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M5S all'attacco: "Napolitano boia". Pronta la messa in stato d'accusa

Tira una brutta aria di resa dei conti. Dopo settimane di ostruzionismo contro il dl Imu-Bankitalia, i Cinque Stelle decidono di sferrare contro il Quirinale un attacco senza precedenti
Il boia Napolitano avalla queste posizioni per cucirci la bocca" è la sentenza letta dal deputato stellato Giorgio Sorial nel corso di una conferenza stampa dai toni accesi. Le accuse mosse al capo dello Stato sono tutt'altro che velate: si parla di incostituzionalità dei decreti firmati da Re Giorgio e, soprattutto, si minaccia della messa in stato di accusa. Il movimento di Beppe Grillo prova così a sferrare un attacco frontale alla più alta carica dello Stato nella speranza di obbligarlo alle dimissioni.

Il presidente della Repubblica ha messo una "tagliola sulle opposizioni". Lo dice il deputato del M5s Giorgio Sorial annunciando una lettera al Capo dello Stato. "Il boia Napolitano sta avallando una serie di azioni per cucire la bocca all'opposizione" afferma.

Le parole che il deputato del M5S Sorial ha rivolto oggi al presidente Giorgio Napolitano sono assolutamente inaccettabili. Siamo di fronte a un oltraggio che non ha nessuna giustificazione, un attacco volgare alle nostre istituzioni democratiche. Esprimo al capo dello Stato la mia solidarietà e quella del Pd". Lo afferma la deputata Maria Elena Boschi, responsabile Riforme del Partito democratico.
Il riferimento del deputato M5S è in particolare al decreto Imu- Bankitalia: il capo dello Stato "cuce la bocca e taglia la testa all'opposizione" dice Sorial secondo il quale il Capo dello Stato "ha dimostrato di non essere garante delle opposizioni. Anzi, più di una volta ha mostrato di essere contro di noi". E non crede di esagerare nel tono delle sue invettive:" boia? Abbiamo lavorato in situazioni in cui non ci era concesso di lavorare. Proprio stamane su Bankitalia la capogruppo si è riunita per decidere se stringere ancora i tempi. Questo sta all'insindacabile discrezionalità della presidente della Camera ma se intervenisse il Presidente della Repubblica sa bene che potrebbe decidere se mettere la tagliola o meno". Anche il capogruppo al Senato, Maurizio Santangelo, lamenta una situazione che si ripete troppo di frequente. " Il Parlamento è esautorato del suo lavoro da un gran numero di decreti e siamo certi che parte della responsabilità si addebitare al Capo dello Stato a cui sta a cuore non un parlamento svuotato ma il duo Renzi-Berlusconi. Per questo chiediamo che Napolitano non sia solo il garante di un governo che cade a pezzi ma il garante di tutti".

"La messa in stato di accusa è una cosa che vedrete presto". Lo annuncia il deputato M5s Giorgio Sorial illustrando intanto la prima di una serie di lettere che verranno inviate al Capo dello Stato per denunciare la violazione della legge e dei regolamenti sull'approvazione di decreti. "Lo abbiamo detto da tempo, ci lavoriamo da tempo, non escludiamo a breve una formalizzazione" afferma anche il capogruppo al Senato Maurizio Santangelo spiegando anche che su questo tema non è prevista al momento alcuna consultazione degli iscritti.

"Non credo ce ne sia bisogno. Su questo concordiamo tutti". Sorial spiega invece che la messa in stato di accusa del Presidente sarà una cosa che "procederà parallelamente" alle iniziative di denuncia di violazione della legge e dei regolamenti sull'approvazione dei decreti. Per la deputata Laura Castelli, invece, la decisione di inviare lettere di protesta al Presidente per denunciare le violazioni nell'iter di approvazione di molti decreti "in realtà è un atto per difendere il Presidente. Noi lo aiutiamo denunciando fatti di cui neppure i giornali parlano" dice.

Il M5s invia al Capo dello Stato la prima di una serie di lettere di protesta che intende recapitargli per denunciare violazioni nell'iter di approvazione dei decreti. La prima missiva inviata riguarda l'iter di approvazione della legge di stabilità e di Bilancio. "Riteniamo denunciare una grave violazione della legge e dei regolamenti parlamentari, quindi dello stato di diritto" scrivono i Cinque Stelle che si rivolgono a Napolitano per il ruolo che detiene di "garanzia costituzionale e governativa".
Nel corso della conferenza stampa i grillini non fanno passi indietro sulla richiesta di impeachment. Anzi, fanno intendere che arriverà a breve. "Vogliamo sapere se il Capo dello Stato è garante della maggioranza o degli italiani. In questo momento non ci sembra che lo sia", commenta Elisa Bulgarelli ricordando i continui richiami di Napolitano all'omogeneità delle norme dei decreti legge. Con le lettere che invieranno al capo dello Stato, i Cinque Stelle fanno un'ulteriore passo verso la rottura definitiva con il Quirinale. La minaccia dell'impeachment, gli insulti, il "contro-discorso" di fine anno: la strategia dei seguaci del comico genovese mira a tenere sotto scacco Napolitano. Una strategia che destabilizza le altre forze politiche. Mentre i democrat invitano Santangelo e Sorial a "chiedere scusa", gli alfaniani si sono attivati per aprire un procedimento per vilipendio.

 

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