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Contro l'Isis 27 paesi con il benestare dell'ONU

I raid americani vicino Baghdad sono stati lanciati per difendere le forze irachene sotto attacco ed è la prima volta che vengono condotti vicino alla capitale da quando è iniziata la campagna militare americana contro l'Isis nel Paese, l'8 agosto scorso.

Circa mille militanti di nazionalità turca combattono tra le fila dello Stato Islamico (Is) rivela il New York Times, citando fonti governative di Ankara. Secondo il quotidiano, la Turchia è una delle principali fonti per il reclutamento di miliziani dell'Is. Nell'articolo si racconta la storia di un ex combattente turco di 27 anni arrivato in Siria con 10 amici e poi unitosi all'Is dopo 15 giorni di addestramento. L'uomo, la cui identità non è stata resa nota, ha dichiarato di aver sparato a due «nemici», di aver partecipato a un'esecuzione in pubblico e di aver sepolto viva una persona. La Turchia ha annunciato nei giorni scorsi che non parteciperà attivamente alle operazioni militari della coalizione internazionale in Iraq e Siria e non concederà le sue basi per raid aerei contro obiettivi jihadisti. Ankara ha spiegato di non voler mettere a repentaglio la vita dei 49 turchi rapiti in un assalto al consolato di Mosul tre mesi fa e ancora nelle mani dell'Is.

Colpiremo i santuari del isis in Siria ha detto il capo del Pentagono, Chuck Hagel, nel corso di un'audizione davanti al Senato americano, e come riferiscono le agenzie stampa I raid aerei americani, ha spiegato Hagel, "colpiranno i santuari siriani dello stato islamico, come i centri di comando e quelli logisitici, oltre alle infrastrutture" che sono in mano agli estremisti.

Il capo del Pentagono ha ribadito che "gli Stati Uniti non coopereranno col regime siriano di Bashar al-Assad" e reso noto che "i raid Usa sulle postazioni Isis in Iraq sono stati gia' piu' di 160, spiegando come i bombardamenti siano serviti a indebolire le forze degli estremisti e a dare piu' tempo al governo di Baghdad di costruire una coalizione piu' ampia".

Intanto gli Usa aprono agli attacchi di terra: la vera novità arriva dalle parole del capo di stato maggiore americano, il generale Martin Dempsey, che per la prima volta evoca un possibile intervento delle truppe di terra. E se per settimane - da Barack Obama in giù - il tormentone è stato quello dei "no boots on the ground", adesso immaginare soldati americani impegnati in missioni di combattimento al fianco dei militari iracheni e curdi non appare più come una cosa impossibile. "Se si renderà necessario lo raccomanderò al presidente", ha detto Dempsey, riferendosi a possibili "operazioni complesse".

L ultimo video di minaccia rilasciato dall'Isis, che prende di mira il presidente Usa Obama e la Casa Bianca, è montato come un trailer cinematografico a metà tra il film di guerra e un videogame, con tanto di sigla finale "Flames of War - Fightins has just begun"

"Fiamme di guerra - il combattimento è appena iniziato": l'avvertimento è chiarissimo, inequivocabile dopo poco meno di novanta secondi in cui i militari occidentali sono raffigurati avvolti dalle fiamme, in macabri fotogrammi alternati a immagini di armi automatiche e bazooka. A rendere il tutto ancora più inquientante, la scritta finale "coming soon", come nel trailer di un film.

Due particolari - i riferimenti ai videogiochi e l'uso di linguaggi cinematografici come la slow motion e la scritta "coming soon"- che fanno pensare che il filmato sia stato realizzato soprattutto per attrarre i giovani americani ed europei.

Nelle sequenze finali la Casa Bianca viene ripresa di notte e con un'inquadratura che ricorda una macchina in movimento che avanzi verso la dimora presidenziale a gran velocità. Uno stacco, ed ecco un'altra scena in cui un uomo mascherato di nero punta una pistola alla testa di alcuni prigionieri inginocchiati di fronte a lui.

Lo hanno sottoscritto in 27, tra organizzazioni internazionali e paesi occidentali, dagli Usa alla Russia, ma anche arabi e musulmani. L'aspetto militare, inteso come forze in campo e ruolo dei partecipanti, è ancora da definire, ma intanto è stato spazzato via qualsiasi dubbio sulla legalità di un intervento militare contro l'esercito dell'Isis. «Il Consiglio di sicurezza l'ha stabilito nella sua risoluzione 2170: Dae'ch (acronimo arabo dell'Isis, l'Esercito islamico) costituisce un immenso pericolo per la sicurezza internazionale - ha detto François Hollande aprendo la conferenza accanto al collega iracheno Fuad Massum -. La battaglia degli iracheni contro i terroristi è anche la nostra, dobbiamo impegnarci insieme al loro fianco».Intanto mentre i venti di guerra diventano forti qui in Italia e in Europa la crisi avanza :

Inflazione stabile a 0,4% ad agosto nella zona euro rispetto al mese precedente, mentre l'Italia è in deflazione: -0,2% (a luglio era a 0%). Lo comunica Eurostat. In Ue è stabile a 0,5%.Oltre all'Italia, tasso negativo anche in Bulgaria (-1%),Spagna (-0,5%),Estonia, Grecia e Slovacchia (-0,2%), Polonia e Portogallo (-0,1%).

Produzione edilizia stabile a luglio sia nella zona euro che nell'Ue-28, dopo il calo di giugno di 0,4% e 0,1% rispettivamente. Lo comunica Eurostat nella sua prima stima. Su base annua si registra un aumento di 0,4% nella zona euro e 0,6% nell'Ue-28. A luglio, gli aumenti maggiori in Ungheria (+3,9%), Germania (+1,7%), Spagna e Svezia (+1%). I cali più accentuati in Repubblica Ceca, (-3,1%), Slovenia (-2,1%), Francia (-1,5%) e Polonia (-1%). Per l'Italia il dato non è disponibile.

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