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Domenica, 02 Giugno 2024

Intalligence americana: pericolo Isis in Italia e Germania

Anche in Italia, come in Germania e Regno Unito, sono presenti cellule dormienti dell’Isis, come quelle «che hanno colpito Parigi e Bruxelles». Ne è convinto il capo dell’Intelligence americana James Clapper, che ha espresso la sua preoccupazione in un dibattito con la rivista «Christian Science Monitor».

Tentativi di attacchi molto seri, in particolare allo stadio di Hannover, sarebbero però stati sventati all’ultimo momento in Germania. La supercellula guidata dal belga Abdelhamid Aabaoud aveva però connessioni anche in Germania e Austria, dove è transitato parecchie volte prima degli attacchi a Parigi.

Non c'è nessun nuovo allarme nè indicatori concreti di attacchi terroristici dell'Isis in Italia. Così fonti dei servizi commentano all' ansa le parole del direttore della National Intelligence americana, James Clapper. Arrivano con frequenza, rilevano gli 007, segnalazioni da servizi collegati su possibili minacce; esse vengono valutate attentamente dal Comitato di analisi strategica antiterrorismo (Casa) e finora non ci sono evidenze di attacchi pianificati. Resta comunque l'elevata esposizione al rischio dell'Italia, anche perchè sede del Vaticano.

Più vaghe invece le connessioni con l’Italia, una delle nazioni europee che ha dato il minor «contributo» di foreign fighter allo Stato islamico. Solo una cinquantina di italiani sarebbero partito per il Califfato fra il 2013 e il 2015, contro il migliaio di francesi e gli oltre 500 dal Belgio, che detiene il record in rapporto alla popolazione.

Il Combating terrorism center (Ctc) di West Point ha analizzato 4600 schede di stranieri che hanno chiesto di unirsi all’Isis fra l’inizio del 2013 e la fine del 2014, circa un terzo del totale degli arrivi in quel periodo. L’analisi delle nazionalità ha mostrato che 579 erano sauditi, 559 tunisini, 240 marocchini, 212 turchi, 151 egiziani, 141 russi, 49 francesi, 38 tedeschi, 30 libanesi, 26 britannici, 11 australiani, 7 canadesi, nessun americano né italiano.

Secondo James Clapper il pericolo non c'e solo in Francia e Belgio: l'Isis ha cellule dormienti che preparano attacchi terroristici anche in Italia, Germania e Inghilterra. E' l'allarme lanciato dallo zar dell'intelligence Usa James Clapper in un colloquio ieri con il Christian Science Monitor. Per questo, sottolinea il direttore della National Intelligence americana, gli Stati Uniti stanno spingendo per promuovere più condivisione di informazioni tra le intelligence. Secondo Clapper, inoltre, l'Isis sta sfruttando per i suoi scopi la crisi dei migranti in Europa.

Clapper parla di enorme sfida per l'Europa in quanto c'è "un conflitto di fondo" tra le politiche Ue di apertura e libera circolazione delle persone e dei beni e la privacy "che in una certa misura si scontra contro le responsabilità che ogni Paese ha, in quanto Stato-nazione, di proteggere le frontiere e la sicurezza del suo popolo". Secondo il New York Times, quando gli è stato chiesto se l'Isis aveva avviato attività segrete in quei paesi, Clapper ha risposto: "Sì, lo hanno fatto. E ciò preoccupa, naturalmente, sia noi sia i nostri alleati europei. Continuiamo a vedere prove di complotti da parte dell'Isis nei paesi che avete citato", cioè Italia, Germania ed Inghilterra.

Intanto per la prima volta gli Usa hanno deciso di usare la guerra cibernetica contro l'Isis. L'obiettivo della nuova campagna, rivela il Nyt, è fermare la capacità del Califfato di diffondere il suo messaggio, di attrarre e reclutare nuove leve, di far circolare ordini dei comandanti, di eseguire le operazioni quotidiane, come pagare i propri combattenti. Insomma, hackerare e manipolare i suoi network di comunicazione, creando sfiducia sulla sicurezza dei suoi circuiti.

Finora il Cyber command, il braccio militare della National security agency Nsa creato sei anni fa, si era concentrato in gran parte su Russia, Cina, Iran e Corea del Nord, Paesi da dove proviene la maggior parte degli attacchi cibernetici. Ma mai aveva condotto operazioni contro l'Isis. "Lasceremo cadere cyber bombs, non l'abbiamo mai fatto prima", ha detto recentemente il vice segretario alla difesa Usa, Robert O. Work. Una revisione di ciò che dovrebbe essere fatto contro l'Isis è nell'agenda di Barack Obama oggi, quando incontrerà ad Hannover i leader di Gran Bretagna, Italia, Francia e Germania. Di questi sforzi, secondo il Nyt, la cyber campagna è l'ultimo.

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