Per la prima visita in Europa dalla sua elezione, il presidente egiziano al Sisi ha scelto l'Italia. Sarà infatti a Roma il 24 novembre per 48 ore di incontri istituzionali e meeting tematici. Il primo giorno sarà dedicato agli incontri istituzionali, a partire dal premier Matteo Renzi che lo riceverà assieme ad una delegazione di ministri. In seguito parteciperà assieme ad una delegazione di imprenditori al simposio promosso dall'Italian-Egyptian Business Council. Obiettivo, rafforzare la cooperazione politica ma soprattutto incentivare gli investimenti. Sul tavolo interessi comuni in settori nevralgici come la cooperazione industriale, la formazione nel tessile, nella lavorazione dei gioielli, nella moda, nel turismo e nell’istruzione con l'idea di costruire una università italiana in Egitto. Le infrastrutture saranno un interessante banco di prova, con Roma pronta a investire almeno dieci milioni di euro per realizzare il rinnovamento e l'ampliamento di porti strategici come Damietta, Alessandria e Port Saidper e per costruire la linea ad alta velocità tra Alessandria-Cairo-Assuan.
La due giorni del presidente egiziano in Italia rappresenta un momento significativo, anche per via della transizione di cui al Sisi è stato protagonista nel suo Paese. Come annunciato in queste settimane dallo stesso Generale Al Sisi, uno dei maggiori obiettivi del suo governo sta nel miglioramento della sostenibilità delle finanze pubbliche. Il panorama egiziano è stato caratterizzato da notevoli disavanzi pubblici a causa di spese insostenibili passate. Ciò ha provocato un forte danno all'economia nazionale che, da oggi, può contare sulla volontà del governo di intervenire nel campo del welfare con misure che incideranno per circa il 20% dell'intero bilancio. Un pacchetto che produrrà una riduzione del deficit di bilancio pari al 2% del pil.
L'Egitto, inoltre, è atteso da un intervento riformatore a trecentosessanta gradi che al Sisi intende realizzare in vari campi, come la burocrazia, il business, le imprese, la giustizia. Il Paese con i suoi 90 milioni di abitanti è quello che ha fatto registrare una crescita più intensa alla voce investimenti esteri. Negli ultimi due lustri infatti ha toccato quota +30% anche grazie a circa 880 imprese italiane che producono un fatturato totale di 3,5 miliardi di euro annui. E'la ragione per cui lo stretto rapporto già esistente con l'Italia, in virtù di interventi diretti condotti in loco da realtà italiane come Eni ed Edison, non può che migliorarsi e immaginare nuove opportunità per le nostre piccole e medie imprese. Lo testimoniano i numeri relativi agli scambi commerciali tra Italia ed Egitto, che nei primi sei mesi dell'anno in corso si sono attestati a un più 6,5% circa 2,6 miliardi di dollari con progetti targati Italia per 1465,39 milioni dollari.