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Sabato 24  settembre, dalle ore 20.00 sul sagrato del Duomo di Napoli,  ritorna il San Gennaro Day, il premio che riconosce il "miracolo" terreno dell'arte, dell'imprenditoria, della musica, della cultura e della meridionalità. Una vera e propria festa laica accanto alle celebrazioni religiose in onore del santo patrono, una Kermesse che vede avvicendarsi ospiti che ogni giorno rappresentano la parte positiva e produttiva della città di Napoli. Giunto alla quarta edizione, il San Gennaro Day sarà una grande maratona di suoni, emozioni e grandi momenti di spettacolo e come ogni anno si aprirà con una Lectio Magistralis. Dopo le lezioni in piazza tenute negli scorsi anni da Aldo Masullo e Gerardo Marotta, quest’anno la Lectio Magistralis sarà affidata a Paolo Isotta, autore di due grandi successi editoriali per la Marsilio Editori ( La virtù dell'elefante 2014, tre edizioni e Altri canti di Marte 2015),  che terrà la sua lezione  in lingua napoletana. “Con questa Lectio Magistralis – spiega il direttore artistico Gianni Simioli – vogliamo contribuire al rilancio della lingua napoletana auspicandoci che ben presto sia studiata nelle scuole almeno della Campania”. 

Nelle precedenti edizioni la Kermesse ha ospitato nomi come Aldo Masullo Gerardo Marotta, Belen Rodriguez, Lina Sastri, Gigi D’Alessio, Sal Da Vinci, Leopoldo Mastelloni, Giampaolo Morelli, i Manetti Bros, Liliana De Curtis, Clementino, solo per citarne alcuni. Anche quest’anno regalerà grandi momenti di spettacolo che, nelle scorse edizioni, ha registrato un grande successo di pubblico (7mila spettatori nel 2013; 9mila nel 2014; 12mila  nel 2015) e una grande attenzione da parte dei media e tanta curiosità anche tra gli addetti ai lavori. Ad accogliere i premiati come sempre ci sarà Gianni Simioli, direttore artistico della Kermesse organizzata e prodotta dalla Jesce Sole all’interno del più ampio  progetto Imago Mundi feste e santi della città di Napoli fortemente voluto dall’ Assessorato  alla Cultura e al Turismo di Napoli la cui direzione artistica è firmata da Giulio Baffi.

Tra i premiati ed ospiti  di questa quarta  edizione: lo storico della musica Paolo Isotta;  il regista Ferzan Ozpetek che girerà nella città partenopea il suo prossimo film “Napoli velata”, Stash il frontman dei The Kolors, Cristina Donadio, Francesco Cicchella, Massimiliano Gallo, Enzo Campagnoli, Luca Del Gado, Francesco Di Leva e l’associazione Next, Letizia Gambi, i The Rivati, Lara Sansone, Barbara Foria,  e Francesco Merola che riceverà il premio alla memoria in ricordo di Mario Merola a dieci anni dalla sua scomparsa.

Anche al Vomero fervono in questi giorni i preparativi per la festa di San Gennaro. Si tratta un evento molto sentito dagli abitanti della collina. Bisogna ricordare, al riguardo, che la tradizione popolare, fonti epigrafiche e testimonianze monumentali collocano il primo miracolo della liquefazione del sangue del Santo Patrono proprio nel territorio del Praedium Antinianum, tappa obbligata, in epoca romana, lungo la via Puteolana che, per colles, collegava la città flegrea a Napoli. Il miracolo sarebbe avvenuto durante una pausa della processione liturgica organizzata dalla diocesi di Napoli e della Campania per la traslazione del corpo e della testa di San Gennaro dall’agro marciano, dove era la sepoltura, alle catacombe di Capodimonte, attuale dimora delle spoglie del santo. Il corteo avrebbe assistito al miracolo quando, durante una sosta sulla collina,  Eusebia, la nutrice del santo, nata e residente nel casale di Antignano, fece dono delle ampolle contenenti il sangue del martire, raccolto, come si usava all’epoca, presso la solfatara all’atto del martirio, e custodite dalla stessa nutrice per anni. La tradizione popolare vuole che il miracolo sia stato determinato dall’incontro tra la testa ed il sangue del Santo. L’evento viene ricordato sia da un altorilievo posto nella Basilica in via S. Gennaro ad Antignano, una delle tre chiese dedicate al santo nel quartiere collinare, dove si osserva Eusebia che, genuflessa, dona le ampolle al Vescovo che guida la processione, sia dal cippo che nel 1941 venne posto dalla delegazione pontificia a poca distanza dalla stessa Basilica.

Il prossimo 10 settembre 2016 alle ore 21.00 nel bellissimo giardino di Villa Fiorentino a Sorrento (Napoli) si terrà l’evento musicale Tribute to Caruso, per celebrare l’indimenticabile tenore napoletano Enrico Caruso, attraverso la potente voce del giovane tenore Giuseppe Gambi, accompagnato al piano da Lauren; voce narrante Enzo Esposito.

In una notte, Giuseppe Gambi interpreterà le principali arie di opere liriche  e le canzoni del grande conterraneo Caruso, per ricordare i momenti salienti della storia della sua intensa vita, conclusasi prematuramente, ma costellata di enormi successi e di altrettanti dolori. Egli fu il primo cantante ad incidere dischi, che  divenuti famosi a livello internazionale, hanno notevolmente contribuito a far conoscere il Bel Canto italiano oltre i nostri confini.

Lo spettacolo è organizzato dall’Associazione Gioia di Vivere Oulus, in collaborazione con la Fondazione Sorrento.

Ho avuto occasione di intervistare in esclusiva per il nostro giornale Giuseppe Gambi, un giovane di talento e grande potenzialità, che con grande determinazione sta inseguendo il sogno di diventare un cantante di successo.

Concludo con una celebre frase del tenore:

La vita mi procura molte sofferenze. Quelli che non hanno mai provato niente, non possono cantare.

La sua prima apparizione televisiva risale al 2010, quando partecipò a Domenica In ed ebbe occasione di conoscere Pippo Baudo, che notoriamente nella sua lunga carriera ha portato fortuna a moltissimi artisti. Quali sono state le impressioni del noto presentatore nei suoi riguardi?

Ho sempre seguito Pippo Baudo, sin da piccolo. Quindi, conoscerlo personalmente è stato come realizzare un sogno. In effetti, da tempo tante persone mi suggerivano di contattarlo. Un breve incontro con lui c’era già stato tanti anni prima, per le vie del centro di Roma. Io credo fermamente nel destino e questa casualità mi portò fortuna. Io mi avvicinai a lui e gli dissi che mi sarebbe piaciuto diventare un cantante lirico ed egli mi rispose: Ragazzo, ma tu ce l’hai il do di petto? Alla mia risposta affermativa, mi suggerì di scrivere in Rai per partecipare ad programma sulla lirica Tour de chant. Mandai via la domanda, sostenni il provino a Milano e mi presero.

Successivamente ha partecipato al programma I raccomandati, nel corso del quale si è esibito in coppia con Marcella Bella. Possiamo dire che questo è stato il suo trampolino di lancio?

Quella fu la mia prima apparizione importante, ma purtroppo venni colto da un improvviso abbassamento di voce a causa del cambiamento di temperatura. Di questo particolare ne conservo un ricordo un po’ triste, anche se l’esperienza in sé fu assolutamente positiva, poiché mi trovai dinanzi ad un pubblico più vasto e vinsi la puntata duettando con la bravissima cantante Marcella Bella

Ho ascoltato con una certa emozione il suo brano Italia Patria mia, che non appena uscito, in breve tempo è diventato l’inno degli italiani all’estero. Questa canzone, presentata al grande pubblico attraverso diversi passaggi televisivi, tra i quali la Rai, ha poi approdato in Argentina, dove è stata particolarmente apprezzata dagli italiani presenti, spesso da generazioni, in tale area geografica. Cosa ricorda di questa importante esperienza

Certamente questa bellissima esperienza ha contribuito a farmi crescere come artista e maturare, vista la responsabilità di esibirmi dall’altra parte del pianeta, dinanzi al Senato Argentino. Inoltre, ringrazio la giornalista Tiziana Grassi, ideatrice del dizionario emigrazioni italiane nel mondo ed il compositore Luigi Polge; insieme abbiamo scritto questo inno, che in poco tempo ha fatto il giro del mondo ed oggi è molto apprezzato presso diverse comunità italo-americane e argentine.

Il suo bagaglio accademico è di grande levatura, se consideriamo che ha frequentato il Conservatorio di Avellino Domenico Cimarosa, compiendo complessivamente dieci anni di studi. Quale posto occupa l’opera lirica nel suo cuore?

Questa è una domanda alla quale ancora oggi non so rispondere. Sono convinto che l’opera lirica faccia parte del mio percorso di studi classici, portati avanti con tanto amore, passione e dedizione, ma che conservo in un angolo del mio cuore, poiché pur avendo una buona voce, per fare una carriera lirica teatrale dovrei andare incontro ad una serie di rinunce, per le quali non sono ancora pronto. Tuttavia, non mi precludo nulla; ho semplicemente spostato le mie attenzioni musicali verso un genere lirico pop più moderno: il crossover, che mi consente di arrivare più velocemente al grande pubblico con mie canzoni inedite, oppure attraverso brani del repertorio di Andrea Bocelli, sulla scia del trio de Il Volo, ultimamente molto acclamati nel mondo.

In questi anni di proficua attività ha dato vita a spettacoli musicali, con la finalità di divulgare e far apprezzare il Bel Canto italiano non solo nel nostro Paese, ma anche a livello internazionale. Vorrebbe parlarmi del livello di cultura musicale e dell’interesse verso la musica classica che ha percepito attraverso gli incontri del pubblico oltre confine?

Posso affermare che il pubblico resta sempre affascinato dalle mie vocalità, in particolare quello americano e la fascia adulta; ho notato in loro una certa commozione. In genere, sono apprezzato molto quando canto le nostre belle canzoni napoletane, ma anche il famoso brano di Andrea Bocelli Con te partirò. Al termine è sempre un trionfo di applausi! Guardando verso il futuro, mi auguro che il mio percorso di cantante possa riservarmi un’importante crescita artistica. La mia maggiore ambizione sarebbe di poter andare in America.

Come le dicevo, ho ascoltato numerose sue canzoni e mi ha sinceramente colpito la sua interpretazione della struggente Caruso, scritta ed interpretata da Lucio Dalla e dedicata al famoso  tenore napoletano Enrico Caruso. Riesce a descrivere l’emozione che si prova ad interpretare un brano di così profonda intensità?

Su questa domanda potrei dire moltissimo… Questo brano è un vero capolavoro dedicato al grande tenore, sul quale e con grande impegno ho anche scritto uno spettacolo, parlando della sua vita; un vero tributo. Infatti, si chiama Tribute to Caruso, con il quale debutterò il 10 settembre 2016 a Sorrento, presso la Villa Fiorentino. Sono incredibilmente emozionato dal fatto di essere stato scelto per ricordare ed omaggiare una figura così importante, come Enrico Caruso e ce la metterò tutta per non disattendere le aspettative del pubblico. Mi piace immaginare che questo spettacolo possa diventare un appuntamento per i tantissimi turisti che soggiornano a Sorrento, dove il tenore trascorse gran parte della sua vita, per lasciare in ognuno un ricordo indelebile di una grande figura artistica nell’ambito della lirica.

Quest’anno, in collaborazione con il compositore Giorgio Selvaggi, ha scritto un brano dedicato a San Francesco di Paola, con il quale ha effettuato un tour presso numerose comunità religiose. Qual è stato l’incontro più significativo?

Sicuramente cantare una canzone di carattere religioso, lascia di per sé un segno significativo. Inoltre, è un evento particolarmente importante, in quanto ricorre il seicentenario della nascita di san Francesco di Paola. Il brano Charitas di Selvaggi è di grande impatto spirituale e mi auguro che il messaggio di carità e misericordia, quindi di pace, possa arrivare alla gente, in un periodo non facile, come quello che stiamo vivendo. Ho cantato questa canzone nella basilica di San Francesco di Paola a Napoli alla presenza del nostro Cardinale Crescenzo Sepe e si è creata una magica atmosfera, che solo questo luogo sacro riesce a trasmettermi.

Il suo forte potenziale vocale, dotato di una certa duttilità, le consentono di eseguire un repertorio vasto ed eterogeneo, che coinvolge diverse fasce di pubblico. È seguito dai suoi coetanei?

Anche questa è una domanda non facile, dove non saprei cosa dire; generalmente i giovani sono attratti da musiche più ritmate, ma il successo dei ragazzi de Il Volo è la dimostrazione che in Italia e non solo stia crescendo la competenza musicale e in qualche modo sia in atto un ritorno  verso il genere lirico e melodico.

Le oggettive difficoltà determinate dalla crisi economica tuttora in corso a livello planetario l’hanno mai scoraggiata nel proseguire il suo percorso artistico?

Siamo tutti consapevoli che questo non è un buon periodo per le nuove generazioni, ma non dobbiamo scoraggiarci; è fondamentale lo studio, una buona dose di autostima e tanta perseveranza… chi la dura la vince.

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"Tra i tanti aspetti negativi che hanno caratterizzato quest'estate la vita nel quartiere Vomero, partendo dal lungo fermo per i lavori della funicolare Centrale per finire alle vicende che riguardano la chiusura del polisportivo Arturo Collana, passando attraverso lo stato di degrado igienico-sanitario con la proliferazione delle famigerate blatte rosse, finalmente arriva una notizia positiva - afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. Riguarda l'apertura, in via Kerbaker, di una libreria-cartoleria che è anche un caffè letterario".

"Si tratta della libreria Raffaello, una ditta che vanta quasi mezzo secolo di vita, operando dal 1973, con altri due punti vendita che risultano già presenti nella parte alta dell'area collinare della città - puntualizza Capodanno -. La nuova attività, inaugurata l'altro ieri, è ubicata in gran parte dei locali destinati, fino a poco tempo fa, alla vendita di elettrodomestici, a pochi passi, peraltro, da quelli dove per lustri aveva operato la storica libreria Loffredo".

"Tanti gli spazi all'interno destinati ai libri, suddivisi in appositi settori - continua Capodanno -. Tra gli altri spicca la presenza dell'area destinata ai testi scolastici, fondamentale in una zona dove sono ubicati diverse scuole, così come quella dedicata all'infanzia. Importante anche la presenza, all'interno dei locali, di un'attrezzata cartoleria".

"Ma ciò che più colpisce è la presenza di un angolo bar, con la creazione di un vero e proprio caffè  letterario - sottolinea Capodanno -. Un'attività della quale, dopo le chiusure delle librerie Guida Merliani e Loffredo appunto,  al Vomero si sentiva una forte necessita, dal momento che non solo rilancia aspetti culturali importanti ma stimola e favorisce momenti associativi e di socializzazione, fondamentali anche per la crescita, soprattutto dei giovani ".

"Difatti, i caffè letterari, nati tra il settecento e l'ottocento - ricorda Capodanno -, svolsero nella società dell'epoca un ruolo trainante, specialmente per la nascita e la crescita di nuovi talenti, quale punto d'incontro per gli artisti e i letterati per uno scambio di opinioni o per condividere le proprie idee. Un ruolo che oggi torna di grande attualità pure per contrastare la freddezza e la solitudine legata all'utilizzo del solo mezzo informatico ".

Capodanno dunque plaude a questa iniziativa privata, auspicando che sulla sua scia, anche le pubbliche istituzioni vogliano attivarsi per promuovere e favorire altre iniziative durature, e non effimere come la notte bianca, per incrementare le attività culturali e di socializzazione, con la creazione anche di appositi spazi per l'incontro e il confronto destinati ai cittadini, ai giovani come alle tante persone anziane che vivono nel popoloso quartiere collinare.

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