Il rischio molto serio, oggi, anche per il mio Paese, è che ci sia una ripresa senza occupazione". Lo ha detto il premier Enrico Letta durante il suo intervento al Business 20 e Labor 20, l'incontro dei leader con parti sociali e imprese, chiedendo che il Summit dia perciò risposte ad un "problema che ci accomuna tutti", quello del lavoro e della disoccupazione giovanile. Nodo che si affronta puntando sullo sviluppo della formazione professionale e dell'istruzione.
Dopo molti vertici stiamo parlando di crescita, non parliamo più di salvataggi dell'economia, quella e' una fase superata", ha detto il premier italiano intervenendo all'incontro tra alcuni leader del G20 (Fra questi Putin, Merkel, Cameron, Hollande) e una rappresentanza delle parti sociali, sindacati e imprenditori. "La situazione non e' ancora facile ma possiamo pensare alla crescita, alla ripresa, questo e' un successo importante. Ci sono le premesse per nuovi successi", ha spiegato il presidente del Consiglio. In particolare, il capo del governo ha puntato l'attenzione sulla "lotta contro i paradisi fiscali": si deve "dare un segnale netto: dobbiamo essere friendly con il business, ma fermi contro l'evasione". Altro aspetto sottolineato da Letta la necessità di aiutare e favorire le Pmi i particolare "garantendo l'accesso al credito e alle nuove tecnologie".
Lungo e cordiale colloquio tra Obama e Letta prima dell'inizio dei lavori della seconda giornata del G20 di San Pietroburgo. Il presidente Usa si e' intrattenuto inizialmente con la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese Francois Hollande e il presidente della commissione europea Barroso, presente anche il premier italiano. Un mini incontro Usa-Europa, forse sulla Siria, dato il tono serio della conversazione. Poi Obama si e' allontanato insieme a Letta, facendo mezzo giro di tavolo e fermandosi a chiacchierare con lui tenendo in mano una tazza di caffe' curiosamente di plastica. Un colloquio cordiale, tra sorrisi reciproci, durato oltre 5 minuti, e al quale si e' aggiunto per un momento il premier britannico Cameron. Anche oggi invece Obama e Putin si sono evitati, stando alle immagini trasmesse in sala stampa.
Il G20 dovrebbe pensare alle misure contro il protezionismo" visto che "su questo versante abbiamo dei problemi" ha detto Francois Hollande nell'incontro dei leader del G20 con rappresentanti della business community e dei sindacati. "Il nostro scopo e' la crescita e per questo sono necessari investimenti strutturali", ha sottolineato il presidente francese, cha ha aggiunto: "Saremo attenti affinché l'economia sia efficacemente sostenuta dalla necessaria liquidità".
E mentre il Papa invita a fare di tutto per la pace continuano a soffiare venti di guerra. "Cari giovani, pregate insieme a me per la pace nel mondo" twitta Francesco alla vigilia della veglia di domani sera in piazza San Pietro. "La pace è un bene che supera ogni barriera, perché è un bene di tutta l'umanità", ha aggiunto Bergoglio in un altro tweet.
Intanto l'amministrazione Obama attacca Mosca: sulla Siria si rifiuta di agire, anche in sede Onu, e semplicemente vuole evitare il problema, ha detto la Casa Bianca nel corso di un briefing al G20 di San Pietroburgo.
Barack Obama, ha detto al leader cinese, Xi Jinping, che sulla Siria e' importante continuare a lavorare con l'Onu, ma allo stesso tempo ha ribadito la necessita' di un intervento contro il regime di Assad, responsabile dell'uso di armi chimiche. Lo afferma la Casa Bianca.
''La crisi in Siria non si risolve con i bombardamenti. E spero che prima di agire alcuni Paesi ci pensiono due volte'' ribatte il leader cinese, Xi Jinping. ''Una soluzione politica e' l'unica via da seguire'', ha aggiunto Xi.
Da parte sua Enrico Lettaha insistito con Barack Obama sulla possibilità di trovare ancora una soluzione politica alla crisi siriana. Ci sono ancora margini di manovra per una azione dell'Onu, ha detto Letta ad Obama.
Il parlamento siriano si è rivolto al Congresso Usa chiedendo di votare contro la proposta del presidente americano Barack Obama di condurre attacchi militari contro obiettivi del regime di Damasco. Lo ha riferito la tv di Stato, citando il presidente dell'Assemblea del Popolo Jihad al Lahham.
Secondo la Abc News, che cita fonti del Security team della Casa Bianca, gli Stati Uniti starebbero preparando un attacco aereo di larga scala in Siria, con l'utilizzo di missili sparati da aerei bombardieri B2 e B52 decollati dagli Usa. L'operazione dovrebbe durare almeno due giorni, decisamente più ampia quindi rispetto a quanto sinora trapelato.