castello e sbirciare la città e le persone da una visuale inedita, per respirare la storia della nostra città attraverso il forte vincolo che ci lega a Manfredi di Hohenstaufen, per conoscere e visitare le torri ed i cunicoli accessibili al pubblico, per scoprire dal terrazzo del Bastione dell’Annunziata quanto può essere affascinante Manfredonia al crepuscolo e quanto riesce ad essere ammaliante una distesa d’acqua placida come quella che si può osservare scrutando verso il mare. Ognuno ci trovi le ragioni che trova più opportune, ma vale davvero la pena visitare il nostro Castello.


Appuntamento immancabile per il Comune più alto della Puglia, a Faeto, ormai da ben 52 anni, si ripete lo straordinario rito della sagra del prosciutto, nel Bosco Comunale a 1000 mt di altitudine.

Organizzato dal Comune di Faeto e con il patrocinio della Regione Puglia, Provincia di Foggia, C.C.I.A.A. di Foggia e Commissione Cultura del Comune di Bari, è un evento inevitabile nell’estate faetana, con risvolti economici, sociali e culturali preziosissimi.

In questa giornata, infatti, l’intera comunità e soprattutto gli operatori economici, sono chiamati ad accogliere i numerosi turisti, avventori e grandi amatori delle tradizioni che si riversano nei nostri boschi alla ricerca dell’aria fresca di montagna e dell’amabile coscia di suino, già riconosciuta prodotto tipico della Regione Puglia.

Ogni anno, per il grandioso evento, il Comune di Faeto ne determina il programma, organizzando:

-          mercatino di prodotti tipici e artigianali, con la partecipazione di operatori locali e dei Comuni limitrofi, che attuano la politica dei prodotti a km 0;

-          Dalle ore 12.00 e per l’intera giornata escursioni guidate lungo i sentieri inesplorati del bosco di Faeto, a cura di esperte guide naturalistiche;

-          Ore 17.30 consegna del premio “prosciutto di Faeto” edizione 2013, assegnato a chi ha reso grande il nome di Faeto attraverso il suo prosciutto;

-          Per l’intera giornata e per tutta la serata, animazione con dj e intrattenimento per i più piccoli.

Il premio Prosciutto di Faeto 2013, assegnato alla premiata ditta “D’Ambrosio Paolo” è scaturito dopo un’attenta valutazione di varie proposte. D’Ambrosio Paolo è stato uno dei pionieri della produzione del prosciutto. Scomparso da qualche anno, ha lasciato tutti i sui saperi e conoscenze al figlio Mario che riceverà il premio direttamente dalle mani del Sindaco di Faeto Avv. Antonio Melillo.

Mario D’Ambrosio racconta che suo padre Paolo partecipò alla prima edizione della sagra del prosciutto nel 1961, appena istituita dall’allora sindaco Don Umberto Izzo. Ricevette anche il premio dal Prefetto di Foggia per il “prosciutto più grande”.

Mio padre, acquistava i prosciutti presso i contadini faetani - ricorda il figlio Mario - ogni famiglia allora, infatti, allevava almeno due maiali, uno per il fabbisogno personale e l’altro per venderlo, di modo che dal ricavato della vendita si ottenesse il danaro per il sostentamento di tutta la famiglia”.

Questo metodo consentiva al produttore di conoscere già nella fase di allevamento dei maiali le caratteristiche proprie delle carni che variavano al variare dell’alimentazione.

Il figlio Mario sottolinea, infine, come tutta l’eredità norcina faetana sia stata tramandata ai successori di oggi, degni eredi, “come il Moreno, che testardamente continua ad allevare i maiali neri nel territorio di Faeto, allo stato brado e semibrado, ricavandone prosciutti di Faeto, degni di questo nome.”

 

Anna Moreno

 

Il caldo diventato opprimente in questo momento dell’estate ha dovuto lasciare il posto, per qualche giorno, alla pioggia. Acqua venuta giù con inusitato ed inaspettato vigore, tanto da sorprendere e cogliere tutti alla sprovvista. C’è però un’altra pioggia, ben più piacevole e duratura nei suoi effetti, che proprio ora si sta riversando sulla nostra città: è quella di soldi per l’approvazione di una serie di progetti che restituiranno un’altra fetta di città ai sipontini ed a tutti coloro che verranno a visitare Manfredonia.

Si tratta di fondi relativi al Programma Operativo Interregionale (POIn), che erano fermi dal 2012. Dei circa 370 milioni stanziati la nostra Manfredonia fa la parte del leone aggiudicandosene più di 20!

Il Ministero dei Beni Culturali e del Turismo ha dato il via libera per tutti i progetti che erano stati presentati da Manfredonia. Si tratta, nello specifico di: 990.000€ per il fossato del Castello, 6.000.000€ per il restauro e l’adeguamento funzionale dello stesso, 11.000.000€ per il restauro della chiesa di Santa Maria di Siponto e per l’abbazia di San Leonardo, 1.319.056,57€ per il primo lotto del Parco Archeologico Ipogei Capparelli ed altri 839.667,88€ per l’ex convento San Francesco.

Non nasconde soddisfazione il Sindaco, Angelo Riccardi, appena appreso del decreto. “Sono estremamente soddisfatto e per più ragioni. Soddisfatto per aver visto premiata la bontà del lavoro svolto dall’Amministrazione e dai tecnici comunali, un lavoro che ci ha tenuti svegli più notti per non lasciare nulla al caso e definire con la precisione e la professionalità richiesta ogni aspetto delle nostre proposte. Soddisfatto per la celerità con cui siamo riusciti a riprendere le fila di un discorso che era stato messo forzatamente da parte e non certo per nostra scelta, bensì per il blocco dei fondi POIn”.
“La maggiore soddisfazione è quella che viene dall’orgoglio di proseguire su un percorso in cui crediamo fermamente. Una serie di idee - aggiunge il Sindaco - che stiamo rendendo azioni, gesti ed interventi, che stanno portando la nostra città all’attenzione di chi aveva finora ignorato quante e quali bellezze artistiche, storiche e naturali possediamo. La città è di tutti coloro che la amano: va ripresa e difesa. Deve essere sempre più marcata la nostra inclinazione all’ospitalità, che da sola non basterebbe – conclude Riccardi - se non ci fossero anche attrattori culturali così importanti ed in parte sconosciuti. L’operazione di maquillage, di ringiovanimento e di messa al passo con i tempi non si ferma. Ed ora non si pensi che ci adagiamo sugli allori, piuttosto continueremo a meritarci la fiducia accordataci dal Ministero e, al tempo stesso, saremo attenti ad intercettare le ulteriori risorse economiche utili per rendere sempre maggiore giustizia a Manfredonia”.

Lunedì 22 luglio alle ore 19,30 si è svolto nell’Aula Consiliare del Comune di Manfredonia un incontro per discutere la bozza del Forum Permanente per la Legalità, inviata via mail a tutti i partecipanti. Alla riunione, convocata dal Sindaco ed a cui hanno preso parte anche gli Assessori Paolo Cascavilla e Antonella Varrecchia, erano invitati sindacati, associazioni di categoria, associazioni di volontariato, cooperative sociali. Presenti: Agesci, ANT, Arcobaleno, Lavoro e Welfare, PASER, Osservatorio Regionale Volontariato, Coop. Iris, UilTucs, Arte in Arco, Centro Cultura del Mare, ACLI, ANPI, Noi Manfredonia, Centro per la famiglia Nazareth, Daunia Tur, LUC, CAT (Club Alcologico Territoriale), Confartigianato, Coop. Aliante, Coop. Pandemia.

La bozza presentata, così come riferito dal Sindaco, contiene una ampia premessa in cui si sottolinea che la legalità, la cultura del bene comune, della cittadinanza attiva, della buona amministrazione, sono i capisaldi della convivenza civile e di uno sviluppo sano e duraturo.

“Nel nostro territorio - è detto ancora in premessa - vi è un tessuto sociale che reagisce e fasce consistenti di giovani che si lasciano coinvolgere da forme di impegno civile e sono pronti ad accogliere i valori della legalità e democrazia in modo consapevole, trasferendoli nella vita quotidiana. E’ però necessario che si respiri ovunque in città e nel territorio un atteggiamento positivo nei confronti delle regole e di pratiche sociali corrette. L’educazione alla legalità è premessa e dimensione trasversale dell’intero percorso formativo dei ragazzi e parte organica dell’attività didattica, asse e condizione per la formazione di personalità critiche, autonome, pluralistiche, disponibili ad affrontare la realtà e difendere la propria identità. Per vivere la legalità, a scuola e altrove, è necessario la condivisione delle regole, la partecipazione alle scelte e decisioni, le conoscenze, la condivisione degli strumenti da utilizzare, ma è anche importante saper discutere, confrontarsi con le opinioni altrui, aprirsi al dialogo”.

Si ricorda inoltre che nel nostro territorio ci sono stati 3 importanti beni confiscati alla criminalità organizzata e utilizzati per finalità istituzionali e sociali.

All’intervento introduttivo del Sindaco Riccardi sono seguiti gli interventi di Salvatore Castrignano (Lavoro e Welfare), Luigi Vaira (ACLI), Marco Di Sabato (Coop. Pandemia), Innocenza Starace (Agesci) ed altri. Tutti, anche se con sfumature diverse, hanno condiviso il documento e hanno proposto alcune integrazioni.

Per il prosieguo dei lavori si confrontano due proposte: o la formazione di un gruppo ristretto, tra le associazioni presenti, per valutare le proposte emerse in uno spazio temporale breve, oppure l’invio on line delle integrazioni e arricchire un documento che sarà presentato a settembre in un incontro allargato anche alle scuole, che dovranno avere un ruolo importante nel percorso sulla legalità. Si propende per questa seconda soluzione e il Sindaco dice che entro ottobre il documento potrà essere portato in Consiglio Comunale.

al seguente indirizzo di posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ; oppure tramite l’

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