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Vertice ASEM a Milano: Putin vede Poroshenko, tensioni più forti sono tra Mosca e Berlino

Renzi, al termine dell'incontro, al vertice Asem di Milano ha sottolineato Siamo molto soddisfatti per i risultati raggiunti" che "non possiamo accettare l’instabilità dell’Ucraina. Ma non possiamo fare a meno del ruolo della Russia e dobbiamo coinvolgerla nelle grandi questioni internazionali. Il premier ha poi sottolineato la necessità di "arrivare a una conclusione" della crisi "anche se abbiamo bisogno di tempo" e il ruolo "molto importante della Russia" di fronte alle altre emergenze attuali, quali "l’Ebola, l’Isis la Siria l’Iraq il Libano e tutte le crisi internazionali in corso". C’è la disponibilità da parte dei paesi europei, ha aggiunto Renzi, a collaborare per il "controllo delle frontiere" in Ucraina "anche con i droni". Per il controllo delle frontiere - ha proseguito- "oggi abbiamo a disposizione le nuove tecnologie".

il premier Matteo Renzi chiudendo il vertice Europa-Asia ha citato la necessità di cooperazione tra i diversi Paesi su argomenti come "crescita sostenibile e lotta alla povertà".  "Rispetto alle questioni europee la prossima settimana a Bruxelles ci sarà il tradizionale consiglio Ue e lì non mancheranno occasioni per confrontarsi sulla crescita". Si può incoraggiare ogni sforzo in direzione della pace e del dialogo in varie parti del mondo".  E' importante che "da Milano sia ripartito un percorso per l'Ucraina: abbiamo fatto passi avanti importanti ma c'è ancora molto da fare". Una eventuale soluzione "sarebbe innanzitutto utile per il popolo ucraino" ma anche per la Russia, l'Ue e la comunità internazionale", che consentirebbe anche a Mosca di "continuare a giocare un ruolo nelle principali questioni internazionali".

"Il conflitto in Ucraina è ancora senza una soluzione politica": lo ha sottolineato il presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy al termine del vertice sull'Ucraina tenutosi oggi a Milano a margine del vertice Asem. Intanto :

Alla prefettura di Milano erano presenti oggi anche la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese Francois Hollande, il premier britannico David Cameron e il presidente della commissione europea Josè Manuel Barroso.

C'e' la disponibilità da parte dei paesi europei a collaborare per il "controllo delle frontiere" in Ucraina "anche con i droni", ha aggiunto Renzi durante una conferenza stampa al termine del vertice. Per il controllo delle frontiere - ha osservato - "oggi abbiamo a disposizione le nuove tecnologie. Non possiamo accettare l'instabilità dell'Ucraina - ha proseguito - ma dobbiamo coinvolgere la Russia nelle grandi questioni internazionali. Il ruolo della Russia potrebbe essere molto importante per Ebola Isis, Siria,Iraq, Libia e le altre crisi internazionali. Vladimir e Petro hanno discusso in modo chiaro e franco. Non sarà un progresso immediato e per queste ragioni spero che nelle prossime ore, nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, andremo a decisioni per arrivare a un punto cruciale della crisi Ucraina. Abbiamo sottolineato un senso di urgenza".

Sulla stessa onda il presidente russo, Putin, che ha definito l'incontro ''buono, positivo''.

Il premier ha comunque tenuto a precisare che "non sarà un progresso immediato e per queste ragioni spero che nelle prossime ore, nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, andremo a decisioni per arrivare a un punto cruciale della crisi Ucraina. Abbiamo sottolineato un senso di urgenza".

Da parte sua, durante la notte il Cremlino ha reso noto che tra Putin e Merkel "restano sempre serie divergenze sulla genesi del conflitto interno ucraino, non chè sulle cause principali di quello che succede ora". L'incontro tra i due leader, avvenuto ieri sera, è durato due ore e mezzo. "Putin e Merkel hanno fatto il punto sull'attuazione degli accordi di Minsk. E' stato posto un accento particolare sulla conclusione del processo della separazione delle parti in conflitto a sud-est dell'Ucraina", ha detto il portavoce di Putin, Dimitri Peskov. Tra gli altri temi affrontati, il monitoraggio del regime del cessate il fuoco e il dossier del gas.

Alla riunione sull'Ucraina a Milano tra i presidenti russo Vladimir Putin, ucraino Petro Poroshenko, francese Francois Hollande e la cancelliera tedesca Merkel. Il tema del nuovo incontro sono le elezioni indette dai separatisti ucraini nell'Est dell'Ucraina. Della questione ha parlato stamane, dopo l'incontro che si è svolto in prefettura a Milano, anche il premier britannico David Cameron dicendo che la Russia deve "riconoscere un unico" assetto elettorale con votazioni, quindi, all'interno di un quadro nazionale.

All'incontro fra Putin, Poroshenko e i leader europei è emerso ''che la cosa più importante, e suquesto c'è stato un accordo, è l'attuazione del protocollo diMinsk'', ha detto il presidente della Commissione europea,José Manuel Barroso, aggiungendo che dovranno esserci anche unaverifica sul cessate il fuoco e elezioni locali.

La Russia deve rispettare gli accordi e togliere armi pesanti e truppe dall'Ucraina, ha detto il premier britannico David Cameron ha detto arrivando a Milano al vertice Asem, dopo aver partecipato in prefettura ad una riunione tra gli altri con Renzi, il premier ucraino Poroshenko, quello russo Vladimir Putin, Angela Merkel e Francois Hollande: "Se questo non succede, l'Unione Europea, Regno Unito incluso, deve mantenere le sanzioni e le pressioni, cosicchè non ci sia questo tipo di situazioni nel nostro continente".

Alcuni partecipanti all’incontro tenuto stamattina a Milano sulla crisi ucraina "hanno mostrato totale mancanza di volontà di comprendere come stanno davvero le cose nel Sud-Est" del Paese ex sovietico in preda alla guerra civile. Lo ha detto Dmitri Peskov, il portavoce di Putin. Le tensioni più forti sono tra Mosca e Berlino. Le "divergenze di opinioni" tra Putin e la Merkel sono "sulle origini del conflitto interno in Ucraina, nonché sulle cause di quello che sta succedendo oggi nel Paese", fa sapere il Cremlino in una nota. "Durante una discussione lunga e approfondita - si legge nel comunicato - Putin e Merkel hanno parlato in dettaglio dell'applicazione degli accordi di Minsk. Si sono concentrati sulla priorità di completare il processo di disimpegno delle parti del conflitto nel sudest dell'Ucraina". I due leader, prosegue il Cremlino, "hanno parlato anche del monitoraggio del cessate il fuoco e hanno accennato al tema delle forniture di gas". Per spiegare alla cancelliera tedesca Angela Merkel i problemi legati alle forniture di gas russo all’ Ucraina, ieri sera, nel bilaterale di Milano, Putin ha preso carta e penna, illustrando conti e problemi sul tappeto. "Il presidente ha preso una penna e ha disegnato le cifre su un pezzo di carta, dando le spiegazioni", ha riferito il portavoce del leader russo. Intanto in Italia :

Beppe Grillo scrive sul suo blog rispondendo al segretario del Carroccio che aveva chiesto un incontro al leader del M5S proprio sul referendum anti euro. Ma quell'incontro, secondo Grillo, non serve. Se la Lega è d'accordo può liberamente sostenere la proposta grillina.

Deluso Matteo Salvini, che subito rilancia su Facebook:"Purtroppo Grillo ha rifiutato il confronto proposto dalla Lega dicendo che ’non c’è bisogno di alcun incontro ufficialè. Peggio per lui, noi le nostre battaglie contro l’Euro, l’invasione clandestina e lo Stato tassatore le facciamo anche da soli!".

"La Lega degli euromolli - scrive Grillo - lancia il sasso dell’uscita dall’euro e poi nasconde la mano. Il M5S porterà gli italiani al referendum sull’euro: si può fare, come si spiega in seguito, e lo capirebbe anche Salvini che evidentemente non è informato. Il referendum consultivo - prosegue - si può fare. Per poterlo indire è necessario approvare una legge costituzionale 'ad hoc' come avvenuto nel 1989 quando si chiese agli italiani se dare o meno facoltà costituente all’Unione Europea".

"La legge costituzionale per indire il referendum sarà presentata agli italiani sotto forma di legge di iniziativa popolare. Per poterla depositare in Parlamento è necessario raccogliere almeno 50.000 firme in sei mesi. Una volta depositata, presumibilmente a maggio 2015, i portavoce del M5S alla Camera e al Senato si faranno carico di presentarla in Parlamento per la discussione in Aula. Approvata la legge costituzionale ad hoc che indice il referendum, considerando i tempi di passaggio tra le due Camere, a dicembre 2015 gli italiani potranno andare alle urne ed esprimere la loro volontà sull’uscita dall’euro con il referendum consultivo", prosegue Grillo.

"A partire da novembre inizieremo a raccogliere le firme per la legge di iniziativa popolare per indire il referendum. Abbiamo bisogno del maggior numero di firme possibile per non lasciar alcun alibi a questi portaordini della Merkel e della Bce capeggiati da Renzie. Gli italiani devono poter decidere se vogliono morire con l’euro in mano oppure vivere e riprendersi la propria sovranità", conclude il leader del M5S.

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