L’evento meteorologico che ha devastato la Sardegna si è originato da un vortice di aria fredda che si è separato da una perturbazione proveniente dalla regioni artiche ed è rimasto isolato. «È un fenomeno inusuale», osserva Alfonso Sutera ai giornalisti del dipartimento di fisica dell’Università La Sapienza di Roma. In dodici ore su alcune zone della Sardegna nord-orientale sono caduti fino a 470 millimetri di pioggia, circa la metà di quanto in un anno (900 mm) piove in media in Italia.
«La bolla di aria fredda, dal raggio compreso fra 300 e 400 chilometri, si è staccata dalla perturbazione ed è penetrata nel Mediterraneo», aggiunge Sutera. Una volta nel Mediterraneo, la bolla è stata spinta verso est, poi ha risentito dell’afflusso di aria umida e calda proveniente dall’Africa. «In questo periodo dell’anno la temperatura superficiale del Mediterraneo è ancora abbastanza elevata», prosegue l’esperto. «L’aria calda e umida ha rafforzato il ciclone».
Il governo ha decretato lo stato di emergenza in Sardegna dopo il devastante passaggio del ciclone Cleopatra che ha seminato morte e distruzioni. Il bilancio provvisorio della Protezione civile regionale indica 16 vittime, di cui 13 tra Olbia e provincia, e due dispersi nel nuorese, uno a Onanì e l'altro a Torpè. Il Consiglio dei ministri, riunito stamattina d'urgenza dal premier Enrico Letta, ha stanziato 20 milioni di euro per i primi aiuti. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano segue passo passo l'evolversi della situazione in contatto diretto con le prefetture.
Anche la Giunta sarda è riunita per deliberare lo stato di calamità e fondi aggiuntivi pari a 5 milioni di euro rispetto a quelli nazionali. Aiuti sono attesi anche dall'Unione europea, nel frattempo il presidente della commissione Barroso ha espresso il cordoglio alle famiglie delle vittime. Franco Gabrielli, il capo della Protezione civile nazionale, è in Sardegna dalle prime ore del mattino per coordinare le operazioni di soccorso. Insieme a lui anche il governatore Ugo Cappellacci, sui luoghi della tragedia già da ieri notte. Atteso invece per il primo pomeriggio il ministro della Difesa Mario Mauro che ha garantito la disponibilità di uomini e mezzi dell'esercito. Le zone più colpite restano Olbia e l'intera Gallura, la Baronia, sulla costa centro-orientale, il nuorese e alcuni aree del Campidano.
L'evento che ha messo in ginocchio l'isola è stato del tutto eccezionale. "In sole 24 ore - ha detto Gabrielli - è sceso un quantitativo di pioggia pari a sei mesi con punte di 450 millimetri nella zona di Orgosolo nelle ultime 12 ore. Con queste quantità non ci sono territorio al riparo". Per la Coldiretti in 306 comuni sardi su 377, pari al 81% del totale, ci sono porzioni di territorio ad elevato rischio idrogeologico per frane e alluvioni. Tutta la macchina dei soccorsi è in moto.
Almeno 350 i vigili del fuoco mobilitati con doppi turni di lavoro, centinaia gli uomini delle forze dell'ordine che operano ininterrottamente dalla notte scorsa. Migliaia gli sfollati, molti dei quali hanno dormito in hotel o strutture pubbliche messe a disposizione dai comuni. Scuole chiuse nei centri più colpiti dal ciclone e ancora difficoltà nei collegamenti viari con il blocco di strade allagate, sprofondate o invase da frane. Riaperto invece stamattina l'aeroporto di Olbia Costa Smeralda.
Arrivano altri cinque milioni di euro per l'emergenza alluvione in Sardegna. Lo ha deliberato la Giunta regionale, riunita in seduta straordinaria sotto la guida della vice presidente della Regione, Simona De Francisci.
“Qualora non fossero ancora chiari i termini del dissesto idrogeologico i geologi hanno il dovere morale di non abbassare la guardia, ricordando al Paese che la popolazione esposta a fenomeni franosi ammonta a 987.650 abitanti, mentre quella esposta alle alluvioni raggiunge 6.153.860, come evidenzia ancora l'Annuario ISPRA. Anche se le proiezioni quantitative per la frequenza e l’intensità delle inondazioni sono ancora incerte, l’Agenzia europea sostiene che sia probabile che l’aumento delle temperature in Europa porterà a inondazioni più frequenti e intense in molte regioni, a causa del previsto aumento dell’intensità e della frequenza di eventi meteorologici estremi”continua Gian Vito Graziano , Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi : Ma non è solo colpa dei cambiamenti climatici – ha proseguito Graziano perché ad esempio l'urbanizzazione sfrenata, ha eroso dal 1985 ad oggi ben 160 km di litorale.
Almeno sedici morti e due dispersi: questo il bilancio provvisorio dell'alluvione in Sardegna. Ecco un elenco delle vittime,secondo l agenzia ansa località per località, in base alle informazioni finora disponibili.
Tre persone sono morte in seguito al crollo di un terrapieno sulla Provinciale 38 tra Olbia e Tempio, in località Monte Pino. Si tratta di Bruno Fiore, 68 anni, della moglie Sebastiana Brundu, di 61, e della consuocera Maria Loriga, di 54.
- Un uomo di 35 anni, Francesco Mazzoccu, ed il figlio, un bambino di tre, sono morti in località Raica, nella strada che porta a Telti.
- Una donna di 42 anni, Patrizia Corona, e la figlia Morgana Giaconi di 2, che si trovavano a bordo di una Smart, sono morte dopo che l'auto è stata travolta dalla furia dell'acqua in località Bandinu. Il marito della donna, un poliziotto, che si trovava con loro, è invece riuscito a salvarsi.
- Una donna di 83 anni, Anna Ragnedda, è morta nella sua abitazione in via Lazio. - Un'altra donna è deceduta nel suo appartamento di via Romania.
- Sterminata una intera famiglia di brasiliani residente ad Arzachena: il seminterrato nel quale abitavano è stato sommerso da tre metri d'acqua e tutti gli occupanti - padre, madre e due figli di 20 e 16 - sono rimasti intrappolati morendo annegati. Si tratta di Isael Passoni, della moglie e dei due figli Weriston e Laine Kellen
Sulla strada Oliena-Dorgali è morto un poliziotto di 44 anni finito fuori strada con l'auto di servizio mentre scortava un'ambulanza. - Una donna ultraottantenne è morta nella sua casa allagata a Torpè.Una donna di 64 anni, Vannina Figus, è stata trovata morta nella sua casa allagata a Uras. Due le persone disperse nel nuoresea Onanì e Torpè. Nel primo caso, stando alle testimonianze raccolte dai soccorritori, un uomo di 61 anni è stato trascinato via dalla corrente mentre stava custodendo del bestiame; a Torpè, invece, non si riesce a rintracciare una anziana. La donna sarebbe rimasta bloccata nella casa allegata.