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Fisco, Confedilizia: gli ultimi dati confermano che l’Italia è il paese che tassa di più gli immobili

L’Italia, nel confronto internazionale, è il Paese con il maggior livello di tassazione sugli immobili. Lo confermano gli ultimi dati elaborati in uno studio realizzato per la Confedilizia dal prof. Francesco Forte, Emerito di Scienza delle finanze all’Università di Roma La Sapienza, e presentati nel corso di una conferenza stampa nel corso della quale è intervenuto, oltre al prof. Forte, il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani.

Già nel 2011 – emerge dallo studio – la media Ocse di imposte immobiliari dirette e indirette era inferiore di 0,17 punti sul Pil e di 0,18 punti sul reddito disponibile netto rispetto al totale italiano. Si può dire quindi che l’Italia fosse allineata, con un piccolo scarto positivo, alla media Ocse. L’Italia superava invece la media Ue, rispettivamente di 0,30 e 0,50 punti per il Pil e per il reddito disponibile. Rispetto all’eurozona, la maggiore pressione fiscale dell’Italia era pari a 0,25 e 0,29 punti.

La manovra Monti per il 2012 ha portato l’Italia a una pressione della tassazione patrimoniale immobiliare del 2,2% sul Pil e del 2,75% sul reddito disponibile contro la media Ocse di 1,27% e 1,59%, ossia circa 1 punto in meno sul Pil e 1,15 sul reddito disponibile. Il divario si accentua nei confronti della media Ue – che ha una pressione fiscale, rispettivamente, dell’1,15% e dell’1,40% – e, ulteriormente, con l’eurozona, che ha una pressione dell’1,13% e dell’1,40%, ossia la metà circa di quella dell’Italia sia rispetto al Pil che al reddito disponibile.

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