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Osteria_Donna_Teresa al Vomero

 

“ In un periodo nel quale nelle cronache napoletane non si parla che di chiusure e di fallimenti di aziende commerciali, proporre una notizia del genere infonde un certo ottimismo – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. Mi riferisco ai cento anni dell’osteria “Donna Teresa” che si trova al Vomero, al civico 58 di via Kerbaker, nei pressi dell’incrocio con via Scarlatti, forse il più antico esercizio a fronte strada del quartiere collinare e certamente uno dei più antichi del capoluogo partenopeo. Infatti, come recita l’insegna posta sopra il locale, è presente dal lontano 1913, esattamente da un secolo o 10 decenni o 20 lustri, che dir si voglia. Un vero e proprio record “.

“ Come raccontano le cronache dell’epoca – prosegue Capodanno - l’attività fu infatti fondata agli inizi del secolo scorso da Donna Teresa Pone, coniugata Sorvino, che aveva dato alla luce ben 11 figli. Inizialmente si trattava di semplici merende con cucinato, poi col tempo si trasformò in vera e propria osteria con piatti caldi. All’interno dell’unico locale a forma rettangolare con la retrostante cucina sono allocati i tavoli con i bicchieri di vetro che si usavano un tempo “.

“ Oggi a dirigere l’osteria c’è Luigi Sorvino, figlio di Donna Teresa, coadiuvato dalla moglie Anna e dalla figlia Teresa, che, oltre al nome, ha ereditato dalla nonna paterna anche la passione per la cucina – continua Capodanno -. Tanti gli affezionati clienti che vanno a gustare le prelibatezze casalinghe che vengono imbandite ogni giorno sui tavoli, preparati sovente con prodotti di produzione propria “.

“ Una vera e propria rarità in un quartiere che si sta sempre più depauperando di esercizi storici, che avevano reso famoso il Vomero nel mondo – ricorda Capodanno -. Tra gli altri hanno chiuso i bar Sangiuliano e Daniele, rispettivamente in piazza Vanvitelli e in via Scarlatti. Ma la crisi oramai riguarda tutti i settori commerciali dall’abbigliamento alle calzature e, più di recente, anche esercizi di generi alimentari e della grande distribuzione “.

“ Il 15 ottobre prossimo, proprio a santa Teresa annuncia Capodanno -, a partire dalle 20:30 e fino alle 22:30, i titolari dell’antica osteria ospiteranno i tanti clienti ed amici che hanno avuto di apprezzare l’atmosfera unica che i Sorvino hanno saputo creare in questo locale, offrendo le prelibatezze tipiche della casa, tra le quali spiccano le famose “polpette di Teresa”, prima fritte e poi immerse nel sugo oltre ai prodotti freschi proveniente direttamente dall’orto di Luigi “.

 

 

“ Ma quanto costerà alla collettività la notte bianca al Vomero? “. E’ la domanda che pone Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione. Una domanda che aveva posto anche l’anno scorso in occasione dello stesso evento ma il bilancio della manifestazione non è mai stato reso pubblico.

“ Mi riferisco, in particolare – puntualizza Capodanno -, ai costi per gli straordinari dei servizi pubblici interessato, in particolare per il personale addetto ai mezzi di trasporto, alla sicurezza, alla vigilanza urbana, alla pulizia. Si tratta di centinaia di persone che presteranno la loro opera in orario notturno “.

“ Quali siano le positive ricadute di una manifestazione di questo genere peraltro programmata di sabato, quando il Vomero è già abitualmente affollato da decine di migliaia di persone, e in una giornata d’autunno con condizioni climatiche non certo ottimali – afferma Capodanno -, è un discorso tutto da verificare “.

“ Si parla di momento di socializzazione – continua Capodanno -. Ma, partendo dalla considerazione ottimale di una superficie utile pari ad un quarto dell’estensione del territorio interessato, dunque di 500mila mq, se realmente arrivassero 500mila persone, come auspicato dall’organizzazione, esse avrebbero a disposizione un metro quadrato ciascuna. E’ come se un padrone di casa che avesse un appartamento con 100 mq liberi invitasse ad una festa 100 persone, stipandole anche nel bagno e nella cucina. Non so che socializzazione si possa realizzare in queste condizioni. Anzi a proposito di servizi igienici, ma ci si è posto il problema delle esigenze fisiologiche di 500mila persone in un quartiere che non dispone di una sola toilette pubblica? “.

“ Ma la cosa che più preoccupa è, a mio avviso, la sicurezza – prosegue Capodanno -. Stipare tante persone in uno spazio angusto potrebbe creare non pochi immaginabili problemi per l’rodine pubblico e per la sicurezza dei cittadini. Mi auguro che sia stato disposto un servizio d’ordine che tenga conto anche del particolare momento che sta attraversando la Città. E comunque bisogna prestare la massima attenzione a possibili infiltrazioni pure della delinquenza che potrebbe approfittare di situazioni del genere per mettere a segno le proprie malefatte. Inoltre con tanti giovani occorre considerare gli aspetti legati al consumo di bevande alcoliche ed alle sue possibili nefaste conseguenze “.

“ Non si capisce inoltre quali vantaggi ne ricavino i residenti – stigmatizza Capodanno -. Solo disagi. In particolare dalle 17:00 di sabato e fino alla fine della manifestazione, a notte inoltrata, non potranno né entrare né uscire con i propri automezzi, visto che non è prevista alcuna deroga per loro, neppure per i diversamente abili. In alcune strade la penalizzazione sarà ancora maggiore, dal momento che non si potrà neppure parcheggiare “.

“ Quanto ai commercianti, guardando all’esperienza degli anni scorsi – ricorda Capodanno – ritengo che le adesioni potrebbero essere davvero poche a fronte dei circa duemila esercizi presenti sul territorio interessato. A parte i ristoranti, le paninoteche ed i bar, quelli che aderiranno potrebbero rimanere aperti al massimo un paio d’ore in più rispetto all’orario abituale. Peraltro a fronte di prevedibili magri affari, in un momento di forte crisi e senza neppure l’incentivo dei “napo”, i buoni sconto che furono sperimentati proprio in occasione della notte bianca al Vomero dell’anno scorso, bisogna tener conto delle spese per rimanere aperti oltre il normale orario, a partire da quelle per il personale “

“ In definitiva – conclude Capodanno – una manifestazione che tra i pro ed i contro, lascia ampiamente pendere i due piatti della bilancia dalla parte dei contro. E comunque, come potrà verificarsi a consuntivo, sempre che un consuntivo si voglia fare con numeri reali e non tirati a caso, con tanti disagi e difficoltà e con scarsi, se non inesistenti, benefici per la collettività “

Il Santuario di Pompei organizza, per sabato 12 ottobre, un pellegrinaggio a Roma per incontrare Papa Francesco, in occasione della Giornata Mariana, promossa dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. L’iniziativa, dal titolo: “Beata perché hai creduto”, rientra nel programma dell’Anno della Fede, indetto da Papa Benedetto XVI e portato avanti con grande entusiasmo da Papa Francesco.

«Certamente per tutti - ha detto mons. Tommaso Caputo, Arcivescovo di Pompei - sarà un momento di crescita e di comunione. Infatti i fedeli pompeiani desiderano vivere una forte esperienza spirituale ed incontrare Papa Francesco per esprimergli tutto il proprio affetto e la filiale devozione».

Da Pompei, assieme al Prelato, ai parroci, alle religiose, ai religiosi, partiranno circa mille persone. Sarà presente anche il Complesso Bandistico “Bartolo Longo-Città di Pompei”, composto esclusivamente da giovani, tra cui molti figli di carcerati, che si esibirà davanti al Papa.

La partenza è prevista alle 4 del mattino. Dopo l’arrivo a Roma, alle ore 8 i pellegrini visiteranno la Tomba dell’Apostolo Pietro. Il programma proseguirà, alle 9, con l’adorazione Eucaristica e la celebrazione del Sacramento della Riconciliazione, cui i fedeli si accosteranno in alcune chiese vicine a Piazza San Pietro. Alle ore 11, l’Arcivescovo Prelato di Pompei, monsignor Tommaso Caputo, presiederà la celebrazione Eucaristica che concluderà la mattinata, presso la parrocchia “San Gregorio VII”, non lontana da San Pietro.

Nel pomeriggio, alle ore 17 in piazza San Pietro, i pellegrini incontreranno Papa Francesco, che terrà una catechesi incentrata sulla figura di Maria. Durante l’incontro, sarà accolta la statua originale della Madonna di Fatima.

La partenza per rientrare a Pompei è prevista alle ore 19.

 

“ E’ arrivata come una doccia fredda per le migliaia di utenti che ogni giorno, per disbrigare i vari servizi erogati da un ufficio postale importante come quello in piazza degli Artisti, nel cuore dell’area collinare del capoluogo partenopeo, la notizia della chiusura per lavori che si prolungherà peraltro per l’intero mese di ottobre – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, che già in passato, in analoghe occasioni, si era occupato della chiusura dell’importante struttura -. Basti considerare che in questo ufficio, l’unico nell’area vomerese aperto anche nel pomeriggio, fino alle 19,05, ci si reca per servizi, che vanno dall’inoltro delle raccomandate al ritiro delle inesitate, dal pagamento dei bollettini postali al ritiro dei ratei di pensione, per citare solo alcune delle prestazioni erogate agli sportelli “.

“ Adesso per tutto il mese di ottobre – puntualizza Capodanno - l’utenza per disbrigare tutte queste incombenze dovrà rivolgersi, in base ad un avviso affisso sulle porte chiuse, all’ufficio postale Napoli 53, che resta in via Domenico Fontana. Dunque non proprio dietro l’angolo, con disagi immaginabili specialmente per le persone anziane “.

“ Ci domandiamo – afferma Capodanno – perché non si sia pensato a far effettuare i lavori necessari in questa importanza struttura, a servizio di un’area con circa 100mila abitanti tra i quartieri Vomero ed Arenella, durante il periodo estivo e, segnatamente, ad agosto quando per buona parte del mese l’ufficio postale di piazza degli Artisti è stato aperto solo di mattina. Fare i lavori nel mese di ottobre, quando tutti sono tornati dalla vacanze ed imperversano le prime piogge, non è stata certo una scelta presa nella direzione di favorire i cittadini “.

“ Inoltre – continua Capodanno – ,se proprio questi lavori non potevano essere anticipati o procrastinati ad un periodo con minore affluenza, si poteva mettere in campo la stessa soluzione che venne adottata nel novembre del 2002, in occasione dei lavori di ristrutturazione dello stesso ufficio postale che, prima di tali opere, occupava sia il piano terra che il primo piano. In quella occasione per venire incontro alle esigenze della numerosa utenza fu installato, nella vicina via Angelica Kauffmann, un container che per tutta la durata dei lavori fu adibito ad ufficio postale provvisorio, alleviando non poco i disagi “.

“ Peraltro – conclude Capodanno – con una soluzione siffatta si potevano utilmente e proficuamente impiegare gli stessi dipendenti dell’ufficio di piazza degli Artisti, fino al completamento dei lavori in atto “.

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