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Gentiloni al vertice UE

Ai piani alti dei palazzi di Bruxelles è stata apprezzata la rapidità con cui l'Italia ha risolto la crisi di governo, e Gentiloni, conosciuto e stimato nel suo ruolo di ministro degli Esteri, viene considerata persona a cui dare fiducia. Oltre al dibattito sui dossier in agenda, che si apre con lo spinoso capitolo sulla migrazione, importanti saranno i contatti che il nuovo premier avrà con i vertici delle istituzioni è prevista la presenza di Mario Draghi ad una parte dei lavori, anche per discutere della complicata situazione delle banche. Mentre resta la riserva italiana sulla revisione del bilancio Ue. E ai margini sarà piuttosto inevitabile parlare dell'elezione del nuovo presidente del Parlamento europeo, un derby tra Gianni Pittella (S&D) e Antonio Tajani (Ppe). 

Sarà però ancora una volta il dossier migranti sotto i riflettori. I leader ribadiranno l'intenzione di salvaguardare l'accordo Ue-Turchia, lasciando uno spiraglio aperto sulla liberalizzazione dei visti, che al momento resta comunque remota. Il dibattito sulla Turchia, la questione aperta con l'Olanda per l'accordo di associazione con l'Ucraina e la revisione del regolamento di Dublino sono i "campi minati" del vertice, spiegano fonti Ue. Intanto se l'Italia ha scongiurato il pericolo della 'solidarietà flessibile', respingendo la carica della presidenza slovacca sulla riforma del sistema Dublino, Gentiloni ribadirà ai colleghi che il meccanismo di 'relocation' dovrà essere al centro della revisione, e su base obbligatoria. Su posizioni opposte restano i quattro Paesi Visegrad, con Polonia e Ungheria i due più rigidi. Il premier magiaro Viktor Orban potrebbe però portare all'attenzione dei colleghi la proposta di realizzare strutture (tipo hotspot) per accogliere i migranti, fuori dall'Ue, in Paesi come Tunisia o Egitto. Anche l'Austria sembra essere sulla stessa linea. "Ma è molto difficile da realizzare" spiegano fonti diplomatiche.

Cosi Paolo Gentiloni è a Bruxelles per il primo vertice europeo da premier. Il presidente del Consiglio ha partecipato a una riunione dei leader socialisti europei. "Oggi - ha detto dopo aver lasciato la riunione prima del vertice europeo - la questione principale, tra le tante, al Consiglio europeo sarà la questione dell'immigrazione. E da questo punto di vista l'Italia è molto esigente perché non siamo ancora soddisfatti della discussione sul regolamento di Dublino che fissa le regole sull'accoglienza dei rifugiati". 

"Abbiamo lanciato un programma - ha detto ancora il premier - per fronteggiare i fenomeni migratori dall'Africa. Lo abbiamo lanciato a gennaio. Ci aspettiamo risultati concreti". "Oggi - ha proseguito - sarà fatto un passo avanti che ritengo importante perché insieme a Francia e Germania firmeremo un primo accordo con il Niger che vale un centinaio di milioni". L'accordo, spiega Gentiloni, "cerca di mettere più forza nella gestione dei flussi migratori dal Niger verso la Libia. Consideriamo che il Niger è l'anticamera dei flussi migratori verso la Libia. Quindi, nel contesto di una politica che deve fare molti passi avanti, adesso insieme a Francois Hollande e Angela Merkel e con il presidente nigerino Issoufou ne facciamo uno piccolo ma significativo".

Ieri il presidente Jean-Claude Juncker ha ribadito l'importanza di restare al fianco di Roma sul fronte migranti e di escludere "i fondi che l'Italia mette a disposizione dal patto di stabilità". Parole che danno anche la cifra della disponibilità verso Paolo Gentiloni, oggi al debutto al tavolo dei leader dell'Unione. 

Intanto un altro problema per il nuovo Governo sarebbe la questione di Mediaset....Mediaset che è rientrata negli scambi di Piazza Affari e segna un calo del 7,9% a 3,3 euro. Il titolo è stato congelato due volte per eccesso di volatilità dopo due giorni di rally a seguito dei raid di Vivendi, azionista con il 23,9% di Telecom (+3,47%), che si è portata al 20% del Biscione.

"In queste ore i francesi stanno cercando di fare shopping tra le sue aziende. Mediaset è una delle principali aziende del Paese, ci sono migliaia e migliaia di posti di lavoro, il fatto che dalla sera alla mattina un finanziere francese riesca a scalare il 20% di una delle principali aziende italiane senza che il Governo abbia mosso un dito, senza che gli organi di vigilanza abbiano mosso un dito, è emblematico. In queste ore penso che Berlusconi sia giustamente preoccupato di salvare parte del suo patrimonio, ma di un patrimonio che è degli italiani tutti. Poi i suoi atteggiamenti su questo governo li vedremo nelle prossime settimane". Così il leader della Lega, Matteo Salvini ai microfoni di Radio Cusano Campus.

"E' totalmente inappropriato un intervento dell'esecutivo a tutela di Mediaset quando lo stesso nulla fece contro l'aggressiva scalata di Vivendi a Telecom Italia, che invece era veramente strategica per il nostro Paese considerando l'infrastruttura di rete in suo possesso". Lo affermano i deputati M5S della commissione Trasporti e Telecomunicazioni.

"Supportiamo Mediaset in questa operazione, è importante che le aziende italiane restino italiane". Così il consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, ha risposto ai giornalisti a margine della presentazione del progetto del nuovo asilo nido al reparto di Oncoematologia dell'ospedale infantile Regina Margherita di Torino. "Abbiamo relazioni con Mediaset, le siamo vicini", ha aggiunto".

 

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