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Baronessa Saint Didier, NinoGraizano Luca e Carla Favata

Parigi, primo freddo invernale, si respira già nell’aria il fermento dell’attesa, la suggestione dei grandi eventi, la magia di una favola: al Grand Hotel InterContinental, a pochi passi dall’Opéra, è infatti cominciato il conto alla rovescia per il Gran Ballo Imperiale che si terrà sabato 25 ottobre.

Anche quest’anno beneficenza, buon gusto, alta società e danze storiche si incontreranno per celebrare il 170° anniversario della fondazione e il 153° anniversario del riconoscimento di interesse pubblico che venne conferito per decreto imperiale da Napoleone III al Palais des Tuileries nel 1861. L’evento parigino - organizzato dalla baronessa Maria Elena Saint Didier - per la prima volta aprirà le porte alla Compagnia Nazionale di Danza Storica – diretta e presieduta da Nino Graziano Luca - che si esibirà in abiti ottocenteschi curati nei minimi dettagli per rievocare le atmosfere nobiliari sulle orme del Gattopardo: in scena andrà lo spettacolo “Dansant Pour Napoleon III et Eugenie” ideato e diretto da Nino Graziano Luca e Carla Favata e rappresentato dai danzatori della Compagnia nazionale di danza storica Harmonia Suave, che in questa occasione saranno nella quasi totalità siciliani, grazie al magico connubio tra storia e tradizioni siciliane e francesi.

Compagnia

Il Maestro Nino Graziano Luca non nasconde l’emozione a pochi giorni dalla partenza per Parigi: «Nonostante siano passati venticinque anni – commenta – in fondo è sempre come la prima volta. Ogni spettacolo ha la sua unicità, riuscendo a regalare momenti di convivialità, di eleganza, di alto valore culturale, storico, sociale. Perché danzando comunichiamo, raccontiamo i gran balli di un’epoca rimasta impressa per i personaggi storici, gli artisti, gli eventi che l’hanno caratterizzata. Il mio ringraziamento – conclude Nino Graziano Luca - va alla baronessa Saint Didier per l’invito a prendere parte al Gran ballo imperiale, per la Compagnia è un grande onore».

Non mancheranno spettacolo e intrattenimento, fin dalle prime battute della serata, quando gli ospiti in costume ottocenteschi arriveranno accompagnati da oltre cento carrozze d’epoca: ad accoglierli ci saranno champagne e musica sotto il baldacchino e nella sala Ravel, poi si apriranno le danze con la Quadriglia, cui seguirà l’atteso Gala Dinner Danzante nel Salone Opera con il menù firmato dallo Chef Internazionale Christophe Raoux.

Nino Graziano Luca

 

Gelato Revolution per il nuovo anno accademico della Carpigiani Gelato University. La Scuola di gelateria più famosa e frequentata del mondo già dall’autunno è pronta a sorprendere. Mercoledì 8 ottobre, alle 10.30, via al primo appuntamento con i webinar, seminari da seguire sul web, dedicati ad approfondimenti specifici su ricette e preparazioni con i maestri gelatieri della Scuola con base ad Anzola Emilia (Bologna). Il calendario di formazione online prevede un appuntamento al mese fino al 2015, e offre un ingresso innovativo nel goloso mondo del gelato: ovunque ci si trovi, si può frequentare le lezioni di esperti del settore di fama internazionale.. Ottenuta l’approvazione, basta collegarsi all’indirizzo ricevuto via email e si può seguire la lezione. Inoltre, è possibile interagire con il docente in tempo reale utilizzando la chat. Gianpaolo Valli sarà il primo maestro ad accompagnare gli studenti “virtuali” nel mondo dei sorbetti di frutta l’8 ottobre alle 10.30 con il primo appuntamento gratuito.

Tra le novità dei corsi “tradizionali” con lezioni frontali e pratica in laboratorio è sicuramente da segnalare la due giorni di formazione in programma il 27 e 28 ottobre dedicata ai “Gelati a basso indice glicemico”, un corso rivoluzionario che svela i segreti per avvicinare i diabetici al mondo del gelato senza effetti collaterali. Il corso, rivolto a chi ha già esperienza nel settore o è già in grado di bilanciare le ricette, rompe il tradizionale schema che abbina il gelato ad un alto contenuto di zuccheri e propone metodi alternativi di lavorazione per ridurre l’indice glicemico delle preparazioni. Da oggi, anche chi soffre di diabete può gustare un buon gelato senza preoccupazioni per la propria salute!

Ecco una dichiarazione di Gianpaolo Valli, docente senior alla Carpigiani Gelato University che ha sviluppato questo nuovo corso.

"Lo stato dell'arte, al momento, parlando del rapporto gelato-diabete, fa sì che nella stragrande maggioranza dei casi in gelateria non si trovino prodotti adatti ai diabetici. Qualcuno ha ideato ricette a basso contenuto zuccherini ma si tratta di rare eccezioni. Il consiglio per chi soffre di diabete, sempre dopo aver avuto il benestare del proprio medico di fiducia, è di ricavare un piccolo spazio per il gelato all'interno della propria dieta. L'importante è essere consapevoli che una coppetta di gelato da 100 grammi comprende tra il 17% e il 22% di zuccheri aggiunti. Un altro suggerimento? Chiedere al gelatiere di fiducia se fa uso di polioli. Attenzione soprattutto ai sorbetti di frutta: in tali ricettazioni gli zuccheri aggiunti rappresentano una percentuale più alta, dal 25% al 32%. La buona notizia è che i docenti di Carpigiani Gelato University stanno preparando per l'Anno Accademico 2014/15 un corso molto innovativo, dedicato ai gelatieri in attività che vogliono specializzarsi proprio nella creazione di gusti di gelato privi di carboidrati solubili. Possiamo anticipare che le ricette presentate durante tale corso si caratterizzeranno per l'uso di polioli (o sugar-alcohol) e potrebbero soddisfare il palato di tutti i diabetici. Per una questione strutturale, i gelati hanno un contenuto di carboidrati solubili necessario ad abbassare il punto di congelamento e quindi a creare piccoli cristalli di ghiaccio, responsabili della setosità e della cremosità del prodotto finale".

La Carpigiani Gelato University, la scuola più prestigiosa per la formazione dei gelatieri di successo con dieci sedi nel mondo, aveva già avviato un percorso antesignano di approfondimento sul tema “Gelato e benessere” in collaborazione con l’Università di Bologna – Polo di Rimini, e realizzato diverse collaborazioni internazionali, da quella con la Wisconsin University a quella con la Fondazione IEO per il progetto “Smart Food”.

Il World Wide Web come lo conosciamo, oggi, nasce, ufficialmente annunciato dal CERN, nel 1991, Ad oggi, Internet conta più di 2 miliardi di utenti in tutto il mondo e in pochi dubitano la sua esistenza come principale mezzo di comunicazione di massa. Con internet abbiamo la possibilità di condividere, conoscere guadagnare, ricercare; non per nulla la risposta, a quasi ogni dubbio che ci poniamo è : “Cerchiamo su Internet”. A questo punto, però, va detto, dal lato dei buoni usi di internet, che i “comuni mortali” navigano tranquillamente sul web, magari con una connessione Internet adsl e le loro mosse risultano facilmente rintracciabili, grazie all’uso dei motori di ricerca. Si pensi che gli italiani non solo acquistano tecnologia più di altri in Europa, ma sono, anche, quelli che la usano di più per restare in contatto con la propria famiglia(lo dice lo Studio Samsung Technomic Index). Dall’altro lato, dei cattivi usi di internet, invece, va detto senza mezzi termini, che chi ha intenzioni criminose o segrete ha un altro modo di accedere alla rete e ad un mondo dove i soldi esistono, ma sono virtuali. Sono centinaia le bande “specializzate” nella clonazione di carte bancomat e carte di credito, che si aggirano per l’Italia a caccia di risparmiatori disattenti. La clonazione di una carta di credito è un reato. Solitamente i falsari tendono ad agire dopo l’orario di chiusura degli sportelli o nel week end, ed a spendere subito cifre molto sostanziose, acquistando fisicamente dei beni, oppure, usufruendo di servizi. Ecco alcuni esempi: dei possessori di iPhone e iPad sono stati presi di mira da un hacker che aveva bloccato i dispositivi chiedendo 55 sterline, per riattivarli(lo ha rilevato il britannico Telegraph). Ancora, un’operazione

‘zombie’, in grado di infettare ben 500mila-1milione di computer nel mondo di Internet, 10mila in Italia. A questo punto si stima un danno economico di 100milioni di euro. In conclusione, noi ci auguriamo che presto abbiano attuazione alcune proposte emerse dall’Internet Governance Forum che si è concluso a Istambul, il 5 settembre scorso: 3.000 addetti del mondo digitale hanno dialogato su come evitare la frammentazione di internet e della sua Governance, a livello mondiale.

 

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