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Il presidente del Consorzio universitario ibleo, Pinuccio Lavima, continua a muoversi per gettare le basi finalizzate a incrementare la presenza accademica sul territorio. Erano appena terminati, la scorsa settimana, gli incontri propedeutici alla presenza di una seconda facoltà a Ragusa, quando lo stesso Lavima si è recato a Caltanissetta dove ha partecipato all’incontro con tutti i presidenti dei consorzi universitari della Sicilia, promosso da Emilio Giammusso, consulente dell’assessore regionale all'Istruzione e università, Roberto Lagalla. “L'incontro fra tutti i presidenti dei consorzi universitari della Sicilia – spiega Lavima – riveste una fondamentale tappa nel processo di revisione del ruolo dei consorzi nel settore della formazione universitaria in Sicilia. Nuova organizzazione, nuove occasioni per poter disporre di nuove risorse e di nuove fonti di finanziamento sfruttando quanto previsto dal Pnrr e dai bandi europei, ulteriore qualificazione con l'introduzione dell'alta formazione. A tal proposito, è opportuno chiarire che il Cui sta avviando le procedure per poter accedere all'accreditamento regionale per l'alta formazione che prevede la possibilità di formare quadri della pubblica amministrazione nonché per professionisti con gli ordini professionali. Se consideriamo che sono passati appena 10 mesi dal nostro insediamento, possiamo ritenerci particolarmente soddisfatti come Cda per gli obiettivi raggiunti e per quanto è tuttora in itinere. Ricordo che al primo punto della nostra "mission" c'era e c'è l'obiettivo di rendere il Cui e quindi la presenza universitaria a Ragusa punto di riferimento e strumento di collegamento tra la offerta formativa e le esigenze emergenti dal territorio. A tutto ciò si sta lavorando con grande impegno e determinazione e gli ultimi incontri ne rappresentano la testimonianza diretta in quanto ci portano sempre più vicini al traguardo per l'allargamento dell’offerta formativa con l’istituzione di un nuovo corso di laurea, il coinvolgimento delle scuole secondarie del territorio, l’inclusione degli stakeholder nelle scelte di sviluppo del Consorzio, l’avvio di attività di “Learning by doing” anche attraverso tirocini finalizzati alla creazione di start up. Queste solo alcune delle iniziative che ha in cantiere il Consorzio universitario ibleo di Ragusa. E’ in corso, insomma, una ambiziosa attività di rilancio con l’obiettivo di contribuire significativamente allo sviluppo socioeconomico del territorio ibleo”.

Il presidente Lavima, poi, si sofferma, più nel dettaglio, sull’incontro di venerdì scorso, nei locali dell’ex Distretto militare di Ragusa che ospitano l’Università, con la presenza del magnifico rettore dell’Università di Catania, Francesco Priolo, del direttore generale dell’Ateneo, Giovanni La Via, di un’ampia delegazione di professori e ricercatori del Dipartimento di economia e impresa diretto da Roberto Cellini, spiegando che erano presenti anche alcuni rappresentanti delle organizzazioni datoriali: tra questi i vertici di Confindustria provinciale, con il presidente Leonardo Licitra, il direttore Giampiero Saladino, la responsabile provinciale dei giovani industriali Chiara Dibenedetto. Il Cui era rappresentato, oltre che dal presidente Lavima, dal vice Carmelo Arezzo, dal consigliere del Cda presidente della Struttura Didattica di Lingue Santo Burgio. C’erano altresì Franco Portelli direttore del Ce.Ri.Svi. Ragusa che ha rappresentato anche il mondo della scuola, il presidente del coordinamento dei Consorzi di Tutela dei prodotti di qualità siciliani Enzo Cavallo. Presenti per il Comune il sindaco Peppe Cassì e l’assessore all’Università Clorinda Arezzo, per il Libero Consorzio Comunale di Ragusa, il commissario straordinario Salvatore Piazza. L’incontro, successivo a quello realizzato nei locali del Comune di Ragusa, è servito per realizzare un primo confronto con i principali stakeholder al fine di verificare la fattibilità del progetto di istituzione di un nuovo corso di laurea in Economia. Seguiranno altri incontri allargati sempre seguendo la stessa linea operativa.

Confcooperative territoriale Ragusa si congratula con una delle proprie realtà associate, la cooperativa sociale Proxima Ragusa, che, mercoledì scorso, in occasione della Giornata della sostenibilità cooperativa tenutasi a Roma, è stata premiata nel contesto del concorso nazionale dal titolo “Confcooperiamo 2030”. Nella sezione “Cibo sostenibile e consumo e produzioni responsabili” e nell’altra “Lavoro dignitoso e riduzione delle disuguaglianze”, gli scatti proposti da Proxima e realizzati da Federico Guida, sono riusciti a salire sul podio in entrambi i casi. Nella prima, dal titolo “Responsabilità verde”, arrivata al primo posto, è stato evidenziato come attraverso la coltivazione con la metodologia dell’acquaponica, unione di acquacoltura (allevamento ittico) e idroponica (coltivazione fuori suolo), la cooperativa sociale Proxima (che dal 2003 offre opportunità di fuga, salvezza e cambiamento a vittime di tratta e di grave sfruttamento) si impegna a produrre cibo con metodi altamente sostenibili con un risparmio idrico pari al 90%, senza l’utilizzo di pesticidi né antibiotici. Mediante un utilizzo efficiente delle risorse si ottimizzano, inoltre, tempistiche e spazi di produzione, garantendo il pieno rispetto dell’ambiente e dei lavoratori coinvolti nei processi di coltivazione.

Nell’altra, dal titolo “Integrazione su misura”, arrivata al secondo posto, è stato evidenziato come attraverso la Sartoria sociale, Proxima ha creato un laboratorio in cui i partecipanti hanno la possibilità di crescere insieme attraverso un’assidua formazione sulle tecniche sartoriali, incentivando l’autodeterminazione e l’empowerment di ciascun beneficiario indirizzandolo verso un’integrazione sociale e lavorativa. “Facciamo i complimenti alla cooperativa – afferma il presidente territoriale Confcooperative Ragusa, Gianni Gulino – che non solo è riuscita a interpretare al meglio i temi proposti ma ha saputo calarsi in una dimensione nuova e in grado di stimolare riflessioni di ampio spettro che, evidentemente, sono state molto apprezzate dalla giuria. Avere ottenuto questi risultati in un contesto così competitivo, visto che ci si rivolgeva a un parterre nazionale, è quanto di meglio si potesse sperare visto e considerato che le risposte sono state davvero degne della massima considerazione. L’innovazione e la sostenibilità i temi cardine di questo appuntamento che, aperto dal presidente nazionale di Confcooperative, Maurizio Gardini, ha puntato i riflettori sull’indagine della sostenibilità cooperativa. Un bel momento che ci fa comprendere quali sono i passi in avanti che è possibile compiere ulteriormente lungo questa strada che si annuncia ricca di stimoli molto interessanti per il futuro”.

Con lo spettacolo “Duetti, romanze e palpiti d'amore”, è iniziata la 17esima edizione della stagione concertistica Ibla Classica International che per la prima volta sarà ospitata al Teatro Perracchio di Ragusa. Otto in totale gli appuntamenti nella rassegna promossa dall’associazione Agimus presieduta da Marisa Di Natale.

L’apertura, avvenuta lo scorso 10 ottobre, ha avviato nei fatti una delle rassegne più attese del panorama ibleo che è nata, 17 edizioni fa appunto, sotto la direzione artistica di Giovanni Cultrera, promotore e fondatore dell’evento, ormai da qualche anno nominato soprintendente del Teatro Bellini di Catania.

Ad esibirsi sono stati tre eclettici artisti, che con la loro bravura e intensità sono riusciti a travolgere ed emozionare il numeroso pubblico presente in sala.

L'eccelsa soprano Chiara Notarnicola, l'intenso basso Gaetano Triscari ed il bravissimo Gianluca Abbate al pianoforte, con le note di Mozart, Rossini, Donizetti, Puccini, Verdi e Tosti sono riusciti a far vibrare di emozioni gli spettatori che hanno potuto riassaporare il piacere di ascoltare dal vivo, e con l'acustica eccezionale del teatro al “chiuso”, l'eterna musica classica.

Ibla Classica International torna con il secondo appuntamento domenica prossima, 31 ottobre alle ore 18,30, quando sarà in scena il talentuoso pianista Ruben Micieli con “Romantic piano recital”, che, con le musiche di Chopin, Liszt e Ravel accompagnerà gli spettatori in un viaggio quasi trascendentale. Il giovane e pluripremiato artista siciliano è reduce da vari concorsi nazionali ed internazionali ed è stato applaudito nei teatri di tutta Europa.

La stagione musicale di Ibla Classica International proseguirà poi domenica 14 novembre con un concerto per tromba e organo presso la Chiesa Anime Sante del Purgatorio a Ragusa Ibla dal titolo “Armoniosamente”, con l'esibizione di Carmelo Fede, tromba solista del teatro Bellini di Catania, e Marco D'Avola, organista della Cattedrale di Ragusa. Le note dell'organo, accompagnate dai suoni della tromba, faranno respirare un'aria mistica.

Venerdì 26 novembre, sempre al Perracchio, torna il premio “Eccellenze iblee”, dove saranno protagonisti tanti eccelsi artisti iblei che si sono già fatti notare nel panorama non solo siciliano. Si esibiranno con canto e musica. Sarà una serata intensa in cui saranno eseguite le più belle musiche dei grandi maestri.

Sabato 4 dicembre si esibirà l'Eolian Trio con Carmelo Dell’Acqua al clarinetto, Francesca Taviani al violoncello e Graziella Concas al pianoforte. L'ensemble si cimenterà in un entusiasmante concerto con frammenti da Mozart, Beethoven, Brahm.

Domenica 12 dicembre, nuovamente presso la Chiesa Anime Sante del Purgatorio a Ibla, si esibirà l'apprezzatissimo coro polifonico Cantus Novo, diretto dal maestro Giovanni Giaquinta. La formazione corale e musicale ci trasporterà nella magia che il mese di dicembre sa regalarci.

Sabato 18 dicembre, ancora al Perracchio, “L'opera è di scena” con la soprano Daniela Schillaci, accompagnata al pianoforte da Gaetano Costa. L'affezionata amica della kermesse musicale proporrà un appassionante omaggio all'opera intonando le musiche senza tempo dei grandi maestri.

La stagione concertistica di Ibla Classica International si concluderà giovedì 30 dicembre con il “Gran Galà della Lirica”. Lo spettacolo imperdibile, che accompagnerà il pubblico attraverso tante emozioni e verso la fine dell'anno, con protagonisti la soprano Manuela Cucuccio e il baritono Francesco Verna, accompagnati dal pianoforte di Ivan Manzella. Insomma si ricomincia in musica con appuntamenti da non perdere, come sempre firmati Ibla Classica International.

La “Creazione di spazi provinciali nella letteratura” sarà al centro del congresso annuale della Associazione Internazionale Critici Letterari (AICL), in programma a Villafranca del Bierzo, in Spagna, dal 4 al 7 novembre. Ventiquattro relatori provenienti da sei Paesi europei esploreranno il lavoro di vari autori delle rispettive aree geografiche e l'impronta del paesaggio e del territorio nelle loro opere, in omaggio alla letteratura del Paese ospitante e allo scrittore leonese Luis Mateo Díez. Tra gli italiani, anche l’ispicese Corrado Monaca con una relazione dal titolo “Le nuove eleuterie di Gaetano Gangi sulle rotte del Mediterraneo a Sud dell´Europa”.

Monaca, che di recente ha ricevuto l'incarico di direttore strategico per l'Italia dei programmi di transizione ecologica per l'AICL dalla presidente Neria De Giovanni, si farà portavoce della proposta avanzata dal sindaco di Modica Ignazio Abbate e proporrà la candidatura della città natale di Salvatore Quasimodo come sede del convegno AICL nel 2022. “Il tema del convegno, di piena attualità, - si legge nella candidatura - impone la conoscenza di spazi provinciali come radici dove innescare l’albero delle varie identità territoriali per la creazione di nuovi spazi col segmento della letteratura, indispensabili all’identità europea. Tale evento nella città di Villafranca del Bierzo in Spagna rimanda ai rapporti storici tra l'impero spagnolo e la contea di Modica, un filo lungo, tortuoso mai interrotto che ha sedimentato gli odierni provincialismi col supporto ordito dalla letteratura e dalla storia necessari per creare nuovi spazi da poter offrire alle nuove generazioni”. La proposta sarà presentata ai componenti del Bureau internazionale dell’AICL, cui spetta il compito di valutare le candidature pervenute.

Tornando all'argomento della sua relazione, Monaca sostiene da tempo che la letteratura debba essere inserita tra gli indicatori della scienza planologica al fine di rafforzare la crescita delle comunità e dei territori. Da qui l'interesse per scrittori e intellettuali locali ma di respiro universale che hanno contribuito a inserire gli spazi provinciali nell'immaginario letterario. Nella sua relazione, tratteggia la figura di Gaetano Gangi (1925-2014), nato a Castelnuovo d’Istria ma vissuto prima a Noto e poi a Ispica. Gangi fu intellettuale, scrittore, dirigente scolastico, docente universitario e promotore della diffusione della cultura italiana all'estero. Della sua vasta attività culturale, Monaca sceglie di analizzare due aspetti: le descrizioni del paesaggio ibleo contenute nel romanzo “Ritratto del Casale” e il Manifesto delle Nuove Eleuterie, feste triennali della libertà nella cultura del mondo in ogni campo.

Il romanzo“Ritratto del Casale”, pubblicato da Lerici Editore nel 1965, vinse il premio Villa San Giovanni (1966) e fu tradotto in rumeno e in slovacco. Gangi vi descrisse mirabilmente gli aspetti paesaggistici della costa sud orientale - da Punta Regilione (dove oggi sorge Marina di Modica) va a Porto Ulisse fino al promontorio Pachino - e dell'altopiano degli iblei, nonché le connessioni storiche con le influenze culturali spagnole. Il libro narra le vicende di una dinastia, la nobile famiglia castigliana degli Espinosa, attraverso cinque secoli di storia, dall’insediamento nel feudo del Casale nel 1457 con Don Luys fino allo sbarco degli alleati in Sicilia e agli anni del dopoguerra. La narrazione fonde, in un costante equilibrio, elementi romanzeschi, storici, architettonici e paesaggistici. “Il Casale – scrive Gangi, in un affascinante passaggio citato da Monaca nella sua relazione - quando pareva che tutto dovesse fatalmente soggiacere e disperdersi, ha ripreso vigore ed ha conservato le pietre smarrite e da un secolo all'altro più consunte, sia nella boscaglia che nelle aree brulle, svegliandole quand’erano inerte gioco dei venti autunnali e primaverili, tra i folti spineti e l’asfodelo, sommerse, nella lunga estate, tra i fiori di cardo, mute e risonanti al passo come tombe: così da persuadere che la vita degli uomini fosse il supremo errore, in quei luoghi”.

Se il romanzo di Gangi contribuisce alla creazione di spazi provinciali nella letteratura, il Manifesto delle Nuove Eleuterie (1999) rappresenta una valida proposta di aggregazione e condivisione internazionale attraverso la cultura. Presso gli antichi Greci, le Eleuterie erano feste celebrate, ogni quattro anni, per commemorare con agoni sportivi la solenne liberazione delle città dal giogo di un tiranno o dall'oppressore straniero. Esse richiamavano rappresentanti da tutta la Grecia e rappresentavano anche un momento di scambio di idee e di conoscenza che lasciavano nelle comunità un'impronta durevole in termini di influenze e circolazione culturale. Per Gangi le Nuove Eleuterie diventano feste triennali della libertà nella cultura del mondo in ogni campo. L'idea di Gangi era quella di un'Olimpiade della cultura e delle idee, a cadenza regolare e itinerante, per vivificare i popoli e far germogliare i semi della conoscenza, del libero pensiero in tutti i campi e della libera iniziativa economica, nel solco della più ampia coesione sociale perseguita dalle politiche dell'Unione Europea. Una proposta di grande attualità e interesse, dato che da decenni ormai, con la globalizzazione e l'avvento della rete, si assiste alla progressiva frammentazione e disgregazione delle comunità, l'assottigliamento e l’atomizzazione delle relazioni sociali e personali, tendenze che il Covid ha inevitabilmente accentuato. La relazione sarà pubblicata nel volume degli Atti del congresso.  

Va avanti a passi spediti il progetto che prevede la realizzazione del Living Lab “Smart Sustainable Destination” nato dal bando promosso dal GAL Terra Barocca e presentato dal soggetto beneficiario con capofila la Fondazione Cesare e Doris Zipelli, in aderenza alla chiamata avviata per la sezione di interventi riguardanti soluzioni innovative a specifici problemi di rilevanza sociale, a valere sull’asse 1 azione 1.3.2 del del PO FESR Sicilia 2014/2020, cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr).
Il GAL Terra Barocca ha riservato una somma di 150 mila euro per le finalità progettuali secondo linee direttive sviluppate nella manifestazione di interesse pubblicata lo scorso maggio ed esplicitate anche nelle azioni di animazione territoriale sviluppate online. Dopo le adesioni da parte di numerosi soggetti del territorio e non solo, è stato formato un gruppo di progettazione coordinato dall’animatore Giovanni Capuzzello e che più volte si è riunito per redigere il progetto definitivo sulla base di quanto proposto dal capofila, cioè dalla Fondazione Cesare e Doris Zipelli che è emanazione diretta della Banca Agricola Popolare di Ragusa e che ha messo a disposizione la sede del costituendo Living Lab, nei bassi dell’ex palazzo della Banca d’Italia, in piazza Poste a Ragusa.
Il progetto, che è stato illustrato anche in diretta social, ha adesso visto la costituzione del partenariato secondo un accordo di collaborazione che è stato sottoscritto da Cresm (Centro Ricerche Economiche e Sociali per il Meridione), CoRFiLaC (Consorzio per la Ricerca nel settore della filiera lattiero-casearia e dell’agroalimentare, Otie (Osservatorio Turistico delle Isole Europee), Fondazione San Giovanni Battista, Svi.Med. Centro EuroMediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile – Ets, Ncp Consult srls, PI4 srl, associazione San Bartolomeo 1696, Consorzio DigiTouch Public Service, Speha Fresia società cooperativa, Aps L’Argent, Consorzio di Tutela dei Vini “Cerasuolo di Vittoria Docg e Vittoria Doc”, Confcooperative Sicilia sede territoriale di Ragusa, Comune di Modica, Comune di Ragusa, Comune di Scicli, Comune di Santa Croce Camerina, Comune di Ispica, Università degli Studi di Catania, GAL Terra Barocca, Graniblei Rete di Imprese, Unpli Ragusa Aps.
Il progetto, che è stato già valutato positivamente dal cda del GAL e formalmente presentato alla Regione, prevede due anni di attività per offrire risposte alle esigenze del territorio secondo la strategia di sviluppo locale di tipo partecipativo del piano di azione locale del GAL che ha già portato, come è noto, a varie attività in brainstorming, alla redazione del masterplan di destinazione turistica e alla concertazione, appunto, per la progettazione del Living Lab. In particolare si guarderà alla mobilità sostenibile, alla valorizzazione del patrimonio culturale e ai big data seguendo dunque di pari passo i tre ambiti tematici del GAL: turismo sostenibile, sviluppo delle filiere agroalimentari e inclusione sociale.
“Un progetto innovativo che ancora una volta coinvolge e contempla le esigenze del territorio – spiega Ignazio Abbate, presidente del GAL Terra Barocca – Un ulteriore strumento che viene messo a disposizione della collettività e che il GAL, con tutti i componenti del cda, ha fortemente voluto per proseguire nelle azioni di sviluppo in favore della nostra comunità e dei territori dei cinque Comuni coinvolti già in questa fase iniziale. Pensiamo che anche la capacità di autodeterminarsi, rispettando le linee direttive previste dal nostro GAL, possa rappresentare un valore aggiunto”.
Per Carmelo Arezzo, presidente della Fondazione Cesare e Doris Zipelli, si è dinnanzi ad un lavoro di squadra che è di grande valenza: “Grazie alla Bapr, per tramite della Fondazione, il Living Lab avrà una sede prestigiosa e centrale. C’è da essere soddisfatti per il pieno successo di questo primo step progettuale che ha visto il grande coinvolgimento dei rappresentanti della cosiddetta quadrupla elica (ricerca, industria, pubbliche istituzioni, società civile) e un’interessante quanto esaltante fase di co-progettazione che è andata a buon fine con la presentazione di un progetto molto valido che troverà ulteriore seguito nella successiva fase attuativa. Uno degli obiettivi primari sarà quello di coinvolgere i giovani che in qualche modo sono i diretti destinatari del Living Lab. Attenzione massima dunque per quel che riguarda le nuove idee, i progetti innovativi, le start up alle quali il Living Lab farà quasi da incubatore”. Si guarda ai prossimi passaggi tecnici prima di dare poi ufficialmente il via all’attività. “Adesso attendiamo la fase istruttoria da parte del Dipartimento delle Attività Produttive della Regione, Servizio 6S per poi ottenere il decreto di finanziamento e avviare le attività previste nel progetto – spiega Salvatore Occhipinti, direttore del GAL Terra Barocca – Certamente va sottolineata l’importante fase di concertazione che si è sviluppata tra i diversi soggetti del territorio ma anche la sinergia che si è venuta a creare tra il GAL e la Fondazione Zipelli che avrà come punto di forza la sede del Living Lab, una sede prestigiosa e baricentrica rispetto anche ai Comuni coinvolti”.

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