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San Giuseppe, una processione molto partecipata

“Una grande gioia, per questa comunità cristiana, avere l’opportunità di celebrare la festa di San Giuseppe e accompagnare il simulacro per le strade di questa parrocchia come segno del passaggio di Dio che viene a visitare le nostre case, le nostre famiglie, che ci dà quel conforto e quella speranza di cui abbiamo bisogno nella nostra vita. Gioia che è accresciuta dalla liturgia di questa quarta domenica di quaresima in cui ci viene raccontata la guarigione del cieco nato”. Così il vescovo di Ragusa, mons. Giuseppe La Placa, durante l’omelia di domenica pomeriggio in occasione della celebrazione della santa messa nella giornata dedicata alla festa esterna del patriarca che, in città, si celebra con maggiore partecipazione nella parrocchia del Santissimo Salvatore in centro storico. Il presule ha puntato i riflettori dell’attenzione sul battesimo “in cui – ha detto – riceviamo la nuova dignità della vita stessa di Dio che, nel giorno in cui abbiamo letto le vicende evangeliche del cieco nato, è simboleggiata dalla frantumazione delle tenebre. Il segno a noi consegnato a tal proposito è la candela che si accende per il cero pasquale e che ci invita a istituire una lotta contro il peccato che si manifesta in tanti modi. Ripensare al nostro battesimo significa comprendere che cristiano sono io, come vivo la mia testimonianza di fede e, soprattutto, ci serve a chiederci: la salvezza che Cristo ha operato in me sono capace di trasmetterla ai miei fratelli?”. Il vescovo ha presieduto la celebrazione eucaristica. C’erano, naturalmente, i due parroci del Santissimo Salvatore, i sacerdoti Luigi Diquattro e Corrado Garozzo. Subito dopo, l’uscita del venerato simulacro, accompagnata da uno spettacolo pirotecnico, a cui ha fatto seguito la processione per le principali vie del centro storico con una sosta prevista presso la parrocchia Angelo Custode.

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