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         “E’ da prima dell'estate che, nel cantiere di via Luca Giordano al Vomero, non si vedono operai né a tutt'oggi sono note le ragioni per le quali i lavori di riqualificazione restano allo stato fermi. Diverse le congetture poste in campo nelle discussioni che animano ogni giorno i dibattiti al riguardo nel popoloso quartiere collinare. C'è chi è avanza l'ipotesi che sarebbero finiti i fondi a disposizione, altri invece attribuiscono l'attuale stato di cose a problemi di natura tecnica, presumibilmente generati dai sottoservizi presenti nel tratto ancora da completare. Un vero e proprio "mistero" sul quale, almeno fino a oggi, non è stata fatta chiarezza da parte degli uffici competenti dell'amministrazione comunale, lasciando così aperta ogni possibile soluzione ". E' quanto afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari che da tempo segue, con particolare attenzione, le vicende di questo cantiere infinito, raccogliendo ogni giorno le numerose lamentele e le proteste di commercianti e residenti della zona.

            "L’unica cosa certa, a questo punto - stigmatizza Capodanno -, è che, nonostante siano passati oltre venti mesi dall’inizio delle lavorazioni, dopo la consegna avvenuta il 7 gennaio 2015 e nonostante siano ampiamente decorsi i 300 giorni indicati nel cartello di cantiere, scaduti il 2 novembre dell’anno scorso, i lavori in  questione sono da mesi bloccati “.

             “Resta da completare un tratto tra via Solimena e via Scarlatti, peraltro in pessime condizioni manutentive - aggiunge Capodanno - dove è anche presente un'area recintata diventata, a seguito del fermo dei lavori, un ricettacolo di rifiuti e di foglie morte ".

             “Come se non bastasse – aggiunge Capodanno –  alla confluenza tra via Luca Giordano e via Solimena, dove l’impresa incaricata è intervenuta più di recente, si è manifestato di recente un avvallamento, più volte segnalato, senza che si sia provveduto a eliminarlo  “.

             Capodanno chiede all'amministrazione comunale che si faccia finalmente chiarezza, una volta e per tutte, sia sull'esecuzione a perfetta regola d'arte dei lavori già realizzati,, sia sui tempi necessari per la ripresa dei lavori e per il loro completamento auspicando che ciò avvenga in tempi rapidi, e, comunque, prima del periodo natalizio, liberando finalmente la strada dall'eterno cantiere.

Sabato 24  settembre, dalle ore 20.00 sul sagrato del Duomo di Napoli,  ritorna il San Gennaro Day, il premio che riconosce il "miracolo" terreno dell'arte, dell'imprenditoria, della musica, della cultura e della meridionalità. Una vera e propria festa laica accanto alle celebrazioni religiose in onore del santo patrono, una Kermesse che vede avvicendarsi ospiti che ogni giorno rappresentano la parte positiva e produttiva della città di Napoli. Giunto alla quarta edizione, il San Gennaro Day sarà una grande maratona di suoni, emozioni e grandi momenti di spettacolo e come ogni anno si aprirà con una Lectio Magistralis. Dopo le lezioni in piazza tenute negli scorsi anni da Aldo Masullo e Gerardo Marotta, quest’anno la Lectio Magistralis sarà affidata a Paolo Isotta, autore di due grandi successi editoriali per la Marsilio Editori ( La virtù dell'elefante 2014, tre edizioni e Altri canti di Marte 2015),  che terrà la sua lezione  in lingua napoletana. “Con questa Lectio Magistralis – spiega il direttore artistico Gianni Simioli – vogliamo contribuire al rilancio della lingua napoletana auspicandoci che ben presto sia studiata nelle scuole almeno della Campania”. 

Nelle precedenti edizioni la Kermesse ha ospitato nomi come Aldo Masullo Gerardo Marotta, Belen Rodriguez, Lina Sastri, Gigi D’Alessio, Sal Da Vinci, Leopoldo Mastelloni, Giampaolo Morelli, i Manetti Bros, Liliana De Curtis, Clementino, solo per citarne alcuni. Anche quest’anno regalerà grandi momenti di spettacolo che, nelle scorse edizioni, ha registrato un grande successo di pubblico (7mila spettatori nel 2013; 9mila nel 2014; 12mila  nel 2015) e una grande attenzione da parte dei media e tanta curiosità anche tra gli addetti ai lavori. Ad accogliere i premiati come sempre ci sarà Gianni Simioli, direttore artistico della Kermesse organizzata e prodotta dalla Jesce Sole all’interno del più ampio  progetto Imago Mundi feste e santi della città di Napoli fortemente voluto dall’ Assessorato  alla Cultura e al Turismo di Napoli la cui direzione artistica è firmata da Giulio Baffi.

Tra i premiati ed ospiti  di questa quarta  edizione: lo storico della musica Paolo Isotta;  il regista Ferzan Ozpetek che girerà nella città partenopea il suo prossimo film “Napoli velata”, Stash il frontman dei The Kolors, Cristina Donadio, Francesco Cicchella, Massimiliano Gallo, Enzo Campagnoli, Luca Del Gado, Francesco Di Leva e l’associazione Next, Letizia Gambi, i The Rivati, Lara Sansone, Barbara Foria,  e Francesco Merola che riceverà il premio alla memoria in ricordo di Mario Merola a dieci anni dalla sua scomparsa.

Anche al Vomero fervono in questi giorni i preparativi per la festa di San Gennaro. Si tratta un evento molto sentito dagli abitanti della collina. Bisogna ricordare, al riguardo, che la tradizione popolare, fonti epigrafiche e testimonianze monumentali collocano il primo miracolo della liquefazione del sangue del Santo Patrono proprio nel territorio del Praedium Antinianum, tappa obbligata, in epoca romana, lungo la via Puteolana che, per colles, collegava la città flegrea a Napoli. Il miracolo sarebbe avvenuto durante una pausa della processione liturgica organizzata dalla diocesi di Napoli e della Campania per la traslazione del corpo e della testa di San Gennaro dall’agro marciano, dove era la sepoltura, alle catacombe di Capodimonte, attuale dimora delle spoglie del santo. Il corteo avrebbe assistito al miracolo quando, durante una sosta sulla collina,  Eusebia, la nutrice del santo, nata e residente nel casale di Antignano, fece dono delle ampolle contenenti il sangue del martire, raccolto, come si usava all’epoca, presso la solfatara all’atto del martirio, e custodite dalla stessa nutrice per anni. La tradizione popolare vuole che il miracolo sia stato determinato dall’incontro tra la testa ed il sangue del Santo. L’evento viene ricordato sia da un altorilievo posto nella Basilica in via S. Gennaro ad Antignano, una delle tre chiese dedicate al santo nel quartiere collinare, dove si osserva Eusebia che, genuflessa, dona le ampolle al Vescovo che guida la processione, sia dal cippo che nel 1941 venne posto dalla delegazione pontificia a poca distanza dalla stessa Basilica.

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