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Sabato, 01 Giugno 2024

Ossrom3[1]

È proprio così: Commentarii de Inepto Puero è arrivato nelle mani di Papa Francesco. Occasione è stata l’Udienza Generale dello scorso 10 giugno 2015 in Piazza San Pietro a Roma.

Monsignor Daniel Gallagher, il traduttore di Diario di una Schiappa in latino, ha avuto l’opportunità di consegnare personalmente a Papa Francesco la “copia n.1” della tiratura limitata e speciale di Commentarii de Inepto Puero.

Insieme a quella in latino, però, Monsignor Gallagher ha consegnato a Papa Francesco anche una seconda copia: l’edizione in spagnolo di Diario di una Schiappa (Diario de Greg) perché il Santo Padre "possa controllare l’esattezza della traduzione in latino", verificandola con il testo a fronte nella sua lingua nativa. Come si può vedere nelle foto che seguono, è stato un momento unico, divertente e per noi di grande emozione.

L’edizione speciale e fuori commercio dei Commentarii de Inepto Puero consiste in una tiratura limitata di 200 copie numerate, firmate personalmente da Jeff Kinney, e contiene un contenuto speciale ed esclusivo: il Commento ai Commentarii de Inepto Puero, le note di traduzione firmate da Monsignor Gallagher in lingua latina e, in fascicolo allegato, in italiano.

L’edizione in latino di Diario di una Schiappa di Jeff Kinney, Commentarii de Inepto Puero, è disponibile dal 6 maggio scorso in tutte le librerie in Italia e in Europa – dove ha finora toccato le 10.000 copie – e da settembre sarà disponibile negli Stati Uniti e nel resto del mondo.

A curare la traduzione di questo classico della letteratura per ragazzi, sancendone la sua consacrazione letteraria nella lingua nobile per eccellenza, Monsignor Daniel B. Gallagher, latinista in Vaticano e curatore del profilo Twitter in latino di Papa Francesco.

L’edizione latina di Diario di una Schiappa è la traduzione integrale del testo originale di Jeff Kinney. Un appassionato della Schiappa può leggere il libro in edizione latina con accanto quello nella propria lingua, usandolo come testo a fronte, e divertirsi a scoprire come le frasi dei personaggi, le esclamazioni e le avventure narrate da Greg siano state rese nella lingua di Cicerone. E imparare, divertendosi. Sono i milioni di ragazzi nel mondo, che conoscono a memoria le vicende di Greg e lo sentono come uno di loro, ad aver sentenziato il successo dei Diari. E ora che Greg, anzi ora che Gregorius parla anche latino, forse molti di quei ragazzi riusciranno ad accostarsi alla nobile lingua classica con curiosità, interesse e divertimento. Ed è quello che ci auguriamo.

OssRom[5]

La Stazione Centrale di Milano è diventata un centro di prima accoglienza. Gli immigrati sono ovunque. Si confondono tra i turisti e i pendolari. Bazzicano da un punto all'altro dello scalo milanese. Tre volte al giorno gli viene servito il pranzo. Per il resto sono lasciati a loro stessi. Anche se, come trapela dal Sistema sanitario nazionale, dall’inizio di giugno ci sono stati 108 icasi di scabbia.

Una cifra mostruosa che lievita a 500 se si considera i casi dall’inizio dell’anno. Per questo motivo, la Regione Lombardia ha attivato un presidio sanitario nella stazione Centrale di Milano per assistere gli immigrati che continuavo a riversarsi nel capoluogo lombardo.

Alla Centrale di Milano torna il presidio sanitario per l’accoglienza degli immigrati. "In questi giorni - ha spiegato l'assessore alla Salute Mario Mantovani - sono stati riscontrati numerosi casi di scabbia nei centri di accoglienza della città e, benchè trattasi di patologia non grave, vogliamo alzare il livello d’attenzione". Il presidio sarà chiamato a intervenire solo sulle situazioni di criticità di carattere sanitario che rientrano fra le competenze della Regione Lombardia. "Invece - ci ha tenuto a far presente Masntovani - le difficoltà sul piano sociale e umanitario che qui riscontriamo devono essere affrontate dal governo con risposte adeguate, essendo un tema di carattere nazionale". Anche perché la Regione sta ancora aspettando i 160 milioni di euro promessi per coprire le spese affrontare dagli ospedali lombardi per gli immigrati.

Intanto a Roma :

Dormivano sui cartoni, per terra. Sdraiati su quell’asfalto che, appena il sole è alto in cielo, diventa incandescente come l'inferno

 

Non avevano acqua né cibo, non avevano nemmeno un bagno. L'unico presente nel raggio di centinaia di metri è a pagamento. Eppure, non appena sono intervenute le forze dell'ordine per identificarli e portarli nei centri di prima accoglienza, i 500 clandestini accampati nei pressi della stazione Tiburtina sono fuggiti nel nulla, dispersi per le vie di Roma. Gli agenti ne hanno acciuffati appena diciotto. E gli altri? Siamo certi che non siano pericolosi?

Alcuni dei clandestini che erano accampati davanti alla stazione Tiburtina sono sbarcati con i barconi che approdano nel Sud Italia. Sono soprattutto etiopi ed eritrei, scampati alla fame e alle guerre. Altri, invece, sono fuggiti dai centri di accoglienza. Altri ancora sono stati sgomberati dagli innumerevoli campi abusivi che circondano la Capitale. "Attendiamo un pullman che ci porti via, verso una nuova vita - dice qualcuno - in Germania, Austria, o comunque nel Nord Europa". Ma la verità è un'altra: la maggior parte di questi disperati non ha nemmeno i documenti. Oltre al fatto che Berlino ha sospeso temporaneamente il trattato di Schengen fino al 15 giugno per il G7. Per questo stavano fermi lì, a Largo Mazzoni, via Pietro l’Eremita e via Cupa, dove c’è un centro di accoglienza. La Croce Rossa Italiana, con un medico, infermieri e mediatori culturali, e un camper ormai fisso, provedeva a dare loro i pasti e li assisteva da un punto di vista sanitario. I farmaci venivano forniti (gratuitamente) dalla Asl. "Queste persone - spiegano dalla Croce Rossa - presentano malattie dermatologiche, hanno ustioni provocate dalla nafta dei barconi o ferite da arma da fuoco non curate. Qui proseguiamo anche le terapie iniziate dopo gli sbarchi. Abbiamo circa 60 pazienti al giorno". Alcuni passanti, poi, lasciavano una bottiglia di acqua, qualcosa da mangiare o un po' di spicci.

Questo fino a oggi pomeriggio. Quando sono arrivati gli agenti per identificarli, c'è stato un fuggi fuggi. Solo 18 sono stati identificati e portati all’ufficio immigrazione. Tutti gli altri si sono dispersi per le vie di Roma. Qualcuno ha pure reagito violentemente. E ne è nato un breve parapiglia con i poliziotti che sono, comunque, riusciti a riportare la calma. Ma quasi 500 persone sono riuscite a far perdere le proprie tracce.Intanto

Dopo le polemiche sui migranti con la posizione dura della Lega il presidente della regione Lombardia, Roberto Maroni viene ascoltato alla Camera dal comitato Schengen sul tema dei flussi migratori. Durante l'audizione Maroni ha fatto sapere di avere scritto una nuova lettera ai prefetti della Lombardia, in cui chiede di consentire alle Asl di verificare le condizioni sanitarie nelle strutture che dovranno accogliere i migranti. "Ho appreso dalla stampa del trasferimento in Lombardia di ulteriori 500 migranti - ha detto Maroni - e dunque ho chiesto ai prefetti di sapere se tale notizia corrisponde al vero, le date di arrivo, in quali comuni e in quali strutture andranno i migranti". Domande fatte, ha aggiunto, "per consentire alle Asl competenti di verificare che vi siano le condizioni minime sanitarie, per poter garantire la salute di tutti e per prevenire possibili rischi sul fronte della salute pubblica". Il governo - ha attaccato - "è inadempiente" con le Regioni per quanto riguarda la questione immigrazione definendo "improvvisata" la gestione da parte del Viminale della distribuzione dei migranti. Secondo Maroni "la copertura economica è garantita per il 2014 ma non c'è certezza per il 2015 e 2015". Ed inoltre "non sono stati attivati gli hub regionali, strutture che dovrebbero accogliere i migranti prima che questi vengano distribuiti".

Cosi i Stazioni a rischio collasso per l'emergenza immigrati. La situzione è di emergenza alla stazione di Milano dove è stato approntato un presidio mobile da parte della Croce Rossa per soccorrere gli immigrati visti tra l'altro probabili casi di scabbia. Duro il leader della Lega, Matteo Salvini: "Vadano ad abbracciare Renzi". "Non alimentare la paura", è il monito del presidente della Cei, Angelo Bagnasco.

Vista "la gravissima situazione esistente presso la Stazione Centrale di Milano, dove centinaia di profughi soggiornano nell'androne con scarsissima assistenza sanitaria e con la probabile presenza di scabbia in crescita esponenziale", Croce Rossa Italiana comunica di aver messo a disposizione dell'Assessorato Regionale alla Sanità e dell'Areu 118 un ambulatorio mobile, dove opererà il personale sanitario ASL 1 di Milano, e un'ambulanza per il trasporto dei pazienti infettivi in ospedale.

È in fase di allestimento all'esterno della stazione Centrale di Milano in piazza Duca D'Aosta il presidio sanitario per gli immigrati annunciato dalla Regione Lombardia. Si tratta di una roulotte ambulatorio, nella quale interverrà il personale sanitario dell'Asl, coadiuvato dalla Croce rossa e dall'Areu. "Metteremo a disposizione fissa una ambulanza per i casi di ricovero", ha detto il presidente regionale della Cri Lombardia Maurizio Gussoni, il quale ha spiegato che "l'intervento sarà h12, dalle 8 alle 20". Nel pomeriggio la roulotte ambulatorio dovrebbe già essere in grado di effettuare le prime visite.

"Noi abbiamo fatto il nostro dovere istituzionale. Abbiamo dato segni forti di vicinanza e solidarietà". "Certo c'è un limite. Non si può pensare che Milano da sola, o con pochi altri comuni, possa risolvere un problema epocale. Oggi sempre di più ci vuole corresponsabilità di tutte le istituzioni a partire dal governo, dalle Regioni e soprattutto dall'Europa''. Così il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha risposto a una domanda sulla situazione dei profughi in stazione Centrale a Milano.

"Alimentare la paura non è mai una buona consigliera": così il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ha risposto, a margine di un evento a Expo, alle domande sulle polemiche riguardo al tema dell'immigrazione e sulle critiche alle posizioni della Lega al riguardo: "Bisogna affrontare i problemi con realismo e disponibilità da parte di tutti".

Sei arresti da parte della Guardia di finanza per appalti truccati: tra le gare nel mirino anche quella relativa al restauro dell'aula Giulio Cesare del Campidoglio, dove si riunisce il Consiglio comunale.
La gara sarebbe stata affidata a trattativa privata a Fabrizio Amore, imprenditore coinvolto in Mafia Capitale.

I provvedimenti sono stati emessi dal Gip di Roma che contesta agli arrestati, a vario titolo, i reati di associazione a delinquere, truffa aggravata e continuata in danno del comune di Roma, falso, turbativa d'asta, emissione e utilizzo di fatture false, indebite compensazioni d'imposta, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte con l'aggravante del reato transnazionale, commesso in Roma, Lussemburgo e altrove. Una ventina sono invece le persone indagate.
L'inchiesta degli uomini del Comando unità speciali della Guardia di Finanza ha consentito di scoprire una serie di truffe nel settore degli appalti pubblici. Tra questi, quello relativo al restauro della sala dove si riunisce il Consiglio comunale di Roma, che vedrebbe coinvolti un alto dirigente della Sovrintendenza dei beni culturali di Roma e l'imprenditore Amore. In sostanza, le indagini avrebbero consentito di accertare che l'imprenditore arrestato fosse più che sicuro di vincere la gara tanto da stipulare contratti ed effettuare pagamenti in acconto ai subappaltatori alcuni giorni prima dell'apertura delle buste contenenti le offerte. Il patto tra gli appartenenti all'associazione, sostiene la Finanza, ha fatto sì che alla gara fossero infatti invitate esclusivamente società riconducibili allo stesso soggetto economico. L'indagine ha anche evidenziato come fossero ben radicati i rapporti tra Amore e una serie di personaggi all'interno degli uffici di Roma Capitale: l'imprenditore infatti tramite sue società, controllate da società lussemburghesi, ha concesso in affitto al Comune due strutture residenziali in zona Ardeatina per la gestione delle emergenze abitative della Capitale. E il Campidoglio, per diversi anni, ha pagato circa 2.250 euro al mese per ogni appartamento. Ma alcune di
queste unità immobiliari, anzichè essere destinate all'emergenza casa, erano utilizzate da Amore per fini propri. I finanzieri hanno inoltre scoperto un'evasione fiscale di oltre 11 milioni da parte di Amore attraverso un gruppo di società a loro volta controllate da imprese con sede in Lussemburgo.Intanto :

"Dopo quanto raccontato da Buzzi e riportato dai quotidiani si può affermare serenamente che quella di domani sarà l'ultima seduta del Consiglio di questa legislatura". Così il capogruppo M5s in Regione Lazio, Valentina Corrado, in una nota. "Non so come il Pd potrà giustificare la foto pubblicata oggi - afferma - in cui si vede il capogruppo Vincenzi mentre riceve un foglietto da Buzzi che, secondo la ricostruzione della stampa basata sulle intercettazioni, dovrebbe essere legato a un aumento dei finanziamenti alle Coop di Buzzi attraverso un emendamento. Non so per quanto ancora Zingaretti, con Magrini arrestato e Venafro indagato - prosegue - potrà continuare a recitare la parte della principessa imprigionata in una torre che non si accorge di tutto quello che accade nel castello. Non possiamo permettere che una Regione vada alla deriva per le ingerenze criminali e per le guerre di potere nei partiti degli arrestati, quindi Zingaretti rimetta domani le sue dimissioni e lasci i cittadini laziali di decidere se continuare a essere rappresentati da indagati, arrestati e da chi svolge attività politica solo per proprio interesse e per agevolare gli amici a spese di tutti noi".

"Lo scioglimento del comune di Roma è inevitabile, sarebbe quindi il caso che Marino si dimettesse, stessa cosa dovrebbe fare Zingaretti. Le collusioni con l'attuale gestione del Comune e con l'attuale Consiglio sono palesi ed evidenti. Emergono giorno dopo giorno con il ruolo di molti, assessori, capigruppo ed esponenti di punta del partito democratico". Così il senatore Maurizio Gasparri (FI) che definisce "scandaloso quello che dice Sabella, un magistrato prestato a Marino per fare da foglia di fico". Secondo Gasparri "ancora più scandaloso l'atteggiamento di Cantone, presidente dell'Autorità anticorruzione". "Dalle otto alle quattordici fa il moralista, - afferma il parlamentare - dalle quattordici alle venti fa il giustificazionista per conto di Renzi, giustificando ora Marino, ora De Luca. Siamo ad uno stravolgimento, della realtà e del diritto". "Il fatto che lo scandalo coinvolga tutti i settori politici, - prosegue Gasparri - e chi ha sbagliato dovrà pagare, a qualsiasi partito appartenga, non ci impedisce di chiedere un atto di trasparenza. Le collusioni sono sotto gli occhi di tutti. Buzzi ha pagato perfino gli stipendi dei dipendenti del Partito Democratico. Persone sono state certamente elette in tutte le liste grazie ai soldi ottenuti da Buzzi.
L'infiltrazione quindi è palese. Per molto meno sono stati sciolticomuni piccoli e grandi. Se non lo si facesse saremmo ad una responsabilità penale che dovremmo denunciare nelle sedi competenti.
Ecco perché le dimissioni sono un atto di saggezza che eviterebbero un braccio di ferro inevitabile. Uomini e donne avvisati, mezzo salvati".

L'ex prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro ha dato "mandato ai suoi legali di agire in sede penale civile contro Salvatore Buzzi in relazione alle gravissime affermazioni, calunniose e del tutto infondate, riguardanti presunti rapporti con Manlio Cerroni", ex patron di Malagrotta. Lo si legge in una nota di Giuseppe Pecoraro.
Secondo quanto riportato da alcuni quotidiani Salvatore Buzzi, intercettato dai Ros, al telefono con il suo socio ha detto che Pecoraro, "è corrotto . Ha preso un milione di euro da Cerroni..." "La storia recente -ha affermato l'ex prefetto di Roma- sulle cronache di tutti i giornali, dimostra la mia più totale opposizione a Cerroni.
Ricordo anche che Buzzi, proprio a causa del mio diniego, non potè avere seguito alla sua richiesta di realizzare un centro immigrati a Castelnuovo di Porto".

"Non sono mai venuto a conoscenza da parte di funzionari pubblici di qualsiasi istituzione, specie, ordine e grado di informazioni riservate su inchieste giudiziarie di qualsiasi tipo". E' quanto afferma il deputato del Pd Umberto Marroni riferendosi ad articoli di stampa che "puntano a screditare la mia persona" e per i quali ha dato mandato di querelare. Secondo il deputato, si utilizzano "atti della Procura e spezzoni di intercettazioni, per diffamarmi con ricostruzioni fantasiose e non rispondenti al vero". Quanto al periodo a cui si riferisce il colloquio con Buzzi, Marroni spiega che "era quello della campagna elettorale per le Europee che mi vedeva impegnato come esponente del Pd a sostenere il Partito in un'importante competizione elettorale, verso i cittadini e le forze sociali, tra cui il mondo produttivo delle cooperative, compresa la 29 giugno, che ribadisco ancora una volta era considerata da tutti un esempio nel recupero di ex detenuti. Invito quindi i giornalisti a non costruire fantasiose ricostruzioni come in questo caso, e visto che ricorre in questi giorni sulla stampa un'altra notizia totalmente falsa che riguarda la mia persona, ribadisco per l'ennesima volta come già fatto con un comunicato del 17 dicembre 2014, una cosa semplice da verificare per qualsiasi giornalista, che non ho mai posseduto né un cavallo, né una barca"

"Sono assolutamente estraneo da qualsiasi responsabilità e nell'interesse del gruppo Pd alla Regione, dell'Amministrazione regionale e del Partito Democratico mi dimetto da capogruppo". Marco Vincenzo, capogruppo del Pd alla Regione Lazio si dimette dopo alcun articoli di giornale che lo indicano come coinvolto nell'inchiesta Mafia Capitale. Un altro tassello perso da Zingaretti dopo le dimissioni nel marzo scorso del suo ormai ex capo di Gabinetto Maurizio Venafro.

In merito a notizie su organi di stampa smentisco di aver presentato in Consiglio regionale emendamenti per finanziare Campidoglio e municipi -spiega Vincenzi- Sono destituite di fondamento, quindi, le affermazioni di Salvatore Buzzi su un mio presunto interessamento per far ricevere al municipio di Ostia 600mila euro"."Ho visto Buzzi due volte - continua Vincenzi - e nel corso degli incontri mi aveva chiesto di intercedere per far ottenere fondi ad Ostia. Una richiesta alla quale non ho dato alcun seguito. Anche il Ros dei carabinieri non ha trovato alcun riscontro alle affermazioni, false, di Salvatore Buzzi come è facile evincere dalle conclusioni dell'informativa".

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