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“L’incontro letterario”… a tu per tu con Silvia Denti sulle tracce di Calliope

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Il prossimo ottobre, presso il Museo Civico di Treviso, Sala di Santa Caterina, si svolgerà la premiazione relativa alla IV Edizione del Premio Letterario “L’INCONTRO LETTERARIO” indetto ed organizzato dalla Casa Editrice “DIVINAFOLLIA”, in collaborazione con Banca Generali e sotto il Patrocinio del Comune di Treviso.

Questo concorso si suddivide in sei sezioni e il termine ultimo per l’invio degli elaborati è fissato entro la mezzanotte del 31 maggio 2015. Una delle sezioni è dedicata alla commemorazione del centenario del genocidio del popolo armeno e, nell’ambito dell’evento, sono previsti interventi di illustri ospiti di origine armena del mondo culturale e giornalistico, che porteranno la loro storia o testimonianza.

In questi giorni ho incontrato la simpaticissima Silvia Denti, una donna molto impegnata nella sua attività di editore, alla quale si aggiungono quelle di critico letterario, scrittrice e poetessa ed ho avuto il piacere di intervistarla per il Corriere del Sud.

 

D) La Casa Editrice “DIVINAFOLLIA”, della quale sei la fondatrice, ha indetto il Premio Letterario “L’INCONTRO LETTERARIO”, in collaborazione con il Comune di Treviso e Banca Generali. Vorresti spiegarmi a chi è rivolto questo concorso?

Il concorso è rivolto a tutti, poeti, romanzieri, saggisti, narratori, che abbiano compiuto i diciotto anni di età, fatta eccezione per la sezione F.

 

D) In quante sezioni si articola?

Abbiamo pensato di dedicare due sezioni alla Poesia, una per l’inedita a tema libero e l’altra, sempre per l’inedita, dedicata al tema dell’INCONTRO; due per la Narrativa, una per romanzo o racconto inedito a tema libero, l’altra per l’inedito sul tema dell’INCONTRO. La quinta sezione è dedicato al trailer, ovvero un videoclip delle proprie opere, (poesie recitate o brevi narrazioni), siano esse poesie o romanzi o fotografie, con un solo video, che dovrà pervenire come cd. I trailer non devono superare i due minuti.

 

D) Il prossimo 24 aprile 2015 ricorre il centenario del genocidio del popolo armeno e per ricordare questo tristissimo evento, quest’anno è stata aggiunta una sezione al vostro premio letterario, alla quale i concorrenti potranno partecipare con un romanzo breve oppure con poesie, legate a testimonianze dirette, come a fantasie, purchè in linea con la tematica. La partecipazione è rivolta anche agli studenti?

Si, questa la novità di quest’anno; infatti, è stata inserita nel bando una nuova sezione, la F, nella quale accettiamo gli elaborati di studenti delle scuole superiori, in questo caso anche minorenni, ben vengano i più piccini, a condizione che abbiano l’autorizzazione firmata dai genitori. Questo allo scopo di promuovere ed incentivare lo studio della questione armena, purtroppo non ancora evidenziato, come meriterebbe, nei programmi scolastici.

 

D) Recentemente è stato pubblicato dalla tua Casa Editrice il libro “AMAR ARMENIA” del famoso giornalista e scrittore Diego Cimara. Qual è stato il riscontro da parte della critica e del pubblico?

Il romanzo di Diego Cimara sta riscuotendo un grande successo, piace a tutti, è toccante, vero, una lezione di storia e nel contempo un contenitore di emozioni, riconducibili a quelle che si vivono e si toccano con mano in situazioni belliche, di lotte, sopraffazione o violazione dei diritti umani. Si percepisce la sofferenza che non dovrebbe mai più ripetersi e quel passato dovrebbe indurci ad attente riflessioni, soprattutto in considerazione di quello che ogni giorno accade in tutto il mondo. Sono certa che questo interessante libro continuerà ad essere richiestissimo e onestamente lo merita.

 

D) Com’è nata in te l’idea ed oserei dire, l’esigenza di fondare una Casa Editrice?

Questo era da sempre il mio sogno: ho scritto di tutto, dall’articolo di “nera”a quello di politica, fino a raggiungere i servizi interi, i redazionali; ovviamente, mi sto riferendo al giornalismo. Ma a casa, da sola, “disegnavo” le miei prime poesie. Qualche raccontino pubblicato sulle riviste letterarie, poi la lettura, quasi maniacale, alla ricerca di poeti moderni. Fino a portarmi ad individuare l’INQUIETANTISMO, quella corrente letteraria di cui parlo spesso nei miei saggi. Mi sono interessata alla critica e all’analisi dei testi, all’editing.

Per quanto riguarda le collaborazioni con l’editoria minore, una delusione totale, due emisferi diversi: io ci credevo, davo anima e corpo, ore notturne, sabati e domeniche, viaggi…ma ero da sola, non supportata negli ideali. Eppure erano semplici: scovare penne valide. Non ne esistono tantissime, ma ce ne sono, e vanno trattate come meritano.

Quando si arrivò a tagliare anche il mio stipendio dissi “basta”e con una schiera di persone che credevano fortemente in me, ho aperto “DIVINAFOLLIA”, del resto cosa c’è di più folle e divino di accendere un sogno? Le mie regole sono piuttosto severe, tutti possono scrivere, regalarsi dei volumi, (che io comunque correggo e diffondo), ma con l’umiltà necessaria e sapendo che le penne vere sono altre, e per quel che mi riguarda, vanno inserite su binari differenti. C’è gente che ha idee meravigliose, ma è carente in grammatica, pertanto occorre lavorarci sopra. Sistemare i file insieme a me diventa un’esperienza positiva per l’autore.

 

D) Qual è l’approccio con gli autori che si rivolgono a te per la pubblicazione di una loro opera?

Allora: leggiamo i loro manoscritti, controlliamo il senso, la narrazione e la poetica, dividiamo i vantaggi e gli svantaggi e li poniamo davanti a chi ce li ha inviati. Vale la pena pubblicare quel tal pezzo? Venderebbe? Si prova, certo, noi ce la mettiamo tutta. Ci sono libri che restano nel limbo per mesi e poi esplodono, altri che, prima ancora di uscire, vengono richiesti in grandi quantità. Dipende… Però, se escono dalle mani del mio staff, hanno sicuramente delle possibilità, (tematica, particolarità, provocazione, inquietudine, ribellione etc). Insomma, non sono mai banali!

 

D) Fra essi, c’è un autore che ti sta più a cuore?

Non voglio far torto a nessuno, davvero. Ogni autore pubblicato ha una sua personalità precisa, ma alcuni spiccano per valore naturale, come Carla Zancanaro, poetessa-narratrice mestrina, che stravince ogni concorso letterario (serio) a cui partecipa. Laura Chiarina, con una poetica unica, filosofica, scaturita negli ultimi cinque anni, spinta proprio da me, validissima. Marco De Mattia, autore di “testi ipnagogici” come ama definirli lui, ma narratore coi fiocchi, un grande. MarcoC, il mio professore preferito di fisica, coi suoi romanzi surreali, introspettivi, speciali. Ed ancora, Ivano Ciminari, che tra l’altro ha vinto persino il concorso LA FENICE. Egli è uscito proprio in questi giorni con due romanzi editi da “DIVINAFOLLIA”, primo classificato nell’INCONTRO dello scorso anno. Ma dovrei citarli tutti, Alessio Salvini, giovane poeta, appena ventenne, un classico inquieto; Salvatore Fittipaldi, credo sia uno talmente controcorrente e profondo, che resterà nella storia con le sue riflessioni poetiche, (stiamo preparando una nuova silloge), e poi Luigi Balocchi, appena pubblicato, provocatorio, talmente reale da scuotere, una penna sicura, ottima. Non da meno Alfonso Graziano, poeta dell’etere, lui parla in poesia, di tutto, è delicato, ha il dono, lo difende (e fa bene) e quando pubblica nuove raccolte riesce a stupire, sempre.

 

D) Riesci a gestire la tua articolta e complessa attività in modo autonomo, oppure hai qualche collaboratore?

Non credo avrei mai potuto reggere senza il prezioso aiuto di un’amica-sorella, che ho abbracciato in modo naturale, prima stimandola per la sua elegante scrittura, poi come persona: Laura Chiarina. E’ parte attiva e indispensabile di “DIVINAFOLLIA EDIZIONI”, ha cuore, ha voglia di fare, ha pazienza ed è capace. Lei stessa non ci ha mai creduto, ma i fatti lo dimostrano. Lei è il gancio che mi tira a terra quando sogno troppo, mi somiglia, ma ha una parte razionale in più, quella che mi serviva. Anzi, la ringrazio pubblicamente qui, alla Renato Zero, con un sonoro “grazie di esistere!” Siamo una bella squadra, a Treviso Laura e Giuseppe, in Lombardia mia figlia, (sta studiando ma mi aiuta), qualche giovane stagista, la fedele amica Viviana Ferrari con le librerie, il nostro distributore (Direct Book) e amico Angelo Amoroso ed infine io.

 

D) Cosa vorresti dire alle persone che desiderino intraprendere un percorso nell’ambito letterario?

Il percorso è difficile, questo è certo, se lo si intraprende con serietà. Ma quando c’è passione ne vale la pena. Vorrei suggerire a chi scrive di essere umile; gli autori sopracitati sono tutte persone validissime, che non hanno mai e poi mai osato affermare di “essere dei grandi”. Ma in realtà lo sono, a pieno titolo…ed io credo non sia un caso.

 

 

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