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10 milioni 420 mila, pari al 49.70%, gli spettatori del Festival di Sanremo dedicata alle cover

Seduti sui gradini del palco dell'Ariston, Carlo Conti e Maria De Filippi iniziano parlando dei loro ricordi d'infanzia. Un modo per introdurre il piccolo Coro dell' Antoniano,che debutta al festival in occasione dei 60 anni dello Zecchino d'oro. La serata delle cover comincia dallo Zecchino d'Oro. Il Piccolo Coro Mariele Ventre dell'Antoniano di Bologna canta, per la prima volta nella sua storia sul palco del festival, un medley di canzoni che sono nella storia pop del nostro Paese: "Volevo un gatto nero", "44 Gatti", "Il Valzer del moscerino", "Il caffè della Peppina", "Popoff", "Il coccodrillo come fa", "Le tagliatelle di nonna Pina". Finale in festa con "Che sarà".

Sono stati 10 milioni 420 mila, pari al 49.70%, gli spettatori che hanno seguito la serata del Festival di Sanremo dedicata alle cover. Un risultato che migliora di due punti di share quello dell'anno scorso, quando la serata dedicata alle reinterpretazioni delle hit del passato aveva fatto segnare il 47.88% con 10 milioni 462 mila spettatori. La prima parte della terza serata del festival (dalle 21.19 alle 23.59) ha raccolto in media 12 milioni 751 mila spettatori con il 49.74%, la seconda (dalle 24 all'1.13) 5 milioni 403 mila con il 49.18%. L'anno scorso la prima parte della serata cover aveva avuto 12 milioni 33 mila spettatori con il 45.91%, la seconda 6 milioni 821 mila con il 58.04%.

Ermal Meta con Amara Terra Mia brano portato al successo da Domenico Modugno vince la serata delle cover al festival di Sanremo. Secondo posto a Un'emozione da poco di Paola Turci, terzo posto per Signor Tenente di Marco Masini.

Nesli-Paba e Raige-Luzi sono stati eliminati definitivamente dal festival di Sanremo. Salvi Clementino, Bianca Atzei, Giusy Ferreri e Ron che tornano in gara.

Intanto c'è chi scommette sull'arrivo di Bonolis: il suo contratto con Mediaset è scaduto e anche lo show Music è andato in onda in deroga. "Per noi è un personaggio irrinunciabile", ha assicurato nei giorni scorsi il direttore di Canale 5 Giancarlo Scheri. Ma il dialogo sarebbe in corso, sia con il Biscione sia con la Rai. A Mediaset tornerà sicuramente - dopo aver lasciato il segno sul festival - Maria De Filippi: "Sabato saluterò grata, felice di esserci stata. Ieri sera sono anche riuscita a divertirmi e spero di continuare a farlo, ma senza la voglia di condurlo. Il festival appartiene alla Rai: il mio futuro non è in Rai". 

All'Ariston "ho cercato di essere me stessa e basta", sottolinea ai Giornalisti 'queen Mary', che ieri ha ricevuto i fiori di Pier Silvio Berlusconi con la dedica 'Io sono con te'. Oggi però Mediaset deve accontentarsi del 19% in prime time: "Credo che anche Pier Silvio abbia guardato Sanremo". Coerente con il suo understatement, Maria non si sente "un collante dell'unità nazionale, sono venuta qui facendo quello che so fare". Ha fatto anche C'è posta per te, come quando si è messa a camminare "Lo faccio sempre perché ho imbarazzo a guardare le telecamere" e inavvertitamente è finita con il tacco in una buca del palco, rischiando di cadere. "Tutti ridevano, ma questo mi ha aiutato ad andare avanti". Con Conti ha trovato "una sintonia perfetta", ribadisce lo stesso conduttore. E Maria gli lancia scherzosa un assist per il futuro: "L'anno prossimo co-conduce Amici su Canale 5".

Eppure sul festival aleggia il toto-successore, dopo che 're Carlo' ha deciso di abdicare. "Il mio erede? Non spetta a me decidere. Ma a chiunque vada, sarà in ottime mani", sottolinea ai Giornalisti Conti. "Bonolis e Fazio sono fuoriclasse, l'hanno già fatto e potrebbero rifarlo nel migliore dei modi e non hanno da dimostrare niente. E poi ci sono tanti miei coetanei che non l'hanno condotto e che hanno esperienza per farlo, come Amadeus, Frizzi, Gerry Scotti, Tiberio Timperi, Massimo Giletti. Fiorello? Beh - aggiunge con un sorriso - sappiamo di chi stiamo parlando". Dopo aver smentito il passaggio a Mediaset, Conti, l'ex mediano diventato capocannoniere, sbotta quando rimbalzano ancora le polemiche sul suo cachet e su una presunta penale da 14 mila euro sborsata per la sua partecipazione ad Amici. "Si riempiono le pagine di paroloni, di numeri senza sapere quali sono quelli reali", si sfoga. "Ciascuno di noi che ha un contratto in esclusiva con la Rai, deve dare una percentuale all'azienda nel caso in cui faccia ospitate o pubblicità extra, non c'è nulla di strano". Quanto al compenso, di cui si è tornati a parlare dopo l'inchiesta della Stampa sui contratti dei big di Viale Mazzini, "forse finito il festival dirò qualcosa. C'è il sacro e il profano. Qui c'è il profano, le canzonette, lo spettacolo, ma anche una macchina che dà lavoro a tante persone e produce ricchezza.

"Io via dalla Rai? E' come se uno degli alieni degli spot arrivasse veramente a Sanremo". Carlo Conti non farà il suo quarto festival, ma non ha nessuna intenzione di divorziare dall'azienda di Viale Mazzini dopo un sodalizio di oltre trent'anni. "Il mio legame con la Rai è fortissimo, ho un contratto fino a giugno 2019. E' un matrimonio che non si scioglie". 

Secondo le agenzie stampa  : E' pomeriggio inoltrato quando il conduttore, nel pieno delle prove della seconda serata, arriva in sala stampa, il volto tirato, per smentire le indiscrezioni di Dagospia che lo vorrebbero pronto a firmare con Mediaset. "E' fantascienza. Se un matrimonio va bene perché cambiare? E poi, a me tutte 'ste proposte non sono arrivate. E anche se arrivassero, quando senti la stima e l'affetto dell'azienda - sottolinea, seduto accanto al direttore di Rai1 Andrea Fabiano - il matrimonio va avanti, e speriamo che continui ancora per tanti anni, almeno finché il pubblico vorrà". 

Conti verso Cologno, Paolo Bonolis con le valigie pronte per Viale Mazzini e per Sanremo, in un perfetto valzer di conduttori: i rumors piombano sul festival, rovinando la festa degli ascolti record del debutto, 11,4 milioni di media e il 50,4%, il dato più alto da 12 anni a questa parte, con le altre reti - compresa Canale 5, che crolla al 5.5% - pressoché azzerate. Ma 're Carlo' non ci sta. Anche se si prepara a scendere dal trono di Sanremo dopo tre edizioni da conduttore e direttore artistico: "Sono sicurissimo, ancora di più dopo questi risultati, che non lo rifarò. Sono orgoglioso del lavoro fatto, però basta. E poi ricordatevi che noi fiorentini quando diciamo che ci ritiriamo, ci ritiriamo", sorride alludendo a Renzi. "Anche per il bene del festival, penso che sia importante un'alternanza: chi arriverà avrà un'altra visione, un'altra scelta musicale. E questo farà soltanto bene a Sanremo".

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