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Giovedì, 01 Maggio 2025

Il Museo Ebraico di Lecce è lieto di annunciare un'iniziativa straordinaria che unisce l'antichità al contemporaneo attraverso due mostre che si terranno nel mese di aprile presso la Sala del Cenacolo a Roma . L'evento sarà presentato ufficialmente martedì 15 aprile alle ore 16.00 nella sala conferenze di Montecitorio, alla presenza dei rappresentanti del museo, dei curatori delle due mostre e delle istituzioni nazionali e regionali. L'inaugurazione ufficiale seguirà alle ore 17.00.

Le mostre, già accolte con entusiasmo a Lecce lo scorso gennaio, includono “La Puglia crocevia del Mediterraneo - Mobilità di uomini, merci e cultura”, curata da Fabrizio Lelli , Direttore del Museo Ebraico di Lecce e docente di lingua e letteratura ebraica presso l'Università “La Sapienza” di Roma, e da Fabrizio Ghio , architetto e archeologo; si tratta di una mostra sulla Puglia e il Mediterraneo , nella quale hanno messo in evidenza l'importanza del fattore della mobilità dei popoli per la costruzione e la comprensione della Puglia di oggi , offrendo una narrazione del progressivo arricchimento etnografico e culturale di una regione che da sempre rappresenta il collegamento tra l'Europa e il Mediterraneo orientale e che fa della memoria un mezzo efficace per parlare del presente e del futuro .

«Perfettamente in linea con la missione principale del Museo Ebraico di Lecce - creare un ponte tra cultura per promuovere la pace -, la mostra costituisce un invito a riflettere sulle relazioni tra i popoli del Mediterraneo, sulle sfide della convivenza e sul ruolo del turismo consapevole per promuovere l'incontro sulla base della conoscenza», commenta il professore Lelli a proposito della mostra di cui è curatore. «Il percorso didascalico rappresenta un invito alla scoperta dell'immenso patrimonio della regione, attraverso un'ottica particolare, ovvero i contributi forniti dalle diverse popolazioni e culture che, nel corso dei secoli e fino all'età contemporanea, si sono avvicendate sul suo territorio, con particolare attenzione alla presenza ebraica», aggiunge il co-curatore Fabrizio Ghio.

In parallelo, sarà presentata la personale “Errare, perseverare, sopravvivere” dell'artista ebrea americana di origine siriana Lenore Mizrachi-Cohen , invitata a partecipare con una “site specific Exhibition” da Fiammetta Martegani. Artista concettuale, Lenore, nata a New York, usa la sua eredità e la calligrafia in caratteri arabi- lingua parlata dalla sua famiglia - come lente attraverso cui esaminare i costanti cambiamenti identitari e culturali del popolo ebraico.

« In giorni bui come questi in cui, non solo in Medio Oriente, ma in molti altri contesti internazionali il dialogo risulta un obiettivo sempre più complesso da raggiungere, da orami quasi dieci anni il Museo Ebraico di Lecce si prefigge il compito di testimoniare la memoria della presenza ebraica in città attraverso un dialogo costante con il suo contesto storico e attraverso una continua ricerca rappresentata dalle voci di artisti contemporanei – aggiunge Fiammetta Martegani , dal 2021 curatrice del dipartimento di arte contemporanea del museo - Grazie al lavoro di ristrutturazione e valorizzazione avviato dai co-fondatori Michelangelo Mazzotta e Francesco De Giorgi, con il contributo scientifico del Professor Fabrizio Lelli , il museo – un tempo sinagoga – si pone, infatti, l'obiettivo non solo di restituire al territorio una memoria storica silenziosa, ma ricorda anche l ' eredità culturale trasmessa dalle comunità ebraiche medievali a Lecce e al Salento. Tale eredità è, in primo luogo, occasione di riflessione sul dialogo interculturale ».

Nella mostra personale presentata in questa occasione speciale alla Camera dei Deputati l'opera Al-amthal riflette su temi universali e al tempo stesso specifici nella storia del popolo ebraico e della sua resistenza. Le condizioni di vita precarie sopportate dalle comunità costantemente sradicate o attaccate - el ' effetto che ciò ha sulla psiche individuale e collettiva del popolo ebraico – sono, infatti, una realtà che continua ad esistere, oggi come allora. Per questo l'artista attinge dalla memoria del passato per raccontare la vita ebraica contemporanea .

Le due mostre saranno aperte al pubblico fino al 24 aprile , dal lunedì al venerdì, dalle ore 11:00 alle ore 19:00, con ultimo ingresso alle 19:00. L'obiettivo è trasmettere una straordinaria narrazione storica a un pubblico internazionale e intergenerazionale , contribuendo a rendere la Puglia una destinazione culturale di rilievo.

«Siamo a Roma perché ci ha voluti qui l'onorevole Claudio Stefanazzi, che anni fa ha conosciuto il nostro museo e ne ha condiviso fin da subito la missione e il valore culturale. Lo ringraziamo per aver creduto nel nostro progetto e per averci voluto alla Camera dei Deputati, offrendo a questa iniziativa un palcoscenico prestigioso e significativo – spiegano i due co-fondatori - Con questa doppia mostra vogliamo raccontare una Puglia che non è solo bellezza paesaggistica, ma anche crocevia di storie e cultura. Un patrimonio da condividere col mondo, in cui il nostro museo ha un ruolo centrale. La presenza dell'artista ebraica siriana Lenore Mizrachi-Cohen, oggi attiva a New York, rafforza il respiro internazionale della mostra, aprendo un dialogo tra memoria storica e linguaggi contemporanei».

Il Museo Ebraico di Lecce, principale promotore di questa iniziativa, è un importante centro di cultura e memoria , dedicato alla valorizzazione della storia e delle tradizioni ebraiche in Puglia. Con questo evento, il museo continua il suo impegno nel promuovere il dialogo interculturale e la comprensione reciproca, supportato da numerosi enti, tra cui Regione Puglia, Provincia di Lecce, Comune di Lecce e molte altre istituzioni.

Patrocini: Comune di Lecce, UCEI - Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Città Metropolitana di Roma Capitale (Provincia), Comune di Nardò, Regione Puglia, Comunità Ebraica Napoli, Progetto Memoria, Comune di Trani, Dipartimento SARAS Sapienza Roma, Museo della Memoria e dell'Accoglienza di Santa Maria al Bagno, ASSOCIAZIONE ITALIA ISRAELE, Provincia di Lecce, Comune di Manduria (che integra il patrocinio della Casa Museo di Elisa Springer), Museo Ebraico di Roma, Comunità Ebraica di Roma.


fonte  Info: Museo Ebraico di Lecce
 

Giovedì mattina presso l’Aula Magna del Rettorato dell’Università degli Studidella Campania “Luigi Vanvitelli” in Caserta, Brunello Cucinelli ha ricevuto, da parte del Dipartimento di Architettura, il Dottorato di Ricerca Honoris Causa in “Design per il Made in Italy: Identità, Innovazione e Sostenibilità” per le sue «abilità imprenditoriali ed il suo indubbio valore umano e spirituale», come ha precisato il Magnifico Rettore Professor Gianfranco Nicoletti.
Il Presidente Esecutivo e Direttore Creativo dell’omonima azienda Brunello Cucinelli, da sempre amante dell’arte, dell’architettura e dell’estetica, ha tenuto la sua Lectio doctoralis dal titolo “Il Genius loci, maestro delle arti” alla presenza di un parterre d’eccezione. Oltre al già citato Magnifico Rettore, hanno assistito alla Lectio il Ministro dell’Università e della Ricerca della Repubblica Italiana, On. Anna Maria Bernini, la professoressa Ornella Zerlenga, Direttore del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale, la professoressa Arch. Alessandra Cirafici, coordinatrice del suddetto Dottorato di Ricerca di Interesse Nazionale che coinvolge anche altri prestigiosi Atenei (tra cui Siena, Firenze, Venezia, Napoli e Urbino), nonché l’intero Senato Accademico, i Rettori di altre Università che hanno voluto generosamente essere presenti, tanti studenti e numerosi giornalisti e amici da tutto il mondo.
Lo stesso prestigioso Ateneo, che con i suoi sedici Dipartimenti valorizza un significativo patrimonio architettonico composto da complessi storici monumentali (ex monasteri, conventi e abbazie) sette-ottocenteschi, aveva già ospitato nell’ottobre del 2017 lo stilista umbro per una Lectio magistralis molto apprezzata sulla Dignità morale ed economica dell’essere umano.

«Il conferimento del Dottorato di Ricerca Honoris Causa a Cucinelli – ha detto il Rettore dell’Ateneo Vanvitelli, Gianfranco Nicoletti – vuole essere un doveroso riconoscimento da parte della nostra istituzione ed ha una doppia valenza. Da un lato è l’attribuzione di un importante titolo per chi come lui ha portato ai più alti livelli il Made in Italy, quale perfetto ambasciatore dell’eleganza italiana come sintesi di cultura e tradizione, nonché imprenditore illuminato e sensibile e dalle eccezionali capacità di innovazione. Ma dall’altro, Cucinelli è anche il portatore di messaggi di grande valoresoprattutto per i nostri giovani universitari: è possibile creare un’impresa che rispetti l’essere umano in quanto tale. È fattibile, come afferma egli stesso, una forma di capitalismo umanistico, contemporaneo ma con forti radici antiche, dove il profitto non rechi offesa ad alcuno, ma venga utilizzato anche per migliorare significativamente la condizione umana attraverso la creazione di servizi e luoghi di rilevanza culturale, che siano fautori di promozione umana e sociale. Alla luce di tutto ciò, Cucinelli risulta essere il candidato privilegiato per il nostro Dottorato in “Design per il Made in Italy: Identità, Innovazione e Sostenibilità”».
Nella prolusione di questa mattina Brunello Cucinelli, trattando di bellezza e custodia dello “Spirito dei luoghi”, come pure di Capitalismo Umanistico e Umana Sostenibilità, ha parlato del germogliare di un’umanistica rivoluzione che può portare, con i giovani, alla conquista di un Tempus novum. Ha sottolineato l’importanza di dedicare il giusto tempo alla cura della propria anima, affinché ciascuno possa coltivarne la crescita spirituale in armonia con il Creato. Tutto questo è ciò di cui si ha bisogno per ricercare il giusto equilibrio tra profitto e dono, tra economia ed etica, nel rispetto della dignità di tutti gli esseri umani.
Ai tanti giovani presenti Brunello Cucinelli ha voluto trasmettere fiducia, nel segno della speranza in un futuro gioioso affidato alle loro menti e ai loro cuori, alleggeriti dal “mal dell’anima” che ci accompagna per la vita, anche quando si sa guardare la povertà con un occhio diverso e all’ascolto del dolore di coloro che attraversano un momento di difficoltà.
Questo il commento di Brunello Cucinelli: «Mi sento particolarmente onorato per aver ricevuto questo prestigioso riconoscimento, che mi piace immaginare come un tributo alla famiglia ed in particolare ai nipotini, che ogni giorno al lavoro e a casa rallegrano la mia anima. I greci sapevano che mente e anima sono entrambe necessarie alla persona umana, e per questo avevano Apollo e Dioniso. Soprattutto ai giovani, protagonisti di una nuova umanistica rivoluzione all’alba di un Tempus novum, spetta di seguire la saggezza greca, sintetizzata nelle frasi iscritte sul Tempio di Delfi: “Conosci te stesso”, e “Nulla di troppo”. Così, umanisticamente, potranno provare il sentimento che porta all’emozione, all’immaginazione e alla creatività. Diceva Vitruvio che un’architettura deve essere solida, utile e bella. A questo paradigma mi sono ispirato sentendomi un poco “architetto dell’impresa”, per aver conferito le qualità peculiari suggerite dal grande architetto e trattatista augusteo. A Solomeo abbiamo provato ad ascoltare il Genius loci, maestro delle arti nella conservazione ed edificazione del borgo e della valle. Questo è il dono immenso che ci dà l’architettura.

L’Università degli Studi della Campania porta non a caso il nome di un raffinatissimo architetto, Luigi Vanvitelli, che ha progettato la meravigliosa Reggia di Caserta. Egli, illuminato dal gusto del rinnovamento classico, ha fatto ammirare in tutto il mondo il magnifico stile italiano. Per questo guardo alle Università come al fertile terreno di coltura dei saperi, nutrimento dello spiritooltre che della mente, alimentando dentro di me una devozione per chi è impegnato nella preziosa opera culturale della loro trasmissione. Grazie, grazie di cuore a questo bellissimo Ateneo, al suo sapiente Senato Accademico e allo stimato Rettore Nicoletti per un dono così unico e speciale che custodirò con gioia e riconoscenza».

Un rilievo funebre di una coppia, uomo e donna - a dimensioni quasi reali - pertinente a una tomba monumentale presso la necropoli di Porta Sarno, è affiorato nel corso di uno scavo archeologico, nell'ambito del progetto di ricerca “ Investigating the Archaeology of Death in Pompeii ” condotto dall'Universitat de València in collaborazione con il Parco archeologico (direzione scientifica del prof. Llorenç Alapont).

Le due sculture ad altorilievo sono state trasferite presso la grande Palestra degli scavi per avviarne il restauro e saranno tra i reperti di particolare spicco in esposizione nella mostra “Essere donna nell'antica Pompei” che inaugurerà il 16 aprile prossimo. I visitatori potranno contestualmente osservare i delicati interventi del restauro, che saranno condotti durante la mostra.

L'area indagata a partire dal luglio 2024 corrisponde ad una zona scavata negli anni '90 per la costruzione del doppio binario della Circumvesuviana.
Gli scavi del 1998 avevano già registrato la presenza di oltre 50 sepolture a cremazione, segnate da stele e da un monumento funerario ad arco. Le indagini recenti hanno portato alla luce una tomba monumentale costituita da un ampio muro con diverse nicchie sormontate da un rilievo di una figura femminile e una maschile, forse una coppia di sposi.

Il simbolismo degli accessori scolpiti della donna potrebbe identificarla come una sacerdotessa di Cerere . La qualità dell'intaglio nelle sculture e le loro caratteristiche arcaiche suggeriscono una datazione al periodo tardo repubblicano.

“Questa campagna è un'occasione preziosa per ampliare le ricerche e le attività di valorizzazione nell'area fuori le mura di Pompei – sottolinea il Direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel – Grazie alla collaborazione con l'Università di Valencia, a cui dobbiamo anche la scoperta di alcuni anni fa della Tomba di Marco Venerio Secondo nella stessa area, è stato possibile lavorare a un progetto multidisciplinare che ha visto nelle varie fasi il coinvolgimento di diverse professionalità tra i quali archeologi, architetti, restauratori, antropologi.”

Fonte Parco archeologico di Pompei/ Uff.St.

Foto Alfio Giannotti

 

 

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