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La prima sfida della finale scudetto tra Ekipe Orizzonte e Plebiscito Padova va alle venete, che conquistano Gara 1 sul campo della piscina di Nesima (CT) con il punteggio di 9-8.

Una partita iniziata in svantaggio per le padrone di casa, con le biancoscudate avanti 3-2 a fine primo tempo. Pronta reazione delle rossazzurre, che hanno vinto il secondo parziale per 4-1, e terza frazione a favore delle ospiti per 2-0. Decisivo il 3-2 per il Plebiscito Padova nel quarto tempo.

Nel tabellino finale tre gol per Morena Leone, due per Claudia Marletta, uno per Chiara Tabani, Dafne Bettini e Valeria Palmieri.

Proprio la numero 7 dell’Ekipe Orizzonte ha preso la parola al termine del match: “Sapevamo – ha detto Valeria Palmieri – che le finali scudetto sono delle partite a sè. Sicuramente non abbiamo giocato al nostro livello e quando non lo facciamo poi ne paghiamo le conseguenze. Analizzeremo il match, resetteremo e andremo a giocare gara 2 dando il massimo”.

Gara 2 si giocherà sabato 18 maggio alle 18:45 a Padova (diretta Raisport). Eventuale gara 3 è prevista a Catania giovedì 23 alle 18:45.

IL TABELLINO DEL MATCH:

EKIPE ORIZZONTE-CS PLEBISCITO PADOVA 8-9

Parziali 2-3, 4-1, 0-2, 2-3

EKIPE ORIZZONTE: L. Celona, C. Tabani 1, T. Di Mario, G. Viacava, V. Gant, D. Bettini 1, V. Palmieri 1, C. Marletta 2 (1 rig.), G. Gagliardi, M. Borisova, A. Longo, M. Leone 3, G. Condorelli, T. Lombardo. All. Miceli.

CS PLEBISCITO PADOVA: L. Teani, E. Bacelle 1, B. Cassara’, M. Schaap 4 (3 rig.), E. Queirolo 1, A. Casson, A. Millo 3 (1 rig.), A. Yaacobi, Y. Al Masri, C. Meggiato, V. Sgro’, A. Grigolon, E. Pozzani, S. Proietti. All. Posterivo.

Arbitri: Ferrari e Calabrò

Note: Spettatori 500 circa. Superiorità numeriche: Orizzonte 1/7 + 1 rigore, Padova 3/7 + 4 rigori. Nessuna uscita per limite di falli.

 

Un viaggio nel gusto e nel tempo, per festeggiare mezzo secolo d’imprenditorialità nel segno dell’evoluzione. Così Bar Ernesto Catania spegne 50 candeline, attraversando le generazioni che lo hanno reso punto d’incontro di una città che si affaccia sul mare e si racconta attraverso i sapori dell’artigianalità. Dietro questa grande torta, dove scorrono le foto in bianco&nero di un gelato post-cinema e di una passeggiata domenicale vista “Etna”, ci sono due generazioni che s’incrociano nella transizione “da pasticceria catanese” a “impresa-food”; nel punto d’intersezione tra storicità di un brand che si tramanda col payoff “Storie da gustare dal 1974” e l’innovazione dettata dal cambiamento di usi e consumi.

 Da un lato c’è Francesco Urzì, che quel locale – nato su intuizione del maestro gelatiere Ernesto Risita, di cui era stretto collaboratore – ha rilevato negli anni Ottanta per farlo crescere nel segno della qualità, lanciando una sfida al territorio: perfezionare e inventare nuovi gusti per destagionalizzare il “cono da passeggio”. Lui che ancora oggi è una figura presente e fondamentale per la formazione delle risorse, per il carico di energia che quotidianamente ci vuole per sfornare i risultati, può festeggiare le nozze d’oro con la consapevolezza di aver costruito un’eredità – che s’ispira a valori antichi - per tutta la città di Catania.

Dall’altro c’è il palmares di Serena Urzì, giovane chef glacier che sta rivoluzionando l’arte della gelateria, collezionando prestigiosi riconoscimenti e accreditandosi a livello nazionale grazie alle sue idee innovative. E poi c’è la capacità gestionale di Anna Urzì, che lì in regia pianifica la crescita, diversifica il business, perfeziona il modello, allinea numeri, occupazione, posizionamento dell’azienda, incardinando i principi etici che fanno di Ernesto una realtà sana e in crescita.

 Per celebrare questo itinerario a tappe, dove ogni decennio è segnato da un souvenir gastronomico, l’impresa di famiglia ha festeggiato con un evento che ha rispolverato – rigorosamente in chiave contemporanea (e gourmet) - vitel tonnè, risotti alla zarina, tortellini panna e prosciutto e macco di fave, per “sbloccare i ricordi” a ospiti istituzionali – presente anche il sindaco di Catania Enrico Trantino - clienti ed amici, che nella “madeleine” di proustiana memoria hanno fatto riemergere il passato attraverso emozioni di profumi e sapori. «In questa rivisitazione di menu, fatta di studio e ricerca, non poteva mancare il nostro “Terra dell’Etna” – sottolinea Serena, avvocato prima, “Cavaliere del gelato” poi (con mention dell’Associazione italiana gelatier), dopo aver appeso la toga al chiodo – un gusto che mio padre inventò dopo l’eruzione e la conseguente pioggia di cenere e lapilli del 2002, a cui tutti noi siamo molto legati. E che da oggi (ri)lanceremo nel nostro banco per suggellare il cinquantenario. Sperimentazione e creatività sono la chiave del mio percorso all’interno del laboratorio, ma poi ci sono anche metodo e organizzazione ereditati dai miei studi in Legge. Nulla è lasciato al caso. Dalla selezione delle materie prime, espressione del territorio e delle stagioni, ai delicati equilibri dettati dalla tecnica, che è combinazione matematica di ingredienti ed equilibrio di sapori».

Gelato al pistacchio salato con cuore di mango e maracuja, e salsa ai frutti rossi. Il tutto ricoperto da una glassa al carbone vegetale: saranno questi gli ingredienti della versione 5.0 del gelato di famiglia, da oggi patrimonio di tutti gli amanti dell’eccellenza artigianale. La scelta degli ingredienti è legata a quelle che sono oggi le colture tipiche all’ombra del Vulcano oggi: pistacchio, frutta esotica e frutti rossi.

 Quel tempo, di certo rallentato rispetto a oggi, fatto di chiacchiere pomeridiane davanti a una coppa canasta o di momenti condivisi con il “misto Umberto e due cucchiai”, è nostalgia per tutti noi che corriamo dietro la frenesia odierna. Tutto è cambiato, ma Bar Ernesto rimane sempre là, nel crocevia fatto di catanesi e turisti che seguono guide blasonate e recensioni digitali. Ancora più saldo di prima: tappa obbligata per gli habitué del caffè e raviola; pit-stop per tutti coloro che vogliono assaporare tutta la ricchezza organolettica del capoluogo etneo. «Un grazie va alla nostra squadra, a mia madre Maria Isabella e alle mie sorelle Serena, Floriana e Giorgia, a mio marito Marco Genovese, ma soprattutto a mio padre, anima e motore di una storia imprenditoriale di successo. Oggi fare impresa nel mondo della pasticceria, della ristorazione e del catering è sempre più complesso – conclude l’imprenditrice Anna Urzì – nel passaggio generazionale è necessario (rac)cogliere quanto è stato seminato, le tradizioni in primis, ma anche lanciarsi con coraggio e affrontare nuove sfide. Dall’attenzione sempre più ricercata per il cliente, che vuole un servizio su misura, alla comunicazione digitale; dalla tavola calda al mondo mixology: il nostro modello di business è pronto a rimodularsi e perfezionarsi, ma mettendo sempre al centro i prodotti e la qualità di sempre». 

 

«Non si tratta dell’abolizione del numero chiuso, il testo adottato dal gruppo di esperti della commissione Cultura del Senato (proposta di legge delega d’iniziativa parlamentare) infatti prevede che il numero di iscrizioni al secondo semestre sia coerente con il fabbisogno di medici stimato dal Sistema Sanitario Nazionale: solo chi avrà un punteggio alto potrà accedere ai posti disponibili». Ad affermarlo è Alfio Saggio, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Catania. La reazione giunge a seguito dall’approvazione del Testo base della Delega al Governo per la revisione delle modalità di accesso ai corsi di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia, in Odontoiatria e protesi dentaria e in Medicina Veterinaria.

«Il testo non è molto chiaro - ha dichiarato il presidente Saggio - ma quello che si evince è che il numero chiuso per l’accesso ai corsi di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia, in Odontoiatria e in Veterinaria non scompare, ma si sposta in avanti di sei mesi». 

A un primo semestre aperto a tutti (probabilmente non in presenza), infatti, ne seguirà un secondo al quale potranno accedere gli aspiranti medici che avranno superato prima gli esami individuati come propedeutici, poi un quiz nazionale. «Le materie di studio non sono ancora state decise - ha aggiunto Saggio - le individuerà il Governo, ciò che è chiaro è che per essere ammessi al secondo semestre, oltre ad aver passato tutti gli esami, servirà essere collocati in posizione utile nella graduatoria di merito nazionale. Esiste tuttavia un paracadute per chi non passerà al secondo semestre: il riconoscimento dei crediti universitari acquisiti nel primo semestre, che potranno essere sfruttati in uno dei corsi di laurea di area biomedica, sanitaria, farmaceutica e veterinaria». 

Allo studente, nel momento in cui si iscrive a Medicina, verrà chiesto di indicare una seconda scelta sempre all’interno di quell’area che potrebbe diventare la destinazione finale: la doppia iscrizione sarà gratuita.

«Il testo possiede qualche lacuna - conclude Saggio - noi siamo contrari all’abolizione del numero chiuso, bisognerebbe semmai armonizzarlo con il numero di borse di specializzazione, molte delle quali, purtroppo, hanno perso attrattività presso i neolaureati». 

L’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico “G. Rodolico – San Marco” ha segnato un importante traguardo eseguendo la prima seduta operatoria al mondo di oftalmoplastica con l’utilizzo del visore commerciale Apple Vision Pro. Si tratta di una tecnica innovativa realizzata proprio con l’ausilio di questo dispositivo all’avanguardia non ancora commercializzato in Europa, che offre notevoli benefici di carattere sanitario oltre che economico.

In particolare sono stati due gli interventi realizzati in via sperimentale dall’équipe della Clinica Oculistica diretta da Teresio Avitabile, entrambi andati a segno con gran successo e grande soddisfazione dei sanitari. A realizzarli nella sala operatoria del Policlinico erano presenti gli oculisti Andrea Russo e Matteo Orione che hanno eseguito una “correzione entropion della palpebra inferiore” e una “blefaroplastica curativa” su due pazienti sulla sessantina, affetti da patologie dell’occhio piuttosto comuni.

Gli interventi, scelti appositamente tra quelli di routine, (nel primo caso la palpebra inferiore ruotava verso l’interno dell’occhio determinando delle abrasioni a livello corneale con gravi fastidi e spesse volte ipovisione) hanno permesso di testare la nuova tecnica che ha del rivoluzionario ed è stata utilizzata finora solo negli Stati Uniti in altre specialità.

Normalmente questo tipo di interventi viene eseguito ad occhio nudo mentre in questo caso il visore della Apple ha offerto la possibilità di scattare foto e video in tre dimensioni, avendole sempre visibili in uno schermo virtuale e gestibili con un semplice gesto della mano senza dover toccare alcunché, rimanendo dunque totalmente sterili. Il chirurgo, durante tutto l’intervento, ha avuto inoltre la possibilità di confrontare le nuove foto con quelle del pre-operatorio, riprodotte sempre in tre dimensioni. 

Numerosi i vantaggi offerti dalla nuova tecnica: la capacità di registrare l'intervento chirurgico dall'inizio alla fine con la conseguente possibilità di ridurre le controversie legali correlate alle pratiche mediche, vista la disponibilità di documentazione dettagliata e obiettiva degli interventi; un valido aiuto anche nella didattica e nella collaborazione tra chirurghi a distanza; non ultima, la possibilità agli studenti di medicina e ai chirurghi in formazione di osservare gli interventi da una prospettiva in prima persona, migliorando notevolmente la comprensione delle procedure chirurgiche.

Infine, la collaborazione in tempo reale tra chirurghi posti in diverse località attraverso possibili videochiamate e la condivisione dello stesso campo visivo, contribuirebbe a facilitare notevolmente l’eventuale consulenza e guida durante gli interventi chirurgici più complessi.

La clinica oculistica sta già realizzando uno studio sull’impiego del dispositivo in chirurgia e i video realizzati verranno presentati nei vari congressi ai quali parteciperanno i professionisti dell’azienda ospedaliero universitaria.

 

Elevare il livello della formazione per gli iscritti. Raccogliere proposte da parte dei colleghi da proporre il 7 maggio in occasione degli Stati Generali dei Commercialisti 2024 di Roma. Continuare a migliorare i rapporti con gli Enti e le Istituzioni: in primis INPS e Agenzia delle Entrate. Questi sono gli obiettivi che l’attuale Consiglio dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Catania vuole conseguire nei prossimi mesi. È quanto emerso nel corso dell’evento “Il Consiglio incontra gli iscritti”, che si è svolto presso Camplus (ex Collegio d’Aragona). Padrone di casa Salvatore Virgillito, presidente Odcec Catania, al suo fianco il vice presidente Tito Giuffrida, il consigliere segretario Eleonora Contarino e il consigliere tesoriere Anna Quattrone.

«È stato il secondo incontro con gli iscritti dal nostro insediamento - ha affermato il presidente dell’Ordine etneo Virgillito - abbiamo organizzato numerosi eventi in questi anni, il nostro obiettivo principale è capire cosa si può fare in futuro per l’interesse della nostra categoria: in questa direzione è per noi fondamentale raccogliere le istanze degli iscritti. L’obiettivo è quello di continuare a mantenere alto il livello della formazione alzando sempre più l’asticella qualitativa. È importante fare rete tra colleghi per crescere insieme e acquisire l’autorevolezza che ci appartiene. Il 7 maggio a Roma durante gli Stati Generali il nostro presidente nazionale esporrà gli obiettivi più rilevanti del suo mandato e si discuterà sul futuro della nostra professione e sui cambiamenti in atto. Sarà l’occasione per sottoporre ai dirigenti nazionali di categoria alcune proposte che raccoglieremo dal confronto con i nostri iscritti. Si discuterà di responsabilità dei professionisti, soprattutto quando ricoprono ruoli nei Collegi Sindacali; ascolteremo le novità normative ed esprimeremo come di consuetudine la nostra opinione per essere sempre propositivi. Crediamo nell’obiettivo di sviluppare un rapporto collaborativo e costruttivo con gli enti e le istituzioni, in particolare con l’Agenzia delle Entrate e l’INPS. Proprio con l’Istituto nazionale di previdenza sociale stiamo lavorando alla creazione delle linee-guida da sottoporre ai colleghi per dare loro maggiori informazioni. Costante rimane il dialogo con l’Agenzia delle Entrate per cercare di migliorare il rapporto collaborativo».  

 

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