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Venerdì, 13 Dicembre 2024

Il complesso occidentale, la geopolitica della colpa

A Roma lo scorso martedì 16 aprile 2019 presso il Giardino Segreto dell'Hotel Il Palazzetto - Vicolo del Bottino 8 ha avuto luogo una conferenza di  presentazione del libro di Alexandre Del Valle "Il complesso occidentale. Piccolo trattato di decolpevolizzazione" (Paesi Edizioni).
La libertà del dibattito rappresenta il cuore del lavoro svolto dal Think Tank Trinità dei Monti, un bacino di livello che affronta temi complessi, talvolta controversi, ma che necessitano di uno spazio franco e intellettualmente attivo, all'interno drl quale far emergere spunti di riflessione tali da stuzzicare la mente di chi partecipa a eventi come quello del 16 aprile, dove un ospite di eccezione, il politologo, saggista e giornalista francese Alexandre Del Valle, mette a nudo la civiltà occidentale, analizzandola nel suo interessante volume “Il complesso occidentale. Piccolo trattato di decolpevolizzazione”.
E' proprio dal titolo del libro di Del Valle che nasce l'incontro “Il complesso occidentale - la geopolitica della colpa”, che ha visto ospite, oltre all'autore, anche il Presidente del Club Italie-France Edoardo Secchi, co-organizzatore dell'evento insieme al Think Tank.
L'evento è stato aperto dal Presidente del Think Tank Trinità dei Monti, Pierluigi Testa, che ha innanzitutto espresso un pensiero per quanto accaduto il 15 aprile scorso alla Cattedrale di Notre-Dame, a Parigi, dove un devastante incendio ha danneggiato gravemente l'intera struttura del celebre monumento francese.
Il Presidente ha voluto sottolineare come in realtà l’Italia e la Francia siano Paesi molto vicini e che l’impegno del Think Tank Trinità dei Monti è ad oggi e sarà nei prossimi mesi anche quello di confermare e consolidare gli ottimi rapporti con i “cugini d’oltralpe”.
Testa ha, inoltre, rimarcato la posizione del Think Tank in qualità di foro aperto per il dibattito: “Un Think Tank indipendente come Trinità dei Monti si propone di analizzare dei temi caldi, spesso dirompenti, senza prendere le parti di alcuno. Noi ci offriamo in quanto spazio libero per ospiti che, come Alexandre Del Valle, siano in grado di argomentare con elevata padronanza i temi che affrontano e allo stesso tempo necessitano di luoghi dove esporre le proprie idee”.
Il Presidente del Club Italie-France Edoardo Secchi ha così presentato l'ospite, Alexandre Del Valle: “E' uno dei massimi esperti geopolitici in Francia. Il suo libro ha già riscosso molto successo in patria. In questi giorni verrà distribuito anche in Italia, in lingua italiana”.
Del Valle parte da alcuni aneddoti riguardanti la sua carriera per analizzare il processo di convivenza tra religioni differenti in Europa negli ultimi anni: processo che, molto spesso, viaggia sullo stesso binario di quello dell'integrazione culturale e sociale. Iniziando da questo, il politologo francese ripercorre la storia europea, ricercando in essa le cause che portano, secondo lui, la civiltà occidentale ad auto-colpevolizzarsi oggi per nefandezze compiute nei secoli scorsi, alcune delle quali considerate all'epoca pura normalità. Questo concetto psicologico nasce dal discorso, ormai divenuto classico, del centro contro la periferia, del Nord contro il Sud del mondo, dei Paesi industrializzati contro quelli sottosviluppati, o in via di sviluppo, che è stato utilizzato anche da un altro autore famoso: Samuel P. Huntington nella sua opera “Lo scontro delle civiltà e il nuovo ordine mondiale”.
Lo studioso francese, di origine italiana, spiega il  paradosso secondo il quale, nelle epoche passate, atrocità e malvagità siano state compiute anche da civiltà non appartenenti alla cultura europea, ma anzi, alcune di esse siano state attuate proprio a danno di popolazioni europee; eppure il meccanismo psicologico innescatosi non avviene da altre parti. Questo complesso comporta, secondo Del Valle, a degli stravolgimenti che si riflettono nella vita reale; un esempio sono le banlieue francesi, in particolare le aree periferiche di Parigi, dove l'integrazione di masse di immigrati stenta a decollare e, in alcuni casi, essi stessi  creano dei veri e propri microcosmi dove la legge e il diritto nazionale scompaiono.
Alexandre Del Valle afferma che una parte della società occidentale è convinta della colpevolezza della civiltà europea e anglo-sassone di numerose crudeltà e, per questo, deve fare ammenda sostenendo anche fenomeni critici e autolesivi, come può essere l'immigrazione di massa incontrollata.
Tali comportamenti, qualora criticati, scatenano reazioni forti, che spesso sfociano nell'accusa di estremismi di vario tipo. In tale prospettiva, paradossalmente, egli afferma che questa parte della società è in qualche modo alleata di chi vuole la distruzione della civiltà occidentale, come ad esempio il terrorismo di matrice fondamentalista, osservando come in modo involontario questi due fenomeni trovino punti di convergenza nell'attaccare e indebolire la civiltà occidentale. Del Valle si ritiene, tuttavia, un ottimista ed  auspica che la civiltà occidentale ritrovi quella fierezza, in parte forse al momento perduta, di essere quello che è al fine di mostrarsi come una realtà nella quale chi arriva e vive con i popoli occidentali venga integrato, avendo riguardo delle proprie, ma anche delle altrui credenze e tradizioni, sempre nel pieno rispetto delle leggi e dei valori tipici delle popolazioni ospitanti.

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