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La Puglia per la ricostruzione, tavola rotonda sul rischio sismico

Il segreto di una ricostruzione efficace? Formare presidi misti con geologi e ingegneri per arrivare alla microzonazione sismica: individuare, cioè, le zone stabili e quelle a rischio di un nuovo evento naturale”. A dirlo è il geologo Pierfrancesco Dellino, docente al Politecnico di Bari e coordinatore del presidio di Amatrice, progetto realizzato dall'Ateneo barese insieme all'Università dell'Aquila. Dellino ha raccontato la propria esperienza sul campo, nel corso di una tavola rotonda che si è tenuta in Fiera nel nuovo Padiglione. Un momento di riflessione sul rischio sismico a margine della mostra “Tornare alla vita. La Puglia per la ricostruzione” coordinata da Elio Sannicandro e promossa, tra gli altri, da Fiera del Levante, Regione Puglia, Protezione Civile, Politecnico, Università di Bari, Comune, Camera di commercio, Confindustria, Ordini di ingegneri, architetti e geologi e con partner tecnici come Fidanzia, Ance, Ansa, Planetek e Vmlive.

Durante l’incontro Dellino si è collegato via Skype con il presidio geologico di Amatrice che si trova in una in tenda attrezzata con computer, stampanti, connessione a internet e posti letto e ha dialogato con due geologi esperti in terremoti: Gianluca Ferrini e Nicola Venisti.

“Una mostra sintetica e significativa per parlare di prevenzione e ricostruzione. – ha detto Sannicandro – Le installazioni rappresentano un cantiere in corso, con immagini che raccontano il terremoto e gli interventi di ricostruzione. Un concetto è chiaro a tutti: occorre un impegno comune sul fronte della prevenzione e dell’adeguamento dei fabbricati alla normativa antisismiche”.

Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, ha sottolineato che “la questione sismica è molto seria. Siamo in una terra che convive con i terremoti ma si fa finta che non sia così. È vero che lo Stato ha un ampio ruolo in materia antisismica ma anche la cultura comune ne ha, perché la comunità deve arrivare a convincersi che gli adeguamenti e le nuove costruzioni antisismiche sono anche una grande occasione dal punto di vista economico. Possiamo fare una grande rivoluzione perché oggi siamo in grado di costruire le cose in un modo nuovo, efficiente e sicuro”.

Domenico De Bartolomeo, presidente Confindustria Bari Bat ha aggiunto che “per la prima volta c’è la vera consapevolezza di quello che è il rischio sismico e statico delle strutture datate in Italia. Possiamo in qualche modo accettare che ci possano essere dei crolli ma non possiamo accettare che si perdano delle vite umane. Il nostro sistema, con tutte le categorie, è a disposizione del Governo e delle amministrazioni locali per fare soprattutto prevenzione, per evitare che in situazioni analoghe a questa si perdano vite umane.

"Come Ance nazionale – ha detto il presidente di Ance Bari e Bat, Beppe Fragasso - pensiamo che si debba procedere con la ricostruzione dei centri dove erano e come erano, sia in termini volumetrici che paesaggistici, evitando la logica delle new town che sradicano le popolazioni dai propri luoghi facendo venire meno la quotidianità cui sono abituate. Le nuove tecnologie costruttive, che permettono di depotenziare l'onda d'urto del sisma sugli edifici ritardando il crollo e dando il tempo alle persone di mettersi in salvo, non consentono di evitare i terremoti ma di ridurre il danno in termini di vite umane".

 

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