Nel Mezzogiorno, a nostro modesto avviso, si registrano arretratezze non solo per gli indicatori economici ma, anche, per quelli civili. Ad esempio, è necessario investire sulla formazione, anche, dando decoro e sicurezza a chi vive e lavora nella scuola; poi, coltivare l’idea di uno sviluppo eco-sostenibile è decisivo per il futuro, anche economico, del Sud. Ancora, il senso del bene comune, anche, in tanta parte del Mezzogiorno, diciamo che è un po’ labile. Pertanto, è giusto mantenere e potenziare gli incentivi per il sistema delle imprese che fanno ricerca, innovano e creano valore aggiunto e nuova occupazione; è necessario sostenere l’agricoltura moderna e di qualità; è importante finanziare le poche opere infrastrutturali strategiche che consentono un ammodernamento di una rete trasportistica a largo raggio, nel Sud; spendere bene i fondi nazionali ed europei, nel Sud, significa creare, certamente, immediate opportunità di lavoro per i giovani, con centinaia di cantieri, ovvero, investire su una crescita economica e civile del territorio meridionale. Per quanto riguarda le emergenze, nel Sud, va registrata questa: una scarsità delle piogge, ovvero, da alcuni mesi, agricoltura e zootecnia sono a secco. In tal senso, qualcosa si sta muovendo: le aziende agricole, colpite dalla prolungata siccità e che non abbiano sottoscritto polizze assicurative, potranno accedere ai benefici per favorire la ripresa dell’attività produttiva prevista dalla legge n.102 del 2004” (leggi: emendamento al Dl Mezzogiorno, approvato in Commissione Bilancio al Senato). In conclusione, diciamo che un’altra emergenza meridionale, purtroppo, in lunghissima attesa di soluzione, è questa: il Mezzogiorno-secondo i dati statistici- è l’area dell’Italia, con l’incidenza più elevata, di povertà assoluta (8,5%).