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Renzi: il lavoro non sia terreno di scontro

I lavoratori del pubblico impiego sono sul piede di guerra. Domani in oltre 50 mila (secondo gli organizzatori) scenderanno in piazza a Roma, in una manifestazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil, a rivendicare «con forza il rinnovo del contratto nazionale, fermo da sei anni. Altrimenti sarà sciopero generale».

"Tutti unitariamente continueremo la mobilitazione fino allo sciopero". Così il segretario generale Cisl Fp, Giovanni Faverin. Affermazioni condivise anche dalle categorie del Pubblico impiego di Cgil e Uil, pronte allo stop da tenersi prima della ratifica della legge di stabilità in caso non ci siano risposte sul contratto per gli statali. Intanto :

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi è arrivato al nuovo stabilimento per la cerimonia d'inaugurazione, alla quale partecipa anche il ministro della Difesa Roberta Pinotti, oltre ai vertici delle istituzioni regionali come Claudio Burlando e al cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova. Ad accogliere Renzi il presidente e l'Ad di Piaggio Alberto Galassi e Carlo Logli.

Circa trenta persone, operai e rappresentati di partiti, stanno manifestando in modo pacifico davanti al nuovo stabilimento Piaggio Aerospace. Tra i primi ad arrivare gli esternalizzati di Piaggio, che passeranno a Laer, l'azienda che ha rilevato alcune lavorazioni da Piaggio, che chiedono garanzie. Tutti sottolineano che «non c'è alcun motivo per festeggiare», come ieri aveva sottolineato la Fiom Cgil. «Non si inaugura un nuovo stabilimento Piaggio, ma la chiusura di quello di Finale Ligure ed il ridimensionamento di quello di Sestri Ponente. Si passa da 1300 dipendenti Piaggio Aero a poco più di 900! Non c'è nulla da festeggiare», aveva detto la Fiom.

La Piaggio Aerospace è una «storia da raccontare», era un'azienda che sembra «cotta, finita» ma «è ripartita, la gente di Piaggio non ha mai avuto paura del futuro», ha detto il Premier ricordando come il 2006 fu «un anno magico, quando la situazione sembra finita, cotta» ma poi, «anche per la capacità dei lavoratori di insistere», l'azienda è ripartita e oggi «è un'azienda all'avanguardia».

«In Piaggio hanno sempre avuto voglia di futuro mentre in Italia fa paura, si sta con il freno a mano tirato, nonostante la crisi il risparmio aumenta. Siccome c'è la crisi cresce la paura ed i risparmi non sono mai cresciuti in modo così elevato perchè il futuro ha smesso di essere un'opportunità, sembra qualcosa da cui difendersi».

«Guai a pensare che si possa fare del mondo del lavoro il terreno dello scontro». È un appello che «ho fatto» nei giorni scorsi e che «rifarò» affinchè ci sia la «capacità di non mettere gli uni contro gli altri». «È giusto avere idee diverse, è giutsto e bello confrontarsi ma guai a pensare di fare del mondo del lavoro il terreno dello scontro», sottolinea il presidente del Consiglio in un passaggio del suo intervento in cui sottolinea il «senso di appartenenza» che c'è in una fabbrica, in un luogo di lavoro. «Quando si sta un un'azienda ci lega qualcosa di più che lo stipendio, ma l'idea di appartenere a una storia», spiega Renzi.

«Dobbiamo smettere di pensare che il tempo che ci riguarda è il passato. È il futuro, il paese è pieno di esperienze di assoluta eccellenza che è in grado di togliersi di dosso la paura, la muffa, l'idea che la rassegnazione la vinca. La storia si studia, certo, ma si deve scrivere». 

«Oggi si inaugura una fabbrica, è bellissimo, ma la fabbrica più grande che si inaugura oggi è il nostro desiderio di non accontentarci di fare le comparse, di essere ai margini» del mondo, «di non essere solo dei numerini. Noi rappresentiamo la storia di un Paese che ha scritto pagine meravigliose ma che è convinto che la pagina più bella debba ancora arrivare e ci saranno dei rischi da correre li correremo». 

«Cinquantamila persone domani sfileranno per le strade di Roma». A dare le cifre sulla partecipazione alla manifestazione unitaria sul Pubblico impiego che si terrà domani nella Capitale è il segretario generale della Fp Cgil, Rossana Dettori. «Sono in arrivo 600 pullman», a cui si aggiungono treni e traghetti,spiega la sindacalista.

Migliaia di lavoratori sfileranno in corteo, da piazza della Repubblica a piazza del Popolo, a partire dalle 12.30 in rappresentanza di 12 categorie dei servizi pubblici e di 584 professioni diverse dalla scuola alla sanità, dai , servizi pubblici locali alla sicurezza, alla ricerca, e perfino i lavoratori dei servizi privati che offrono servizi pubblici aderiranno alla manifestazione. La viabilità, quindi, potrebbe subire pesanti ripercussioni.

Ad annunciarlo sono stati i segretari generali di categoria del pubblico impiego Rossana Dettori Fp Cgil, Domenico Pantaleo Flc Cgil, Giovanni Faverin Cisl Fp e Giovanni Torluccio Uil Fpl. «Lo sciopero sarà deciso dalla piazza», hanno detto i tre segretari di categoria annunciando che, comunque, la protesta dovrebbe essere proclamata prima della ratifica della legge di Stabilità e, dunque, entro l'anno.
A chiudere la manifestazione, alle 17,30, dal palco di piazza del Popolo, interverranno i leader della Cgil Susanna Camusso, della Cisl Annamaria Furlan e il segretario aggiunto della Uil Carmelo Barbagallo. Inoltre, in rappresentanza dei lavoratori europei interverrà Annelie Nordstrom, presidente del sindacato europeo Epsu.
Anche i rappresentanti dei lavoratori interverranno dal palco di piazza del Popolo e non i segretari di categoria.«Per la prima volta manifesteranno tutte insieme. Un primo segnale di risposta dei lavoratori pubblici che non ne possono più di governi che si accaniscono sempre contro i lavoratori pubblici» ha detto Dettori.

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