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Giovedì, 13 Giugno 2024

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Ci siamo quasi: da giovedì 13 a sabato 15 giugno, Borgo Egnazia a Fasano sarà il palcoscenico del G7, il vertice che riunisce i leader delle maggiori potenze mondiali. Questo evento metterà sotto i riflettori il piccolo centro abitato della provincia di Brindisi, scelto dalla premier Giorgia Meloni come location esclusiva per affrontare le principali sfide globali.

Tra i partecipanti attesi per il summit in Puglia ci sono leader di spicco come Emmanuel Macron, Joe Biden, Ursula von der Leyen e Charles Michel dell'UE, Papa Francesco, il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres, il Presidente dell'Unione Africana Mohamed Ould Ghazouani e il Presidente del G20 brasiliano, Luis Ignacio Lula da Silva.

Il G7 sarà un'occasione per discutere e analizzare diverse tematiche urgenti e in cerca di soluzioni. La prima sessione del vertice, in programma per la mattina di giovedì, sarà dedicata a “Africa, cambiamento climatico e sviluppo”, seguita da una discussione sul Medio Oriente. Nel primo pomeriggio, l'attenzione si sposterà sulla delicata situazione dell'Ucraina, con la partecipazione del presidente Volodymyr Zelensky. La giornata si concluderà con un solenne ricevimento al Castello Svevo di Brindisi, dove il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ospiterà un banchetto con prelibatezze pugliesi.

Le sessioni di venerdì affronteranno temi come migrazioni, Indo-Pacifico, sicurezza economica e intelligenza artificiale, con un intervento attesissimo di Papa Francesco. In serata, si terrà la sessione finale con l'adozione delle conclusioni del vertice – un documento di circa 30 pagine su cui sta già lavorando Meloni. Seguirà un evento curato per i leader, con uno spettacolo di danza e un concerto del tenore italiano Andrea Bocelli.

La mattina di sabato 15 giugno sarà dedicata agli incontri bilaterali e alla conferenza stampa della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Questo vertice rappresenta un'importante opportunità per discutere e trovare soluzioni a problematiche globali critiche, rafforzando al contempo la cooperazione internazionale.

Il primo giorno, i leader discuteranno della guerra in Ucraina con Zelensky e a porte chiuse tra di loro. Secondo quanto riferito da fonti italiane verrà affrontato anche il tema degli asset russi congelati per verificare la possibilità di utilizzarli. Si discuteranno anche le proposte di pace di Zelensky, in vista della conferenza per la pace in Svizzera. Quanto alla crisi palestinese, "ci sarà una discussione approfondita, anche sul rischio di una escalation”. 

Dopo il focus sull’Intelligenza artificiale, verrà affrontato il tema dell’Africa e del Mediterraneo. In particolare,  si parlerà del Piano Mattei e verranno affrontati vari aspetti del tema africano, come clima, ambiente, energia e sicurezza alimentare. Il tema della migrazione sarà discusso per la prima volta in una sessione dedicata di un vertice G7. La presidenza italiana proporrà un approccio basato su tre linee d'azione: affrontare le cause profonde della migrazione, rafforzare la cooperazione internazionale contro i trafficanti di esseri umani e promuovere la migrazione legale.

Quello in Puglia è il settimo G7 che si svolge in Italia. In precedenza, il summit era stato ospitato due volte da Venezia (1980, 1987), da Napoli (1994), da Genova (2001), da L'Aquila (2009) e da Taormina (2017). Tra le priorità da discutere al vertice ci sono sicuramente la guerra in Ucraina e la crisi palestinese, ma il focus proposto dalla presidenza italiana sarà Mediterraneo e Africa

Il luogo si caratterizza per un'architettura particolare: ha le sembianze di un finto paesino. L'obiettivo è, infatti, riprodurre la Puglia delle contrade sospese tra campagna e mare. Borgo Egnazia è stato inaugurato nel 2010 dopo cinque anni di lavoro per costruire case in pietra a due piani con luci soffuse e piscine Jacuzzi nei bagni, una piazzetta per le feste e le bancarelle che distribuiscono prodotti tipici

Borgo Egnazia in questi giorni è inaccessibile all'esterno. L'organizzazione della sicurezza in occasione del vertice è stata meticolosa: cieli, mari e strade blindati in gran parte della provincia di Brindisi. Il livello dei controlli è stato innalzato al massimo: sospeso anche il trattato di Schengen in occasione del summit. Le misure speciali riguardano soprattutto Savelletri, Fasano e Brindisi
Dalle 18 circa di giovedì 13 giugno, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura, accoglierà insieme alla premier Giorgia Meloni i capi di Stato che raggiungeranno la Puglia per la cena inaugurale al Castello Svevo di Brindisi. La cena si terrà a porte chiuse e sarà preceduta da un breve discorso del Presidente della Repubblica. Quindi, ai leader e ai membri dei rispettivi staff sarà offerto un menu "leggero" di quattro portate con piatti e ingredienti della tradizione

Sono 7.500 gli uomini e le donne della sicurezza impegnati nel controllo di questo zona della Puglia. Si contano, in particolare, 5mila tra agenti, carabinieri e finanzieri. Da ieri fino al 16 giugno, anche i residenti nelle zone di massima sicurezza potranno accedere e circolare nelle vicinanze delle location del vertice solo con appositi pass. Per tutti, poi, sarà vietato fare il bagno. Chi dovrà raggiungere le aree a ridosso dei resort sarà sottoposto ai controlli di sicurezza scortato dalle forze dell'ordine

Occhi puntati su Borgo Egnazia, il resort esclusivo che sembra un paese, dove verranno ospitati i leader del G7 che si terrà dal 13 al 15 giugno. Nella location è già arrivata la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, con la figlia. Un luogo abituato ad accogliere i vip: Madonna nel 2021 scelse proprio Borgo Egnazia per festeggiare il suo compleanno. Ma non solo, tra gli ospiti illustri anche David Beckham e Justin Timberlake, che scelse il resort pugliese per il viaggio di nozze con Jessica Biel

 

 

Il presidente di Les Républicains (LR), Eric Ciotti, ha recentemente confermato le voci su un accordo tra il suo partito e il Rassemblement National (RN) di Marine Le Pen. Questa decisione, anticipata da un'indiscrezione di Le Figaro, nasce dalla consapevolezza che LR è "troppo debole per opporsi ai due blocchi che sono i più pericolosi". Ciotti ritiene che l'alleanza con RN sia necessaria per contrastare efficacemente i due principali blocchi politici in Francia.

Implicazioni della Scelta

La scelta di Ciotti potrebbe avere conseguenze devastanti per l'attuale panorama politico francese. Il presidente Emmanuel Macron, il cui partito Renaissance ha subito una sconfitta significativa nelle ultime elezioni europee, ha sorpreso il Paese annunciando lo scioglimento del Parlamento francese e la convocazione di nuove elezioni politiche il 30 giugno, con ballottaggio previsto per il 7 luglio. Questa decisione rappresenta una scommessa rischiosa, basata sull'ipotesi che le forze di destra non riusciranno a trovare un accordo per governare insieme.

Un Sistema Politico Complesso

Il sistema presidenziale francese non richiede una corrispondenza diretta tra il colore politico del Capo dello Stato e quello del parlamento e del governo. Tuttavia, una vittoria di Marine Le Pen alle prossime elezioni renderebbe Macron una "anatra zoppa", senza alcun reale controllo sull'esecutivo. Questo scenario creerebbe una situazione politica particolarmente instabile e complessa da gestire.

Reazioni e Sondaggi

Mentre Macron ha dichiarato pubblicamente che "non si dimetterà, qualunque sia il risultato delle elezioni anticipate", i sondaggi più recenti mostrano il Rassemblement National nettamente in testa con il 34% dei voti. Questo dato mette RN davanti alla sinistra unita sotto il modello NUPES e alla maggioranza di Macron. L'indiscrezione su un possibile accordo tra LR e RN ha causato un grande scompiglio all'interno degli stessi repubblicani.

Posizioni Contrarie

Annie Genevard, segretaria generale di Les Républicains, ha negato qualsiasi alleanza con la Le Pen, affermando che "LR deve correre con i propri colori". Ha ribadito che con Gérard Larcher, Bruno Retailleau, François-Xavier Bellamy ed Eric Ciotti, il partito ha mantenuto una posizione di indipendenza. Genevard ha concluso dicendo che "a questo stadio, nulla mi conferma questa ipotesi anticipata da Le Figaro".

La conferma dell'accordo tra Les Républicains e Rassemblement National rappresenta una svolta cruciale nel panorama politico francese. La decisione di Eric Ciotti riflette la necessità di consolidare le forze di destra per poter competere efficacemente contro i blocchi politici dominanti. Tuttavia, le reazioni all'interno di LR e le implicazioni di un possibile successo di RN alle elezioni anticipate rendono il futuro politico della Francia altamente incerto e potenzialmente turbolento.


Un'Inaspettata Alleanza

In una Francia ancora sotto shock dopo il trionfo dell'estrema destra alle elezioni europee, un altro tabù politico è caduto. Les Républicains (LR), storicamente contrari a qualsiasi collaborazione con l'estrema destra, hanno deciso di sedersi al tavolo con il Rassemblement National (RN) di Marine Le Pen. Questa mossa segna un cambiamento epocale nella politica francese e potrebbe avere ripercussioni significative sulla scena europea (Il Fatto Quotidiano).

Un Banco di Prova per l'Europa

La Francia potrebbe diventare il primo vero banco di prova per un avvicinamento, se non addirittura per un'alleanza, tra le formazioni del Partito Popolare Europeo e il RN. Marine Le Pen, fino a pochi giorni fa considerata un simbolo dell'estremismo di destra, rappresentava una linea rossa da non superare per evitare di essere trascinati nel vortice dell'anti-europeismo, dell'anti-atlantismo e dell'anti-liberalismo (Il Fatto Quotidiano).

La Risposta di Macron

Emmanuel Macron, intervistato in esclusiva da Le Figaro Magazine mentre tornava a Parigi da Ouradour-sur-Glane, ha ribadito la sua decisione di sciogliere l'Assemblea nazionale e convocare elezioni anticipate per il 30 giugno e 7 luglio. "Non ho mai creduto ai sondaggi. Sono in campo per vincere," ha dichiarato Macron, rispondendo alle preoccupazioni sulla scelta di indire elezioni anticipate dopo la vittoria schiacciante del RN alle elezioni europee (Il Messaggero Veneto).

La Figura di Jordan Bardella

Jordan Bardella, leader del RN dal 2022, è stato una figura chiave nelle elezioni europee in Francia, infliggendo un duro colpo alla maggioranza di Macron. A soli 28 anni, Bardella è visto dai suoi sostenitori come il volto nuovo della politica francese, capace di guidare l'estrema destra a nuovi successi elettorali. Sotto la sua leadership, il RN ha ottenuto il doppio dei voti rispetto all'alleanza centrista di Macron (Euronews Italiano).

La Sfida delle Elezioni Anticipate

"Dico ai francesi, non abbiate paura, andate a votare," ha esortato Macron in un'intervista, rispondendo alle critiche sulla scelta di convocare elezioni politiche anticipate. Macron è determinato a non dimettersi, qualunque sia il risultato delle elezioni, e sta scommettendo sul fatto che le forze di destra non riusciranno a trovare un accordo per governare insieme (La Gazzetta del Mezzogiorno).

Conclusione

L'accordo tra Les Républicains e Rassemblement National rappresenta una svolta storica nella politica francese, con potenziali implicazioni per tutta l'Europa. Mentre Macron si prepara a fronteggiare le elezioni anticipate, il futuro politico della Francia rimane incerto. Il prossimo mese sarà cruciale per determinare se questa nuova alleanza sarà in grado di cambiare gli equilibri di potere in Francia e, forse, in tutta l'Unione Europea.

 

 

Matteo Salvini, leader della Lega, alla stampa estera ha discusso vari temi rilevanti riguardanti l'Europa in interviste e dichiarazioni. Ecco alcuni dei punti salienti delle sue affermazioni:

Elezioni Europee


Salvini ha chiarito che non si candiderà alle elezioni europee, motivando la sua decisione con l'impegno attuale come ministro, dove si occupa di questioni pratiche come i trasporti, il codice stradale e le abitazioni degli italiani. Ha evidenziato che, pur rispettando le scelte di altri politici come Giorgia Meloni o Carlo Calenda di candidarsi, la Lega ha formato una squadra forte e competente per rappresentare i suoi interessi in Europa .

Generale Vannacci e Controversie


Durante le sue recenti dichiarazioni, Salvini ha difeso il generale Vannacci, il quale è stato oggetto di critiche dopo un'intervista rilasciata a La Stampa. Salvini ha sostenuto che le parole di Vannacci riguardo le classi per disabili sono state fraintese. Inoltre, ha ribadito la sua scelta di includere candidati di spicco, anche esterni alla Lega, nella sua squadra, riconoscendo l'importanza di avere figure forti e competenti .

Politica Estera e Ucraina


Riguardo alla guerra in Ucraina, Salvini ha espresso una chiara posizione di pace, affermando che chi sceglie la Lega sceglie la pace. Ha sottolineato che non vuole vedere soldati italiani combattere all'estero e ha auspicato che tutte le parti coinvolte nel conflitto si siedano a un tavolo per trovare una soluzione pacifica. Inoltre, ha mostrato scetticismo verso l'idea di un esercito comune europeo, insistendo che l'Europa dovrebbe piuttosto concentrarsi sulla difesa dei propri confini .

Visione dell'Europa


In sintesi, Salvini vede l'Europa come un insieme di Stati sovrani, dove la sovranità nazionale rimane un principio fondamentale. Tuttavia, riconosce anche l'importanza della cooperazione europea in ambiti come il programma Erasmus e gli scambi culturali e commerciali. Per Salvini, mentre la cooperazione è essenziale, ogni Stato deve mantenere la propria autonomia decisionale per garantire che gli interessi nazionali siano sempre al primo posto Queste posizioni delineano una visione pragmatica e nazionalista dell'Europa, dove la collaborazione è importante ma non deve mai compromettere la sovranità e gli interessi nazionali.

 

Durante una conferenza stampa alla Sala Stampa Estera di Roma, il leader della Lega, Matteo Salvini, ha dichiarato di aver espresso la sua solidarietà a Donald Trump per le vicende giudiziarie che lo vedono coinvolto, paragonandole a quelle di Silvio Berlusconi. Salvini ha sottolineato come molti italiani ritengano che Berlusconi sia stato perseguitato per 30 anni da una certa parte della giustizia. Tuttavia, l’evento è stato segnato da un fuori onda inedito e clamoroso.

Mentre Salvini parlava, Antonella Soldo, candidata alle prossime elezioni europee con Stati Uniti d’Europa, ha interrotto l’intervista esibendo un cartello. Questo gesto, chiaramente rivolto contro il leader della Lega, ha subito attirato l’attenzione dei presenti e delle telecamere. Il cartello mostrava la scritta "Salvini censura questo" insieme all’immagine di una foglia di marijuana, una chiara protesta contro il subemendamento presentato il 30 maggio, che vieta l’utilizzo di immagini o disegni che riproducono la pianta di canapa o sue parti.

La reazione di Salvini è stata immediata, ribadendo la sua posizione sul tema, e dopo pochi minuti la situazione è tornata alla normalità, permettendo al ministro di continuare la sua intervista. Tuttavia, l’episodio è diventato rapidamente virale sui social media, segnando un momento memorabile nella campagna elettorale per le elezioni europee in Italia.

L’intervento di Antonella Soldo ha evidenziato un tema controverso e di grande attualità, portando alla ribalta il dibattito sulla libertà di espressione e sulla regolamentazione delle immagini legate alla canapa. La protesta ha aggiunto un ulteriore livello di complessità alla già intensa campagna elettorale, dimostrando come questioni sociali e legislative possano emergere in modo inaspettato durante eventi politici di rilievo.

 

 

Aveva chiesto ai suoi elettori di indicare nella scheda col solo nome di battesimo. Giorgia. Senza indicare il cognome, per sentirsi più vicini, perché “il Palazzo non mi sta cambiando”. Ha avuto ragione lei: i dati delle preferenze alle elezioni europee sono l’indicazione chiara, evidente, palese di come il Meloni abbia senza ombra di dubbio il sostegno del suo elettorato.

Un formidabile successo della presidente del Consiglio Giorgia Meloni in Italia, cui corrisponde un’affermazione del Pd così impetuosa da porre le basi per un nuovo, possibile bipolarismo. 

Non solo perché Fratelli d’Italia, dopo due anni di governo in una situazione economica e internazionale decisamente complicata, vedi la guerra in Ucraina e quella in Palestina, ha aumentato la percentuale di consenso passando dal 26% delle Politiche del 2022 al 28,8% delle Europee di stanotte e superando così la soglia che la leader si era prefissata.

Non solo perché il governo italiano, vista la debacle di Emmanuel Macron e Olaf Scholz, è l’unico grande governo in Ue ad uscire “rafforzato dal voto”. Ma perché il premier – che si era presentato come capolista in tutte cinque circoscrizioni, ha incassato qualcosa come 2,3 milioni di preferenze. In sostanza, da sola “Meloni detta Giorgia” vale più del Movimento Cinque Stelle nel suo complesso (2,2 milioni di voti) ma anche più di Lega (2 milioni) e Forza Italia (2,2 milioni). Più di un terzo dei voti di FdI porta il nome del leader. 

In Francia stravince il partito di destra di Marine Le Pen: Rassemblement National è attorno al 32%. Più del doppio rispetto al secondo in lista, Renaissance del presidente Emmanuel Macron si ferma intorno al 15%. A seguito dei primi exit poll, nella sera del 9 giugno, Macron ha preso la parola per annunciare lo scioglimento del Parlamento e la convocazione di nuove elezioni il 30 giugno e il 7 luglio. "Non posso che salutare con favore questa decisione. Siamo pronti a governare se i francesi vorranno darci la fiducia", in queste nuove elezioni, sono le parole di Marine Le Pen dopo il messaggio di Macron

Serataccia per i macroniani, per i socialisti, per gli europeisti: dopo anni di propaganda sull’Unione Europea che migliora le nostre vite, sulle mirabili sorti del Green Deal europeo, sull’ambientalismo, sulla sostenibilità, sulla resilienza e chi più ne ha più ne metta, in una sera tutto si infrange.

Si infrange contro che cosa? Contro il volere degli elettori. Contro il volere dei cittadini francesi, dei cittadini tedeschi, dei cittadini spagnoli, dei cittadini dell’Europa centrale e più in generale dei cittadini europei, che sono evidentemente stufi della politica portata avanti nella scorsa legislatura dalla maggioranza a trazione Ppe e socialisti, ma in realtà è basata su politiche di stampo socialista a tutti gli effetti, che hanno rappresentato un evidente fallimento sotto vari punti di vista.

Vince Giorgia Meloni, che conquista oltre 2 milioni di preferenze, porta FdI quasi al 29% e si conferma leader dei conservatori europei. Vince Elly Schlein, che fa crescere il Pd, nonostante le polemiche della campagna elettorale, e si consolida come alternativa alla premier

Vince Antonio Tajani: Forza Italia conquista il derby con la Lega, diventando il secondo partito della coalizione di centrodestra. Vince anche Matteo Salvini: la Lega regge, anzi aumenta i voti rispetto alle Politiche, benché molti osservatori la davano per spacciata. E sul generale Vannacci, secondo più votato dopo Meloni, aveva ragione lui. Vincono il bipolarismo, per cui, evidentemente, gli italiani continuano ad avere nostalgia, e la coalizione di governo, che passa dal 44 a quasi il 48%. Una rarità in Europa.

Vincono Bonelli e Fratoianni (Avs), che raddoppiano i consensi delle Politiche, con il grande risultato della Salis. Altro giro, altra corsa. Perdono Renzi, Bonino e Calenda, che non riescono a entrare nel Parlamento europeo, rimanendo poco sotto la soglia di sbarramento del 4%. Perde, soprattutto, il M5S di Giuseppe Conte, che sta al 10%: ha smarrito un terzo dei voti delle ultime elezioni e mette a rischio la sua leadership. Perdono, infine, le divisioni che attraversano tanti partiti.

Il caso più eclatante, se vogliamo, è il progetto del Green Deal, ma anche l'incapacità di fermare l’immigrazione irregolare, i diktat basati su una burocrazia europea asfissiante che deve sostanzialmente intervenire nelle nostre vite in ogni ambito.

Ilaria Salis sarà europarlamentare, eletta nelle fila di Alleanza Verdi-Sinistra. L'attivista italiana, ai domiciliari in Ungheria, ha raccolto oltre 160mila voti tra Nord-Ovest e Sud.  Dunque, dopo 15 mesi di detenzione, la 39enne milanese andrebbe scarcerata e il processo a suo carico andrebbe sospeso. Questo secondo quanto prevede il Protocollo 7 sui "Privilegi e le immunità dell'Unione europea".

Cosa prevede la legge - Nello specifico l'articolo 9 sottolinea che i membri dell'Europarlamento possono beneficiare, sul territorio nazionale, "delle immunità riconosciute ai membri del Parlamento del loro Stato" e non possono, "sul territorio di ogni altro Stato membro, essere detenuti né essere oggetto di procedimenti giudiziari". Stando a quanto sostengono gli avvocati di Salis la norma è retroattiva e varrebbe dunque anche per i fatti avvenuti prima dell'elezione.  L’articolo 7 dello stesso Protocollo sancisce poi che "nessuna restrizione di ordine amministrativo o di altro genere è apportata alla libertà di movimento dei membri del Parlamento europeo che si recano al luogo di riunione del Parlamento europeo o ne ritornano". Dunque dopo la proclamazione ufficiale, Ilaria Salis godrebbe dell’immunità parlamentare e di conseguenza dovrebbe essere scarcerata.

Immunità non valide in alcuni casi - Le immunità previste dal  Protocollo 7 sui "Privilegi e le immunità dell'Unione europea" non varrebbero solamente considerando l'arresto in flagranza di reato o in caso di sentenza definitiva, proprio come prevede la Costituzione italiana per deputati e senatori.  
I legali: "Chiederemo la libertà di Salis" - "Non appena ci sarà la proclamazione chiederemo all’autorità giudiziaria ungherese di rimettere in libertà Ilaria Salis e di sospendere il procedimento penale". 

Così gli avvocati dell'attivista ai domiciliari a Budapest ed eletta al Parlamento europeo per Avs, annunciano l'istanza di revoca di qualsiasi misura cautelare. I due legali hanno ribadito che ora la 39enne italiana "beneficia dell'immunità" in base alle norme Ue e hanno anche sottolineato che la magistratura ungherese potrebbe provvedere d'ufficio.

Tajani: "Dovrà essere il Parlamento europeo a intervenire" - "Perché per la neo eletta Ilaria Salis ci sia la possibilità di partecipare all'Assemblea serve l’intervento del Parlamento europeo", così il vicepremier e segretario di Forza Italia, Antonio Tajani. "Noi notificheremo che è stata eletta, ma dobbiamo aspettare la proclamazione. Prima non possiamo dire nulla. Appena ci sarà verrà informata in via ufficiale l’autorità ungherese".

L'arresto e l'impatto mediatico - Ilaria Salis, 40 anni tra pochi giorni, è stata arrestata l'11 febbraio 2023 con l'accusa di lesioni aggravate e associazione a delinquere di matrice politica, per aver attaccato dei manifestanti di estrema destra durante un raduno neonazista in Ungheria. Si è dichiarata innocente e ha respinto la proposta di patteggiamento a undici anni di reclusione della procura. Insieme a due cittadini tedeschi, anche loro imputati, rischia fino a 24 anni di carcere ma finora nessuno tra i testimoni l'ha riconosciuta tra gli autori del pestaggio. 

La sua detenzione in condizioni degradanti ha suscitato rabbia e sdegno in molti Paesi europei, quando sotto gli occhi dei media lo scorso gennaio fu portata davanti a un giudice per la prima udienza del processo con un guinzaglio al collo e mani e piedi incatenati. Di qui la scelta di Avs di candidarla per "tutelare i diritti e la dignità" della cittadina europea e per denunciare i metodi di detenzione incivili.

 

Fonte Varie agenzie 

La leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, ha concluso la campagna elettorale per le elezioni europee con un grande comizio in Piazza del Popolo a Roma. Meloni, presentatasi semplicemente come "Giorgia", ha dominato la scena con il suo nome ben visibile in tutta la piazza.

La Gioventù Nazionale, sezione giovanile di Fratelli d'Italia, ha marciato in corteo da Villa Borghese a Piazza del Popolo per l'evento conclusivo. Poco prima dell'intervento di Giorgia Meloni, centinaia di ragazzi sono entrati in piazza cantando l'inno d'Italia e intonando slogan identitari. Questo evento ha segnato la chiusura della campagna elettorale di Fratelli d'Italia a Roma, in vista delle imminenti elezioni europee.

Una folta delegazione di senesi e persone provenienti dalla provincia di Siena, rappresentanti della federazione provinciale del partito, ha partecipato alla manifestazione. Tra i presenti c'erano il deputato Francesco Michelotti, il vicesindaco Capitani e l’assessore Tucci. La delegazione era lì per sostenere Giorgia Meloni, che ha lanciato l’ultima settimana di campagna elettorale prima del voto europeo.

"Dicono che ormai le campagne elettorali e la politica in generale si facciano soprattutto in rete e sui social, ma non per noi. Per noi si fanno ancora guardando le persone negli occhi, perché quelle persone possano vedere se il nostro sguardo è sincero. Non rinunceremo mai alla piazza, perché è da dove siamo venuti. E sarà qui che torneremo, in piazza in mezzo alla gente". Giorgia Meloni, sul palco della manifestazione di Fratelli d'Italia in Piazza del Popolo, ha rivolto queste parole alla platea dei militanti: "Questa piazza racconta anche la differenza tra noi e la rabbia, la cattiveria dei nostri avversari più livorosi. Promettetemi che non diventeremo mai come loro e che il nostro motore sarà sempre l'amore e non l'odio, costruire e non distruggere".

 

Un referendum tra due visioni di Europa, "quella ideologica" della sinistra e quella "nostra concreta e fiera", una sfida "troppo importante" perché il modello del centrodestra che governa in Italia può essere esportato a Bruxelles ed è "una prospettiva non così lontana": il comizio finale di Fdi in vista delle Europee, in una piazza del popolo a Roma gremita secondo numeri della questura da 20mila militanti (30 mila per Fdi), si è trasformato in un vero e proprio appello al voto per la premier Giorgia Meloni.

"Alziamo la posta. Siamo a un punto di svolta, ora facciamo la storia", il suo urlo dal palco. Il voto della prossima settimana per la leader di Fratelli d'Italia è uno spartiacque, da una parte c’è la sinistra che "considera Ecr una forza non democratica" e vuole "un'Europa delle burocrazie" e dei giochi di palazzo, dall'altra c’è un progetto per cambiare lo status quo, "abbiamo vinto lo scudetto, adesso vinciamo la Champions League".

È dunque una chiamata alle armi quella del presidente del Consiglio che si rivolge agli italiani ("Non voltatevi dall'altra parte, non tutti i politici sono uguali"), agli indecisi ("Ho rinunciato a tutto per l'Italia, restate al mio fianco"), agli esponenti di Fratelli d'Italia ("Facciamo vedere di quello di cui siamo capaci"). Ai lati della piazza ci sono gli stand con il marchio 'forza Giorgia' dappertutto, le magliette di "cambiamo l'Europa", i cappelli di "orgoglio italiano" indossati anche da qualche ministro.

La kermesse si inaugura con il video "sono quella stronza di Giorgia", prosegue con una sfilata dei candidati sindaci e dei dirigenti sul territorio, mentre i rappresentanti dell'esecutivo non salgono sul palco, sono in mezzo alla gente, lo stesso Ignazio La Russa per un giorno sveste i panni da presidente del Senato, "qui sono Ignazio, oggi è la giornata di Giorgia".

E dopo l'arrivo in corteo dei ragazzi di Gioventù nazionale che inneggiano, con tanto di striscione, all'"Europa delle patrie", prende la parola il capo dell'esecutivo. Il canovaccio è quello delle ultime settimane, i Cinque stelle appena citati (Giuseppe Conte è diventato presidente del Consiglio "quando gli italiani non sapevano chi fosse") e accusati di incoerenza perché "hanno tradito tutte le loro promesse fatte" e sono passati "da quelli che volevano trasformare il Parlamento in un palazzo di vetro a partito consociativo da Prima Repubblica". Il riferimento di ogni passaggio dell'intervento del presidente del Consiglio è alla sinistra "livorosa", che tifa contro gli interessi dell'Italia affidandosi ai "condizionamenti esterni", che attacca su tele Meloni perché "è finita tele Pd", che "massacra" il primo ministro albanese Rama per gli accordi tra Roma e Tirana per i centri dei migranti, che "ci ha isolati in Europa" ma è finito il tempo "in cui si andava a Bruxelles con il cappello in mano".

Quel Partito democratico che - accusa Meloni - si chiama così perché "è democrazia solo se comandano loro". "Quando le nebbie della propaganda si diradano e resta solo la verità alla sinistra non resta che rispolverare la carta del mostro. Ora lo sport nazionale della sinistra è quello di dipingere l'Italia come una nazione dove lo stato di diritto è sospeso", l'affondo della premier che 'sfida' direttamente la segretaria dem Elly Schlein: "Condivide o no le parole" del candidato del Pse Schmit, "non scappi ancora una volta, è una domanda semplice: condivide o no che io non sarei una leader democratica?".

"Per raggranellare qualche voto si soffia sul fuoco. Voi fornite alibi agli estremisti per avvelenare il clima politico", l'attacco nei confronti di chi dice che "sono un dittatore. E se sono un dittatore cosa si fa, la lotta armata per depormi? Sono parole deliranti, irresponsabili".

Con la sinistra "non governeremo mai in Italia e in Europa", rilancia il presidente di Fdi che ripete di credere nell'alternativa alla maggioranza che ha guidato la legislatura europea. Il capogruppo di Fdi alla Camera Tommaso Foti sottolinea che alcune posizioni di Emmanuel Macron "saranno bocciate" dai francesi, l'eurodeputato Nicola Procaccini prevede che il prossimo presidente della Commissione europea "non sarà von der Leyen", "quello a Giorgia Meloni è un voto concreto per cambiare le cose in Europa", dice il ministro Raffaele Fitto.

C’è la sinistra e "il suo diluvio di fake news" sulle riforme, dal premierato all'autonomia differenziata al provvedimento sulla giustizia varato "per mettere fine alle correnti" e poi ci sono "le forze della conservazione", quelle "che per decenni hanno bivaccato sulla vita degli italiani" e che "si stanno organizzando ma non importa, noi stiamo dalla parte giusta della storia", dice la premier, "stiamo cambiando il Paese mattone dopo mattone". Il prossimo provvedimento che arriverà in Cdm è sul taglio delle liste d'attesa ("e ci saranno soluzioni per effettuare visite e prestazioni sanitarie, che si faranno anche sabato e domenica", anticipa Meloni) ma lo sguardo è già rivolto all'8 e al 9 giugno, "vi chiedo - la richiesta della premier agli italiani - solo di rinunciare a cinque minuti dal vostro tempo per dirmi che siete al mio fianco, perché è l'unica cosa che mi interessa. Perché finché ci siete voi ci sono anche io".

 

Fonte varie agenzie 

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