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Lunedì, 13 Maggio 2024

Cominciata nell'Aula del Senato la seduta dedicata al voto per la decadenza di Berlusconi. Tocca al presidente della Giunta delle Immunità Dario Stefano leggere la relazione della Giunta che non conferma la convalida dell'elezione dell'ex premier. Le votazioni degli ordini del giorno che possono venir presentati in difformità alla relazione della Giunta per le Immunità cominceranno alle 19.

Nel dibattito generale si sono iscritti a parlare 25 senatori. Sono ben 22 quelli che parlano contro la decadenza di Silvio Berlusconi, quasi tutti di Forza Italia, Gal e Nuovo Centrodestra. A favore della decadenza per Berlusconi sono iscritti solo due senatori del M5S. Si è iscritto a parlare anche il senatore del Psi Enrico Buemi, che era a favore del voto segreto e in passato si era espresso a favore della decadenza.

Non c'è molta differenza tra le vicende di Craxi e Berlusconi, a parte che il primo scelse l'esilio e il secondo resta in Italia''. A sostenerlo è l'ex ministro degli Esteri, Gianni De Michelis in una intervista al Mattino, aggiungendo che però il Cavaliere ''fa un ragionamento che non può reggere: vorrebbe una via d'uscita, ma lui è stato condannato, e la legge è uguale per tutti''. ''In questi venti anni - dice - lo scontro tra Berlusconi e i magistrati è stato più politico che giudiziario'' e l'unica soluzione al corto circuito giudici-politici ''è una riforma profonda della giustizia''.

Scendono in piazza tutti i cittadini consapevoli di quello che sta avvenendo che sono preoccupati, che non lo fanno per difendere me, ma che hanno a cuore il futuro del Paese e la nostra libertà. Credo che la manifestazione sia assolutamente legittima e pacifica e sia solo l'inizio". Lo afferma Silvio Berlusconi a Studio Aperto. "No, io ho lavorato bene per il mio paese come imprenditore e uomo di Stato, sono italiano al 100% e sono sceso nel 94 in politica per evitare un destino illiberare e una deriva giustizialista all'Italia, c'era da essere preoccupati. Non ho mai avuto ambizione politica, continuerò a difendere quello che io ritengo il primo dei diritti e cioè la libertà. Lo farò con orgoglio". "Nelle carte Usa ci sono testimonianze da parte di una ex dirigente di primissimo piano del gruppo Agrama che provano la mia estraneità al meccanismo messo in atto. Io non sono mai stato socio occulto di Agrama ma sono stato anzi parte lesa di questa operazione che ha procurato a Mediaset il danno di numerosi milioni di dollari". Afferma Berlusconi a Studio Aperto.

''Temo l'arresto? Non saprei. Certo e' che nei miei confronti c'e' un odio totale da parte di una magistratura che ha impiantato 57 processi contro di me...". Lo afferma Silvio Berlusconi parlando alla telefonata di Belpietro nel corso della quale ribadisce di non aver mai chiesto ''salvacondotti'' e di aver lavorato esclusivamente per il bene del Paese. ''Da qui in avanti gli elettori del centrodestra devono guardare in faccia alla realta', alla nostra storia e dare il voto ad una sola forza politica'', ha aggiunto Berlusconi.

Non è stato concesso "un esercizio pieno del diritto di difesa" perché "sarebbe stato necessario esaminare tutti i testimoni". Lo ha detto il professor Franco Coppi in un incontro con i giornalisti alla stampa estera sottolineando che questo è uno dei motivi per i quali la difesa di Silvio Berlusconi ha chiesto la revisione del processo sui diritti Mediaset. "Abbiamo sempre sostenuto - ha proseguito Coppi - che i testimoni sono fondamentali per l'accertamento della verità".

Le "nuove" testimonianze sulla base delle quali la difesa di Berlusconi chiederà la revisione del processo sono "più di sette": ha sostenuto ancora l'avvocato Coppi. Di sette nuove testimonianze aveva parlato ieri Berlusconi. "Ve ne sono altre - ha aggiunto Ghedini - anche di maggior pregnanza".

L'arresto di Silvio Berlusconi "è un'ipotesi irreale": cosi' l'avvocato Coppi rispondendo ai giornalisti alla stampa estera. "Siamo oltre il limite della stessa provocazione - ha sottolineato Coppi - è un'ipotesi assurda e, nella situazione attuale, irreale".

"Non credo alla persecuzione" di Silvio Berlusconi da parte dei giudici, "ma ritengo che la sentenza Mediaset sia ingiusta". Così l'avvocato del Cavaliere ha risposto ai giornalisti alla stampa estera. Coppi ha poi aggiunto che "è stata una iniziativa" di Dominique Appleby "far conoscere quanto sapeva, appellandosi alla sua coscienza". Quanto al "golpe" che secondo Berlusconi sarebbe in atto contro di lui, Coppi ha affermato che "questa espressione non mi scandalizza". "Bisogna tener conto - ha aggiunto - del valore retorico di certe affermazioni e del momento drammatico, dal punto di vista oggettivo e soggettivo".

"Non sappiamo neppure se presenteremo l'istanza di revisione" del processo Mediaset. "Stiamo raccogliendo il materiale e valutando". E' quanto ha precisato Franco Coppi, uno dei legali di Silvio Berlusconi, nella conferenza stampa convocata questo pomeriggio. "Stiamo raccogliendo prove e materiale e vogliamo che tutto quello che acquisiamo sia controllato dalla magistratura. Non vogliamo buttar lì un'istanza che possa essere dichiarata inammissibile un minuto dopo", ha aggiunto Coppi. In questo senso, ha spiegato, va inteso anche l'invio alla Procura di Milano della testimonianza di Dominique O'Reilly-Appleby, la nuova possibile teste a cui ieri ha fatto riferimento anche lo stesso Berlusconi che ha reso noto l'affidavit giunto dalla donna. "Se la magistratura ci dirà che è una testimonianza falsa, ne prenderemo atto". Nel corso della conferenza stampa anche Niccolò Ghedini ha più volte sottolineato che la presentazione dell'istanza di revisione è "un'ipotesi" e ha sempre fatto seguire ogni affermazione in merito dalla frase "se e quando la presenteremo". Allo stesso tempo ha dichiarato che l'obiettivo è di poter arrivare al deposito dell'istanza: "Quando saremo pronti, lo faremo - ha detto - ma deve essere un'istanza seria e robusta".

Ho grande rispetto per l'operato del capo dello Stato" Giorgio Napolitano "ed escludo che sia il regista dell'operazione decadenza" di Silvio Berlusconi. Lo ha detto l'avvocato Niccolò Ghedini incontrando i giornalisti nella sede della stampa estera.

"Io lavoro incessantemente per avere una situazione non caotica in Italia". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Enrico Letta, nella conferenza stampa al termine del bilaterale Italia-Russia, a chi gli chiedeva un commento sulla situazione di Silvio Berlusconi e sulle sue ultime uscite. L'Italia e' un Paese che ha un "drammatico bisogno di crescere", ha spiegato Letta, e creare posti di lavoro" per "far sì che la ripresa sia agganciata. Il rapporto con la Russia può dare un aiuto in settori strategici come l'industria, il turismo e l'energia". Rispondendo ad una domanda sulle parole pronunciate ieri in conferenza stampa da Berlusconi, Letta ha aggiunto di volersi concentrare sui risultati raggiunti nel corso del vertice di Trieste che "possono creare posti di lavoro" ma perché tutto ciò si concretizzi "c'è bisogno di una situazione politicamente non caotica".

"Se fosse così mi aspetto una revisione del processo come per qualsiasi altro cittadino". Lo afferma il deputato Pd Francesco Boccia a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24, a proposito delle nuove carte e testimonianze sulla condanna di Berlusconi. Inoltre, aggiunge, "in un paese normale si sarebbe aspettata la delibera della Corte sull'interpretazione della legge Severino".

''Berlusconi ha iniziato la campagna elettorale, occhio''. Lo ha detto Matteo Renzi, candidato alla segreteria del Pd, commentando su Twitter la vicenda della decadenza dal Senato del leader di Forza Italia.

Berlusconi rinuncia a partecipare a Porta a Porta - Silvio Berlusconi ha rinunciato a partecipare a Porta a Porta. "Nella tarda serata - dice Bruno Vespa - ci ha fatto sapere che pressioni famigliari lo hanno indotto a rientrare ad Arcore prima del voto di decadenza e dopo il comizio".

"Il presidente di FI - ha spiegato Vespa - rientrerà ad Arcore", dunque, "domani sera prima del voto di decadenza e dopo il comizio alla manifestazione di solidarietà promossa dai suoi sostenitori. Raiuno - ha aggiunto Vespa - conferma la prima serata per seguire in diretta il voto del Senato e analizzarne le conseguenze politiche".

Il parere della giunta del regolamento non è vincolante e chiedo che lei possa intervenire per ristabilire il voto segreto". La richiesta è del capogruppo del Nuovo Centrodestra, Renato Schifani, che condivide la richiesta della senatrice Casellati e di Nitto Palma di Forza Italia. Schifani parla di una "interpretazione innovativa" rispetto alla prassi del voto segreto, rivendicando che ''riguarda una persona che ha diritto alla segretezza del voto".

La democrazia e' stata espulsa dal Parlamento e dalle istituzioni. Solo il popolo può rifondare dalle fondamenta uno Stato democratico". Lo dichiara Sandro Bondi (FI) in una nota.

La senatrice Maria Elisabetta Alberti Casellati ha avanzato un richiamo al regolamento per il voto segreto. Prima che il presidente della Giunta Dario Stefano cominciasse a leggere la sua relazione, la senatrice di Forza Italia ha preso la parola per chiedere il voto segreto facendo riferimento a un precedente del 2009. Le ha fatto eco anche Francesco Nitto Palma: "Sul voto segreto c’è stata una modifica del regolamento e quindi sarebbe servita una conferma da parte dell’Aula. Si torni in Giunta del Regolamento per decidere di nuovo. Non violiamo la Costituzione".

Palma poi ha aggiunto: "Bisogna evitare di là da tutto che con questo voto ci si macchi di una palese violazione della Costituzione. Non c’è premura politica, morale di sorta o interesse di bottega che può consentire al Senato di violare in maniera così palese la nostra Costituzione, chiedo formalmente che venga reinvestita la giunta del regolamento di questa questione, deciderà se la votazione debba avvenire a scrutinio a palese anche per gli altri casi, discuteremo se si tratta di interpretazione o politica, così davvero non possiamo andare avanti". D’accordo sul voto segreto anche il senatore socialista Enrico Buemi: "Su queste materie non ci sono vincoli di schieramento. Io sono favorevole a che ci sia il voto segreto sulla decadenza di Berlusconi, esattamente come hanno sostenuto i colleghi di Forza Italia Casellati e Palma che hanno preso la parola prima di me". Diversa l'opinione del Pd. "Non si torni su decisioni già prese. L’argomento voto palese-voto segreto è chiuso da tempo. Si tratta di un voto a difesa del plenum, non sulla persona. Dal 1993 ad oggi, anche sulle autorizzazioni a procedere, le votazioni a scrutinio palese sono state 25 su 34", ha dichiarato il senatore Francesco Russo.

Anche il Nuovo Centrodestra si schiera a favore del Cavaliere: "L’eventuale decisione del Senato di confermare la delibera di decadenza di Silvio Berlusconi costituirebbe un danno certo e irreversibile per la sua persona, per l’istituzione cui appartiene e più in generale per la coesione a fronte dell’esito incerto dei numerosi procedimenti aperti presso le Corti di giustizia europee e la stessa Commissione europea, senza considerare la possibilità di riapertura del processo alla luce dei nuovi elementi emersi. L’Assemblea, peraltro, dovrebbe almeno valutare la proposta del senatore Casini, che consiglia un rinvio alla decisione della Cassazione sulle pene accessorie", ha affermato il presidente dei senatori di Ncd, Maurizio Sacconi. Che poi ha aggiunto: "Per queste ragioni, il Nuovo centrodestra ha presentato un ordine del giorno per il rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia europea, una questione sospensiva del voto e un ordine del giorno in dissenso dalla relazione della Giunta delle elezioni e dell’immunità parlamentari". "La Giunta per il Regolamento del Senato il 30/10 ha stabilito che per casi di non convalida dell’elezione il voto fosse palese e non ci sono novità per riaprire ora il dibattito", ha affermato il presidente del Senato Pietro Grasso.

Dopo un colloquio privato di due ore e mezza, il presidente russo Vladimir Putin ha lasciato Palazzo Grazioli e il suo amico Silvio Berlusconi
 
Il leader del Cremlino si era recato nella residenza del Cavaliere alle 22.30, dopo l’incontro al Colle con il presidente Napolitano, riservando all’ex premier il colloquio più lungo nella sua visita a Roma. "Pure fantasie": così il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha definito le voci diffusesi nei giorni scorsi sulla stampa italiana secondo cui Vladimir Putin intende concedere un passaporto russo a Berlusconi, dopo che gli è stato ritirato quello italiano per le sue vicende giudiziarie. Tra l'altro, era stato lo stesso Berlusconi a smentire l’eventualità: "È un’ipotesi che non ho mai considerato, desidero che la mia innocenza venga fuori a tutto tondo, io sono italiano al cento per cento e non prevedo scappatoie straniere. Nessuna offerta di passaporto, nemmeno per sogno né dalla Russia né da altri paesi".
Caro Silvio", "Caro Volodia". Il Cavaliere accoglie a Palazzo Grazioli il suo amico Vladimir Putin con un sorriso ed abbraccio affettuoso. Il leader russo, che aveva da poco lasciato il Quirinale dopo una luna cena con il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, arriva nell'abitazione privata dell'ex premier italiano per un dopo cena ed un faccia faccia molto riservati. Fuori i collaboratori dei due leader, fuori anche il fotografo ed il cameraman ufficiali del Cremlino. Il presidente russo, giunto con un corteo di una ventina di auto, seguito da una ambulanza, ha fatto il suo ingresso a Palazzo Grazioli con la sua limousine ufficiale alle 22,25 e si e' avviato verso l'abitazione privata di Silvio Berlusconi. Il Cav ha fatto approntare per l'amico un leggero rinfresco. Poi il colloquio riservato nel corso del quale, si racconta, l'ex presidente del Consiglio ha anche fatto un riferimento alle sue vicende politiche e personali, compresa la delicata partita sulla decadenza da senatore, ricevendo la comprensione e la solidarieta' affettuosa dal suo amico russo. E' una amicizia consolidata nel tempo, quella tra i due leader, a partire dal primo incontro in occasione del G8 di Genova del 2001, e quella prima cena quasi intima nella foresta di Zavidovo, poco fuori Mosca, nel 2003 dove il rapporto divenne sempre piu' stretto e privilegiato. Tant'e' che il Cavaliere e' stato ospite di Putin in diverse occasioni a Soci, sul Mar Nero, e ha ricambiato invitandolo a Villa Certosa, sulla Costa Smeralda, in Sardegna, sempre nel 2003 e nei due anni seguenti. Poi nel 2008. Berlusconi e' stato nuovamente a Mosca nel 2010 e si e' recato ancora in Russia nel 2011 in occasione di un compleanno di Vladimir. Ed ora eccoli insieme a Palazzo Grazioli, dove Silvio conserva ancora - si dice - il famoso lettone donatogli da Putin. L'incontro riservato e privato tra i due leader non e' incasellato in un rigido cerimoniale. E tra gli uomini della sicurezza non sembra esserci l'agitazione dei tempi dettati dal protocollo ufficiale. Potrebbe durare a lungo nella notte, anche se domani mattina (oggi, ndr), sul presto, il presidente russo e' atteso a Trieste per il vertice intergovernativo con il premier Enrico Letta.Intanto :
Resta confermato a domani il voto sulla decadenza di Berlusconi. Le votazioni degli ordini del giorno che possono venir presentati in difformità alla relazione della Giunta per le Immunità cominceranno alle 19.

Se fosse così mi aspetto una revisione del processo come per qualsiasi altro cittadino" afferma il deputato Pd Francesco Boccia a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24, a proposito delle nuove carte e testimonianze sulla condanna di Berlusconi. Inoltre, aggiunge, "in un paese normale si sarebbe aspettata la delibera della Corte sull'interpretazione della legge Severino".

"Domani scendono in piazza tutti i cittadini consapevoli di quello che sta avvenendo che sono preoccupati, che non lo fanno per difendere me, ma che hanno a cuore il futuro del Paese e la nostra libertà. Credo che la manifestazione sia assolutamente legittima e pacifica e sia solo l'inizio". Lo afferma Silvio Berlusconi a Studio Aperto. "No, io ho lavorato bene per il mio paese come imprenditore e uomo di Stato, sono italiano al 100% e sono sceso nel 94 in politica per evitare un destino illiberare e una deriva giustizialista all'Italia, c'era da essere preoccupati. Non ho mai avuto ambizione politica, continuerò a difendere quello che io ritengo il primo dei diritti e cioè la libertà. Lo farò con orgoglio". "Nelle carte Usa ci sono testimonianze da parte di una ex dirigente di primissimo piano del gruppo Agrama che provano la mia estraneità al meccanismo messo in atto. Io non sono mai stato socio occulto di Agrama ma sono stato anzi parte lesa di questa operazione che ha procurato a Mediaset il danno di numerosi milioni di dollari". Afferma Berlusconi a Studio Aperto.

''Temo l'arresto? Non saprei. Certo e' che nei miei confronti c'e' un odio totale da parte di una magistratura che ha impiantato 57 processi contro di me...". Lo afferma Silvio Berlusconi parlando alla telefonata di Belpietro nel corso della quale ribadisce di non aver mai chiesto ''salvacondotti'' e di aver lavorato esclusivamente per il bene del Paese. ''Da qui in avanti gli elettori del centrodestra devono guardare in faccia alla realta', alla nostra storia e dare il voto ad una sola forza politica'', ha aggiunto Berlusconi.

Silvio Berlusconi alla Camera per partecipare alla riunione congiunta dei gruppi di Forza Italia in cui sarà deciso quale atteggiamento tenere sulla legge di stabilità. Si ha un bel vantaggio ad essere di meno, almeno ora sono tutti simpatici, prima non si poteva dire la stessa cosa, ha detto Berlusconi, a quanto raccontano, nel corso della riunione dei gruppi Fi. Dobbiamo far capire agli italiani che solo concentrando i voti sul principale partito di centrodestra si può arrivare a governare il Paese, ha aggiunto il Cavaliere. "Io non ho paura ma tutti voi dovete essere missionari di libertà sui vostri territori per allargare il consenso a Fi. Vogliamo essere un Paese in cui nessuno possa temere per la propria libertà", ha detto. ''Non viviamo in un Paese libero. Senza uno stato di diritto non c'è democrazia. Quello che sto passando io può capitare a tutti".

Dopo la decadenza, mi faranno fare la fine della Timoshenko. Silvio Berlusconi ribadisce, con i giovani incontrati ieri, la preoccupazione per quanto gli potrà accadere dopo che sarà decaduto da senatore. Qualche procura, è il ragionamento che avrebbe fatto il Cavaliere a chi ha avuto modo di parlargli, manderà una richiesta d'arresto nei miei confronti. E la prima settimana avrò tutti vicino, la seconda settimana quelli che si batteranno per me saranno la metà e la terza mi accorgerò che non c'è più nessuno.

Nel corso dell'assemblea dei senatori del Nuovo centrodestra, convocata per eleggere il capogruppo e definire le questioni organizzative, il vicepremier Angelino Alfano, secondo quanto si apprende, dedica un passaggio anche all'imminente voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi. E ribadisce che anche dopo la separazione da Forza Italia, la linea del gruppo resta immutata: no alla decadenza. I senatori di Ncd si preparano dunque a presentare ordini del giorno o questioni pregiudiziali in Aula per contestare la perdita della carica di senatore da parte di Berlusconi per effetto della legge Severino. Ma resta fermo il principio per cui, anche se passerà il sì alla decadenza, ciò non potrà influire sulla tenuta del governo, che per Ncd non è in discussione.

Il voto in Senato sulla decadenza di Berlusconi resta fissato per il 27 novembre. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo, ma resta subordinato al via libera alla legge di stabilità. Il presidente Grasso dice no ad una nuova convocazione dell'ufficio di presidenza sulle pregiudiziali del centrodestra: 'questione formalmente chiusa il 6 novembre, non risulta che componenti della Giunta abbiano rivelato elementi riferibili alla Camera di consiglio'. Bondi lo attacca: partigiano, non ha mai smesso le vesti di magistrato. La replica: 'Ai posteri l'ardua sentenza'.

"Non si ravvisano gli estremi per una nuova convocazione del Consiglio di Presidenza ai fini del prosieguo di un dibattito su una questione già dichiarata formalmente chiusa il 6 novembre". Lo scrive Pietro Grasso in risposta ai senatori ex Pdl che avevano chiesto una nuova riunione e un rinvio del voto sulla decadenza di Berlusconi.

Il voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi da senatore resta fissato per il prossimo 27 novembre. Lo ha confermato la conferenza dei capigruppo del Senato, anche se il voto resta subordinato al via libera alla legge di stabilità il cui approdo in Aula è previsto per lunedì pomeriggio. "Il voto sulla decadenza di Berlusconi è in coda alla legge di stabilità", ha spiegato il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, Sabrina De Camillis.

Lei presidente ha letto una lunga pappardella formale per eludere la sostanza di una questione evidentemente politica. Lei presidente Grasso non ha dimostrato di essere sopra le parti ma partigiano e ha dimostrato di non avere mai smesso le vesti e lo stile di magistrato''. Così il senatore di Forza Italia, Sandro Bondi, si è rivolto in Aula al presidente del Senato, Pietro Grasso, che ha escluso la riconvocazione del Consiglio di presidenza sulla decadenza di Silvio Berlusconi. ''Lei - ha insistito - sarà ricordato come uomo di parte che ha consentito venisse violata una delle norme più importanti della vita democratica di questo Parlamento''.

Qualcuno diceva: ai posteri l'ardua sentenza''. Il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha risposto così all'attacco del senatore di Forza Italia, Sandro Bondi, che l'ha accusato di non aver mai smesso i panni di magistrato e di essere ''uomo di parte''.

Sulla decadenza non ci muoveremo di un millimetro. In Aula faremo battaglia fino in fondo". Angelino Alfano dà la linea ai senatori di Ncd in vista del 27 novembre e, secondo quanto viene riferito, dà il via libera alla presentazione di odg o pregiudiziali contro la decadenza. Ma sottolinea che il voto non avrà riflessi sul governo. Nel corso dell'assemblea dei senatori del Nuovo centrodestra, convocata per eleggere il capogruppo e definire le questioni organizzative, il vicepremier Angelino Alfano, secondo quanto si apprende, dedica un passaggio anche all'imminente voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi. E ribadisce che anche dopo la separazione da Forza Italia, la linea del gruppo resta immutata: no alla decadenza. I senatori di Ncd si preparano dunque a presentare ordini del giorno o questioni pregiudiziali in Aula per contestare la perdita della carica di senatore da parte di Berlusconi per effetto della legge Severino. Ma resta fermo il principio per cui, anche se passerà il sì alla decadenza, ciò non potrà influire sulla tenuta del governo, che per Ncd non è in discussione.

Silvio Berlusconi professa la sua innocenza sulla vicenda Mediaset e, intervistato da RadioUno Rai, annuncia per oggi la presentazione di nuove carte per la revisione del processo. ''E' una vicenda che ha altri protagonisti che sono indicati in modo chiaro'', dice tra l'altro aggiungendo che ci sono fatti e testimoni che non sono stati ascoltati dai giudici. Intanto.....

Silvio Berlusconi, intervistato stamane da Radio Uno Rai, risponde indirettamente a Giorgio Napolitano sulla questione della grazia ribadendo la valutazione fatta sabato scorso sul voto sulla sua decadenza previsto al Senato per mercoledi'. "Un colpo di Stato - continua -che parte da una sentenza politica criminale per eliminare il leader del centrodestra e spianare la strada alla sinistra.

Ieri il Colle aveva gelato Berlusconi affermando che non ci son le condizioni per la grazia, definendo di estrema gravità le sue affermazioni e invitando al rispetto della legalità. Oggi Forza Italia elegge il suo capogruppo in Senato.Il presidente della Repubblica lancia "un pacato appello a non dar luogo a comportamenti di protesta che fuoriescano dai limiti del rispetto delle istituzioni e di una normale, doverosa legalità". E' quanto si apprende dall'Ufficio stampa del Quirinale.

Napolitano "non intende utilizzare le prerogative che la Costituzione gli assegna al fine di sanare una grave ingiustizia" e in questo modo "si assume una grande responsabilità' di fronte alla storia e al futuro dell'Italia" ha affermato in una nota Sandro Bondi, sostenendo che la decadenza di Berlusconi è un "colpo di Stato

Contiamo di avere 12 testimonianze di cui più della metà, credo 7, completamente nuove" per avanzare la richiesta di revisione del processo. Lo ha detto Silvio Berlusconi incontrando la stampa nella nuova sede di Forza Italia. Berlusconi è tornato a lamentarsi per le "violazioni di ogni principio legale" che ha fatto sì "che sia stato fissato per mercoledì il voto in aula" sulla sua decadenza.

I nuovi documenti che giungono dagli Stati Uniti verranno presentati alla Corte d'Appello di Brescia "per chiedere la revisione del processo". Lo ha detto lo stesso Silvio Berlusconi parlando anche di "12 testimonianze, di cui sette completamente nuove, e altre già proposte ai collegi di primo e secondo grado ma respinte".

"Sivio Berlusconi non ha mai ricevuto nessun pagamento da Agrama, Gordon o Lorenzano né da qualsiasi altra persona loro connessa. Berlusconi non ha mai partecipato allo schema da loro ideato per spartirsi i profitti". E' il contenuto dell'affidavit dell'ex ad del gruppo Agrama letta da Silvio Berlusconi nella sua conferenza stampa.

Io credo che questa testimonianza, come le altre 11, smentiscano alla base quello che ha deciso il collegio feriale della Cassazione per quanto riguarda la mia condanna". Lo ha detto Silvio Berlusconi dopo aver letto una nuova testimonianza in merito al processo Mediaset.

L'affidavit dell'ex ad del gruppo Agrama "è stato già consegnato alla procura di Milano". Lo dice Silvio Berlusconi in conferenza stampa.

"Vi chiedo di riflettere nell'intimo della vostra coscienza a maggior ragione visto che il voto è palese. Non tanto per la mia persona, ma per la nostra democrazia. Valutate le nuove prove e i documenti che stanno arrivando". Silvio Berlusconi si appella così al Pd e al M5S in vista del voto sulla decadenza.

'La vostra opposizione è chiara, determinata e trasparente e la vostra indignazione è fondata. Non sacrificate mai le vostre ragioni politiche e riflettete prima di prendere una decisione''. Così Silvio Berlusconi si è rivolto direttamente ai senatori M5S chiedendogli di non votare la sua decadenza.

"Ho un patto da proporre al Parlamento, a Letta e al Pd di Renzi: usiamo il 2014 per fare cinque cose" dichiara  Angelino Alfano che propone: riforma della legge elettorale; via il bicameralismo perfetto; tagliare 10mld di spesa improduttiva da destinare al taglio delle tasse sul lavoro; abbattere il debito pubblico; intervenire su retribuzione di produttività".

"Non partecipiamo alla manifestazione. Guardiamo al futuro e non siamo coinvolti dice Angelino Alfano, leader di Ncd, a 'L'arena' parlando della manifestazione organizzata da Forza Italia per il 27 novembre in occasione del voto sulla sua decadenza da senatore. "Noi - spiega Alfano - abbiamo fatto una scelta diversa guardando al futuro ed all'Italia: visto che tanti esponenti del Pdl sostenevano che alla decadenza doveva seguire la caduta del governo abbiamo detto che siamo contro la decadenza ma non per lasciare il Paese al buio".

"Noi teniamo un atteggiamento molto lineare e coerente: non riteniamo che a seguito della decadenza di Berlusconi si possa lasciare il Paese di fronte a una crisi al buio, sfasciando tutto e lasciando il Paese senza una prospettiva. Pensiamo che l'Italia in questo momento abbia bisogno di un governo". Così Angelino Alfano, intervistato a L'Arena, su Rai1.

Penso che un uomo con la carriera e la biografia di Silvio Berlusconi meriterebbe di non essere sottoposto ai servizi sociali e meriterebbe la grazia", anche se non l'ha richiesta. Così Angelino Alfano, ospite di L'Arena. Il vicepremier ha però precisato di non volersi addentrare nelle "procedure" che attengono al Colle.

 

È stata respinta con 405 voti contrari la mozione di sfiducia presentata dal Movimento 5 Stelle, che chiedeva al ministro Anna Maria Cancellieri di lasciare il suo posto al ministero della Giustizia, dopo il caso Ligresti.

Con solo 154 voti a favore e tre astenuti, l'aula ha bocciata la proposta, ponendo fine a una discussione che andava avanti da questa mattina alle 10.30, quando i parlamentari avevano rilasciato le loro dichiarazioni, a cui aveva fatto seguito la difesa del ministro Cancellieri e il voto nel primo pomeriggio

Il voto alla Camera arriva a un giorno di distanza dall'assemblea in cui  al Partito Democratico Letta aveva chiesto di presentarsi compatto in aula, mettendo a tacere le voci di dissenso interne al partito.

Paolo Gentiloni, insieme a Gianni Cuperlo, Pippo Civati e Michela Marzano, ha sollecitato durante l'assemblea il premier perché spinga la Cancellieri a lasciare autonomamente. Tra i due candidati duro scambio di battute.Intanto nuove polemiche su Ministro :

Ligresti, dissi esigenza Cancellieri a Cav - ''Mi feci latore'', presso Silvio Berlusconi ''del desiderio dell'allora Prefetto Cancellieri che era in scadenza a Parma e preferiva rimanere in quella sede anzichè cambiare destinazione''. E' un passaggio del verbale di Salvatore Ligresti interrogato nell'inchiesta milanese su Fonsai. Ligresti ha spiegato che la segnalazione ''ebbe successo''. "In alcune occasioni ho segnalato al presidente" Berlusconi "il mio personale auspicio che si trovasse una sistemazione per Giannini". E' un passaggio del verbale di Salvatore Ligresti depositato agli atti dell'inchiesta milanese su Fonsai. Ligresti ha spiegato di avere "una particolare consuetudine" con l'ex premier.Sulla sua difesa prima del voto il Ministro ha detto :

Il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri parlando alla Camera dopo l'illustrazione della mozione di sfiducia nei suoi confronti presentata da M5S. Prima dell'avvio dei lavori il Guardasigilli ha avuto un colloquio con il premier Enrico Letta e con il ministro dei rapporti con il Parlamento Dario Franceschini.

"Nel trasferimento di Giulia Ligresti ai domiciliari - ha detto Cancellieri - non c'è stata nessun inconsueto zelo né un'anomala tempestività, ma un'ordinaria attività di prevenzione che si è sviluppata in maniera autonoma. La mia comunicazione al Dap su Giulia Ligresti è analoga a quelle che io e altri dell'ufficio facciamo quasi quotidianamente sui detenuti, oltre cento negli ultimi mesi. Respingo con assoluta fermezza il sospetto - ha sostenuto - che esista una "giustizia di classe" che distingue fra "cittadini di serie A e B", fra "ricchi e poveri". I miei doveri di ministro e la mia coscienza non mi avrebbero consentito di comportarmi in questo caso diversamente da come mi sono comportata" nel caso di Giulia Ligresti. Si è sostenuto che io abbia omesso di riferire circostanze rilevanti al pm di Torino e che avrei taciuto di una terza telefonata. Non vi è stata da parte mia nessuna omissione" davanti al pm. Non ho mentito - prosegue Cancellieri - né al Parlamento né ai magistrati. E neppure sulla mia amicizia con Antonino Ligresti, che nel processo relativo alla Fonsai non è stato mai indagato e che non ha alcun rapporto di affari" con il fratello Salvatore Ligresti. Non nascondo - ha concluso -di aver avuto difficoltà a comprendere confini e contenute delle contestazioni che mi vengono mosse, tutto quello che mi viene contestato è smentito dai fatti e dalla magistratura" alla quale ho sempre ribadito piena fiducia". Cancellieri ricordando che non è mai "mancato il continuo sostegno del Presidente del Consiglio e degli altri colleghi" e ammette di provare "amarezza" perché nella la vicenda Ligresti "è stato toccato il mio onore e quello della mia famiglia".

Non si tratta di problema giudiziario o procedurale - dice Tancredi Turco del M5S illustrando la mozione di sfiducia d - il nodo è politico e verte sul concetto di giustizia, che deve essere uguale per tutti: ricchi e poveri, amici di famiglia e sconosciuti. Lei non può promettere un impegno personale ad amici suoi nè di dire così non è giusto andando ad inficiare l'operato di magistrati".

Ieri, dopo aver valutato ogni strada, anche la richiesta di un passo indietro al ministro Annamaria Cancellieri, alla fine il premier Enrico Letta decide di blindare il Guardasigilli: ''Sarò molto breve - ha detto ieri sera - il voto di sfiducia è una sfiducia al governo'', è l'appello al senso di responsabilità che il premier fa all'assemblea del Pd, alla quale partecipa per scongiurare una conta tra i dem nata tra spinte congressuali e malumori verso la condotta del ministro.

La scelta di Letta è sbagliata. L'ho detto ieri sera al gruppo. Io mantengo le posizioni che ho sempre avuto e mi dispiace che il PD non abbia raccolto quello che avevo proposto di sostenere una posizione politica che avrebbe comportato le dimissioni del ministro ancora prima di arrivare in aula". Lo afferma Pippo Civati, candidato alla segreteria del Pd. "E' stato Gianni Cuperlo in un intervento molto duro a ricordare che la politica sopraffà la morale. Con un po' di sarcasmo salutavo il fatto che uno dei candidati alla segreteria del PD ci ha spiegato tra gli applausi scroscianti della parte che in lui si riconosce nel gruppo che bisognava salvare la Cancellieri", conclude.

"Cancellieri avrebbe dovuto dimettersi ed evitare di arrivare alla conta in aula. Fratelli d'ItaIia voterà a favore della mozione di sfiducia": è quanto scrive su Twitter il presidente dei deputati di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.

La decisione di Letta di ''metterci la faccia'' soddisfa Matteo Renzi, in ogni caso convinto che Cancellieri dovrebbe dimettersi prima del voto di domani anche ''senza un avviso di garanzia'' perchè ormai prima di ''autorevolezza'' e quindi causa di un indebolimento del governo. Dura poco più di un'ora l'assemblea con cui il premier, insieme al ministro Dario Franceschini, scongiura un cortocircuito dentro il Pd che poteva essere letale per il governo. Senza giri di parole, con un intervento ''intenzionalmente asciutto e privo di retorica'', Letta mette sul piatto la responsabilità verso il governo. ''So che la pensiamo diversamente - riconosce - ma vi chiedo un atto di responsabilità come comunità, l'unità del Pd è l'unico punto di tenuta del sistema politico italiano''.

"E' più debole lei ed è più debole il governo". Così Guglielmo Epifani, segretario del Pd commenta la vicenda Cancellieri conversando con i cronisti in Transatlantico ed aggiunge: "ora serve uno scatto".

"Con questo voto - ha detto Epifani rivolto al ministro -le diciamo di andare avanti ma anche, non con le parole ma con i fatti, che ci sia un impegno a rimuovere" le critiche che hanno portato una parte dell'opinione pubblica a poter pensare "che ci si sia comportati così perché da una parte c'era una famiglia di potenti".

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