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Bondi : Il centrodestra è "diviso" e "privo di una strategia per il futuro"

Inizierà di fatto oggi l'affidamento in prova ai servizi sociali di Silvio Berlusconi che dovrà espiare, per il caso Mediaset, un anno di pena. E' attesa per le 18 la firma da parte dell'ex premier del decreto delle prescrizioni, 12 regole stabilite dal Tribunale di sorveglianza di Milano che gli ha concesso la misura alternativa della detenzione domiciliare. Con la firma prenderà il via il percorso di "rieducazione" che comprenderà anche l'assistenza agli anziani del centro di Cesano Boscone.Intanto un altro fedelissimo vuole abbandonare la FI :
Il centrodestra è "diviso" e "privo di una strategia per il futuro". Per questo è meglio puntare su Matteo Renzi. A dirlo in una lettera alla stampa  è Sandro Bondi che dice la sua sulla situazione politica di Forza Italia.
In questo momento o si sta nel partito o si sta fuori", altrimenti "fa un danno, è una frusta, una pugnalata ogni giorno". Lo sottolinea la senatrice FI Alessandra Mussolini, interpellata dai cronisti, sull'intervento di Sandro Bondi su 'La Stampa'. "Bondi è una persona valida che è sempre stata nel partito e non ha mai espresso posizioni alla vigilia di una campagna elettorale: o siamo tutti uniti oppure ognuno fa le scelte che crede, altrimenti si fa un danno permanente", aggiunge Mussolini.
Tutto è "affidato più ancora che nel passato al carisma di Berlusconi. Resta un gigantesco problema che riguarda l’identità del centrodestra in Italia", si rammarica, chiedendo all'ex premier a dire "chiaramente che se Renzi farà delle cose giuste lo sosterrà e che lo criticherà o lo avverserà con fermezza solo se non manterrà fede alle sue promesse di cambiamento e di modernizzazione dell’Italia". L'attuale premier per Bondi "rappresenta senza dubbio la prima vera cesura nella sinistra italiana rispetto alla sua tradizione comunista". Non solo: "La sinistra di Renzi si colloca oltre la tradizionale socialdemocrazia europea, ed è più simile alla sinistra liberal americana di Obama e al nuovo labour party di Blair", aggiunge, "Un’autentica rivoluzione liberale Berlusconi non ha potuto farla perché i suoi principali alleati, da Fini a Casini, da La Russa a Bossi erano tutto fuorchè liberali. La forza di Renzi nasce in fondo dal fatto di proporsi di realizzare quel cambiamento e quella modernizzazione che il centrodestra non può dichiarare di aver realizzato pienamente. Per queste ragioni il centrodestra dovrà scegliere, soprattutto dopo l’esito delle elezioni europee, quale tipo di opposizione condurre al governo Renzi: contrastare il suo impeto riformatore e modernizzatore oppure incalzarlo e sostenerlo in un’opera di cambiamento dal cui fallimento nessuno beneficerebbe".

Un richiamo, insomma, a quell'opposizione responsabile che lo stesso Berlusconi ha promesso fin dall'inizio.

"Il lucido ragionamento svolto da Sandro Bondi conferma la profonda confusione politica che attraversa Forza Italia, ma quello che è più stupefacente è la serenità con cui egli involontariamente dichiara l’implicito fallimento politico del suo partito", afferma però il presidente del Ncd Renato Schifani.

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