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Antonio Maria Rinaldi, in lista con Salvini

Ci eravamo visti alla stampa estera in una conferenza stampa molto interessante politicamente parlando e gia dal suo discorso appassionato con i miei colleghi, avevo intuito che il professor Rinaldi era pronto, era pronto ad andare nella politica dove lui da grande economista che è e dalle sue apparizioni ai talk show spiegava il suo modello politico di economia .... cosi quando ho saputo da lui che si presentava alle elezioni Europee ho voluto presentarlo ai nostri lettori ...

"La Lega – spiegano dal partito di Salvini – punta per le elezioni europee su candidati che arrivano prevalentemente da esperienze amministrative, dai comuni per portare a Bruxelles le esigenze e le sensibilità dei territori. Numerose le conferme tra gli uscenti ma nessun nome “famoso” proveniente dal mondo dello spettacolo o dello sport con tutto il rispetto per le categorie. Matteo Salvini capolista in tutte le circoscrizioni".

Nella circoscrizione Italia Centrale ci sono Antonio Maria Rinaldi e il sindaco di Cascina Susanna Ceccardi, mentre la signora Eurexit Francesca Donato è candidata nelle isole al secondo posto dietro Matteo Salvini (che peraltro è capolista in tutte le circoscrizioni). Vincenzo Sofo, fondatore de Il Talebano, noto per la sua relazione con Marion Marechal, nipote di Marine Le Pen, è invece candidato nella circoscrizione Italia meridionale.  

Se andrò a Bruxelles presenterò subito una mozione di sfiducia nei confronti della Commissione presieduta da Juncker, la peggiore della storia, non possiamo aspettare certo la scadenza naturale di novembre ci dichiara al Corriere del sud, il professor Rinaldi
 
Rinaldi Antonio Maria, nato a Roma il 27 febbraio 1955.  l'economista ,  volto noto televisivo perché spesso ospite nei talk politici, nella lista dei candidati della Lega per le elezioni europee del 26 maggio. Correrà nel collegio del Centro Italia. "Noi sovranisti siamo al servizio della comunità", dice. Non ha peli sulla lingua, Rinaldi. Va dritto al sodo  :".

E non nasconde, intervistato dall'AdnKronos, che non ci saranno sconti contro burocrati e banchieri. "La nuova Commissione dovrà impegnarsi formalmente a rispettare il principio che prima ci sono i cittadini e poi tutto il resto". Rinaldi promette scintille: "Ora è da cambiare completamente il rapporto fra istituzioni europee e cittadini". Perché non dobbiamo più essere "ostaggio dei poteri dominanti che hanno perseguito solo i loro interessi". Tra le cose da fare "la tutela delle nostre micro e piccole aziende e dei commercianti ormai al collasso, mentre Bruxelles si preoccupa solo delle multinazionali".

Sull'euro il professore che non ha mai nascosto le sue critiche alla moneta unica: "La Ue deve prendere atto che l’euro deve essere una moneta che si mette al servizio dell’economia reale e non un rigido dogma, fondato su assurde regole". "La politica riprenda il suo ruolo centrale per correggere gli effetti delle crisi e non lasciare ai meccanismi automatici il governo della moneta", chiede Rinaldi.

"Credo fermamente che gli italiani abbiano finalmente capito che a Bruxelles ci dobbiamo andare non più per subire passivamente le decisioni, ma a concorrere a determinarle anche nel nostro interesse, esattamente come fanno da sempre tutti gli altri partner", è l'obiettivo con cui si appella al voto del 26 maggio.

Subito a casa il presidente della commissione europea Juncker”. Parte da Orte l’avviso di sfatto. Glielo presenta Antonio Maria Rinaldi.

Economista, sovranista. Così lo chiamano, per le sue intemperanze in trasmissioni tv dove è richiestissimo per il suo carattere.

Lancia strali nel locale ortano come lo fa in tv: “Siamo dei fessi, siamo tra i primi contribuenti e manco siamo capaci a spendere i contributi che abbiamo. Non lo saremo più”.

Non è certo uno che passa inosservato. Non lo ha fatto nemmeno a Orte. Ai locali del dopo lavoro ferroviario è ospite della Lega. Per il partito di Salvini è candidato al parlamento europeo.

“Le europee – spiega Rinaldi – finora sono state elezioni con scarso interesse, ma stavolta è diverso, perché gli italiani hanno capito come molti problemi derivano da certe scelte in Europa e noi che non abbiamo fatto valere le nostre scelte”.

È certo che la Lega porterà una squadra che per numero sarà la prima o la seconda. “Questa volta ci devono dare retta, chiediamo pari dignità, siamo tutti di serie A. Si andrà a votare per decidere quale Europa vogliamo. E non è questa”.

Si prende subito un impegno. “Se dovessi essere eletto – osserva Rinaldi – mi impegno formalmente come prima azione da eurodeputato a un’azione di sfiducia dell’attuale commissione europea e del suo presidente Junker”. Non decade immediatamente dopo il voto.

Vuole rimettere i cittadini, l’agricoltura e l’economia reale in primo piano. “Non le multi nazionali che hanno ammazzato le industrie italiane. La nostra forza sono le piccole e micro imprese”. E scatta l’applauso.

Dall’Europa alla Tuscia. “Grazie al senatore Fusco – ricorda Rinaldi – sul territorio della Tuscia e anche a Rieti ha fatto la Lega. Evidentemente è stato bravo”. È proprio Fusco ad aprire la strada a Rinaldi.

“Questo territorio ha bisogno dello sguardo dell’Europa – spiega Fusco – troppo spesso, ci sono progetti che non arrivano a Bruxelles. Serve uno sportello europeo”. Lo dice rivolgendosi a Rinaldi. Nel caso in cui sia eletto se ne ricorderà.

“Io non sono mai stato iscritto a nessun partito – racconta il Professore Antonio Maria Rinaldi – sin dai tempi dell’Università. Mi è arrivata una telefonata di una persona che conosco da molti anni, che mi ha semplicemente detto ‘Antonio vuoi fare parte della squadra? Abbiamo bisogno di persone che vadano a Bruxelles per poter ribadire il ruolo dell’Italia come fino adesso non è avvenuto’. Io ne ho parlato, ho condiviso il programma e ho accettato con estremo piacere“.

“E’ Matteo Salvini che mi dà questa opportunità – spiega Rinaldi – perché io considero un’opportunità il fatto di andare a Bruxelles e far valere finalmente i nostri sacrosanti diritti. Mi impegno, per una questione di principio, a portare la vera Italia, quella che vuole realmente far parte a testa alta di questa Europa. Abbiamo delle potenzialità incredibili, ma veniamo considerati gli ultimi della classe”.

 

Antonio Maria Rinaldi le informazioni derivano dalle sue biografie pubblicate su portali dedicati al mondo dell’economia su cui, fra l’altro, è possibile rintracciare molti articoli del noto economica..

Tra i maestri proprio il Prof. Paolo Savona con il quale ha realizzato una proposta per il “consolidamento del debito pubblico italiano”. La carriera di Antonio Maria Rinaldi inizia con la laurea in economia alla Luiss. Poi gli incarichi in banche italiane fino a raggiungere il Servizio Borsa della Consob alla Sofid, società capogruppo finanziaria dell’ENI.

Antonio Maria Rinaldi oggi, oltre che professore di Economia Politica alla Link Campus University di Roma, insegna Finanza Aziendale all’Università Gabriele D’Annunzio di Chieti-Pescara. Intanto le pubblicazioni. Note quelle nel 2011 dal titolo “Il fallimento dell’euro?” e nel 2013 dal titolo “Europa Kaputt, (s)venduti all’euro”.

 

Sul sito ufficiale della Link Campus University leggiamo:
“Antonio Maria Rinaldi, dopo molte esperienze nel campo finanziario mobiliare è stato funzionario del Servizio Borsa della Consob, Direttore Generale della SOFID, Capogruppo Finanziaria dell’ENI, e attualmente svolge la libera professione nel settore della consulenza finanziaria alle aziende. Ha nel suo attivo pubblicazioni scientifiche sul debito pubblico italiano ed è autore di libri sull’aggregazione monetaria europea. Presidente dell’Associazione scientifica “Riscossa Italiana, Diritto ed Economia per la Democrazia Costituzionale”. È docente di Organizzazione dei processi economici del Corso di Laurea Triennale in Economia Aziendale Internazionale e del Corso di Laurea Magistrale in Gestione Aziendale dell’Università degli Studi Link Campus University.”  

 

 

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