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In primis, a nostro modesto avviso, va ricordato alla nuova Assemblea di Bruxelles e Strasburgo, quali sono i confini dell’Europa con il Sud, quelli di approdo ad una “Unione” che dovrebbe esprimere meglio e in molte direzioni, la solidarietà. In particolare, il tema della solidarietà va trattato in termini dinamici e creativi, di crescita e di occupazione, di intrapresa attraverso cui creare benessere ed equità. In sostanza, si tratta di quel liberismo solidale al quale sono già, intonati, anche, i Trattati europei che progettano la libera circolazione delle persone, unita alla disciplina dell’immigrazione; la concorrenza unita a una crescita equilibrata e sostenibile; lo sviluppo unito alla coesione sociale e territoriale. In realtà, qui va detto senza mezzi termini, che l’Europa ha già fatto parecchio, in queste direzioni scegliendo, però, in generale, un eccesso di rigore fiscale nella grande crisi e facendo mancare, in particolare, un supporto al Mezzogiorno sulle questioni dell’immigrazione. L’altro grande principio su cui l’Europa si deve costruire è una forte applicazione della sussidiarietà. Da poco più di un anno una ventina di Fondazioni e Associazioni del Mezzogiorno(tra le quali Res e Svimez) hanno elaborato documenti importanti per il rilancio dello sviluppo del Meridione. E’ questo un segno forte che la società civile del Mezzogiorno c’è ed è attiva! A questo punto, ci aspettiamo che il nuovo Parlamento europeo, attuando un federalismo solidale dia più spazio, nel nostro Sud, alle associazioni di imprese, alle forze sociali organizzate, tra cui i sindacati, e alle forze scientifico-culturali. E dulcis in fundo, ci auguriamo che questa nostra proposta rilanci il dibattito su nuove idee per l’Europa.

 

 

Il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, ha dichiarato:

“Ad oggi hanno deliberato le aliquote della TASI 1.396 Comuni in tutto. Ma, di questi, 862 sono interessati al turno elettorale. Questo significa che anche gli altri 7.500 Comuni avrebbero potuto deliberare, compresi tutti i 4.000 circa che andranno alle urne. Nella situazione che per una ragione o per l’altra s’è creata, comunque il rinvio al 16 ottobre del pagamento della nuova patrimoniale, si impone. Rispetto al dettato di legge attualmente vigente per la prima casa, ci guadagneranno gli stessi Comuni. Soprattutto, occorre che il rinvio consenta alle Finanze e all’Agenzia delle entrate di adempiere a quanto ha prescritto la legge di stabilità per la IUC, così che i contribuenti che dovranno pagare la TASI al 16 ottobre e, poi, al 16 dicembre ricevano dai Comuni i bollettini precompilati di pagamento come si richiede ad un Fisco civile e come molti Paesi già fanno”.

Via libera alla privatizzazione di Poste Italiane e Enav. Il consiglio dei ministri ha approvato due decreti per determinare i criteri di privatizzazione e le modalità di alienazione della partecipazione detenuta dal Tesoro nel capitale di Poste e Enav
Il consiglio dei ministri ha approvato, a quanto si apprende da fonti ministeriali, due dl della presidenza del consiglio dei ministri per la determinazione dei criteri di privatizzazione e delle modalità di alienazione della partecipazione detenuta dal Ministero dell'economia e delle finanze nel capitale di Poste e Enav. Il decreto approvato dal governo prevede, per Enav "l'offerta pubblica quale percorso prioritario da perseguire, in presenza di un adeguato contesto di mercato". Lo afferma il comunicato di Palazzo Chigi, che individua, quale alternativa all'Opv (ma alle due soluzioni si potrebbe anche ricorrere "congiuntamente") "una trattativa diretta".
Riguardo Poste Italiane il governo ha regolamentato "l’alienazione di una quota della partecipazione non superiore al 40%". La cessione, che potrà essere effettuata anche in più fasi, sarà realizzata attraverso un’offerta pubblica di vendita rivolta agli risparmiatori italiani, inclusi i dipendenti del Gruppo Poste Italiane, e agli investitori istituzionali italiani e internazionali. "Lo schema di decreto - spiega Palazzo Chigi - inoltre, prevede che, al fine di favorirne la partecipazione all’offerta, potranno essere previste per i dipendenti del Gruppo Poste Italiane forme di incentivazione, tenuto conto anche della prassi di mercato e di precedenti operazioni di privatizzazione, in termini di quote dell’offerta riservate (tranche dell’offerta riservata e lotti minimi garantiti) e di prezzo (ad esempio, come in precedenti operazioni di privatizzazione, bonus share maggiorata rispetto al pubblico indistinto) e di modalità di finanziamento".

Il Dpcm approvato dal Cdm prevede, per Enav "l'offerta pubblica quale percorso prioritario da perseguire, in presenza di un adeguato contesto di mercato". Lo afferma il comunicato di Palazzo Chigi, che individua, quale alternativa all'Opv (ma alle due soluzioni si potrebbe anche ricorrere "congiuntamente") "una trattativa diretta". Per Enav, si legge nel comunicato di Palazzo Chigi, "si prevede la cessione di una quota che assicuri il mantenimento in capo allo Stato di una quota di controllo assoluto (51%). Per assicurare la massima flessibilità al Ministero dell'Economia e delle finanze nel processo di vendita, lo schema di decreto prevede che l'operazione potrà essere effettuata anche in più fasi, ricorrendo, anche congiuntamente, a un'offerta pubblica di vendita (rivolta al pubblico dei risparmiatori in Italia, inclusi i dipendenti di Enav e delle sue controllate, e/o a investitori italiani e istituzioni), e/o a una trattativa diretta da realizzare attraverso procedure competitive e comunque assicurando che non insorgano situazioni di conflitti di interessi". Anche per Enav sono previsti incentivi per i dipendenti in caso di offerta pubblica di vendita. La delibera del Consiglio dei Ministri prevede comunque "l'offerta pubblica quale percorso prioritario da perseguire, in presenza di un adeguato contesto di mercato".

A seguito dei pareri resi dalle Commissioni parlamentari, si legge nel comunicato di Palazzo Chigi, "sono stati definitivamente approvati i due decreti del Presidente del Consiglio, su proposta sua e del Ministro dell'Economia e delle finanze, Pietro Carlo Padoan, che determinano i criteri per la privatizzazione e le modalità di alienazione della partecipazione detenuta dal Ministero dell'economia e delle finanze del capitale di Poste italiane e Enav, rispettivamente fino al 40% e al 49%". Per quanto riguarda nello specifico Poste, il comunicato spiega che "viene regolamentata l'alienazione di una quota della partecipazione non superiore al 40%, disponendo che tale cessione - che potrà essere effettuata anche in più fasi - si realizzi attraverso un'offerta pubblica di vendita rivolta al pubblico dei risparmiatori in Italia, inclusi i dipendenti del Gruppo Poste Italiane, e/o a investitori istituzionali italiani e internazionali. Lo schema di decreto, inoltre, prevede che, al fine di favorirne la partecipazione all'offerta, potranno essere previste per i dipendenti del Gruppo Poste Italiane forme di incentivazione, tenuto conto anche della prassi di mercato e di precedenti operazioni di privatizzazione, in termini di quote dell'offerta riservate (tranche dell'offerta riservata e lotti minimi garantiti) e/o di prezzo (ad esempio, come in precedenti operazioni di privatizzazione, bonus share maggiorata rispetto al pubblico indistinto) e/o di modalità di finanziamento

Investire nei giovani, a livello occupazionale, a nostro modesto avviso, significa, oggi, più che in passato, investire in un futuro prosperoso, costruendo le fondamenta per il progresso sociale e civile del nostro Paese.. Le nuove generazioni, sono, infatti, portatrici di innovazione e sviluppo(leggi: start-up) e rappresentano il capitale umano indispensabile per costruire l’Italia di oggi e quella di domani. Ebbene, il Primo maggio, festa del lavoro, si è messo in moto tra i giovani italiani il progetto europeo “Garanzia giovani”, secondo il quale nessun under 25, passati quattro mesi dal ciclo di istruzione, può rimanere senza lavoro o senza formazione. Questo progetto si concentra, in modo particolare, sui cosiddetti Neet, cioè, quei giovani che non studiano, non lavorano e non sono nemmeno alla ricerca di un’attività lavorativa. In Italia, purtroppo, appartengono a questa categoria circa 2milioni e 250mila giovani. Una volta tanto va detto pure, che il Governo italiano si è mosso bene e per tempo, riuscendo sin dall’inizio del progetto ad accaparrarsi una quota di ben 1,5miliardi di euro per il biennio di durata del progetto 2014-2015, che consentirebbe di coinvolgere potenzialmente, per attività di formazione, di tirocinio, di apprendistato e quant’altro, anche gli under 29. E dulcis in fundo, diciamo che partendo da quel “click”, ovvero, dal primo passo per l’iscrizione al progetto, si sta facendo avanti una “maturità formativa e vocativa” di tantissimi giovani italiani: a distanza di due settimane 50.000 giovani si sono iscritti a “Garanzia giovani” (Cfr.www.ansa.it del 20.05.2014) . Ora servono le occasioni di lavoro.

Il Presidente della Confedilizia Corrado Sforza Fogliani ha dichiarato:

“I Comuni stanno preparando un altro giorno della vergogna, della loro vergogna, dopo quello del versamento della mini-Imu. Se in più di mille hanno già deliberato, non si capisce perché non lo abbiano fatto tutti. Molti non hanno deciso perché non volevano farlo prima delle elezioni amministrative, quando non si può andare con le aliquote a briglia sciolta per fare cassa… Ma per gli altri, è il solito misto – per i Comuni grossi, dove non c’è certo carenza di personale addetto – di ingordigia e di incapacità. E ora, li si vuole anche fare senatori, con la possibilità persino di rallentare il corso delle leggi dello Stato. Si prepara un avvenire radioso, forse per l’Italia ma certo per il Fisco”.

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