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E la sua Panda rossa pizzicata in divieto di sosta? «Chiedo scusa a romane e romani - ha detto Marino - e mi assumo le mie responsabilità. Ma per ironia della sorte non ho ricevuto nessuna multa per quella sosta vietata, purtroppo non sono passati i vigili a controllare».

Sul caso multe ci metto la faccia e le ho pagate anche se non dovevo". Così sindaco di Roma Ignazio Marino in consiglio comunale relazionando sul caso multe. Il sindaco ha anche chiesto scusa per "la mia auto in divieto di sosta". "Per quanto mi riguarda - ha precisato inoltre Marino - non ci sono dimissioni né elezioni in vista. Andiamo avanti, in modo convinto e deciso".

"Dimissioni, dimissioni". Così il pubblico in aula Giulio Cesare aveva accolto l'ingresso del sindaco Ignazio Marino che dovrà relazionare il Consiglio comunale sul caso multe. "Te ne devi andare", hanbno urlato alcuni del pubblico mascherati da pagliacci. Dopo una interrogazione del senatore Andrea Augello (Ncd), la denuncia ai carabinieri del sindaco e l'apertura da parte della Procura di Roma di un fascicolo contro ignoti, oggi la vicenda è arrivata in Consiglio Comunale.

"Ho detto agli uffici, che pur mi comunicavano che non ero tenuto a farlo, che volevo pagare le multe. Mi sono state indicate le somme ed ho pagato", ha proseguito il sindaco che è stato applaudito quando ha detto "in questi giorni la mia Panda rossa è stata trattata manco fosse un caccia bombadiere". "In questa settimana di morbosa attenzione la mia auto è anche stata fotografata in divieto di sosta. Anche di questo mi assumo la responsabilità e chiedo scusa a romane e romani", ha spiegato.

La relazione del sindaco di Roma Ignazio Marino sull'affaire multe ha trasformato la gremitissima Aula Giulio Cesare in uno stadio. Cori e striscioni hanno scandito ogni passaggio della relazione con supporter a favore e contro il primo cittadino, con pochi cittadini non politicizzati seduti ad ascoltare. "Te ne devi andare", intonano cantando esponenti di destra, "Marino sindaco di Roma", gli rispondono a sinistra; applausi e fischi quasi coprono le parole di Marino.

Le ipotesi dimissioni vengono ancora una volta escluse categoricamente dal sindaco durante la sua relazione in Aula: «Ho letto di mie dimissioni e vi dico la verità: ho sorriso. Chi ne parla non vuole comprendere le dimensioni della nostra sfida».

«Anche pallotta mi ha chiamato preoccupato per le mie possibili dimission per paura che possa naufragare il progetto dello stadio. Ma l'ho rasicurato: non mi dimetto», ha detto ancora Marino.


«Per quanto mi riguarda non ci sono dimissioni né elezioni in vista. Andiamo avanti, in modo convinto e deciso», ha detto ancora Marino. «Spero che si smetta di chiedere le mie dimissioni: sarebbe l'unico caso al mondo in cui si chiede di dimettersi a un sindaco che ha pagato multe che non doveva pagare» ha aggiunto. «Concentriamoci invece sulle cose da fare, che sono tante - ha concluso Marino - e sui cambiamenti attivati e da realizzare».

Nell'Aula la tensione durante l'intervento di Marino era altissima e il clima da stadio. Da una parte ci sono i "mariniani" che fanno ovviamente il tifo il per il sindaco mentre dall'altra parte salgono fischi e insulti dagli esponenti di Ncd, tutti con il naso rosso da clown. Tra loro il deputato Vincenzo Piso che a un certo punto ha interrotto la relazione del sindaco mandandolo leteralmente a quel paese, scaldando ulteriormente gli animi dei presenti.

Marino è stato più volte interrotto dai consiglieri Ncd al grido "dimettiti". E alla fine ci sono stati cori, urla e pernacchie.

Non finiscono i guai per la Panda rossa di Ignazio Marino, al centro del caso multe che ha coinvolto il sindaco di Roma. 

Ieri l'utilitaria è stata "beccata" in divieto di sosta nel centro di Roma. A denunciarlo il consigliere regionale del Lazio Fabrizio Santori del gruppo misto.

E mentre tutti guardano le multe del Sindaco in strada a Tor Sapienza vince la rabbia. Contro tutti. Istituzioni comprese. "Proteggete loro e non noi - gridano donne e uomini a polizia e carabinieri schierati davanti al centro - ma lo stipendio ve lo paghiamo noi". Per non parlare dei politici, compresi quelli che hanno annunciato la loro presenza. Il leader leghista Borghezio domani andrà a Tor Sapienza. "Vuole venire Borghezio? Vuole venire Salvini? Vengano pure, cacceremo via anche loro. Noi non facciamo la guerra agli immigrati, facciamo la guerra alle istituzioni che non ci proteggono da chicchessia, stranieri o no. I politici vengono e fanno vetrina", dicono i cittadini di Tor Sapienza. Che non risparmiano un primo cittadino che è anche il loro sindaco, oggi a Londra. "Qui non si è ancora visto, è una vergogna", urlano. Quello che resta oggi sono le lacrime di dolore e gli abbracci degli operatori del centro di via Morandi ad accompagnare i ragazzi minorenni lontano dalla paura e dalla violenza. Dopo che erano fuggiti dalla paura e dalla violenza della guerra.

La trasmissione Le Iene, in un servizio di Dino Giarrusso, è infatti riuscita a riprendere la Panda del sindaco sotto la sua abitazione in divieto di sosta e lo stesso Marino che cade dalla bicicletta per dribblare le domande dell'inviato. «Tutto è partito - spiega una nota della trasmissione - qualche settimana fa quando, raccontando della panda rossa di Marino posteggiata gratuitamente nel parcheggio custodito del Senato, senza che fosse più un senatore, le Iene hanno scoperto una cosa molto strana: la macchina del Sindaco è stata per molto tempo posteggiata in zona ZTL, cioè a traffico limitato, nonostante il permesso della sua auto fosse scaduto il 23 giugno 2014. Permesso rinnovato ben due mesi dopo, il 21 agosto 2014».

La Iena Giarrusso ha provato a chiedere spiegazioni al Sindaco Ignazio Marino che, però, ha preferito non rispondere. «Per sfuggire alle domande dell'inviato - conclude la nota - Marino cade dalla bicicletta».

Dopo gli alfaniani è stata la volta dei grillini protagonisti di un altro blitz: questa volta i quattro consiglieri pentastellati hanno agitato una chiave gigante: «Con questa apriremo l'aula ai cittadini e magari anche la Panda di Marino». Poi la maggioranza ha chiesto che «il sindaco riferisca in aula del Panda-gate».

Il gruppo consiliare di M5s ha presentato una sceonda mozione di sfiducia dopo quella di Ncd al sindaco Marino. Entrambe non saranno non discusse oggi.

Il consiglio stenta a decollare per mancanza di numero legale. A fare da sottofondo le urla «Marino assente e il Pd dove sta?», strillate dagli esponenti di Ncd.

l sindaco Ignazio Marino ha fatto sapere da Londra di essere pronto a rferire all'aula sulla vicenda "Panda-gate". In questo modo il chirurgo dem risponde all'invito pressante che gli ha posto il capogruppo della maggioranza Fabrizio Panecaldo. Il sindaco andrà in aula marted prossimo. Il braccio di ferro dunque continua. 

Intanto oggi, con il sindaco assente per una visita istituzionale a Londra, il consiglio comunale si è animato tra cartelli e sfottò. Prima che iniziasse la seduta dei militanti di Ncd, tra cui la consigliera Lavinia Mennuni, sono saliti sullo scranno più alto dell'aula e hanno mostrato un cartello ironico sulla vicenda delle multe del sindaco: «Marino non paga le multe ma tartassa i romani».

“Da oggi nella Regione Veneto la ricetta rossa, quella utilizzata dai medici per le prescrizioni sanitarie in convenzione sia di farmaci che di esami clinici, va in pensione. Al suo posto entra la ricetta elettronica. Nel Lazio invece, prima fra le regioni italiane in fatto di prescrizioni e screening preventivi, ancora non se ne parla. E questo fatto desta preoccupazioni pesanti sulla gestione dell’intera cosa pubblica”.
Lo dichiara il presidente di AssoTutela, Michel Emi Maritato che precisa: “Già perché le ricadute della carenza di informatizzazione nell’ambito sanitario investono l’intero settore economico e finanziario della nostra regione in quanto gli investimenti in ogni campo sono frenati dal fatto che siamo sottoposti da oltre 7 anni a uno stretto regime di rientro dal deficit. A questo punto rimane doveroso chiedere al presidente del Lazio Zingaretti e al coordinatore della Cabina di regia D’Amato se intendono avviare il processo per passare dalla ricetta rossa a quella elettronica così come hanno fatto Abruzzo, Marche, Emilia Romagna e Veneto o continuare con la politica del fanalino di coda”.
“Abbiamo chiesto da tempo un incontro sui tavoli regionali per parlare di azioni di rilancio che peraltro porterebbero parecchio giovamento ai ritmi di spesa sanitari e parecchio giovamento ai cittadini-utenti del SSR, ma tutto questo senza successo perché questa Regione - prosegue Maritato - si è arroccata su posizioni troppo lontane dalle associazioni e dalla vita quotidiana che gli oltre 5 milioni di cittadini laziali trascorrono tra burocrazia e vessazioni. E’ necessario invece - conclude Maritato un confronto pubblico sulle azioni concrete intraprese e da intraprendere a breve direttamente presso la sede della Pisana visto che ci stiamo avviando al II anno di consiliatura Zingaretti”.

Una polveriera....scontri fra i residenti di Tor Sapienza e le forze dell’ordine legati al centro di accoglienza per rifugiati politici in via di Giorgio Morandi. Verso le 22.30 almeno duecento abitanti sono tornati in strada: lo stesso copione di ieri sera ma questa volta i toni sono stati ancora più accesi e violenti. La protesta e i disordini, dopo cariche della polizia, sono terminati poco prima della mezzanotte.

la rivolta anti-immigrati alla periferia di Roma, nel quartiere di Tor Sapienza, ha cominciato con il lancio di sassi e i cassonetti dati alle fiamme nella notte tra il 10 e l'11 novembre, una cinquantina di persone ha tentato ieri sera un vero e proprio assalto al centro, tirando bombe carta anche contro le forze dell'ordine, rimaste dalla notte precedente a presidiare la struttura.

Durante la protesta, in viale Giorgio Morandi sono stati incendiati cassonetti e automobili. Testimoni raccontano di una reazione da parte degli ospiti del centro che hanno risposto lanciando oggetti dalle finestre, e di cariche della polizia per disperdere i manifestanti. Due i feriti lievi, tra cui un poliziotto, trasportati in ospedale con qualche contusione. La tensione era rimasta alta per tutto il giorno nel quartiere alla periferia est, dopo la rivolta dei cittadini contro il centro di prima accoglienza per immigrati, con lancio di sassi e cassonetti in fiamme. Fuori alla struttura di viale Giorgio Morandi è stato istituito un presidio fisso delle forze dell'ordine per evitare che la situazione possa nuovamente degenerare. Intanto ieri pomeriggio gli abitanti sono tornati in strada per una riunione pubblica alla quale erano invitati anche i rappresentanti del V Municipio. Più di quattrocento i partecipanti che hanno invaso la strada, creando disagi al traffico della zona.

Al centro della protesta c'è il centro di accoglienza per rifugiati politici che occupa alcuni appartamenti dei palazzoni di via Giorgio Morandi. Una convivenza con i residenti che da tempo si è rivelata fragile e problematica. «Qui non c’è legalità - gridano i manifestanti -. Vogliamo le forze dell’ordine e deve essere spostato il centro di accoglienza». A destare le maggiori proteste è quella parte del centro destinato a persone che sono staccate dalla famiglia. «Qui arriva di tutto - si sfogano i residenti -. Nel centro ci sono anche i delinquenti. Sono aumentate le rapine e i furti».

Tre sere fa si sarebbe addirittura verificata una tentata violenza sessuale ma la notizia è ancora da accertare. Ma queste voci hanno fatto montare la protesta. Fra i manifestanti si è infiltrato qualche facinoroso che ha agito a volto coperto. La polizia ha sequestrato alcuni sampietrini. Sul posto anche la polizia scientifica.

"La tensione è alle stelle - racconta Tommaso Ippoliti, presidente del comitato Tor Sapienza ai giornalisti delle agenzie -. Da anni questa borgata è stata abbandonata, non si può uscire la sera e ultimamente le aggressioni e i furti sono aumentati. Qualche giorno fa una ragazza che portava a spasso il cane è stata molestata nel parco in pieno pomeriggio. Come comitato prendiamo le distanze dagli episodi di violenza della scorsa notte, ma la gente è giustamente esasperata - dice Ippoliti -. Chiediamo più sicurezza".

Atterraggio a Roma del volo A EY084 Etihad

Etihad Airways, la compagnia aerea nazionale degli Emirati Arabi Uniti ha dato il via il 15 luglio scorso al servizio no-stop giornaliero tra Abu Dhabi e l’aeroporto di Roma Fiumicino.

Sul volo era presente una delegazione della compagnia aerea che comprendeva, tra gli altri, il Senior Vice President Executive Affairs, Hasan Al Hammadi e il Senior Vice President Government and Aeropolitical Affairs, Khaled Al Mehairbi.

Gli ospiti a bordo del volo inaugurale sono stati omaggiati di uno speciale certificato a ricordo dell’occasione, mentre la cerimonia di taglio del nastro ha avuto luogo all’aeroporto di Roma, alla presenza dell’Aviation Marketing Development Director di Aeroporti di Roma (ADR), Fausto Palombelli.

Nella mattinata del 16, invece, il Presidente e CEO della compagnia, l’australiano James Hogan era stato protagonista di un’affollata conferenza stampa i cui contenuti vertevano, in particolare sullo stato della trattativa per l’acquisizione del 49% di Alitalia, materia su cui ,peraltro, Hogan aveva anticipato non potersi diffondere troppo, stante la pendenza dei negoziati. Ha tuttavia auspicato che si possa chiudere entro fine luglio, assicurando che la UE non dovrebbe avanzare opposizioni, poiché non si tratterebbe di una quota maggioritaria di controllo.

Affiancava Hogan la direttrice per l’Italia Lorna Dalziel.

Le celebrazioni a Roma sono continuate con una serata di gala che ha visto la partecipazione di circa 300 ospiti, tra i quali rappresentanti di istituzioni governative, operatori del turismo, compagnie aeree partner di Etihad Airways, agenti di viaggio.

Il servizio giornaliero di Etihad Airways per Roma è operato da un aeromobile Airbus A330-200 configurato in due classi, con 22 poltrone completamente reclinabili in Business Class e 240 posti in Economy Class.

James Hogan, Presidente e Chief Executive Officer di Etihad Airways, ha affermato: “L’Italia è un mercato molto importante per Etihad Airways e siamo entusiasti di poter contare su una seconda base italiana, dopo Milano Malpensa.. Con l’avvio dei collegamenti su Roma, abbiamo rafforzato il nostro impegno in Italia e la già stretta relazione economica e politica tra il vostro Paese e gli Emirati Arabi Uniti, che ne sono il principale partner commerciale per il Medio Oriente e il Nord Africa. La domanda da parte di viaggiatori business e leisure è incredibilmente forte su questa rotta, favorita anche dalle diverse coincidenze con voli intercontinentali che offriamo in entrambe le direzioni, sia con i nostri voli che con quelli dei nostri partner”.

Lorenzo Lo Presti, Amministratore Delegato di Aeroporti di Roma S.p.A., ha dichiarato: “Siamo onorati di dare a Etihad Airways il nostro benvenuto a Roma; il nuovo volo giornaliero della compagnia aerea diretto ad Abu Dhabi rappresenta un’altra pietra miliare importante per la crescita del traffico passeggeri e merci da e per il principale aeroporto italiano. Siamo sempre stati particolarmente attenti ai mercati emergenti e il Medio Oriente è una zona che continua a incrementare l’offerta di voli diretti. Siamo certi che questa nuova connessione tra il nostro hub e la capitale degli Emirati Arabi Uniti aumenterà il flusso di traffico business e turistico in entrambe le direzioni.Guardando al futuro, l’aeroporto Leonardo da Vinci, situato strategicamente a Roma Fiumicino, è pronto per fare la sua parte nell’accogliere un numero sempre crescente di visitatori in Italia e fornire coincidenze rapide e comode, destinate al resto dei paesi compresi nell’area del Mediterraneo”.

L’operativo voli Roma – Abu Dhabi di Etihad Airways offre collegamenti verso le destinazioni della regione del Golfo, il subcontinente indiano, Africa, Asia e Australia. Nella direzione opposta, la tratta Abu Dhabi – Roma collega città europee come Belgrado, Bolzano, Tirana e Zagabria in coincidenza con i voli operati dagli equity partner Air Serbia ed Etihad Regional.

In aggiunta, gli accordi di codeshare siglati con Alitalia sui voli tra Abu Dhabi, Roma e oltre si estendono a un ampio numero di rotte domestiche in Italia e verso città europee che includono Milano, Bucarest, Sofia, Vienna, Venezia, Madrid, Malaga, Budapest, Malta e Barcellona.

All’inizio di luglio Alitalia e Etihad Airways sono state nominate Official Global Airline Carriers per Expo 2015, che avrà luogo a Milano dal 1° maggio al 31 ottobre 2015.

James Hogan con Lorna Dalziel, phot G. Nitti

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